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ennessima fuga di cervelli

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Messaggio Da XENA Mer 1 Lug 2009 - 19:39

Cervelli in fuga -


Rita Clementi, 47 anni, 3 figli: sistema antimeritocratico
«Scappo. Qui la ricerca è malata»
Lettera della precaria che scoprì i geni del linfoma
Una laurea in Medicina, due spe­cializzazioni, anni di contratti a termine: borse di studio, co.co.co, consulenze, contratti a progetto, l’ultimo presso l’Istituto di geneti­ca dell’Università di Pavia. Rita Cle­menti ( foto a sinistra), 47 anni, la ricercatrice che ha scoperto l’origi­ne genetica di alcune forme di lin­foma maligno, in questa lettera in­dirizzata al presidente della Re­pubblica Napolitano racconta la sofferta decisione di lasciare l’Ita­lia. Da mercoledì 1˚luglio lavorerà come ricercatrice in un importan­te centro medico di Boston.

Caro presidente Napolitano, chi le scrive è una non più giovane ricercatrice precaria che ha deciso di andarsene dal suo Paese portando con sé tre figli nella speranza che un’altra nazione possa garantire loro una vita migliore di quanto lo Stato italiano abbia garantito al­la loro madre. Vado via con rab­bia, con la sensazione che la mia abnegazione e la mia dedi­zione non siano servite a nulla. Vado via con l’intento di chie­dere la cittadinanza dello Stato che vorrà ospitarmi, rinuncian­do ad essere italiana.

Signor presidente, la ricerca in questo Paese è ammalata. La cronaca parla chiaro, ma oltre alla cronaca ci sono tantissime realtà che non vengono denun­ciate per paura di ritorsione perché, spesso, chi fa ricerca da precario, se denuncia è auto­maticamente espulso dal «siste­ma » indipendentemente dai ri­sultati ottenuti. Chi fa ricerca da precario non può «solo» contare sui risultati che ottie­ne, poiché in Italia la benevo­lenza dei propri referenti è una variabile indipendente dalla qualità del lavoro. Chi fa ricer­ca da precario deve fare i conti con il rinnovo della borsa o del contratto che gli consentirà di mantenersi senza pesare sulla propria famiglia. Non può per­mettersi ricorsi costosi e che molto spesso finiscono nel nul­la. E poi, perché dovrebbe adi­re le vie legali se docenti dichia­rati colpevoli sino all’ultimo grado di giudizio per aver con­dotto concorsi universitari vio­lando le norme non sono mai stati rimossi e hanno continua­to a essere eletti (dai loro colle­ghi!) commissari in nuovi con­corsi?

Io, laureata nel 1990 in Medi­cina e Chirurgia all’Università di Pavia, con due specialità, in Pediatria e in Genetica medica, conseguite nella medesima Uni­versità, nel 2004 ho avuto l’onore di pubblicare con pri­mo nome un articolo sul New England Journal of Medicine i risultati della mia scoperta e cioè che alcune forme di linfo­ma maligno possono avere un’origine genetica e che è dun­que possibile ereditare dai geni­tori la predisposizione a svilup­pare questa forma tumorale. Ta­le scoperta è stata fatta oggetto di brevetto poi lasciato decade­re non essendo stato ritenuto abbastanza interessante dalle istituzioni presso cui lavoravo. Di contro, illustri gruppi di ri­cerca stranieri hanno conferma­to la mia tesi che è diventata ora parte integrante dei loro progetti: ma, si sa, nemo profe­ta in Patria.

Ottenere questi risultati mi è costato impegno e sacrifici: mettevo i bambini a dormire e di notte tornavo in laboratorio, non c’erano sabati o domeni­che...

Lavoravo, come tutti i precari, senza versamenti pen­sionistici, ferie, malattia. Ho avuto contratti di tutti i tipi: borse di studio, co-co-co, con­tratti di consulenza... Come ul­timo un contratto a progetto presso l’Istituto di Genetica me­dica dell’Università di Pavia, fi­nanziato dal Policlinico San Matteo di Pavia.

Sia chiaro: nessuno mi impo­neva questi orari. Ero spinta dal mio senso del dovere e dal­la forte motivazione di aiutare chi era ammalato. Nel febbraio 2005 mi sono vista costretta a interrompere la ricerca: mi era stato detto che non avrei avuto un futuro. Ho interrotto una ri­cerca che molti hanno giudica­to promettente, e che avrebbe potuto aggiungere una tessera al puzzle che in tutto il mondo si sta cercando di completare e che potrebbe aiutarci a sconfig­gere il cancro.

Desidero evidenziare pro­prio questo: il sistema antimeri­tocratico danneggia non solo il singolo ricercatore precario, ma soprattutto le persone che vivono in questa Nazione. Una «buona ricerca» può solo aiuta­re a crescere; per questo moti­vo numerosi Stati europei ed extraeuropei, pur in periodo di profonda crisi economica, han­no ritenuto di aumentare i fi­nanziamenti per la ricerca.

È sufficiente, anche in Italia, incrementare gli stanziamenti? Purtroppo no. Se il malcostu­me non verrà interrotto, se chi è colpevole non sarà rimosso, se non si faranno emergere i migliori, gli onesti, dare più soldi avrebbe come unica con­seguenza quella di potenziare le lobby che usano le Universi­tà e gli enti di ricerca come feu­do privato e che così facendo distruggono la ricerca.
Con molta amarezza, signor presidente, la saluto.

Rita Clementi
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Messaggio Da grazia Mer 1 Lug 2009 - 21:22

Che tristezza vivere in un paese in cui la forza che governa è così miope da non destinare risorse finanziarie consistenti per la ricerca!!! Noooooo, le destinano a pagare un barbiere del parlamento tanto quanto il governatore della California, a mantenere privilegi di ogni genere per i politici, a mantenere un parco di auto blu che non ha pari in nessun altro paese al mondo, etc.etc.etc.... Che tristezza? Forse è meglio dire che schifo!!! piange con fazzolett
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Messaggio Da minerva Mer 1 Lug 2009 - 23:41

Chissà se è arrivata al presidente e che cosa ha poi pensato. piange con fazzolett
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Messaggio Da XENA Lun 10 Ago 2009 - 20:07

questo video và proprio visto ,non è che contenga chissà quali cose sconosciute ,ma val la pena di ricordare sempre che la ricerca in italia è l'ultima ruota del carro,
le parole della dottoressa Clementi a fine intervista ,sono un macigno :
Quando la ricerca è scorretta ,è punire severamente un paese che non lo merita .

https://www.youtube.com/watch?v=56MDkqcQlV8
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Messaggio Da XENA Lun 7 Set 2009 - 21:17

questa non è l'ennesima stroria di -fuga di cervelli-,ma bensi-fuga del microscopio- ,sottratto al ricercatore MOntanarie a sua moglie Gatti che studiano l'inquinamento da polveri sottili e relative malattie,un microscopio particolare che costa 378.000 euro ,ottenuto tramite la solidarietà attraverso gli spettacoli di GRillo ...leggete un pò occhio abbottato

http://pensierosuperficiale.ilcannocchiale.it/post/2325842.html
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Messaggio Da Ospite Mar 8 Set 2009 - 14:50

Non esiste paese al mondo dove le menti brillanti sono costrette a scappare. In Canada ad esempio mi raccontava un'amica, per studiare non spendi un centesimo se hai le capacità. Tra borse di studio, sussidi e contributi arrivi ai master di ricerca senza frugarti la saccoccia.
E' curioso come uno stato invece di investire sul futuro per arricchirlo faccia di tutto per impoverirlo.

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