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Colesterolo e foglie di carciofo

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Messaggio Da XENA Mer 10 Mar 2010 - 10:30

Stamattina in tele ho visto il dott. Ciro Vestita fitoterapista consigliare il decotto di foglie di carciofo per abbassare il livello di colesterolo,il decotto in questione per il suo gusto molto amaro apri i dotti delle bile ....




UTILIZZO

Farmacologia: Esperimenti condotti in vitro hanno dimostrato che l’estratto acquoso secco delle foglie di carciofo è in grado di indurre in colture primarie di epatociti la secrezione di bile dai canalicoli biliari e che succhi di spremitura ricavati dalle foglie fresche, come tali o variamente diluiti, esercitano sul fegato di ratto isolato e perfuso un effetto coleretico dipendente della dose; in un esperimento, il flusso di bile è aumentato del 112 fino al 150%, con un picco dopo 20 minuti dalla somministrazione. Negli esperimenti sul fegato isolato, l’incremento del flusso della bile non è stato però accompagnato da un insignificante incremento degli acidi biliari con il succo di spremitura essiccato dei boccioli e con l’estratto acquoso secco delle foglie; inoltre, è risultata evidente la mancanza di una correlazione dell’effetto con la concentrazione degli acidi caffeolilchinici nelle preparazioni sperimentate. L’effetto epatobiliare ed epatoprotettore delle preparazioni delle foglie di carciofo sono stati dimostrati in numerosi studi in vivo. Dosi pari a 200 mg/kg di un estratto idroetanolico totale delle foglie fresche di carciofo (19% di acidi caffeolilchinici) e 25 mg/kg di un estratto idroetanolico delle stesse foglie invece purificato e arricchito in composti fenolici (46% di acidi caffeolilchinici) somministrati i.p. al ratto hanno entrambi stimolato la coleresi incrementando il contenuto di residuo secco della bile e l’escrezione totale dei colati (raccolta del flusso mediante incannulazione del dotto biliare). Gli stessi estratti somministrati oralmente, a 400 mg/kg l’estratto totale e a 200 mg/kg l’estratto arricchito, hanno incrementato la propulsione intestinale rispettivamente dell’11 e del 14%. In un diverso tipo di esperimento, un estratto acquoso delle foglie di carciofo deproteinizzato somministrato per 21 giorni alla dose di 0,5 ml/animale a ratti parzialmente epatectomizzati ha aumentato significativamente la rigenerazione del fegato. La somministrazione orale al ratto di 5-40 mg/kg di acido clorogenico ha stimolato del 70% la coleresi e del 40% la peristalsi intestinale. Infine, la somministrazione i.p. di 10 mg/kg di un estratto butanolico arricchito delle foglie di carciofo ha protetto i ratti dalla tossicità indotta dall’etanolo (DL50 dell’etanolo di 6,8 g/kg nel gruppo dei trattati contro 5,6 nel gruppo di controllo). Inoltre, l’effetto ipolipidemizzante del carciofo è risultato dimostrato quando un estratto totale idroetanolico delle foglie fresche (19% di acidi caffeolilchinici; dose di 100 mg/kg) e un estratto idroetnolico purificato delle stesse foglie (46% di acidi caffeoilchinici; dose di 25 mg/kg) somministrati i.p. per 4 volte 28 ore dopo che ratti sono stati resi iperlipidemici con Triton WR 1339 hanno diminuito rispettivamente del 14% e del 45% i livelli sierici del colesterolo totale e del 18% quelli dei trigliceridi. Lo stesso effetto ipolipidemizzante è stato ottenuto con la cinarina (per esempio, diminuzione attorno al 20% del colesterolo totale in conigli trattati con 100-200 mg/kg). In uno studio di farmacocinetica umana condotto su volontari sani, dopo la somministrazione di un estratto standardizzato in acidi caffeolilchinici e nel glucoside della luteolina questi composti non sono stati rinvenuti nelle urine, ma sono stati individuati metaboliti degli acidi caffeolchinici quali l’acido caffeico, i sui derivati metilati acidi ferulico e isoferulico nonché i derivati di idrogenazione acidi diidrocaffeico e diidroferulico.
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Messaggio Da grazia Mer 10 Mar 2010 - 11:38

interessante...in questa stagione quindi si può approfittare per fare dei buoni decotti con le foglie dei carciofi... pollice alto
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Messaggio Da rosenz Mer 10 Mar 2010 - 12:03

XENA ha scritto:Stamattina in tele ho visto il dott. Ciro Vestita fitoterapista consigliare il decotto di foglie di carciofo per abbassare il livello di colesterolo,il decotto in questione per il suo gusto molto amaro apri i dotti delle bile ....
Mi è sempre piaciuto ascoltare il dottor Ciro Vestita, anch'io stamattina l'ho visto...e mi è piaciuta soprattutto l'introduzione che ha fatto sul "mito del colesterolo elevato" come causa di accidenti vascolari.

Infatti come ormai molti medici sostengono (maggiormente quelli a inidirizzo "naturale") il valore in sè del colesterolo totale non significa nulla, tale valore è stato più volte abbassato semplicemente per ampliare il numero degli "utenti".
Il colesterolo è una sostanza vitale per l'organismo ed è imputata al limite solo come causa indiretta di problemi vascolari.

Ciò che conta in generale è il quadro complessivo lipidico, se il rapporto tra colesterolo totale/colesterolo HDL resta inferiore a 4/4,5 problemi non ve ne sono.

Finalmente anche nell'informazione pubblica si comincia a far chiarezza sulla "bufala" del colesterolo che ormai dura da troppi anni.

Saluti.
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Messaggio Da XENA Mer 10 Mar 2010 - 12:06

pollice alto
certamente sono moltleplici i fattori di rischio cardiovascolare come sappiamo,non basta il decotto di carciofo o le statine ,per tenere sotto controllo il colesterolo,abolire il fumo e muoversi ,attenzione all'obesità e se non si prende coscienza di questo al medico non resta che darti la pasticchetta anti colesterolo ,per la gioa delle case farmaceutiche che vedono questo farmaco come pilastro fondamentale dei loro bilanci alla faccia della nostra incoerenza
dunque la responsabiltà è di ognuno ,
fumare meno mangiare poco e ballare happy
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Messaggio Da hugbert Mer 10 Mar 2010 - 12:47

Prudenza nell'uso del carciofo a chi avesse avuto episodi di calcoli biliari.
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Messaggio Da XENA Mer 10 Mar 2010 - 12:52

Spiegaci Hug per cortesia Wink
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Messaggio Da hugbert Mer 10 Mar 2010 - 15:56

In due parole, il carciofo è una di quelle piante che stimolano la secrezione biliare, cosa buona e giusta, ma in presenza di calcoli nella cistifellea che ostruiscano il normale flusso della stessa, si avrebbero le temute coliche.
Comunque è tutto spiegato da chi ne sa certamente più di me sul phttp:


salutenaturale.forumattivo.com/erbolario-f30/fitoterapia-precauzioni-d-uso-delle-piante-officinali-t2579.htm#66790
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Messaggio Da XENA Mer 10 Mar 2010 - 16:09

CARCIOFO | FAQ
HABITAT: originario del bacino del Mediterraneo e del Medio Oriente. Attualmente è estesamente coltivato in molti paesi a clima temperato.
PARTE USATA: le foglie basali, intere o ridotte in frammenti.
PREPARAZIONI FARMACEUTICHE CONSIGLIATE: estratto secco nebulizzato e titolato in acido caffeilchinico min. 13% (Farmacopea Italiana X). La sua dose giornaliera va da 5 a 8 mg. per kg. di peso corporeo, suddivisi in due somministrazioni preferibilmente 30 minuti prima dei due pasti principali.
COMPOSIZIONE CHIMICA: è una pianta ricca di acidi fenolici e di acidi organici. E' una pianta sensibile all'essicazione, poichè in seguito ad essa avvengono reazioni chimiche che ne compromettono in parte il fitocomplesso.
PROPRIETÀ TERAPEUTICHE: Azione di stimolo sulla produzione di bile: è un rimedio adoperato da secoli per le sue proprietà di stimolo della produzione di bile. Esso infatti stimola la produzione della bile, aumentandola di circa cinque volte nel cane. Tale effetto si manifesta dopo circa 60 minuti e con durata di azione di circa tre ore. Risultati analoghi si ottengono nel ratto.
Azione protettiva sul fegato: inoltre si e dimostrato capace di proteggere il fegato di questi animali dai danni provocati su di esso da numerose sostanze tossiche, tra cui il tetracloruro di carbonio. Questa attività protettiva sul fegato si è dimostrata molto più forte di quella della vitamina E, e dipende in buona parte dalla capacità dell’estratto di carciofo di intrappolare i radicali liberi prima che possano danneggiare il fegato.
Il carciofo possiede anche una valida azione migliorativa sulla bile, che si accompagna ad aumento della funzionalità delle cellule del fegato e della secrezione epatica di bile. Ciò è ulteriormente dimostrato dal fatto che nei pazienti con problemi epatici l’estratto secco di carciofo provoca la rapida scomparsa dell'ittero, con forte diminuzione di sali e pigmenti biliari nelle urine, ripristino del normale colorito fecale e notevole diminuzione della bilirubina e delle transaminasi.
Uno studio clinico ha valutato l’effetto dell’estratto secco titolato di carciofo in pazienti con intensi disturbi digestivi. Sono stati arruolati 247 pazienti, che ricevevano per bocca 640 mg al giorno di estratto secco di carciofo titolato al 4% in acido caffeilchinico o un placebo per 1 mese. La valutazione era fatta misurando l’intensità dei disturbi digestivi tramite una scala apposita (four point scale), i punteggi di ciascun sintomo e la qualità di vita tramite il Nepean Dyspepsia index prima e dopo la terapia. Per quanto riguarda la Four point scale e il Nepean Dyspepsia index i pazienti del gruppo carciofo avevano un miglioramento dei sintomi statisticamente significativo. Non sono stati registrati effetti collaterali degni di nota. Lo studio conclude che l’estratto di carciofo è più efficace del placebo nell’alleviare i disturbi digestivi anche intensi.
Azione sul colesterolo: più recentemente ha dimostrato di poter abbassare i livelli del colesterolo e dei trigliceridi nel sangue, il che sembra dovuto soprattutto all'aumento della produzione di bile e quindi all'eliminazione con essa di sali e acidi biliari ricchi di colesterolo. Peraltro l’effetto dell’estratto secco titolato di carciofo sul colesterolo si manifesta solo a dosi almeno doppie rispetto a quelle indicate più sopra.
E' anche tradizionalmente utilizzato per favorire i processi digestivi, specialmente se legati a un'insufficienza epatica.

* Azione prevalente: epatoprotettiva e favorente i processi digestivi.
* Altre azioni: ipocolesterolemizzante.
* Indicazioni principali: epatopatie lievi o moderate, insufficienza biliare, insufficienza digestiva.

EFFETTI COLLATERALI: ha un gusto amaro piuttosto sgradevole.
CONTROINDICAZIONI: Va usato con cautela nel paziente portatore di calcoli alle vie biliari, specialmente se i calcoli sono di piccole dimensioni, per il rischio di provocare una colica biliare.
Controindicato in tutti i pazienti portatori di restringimenti delle vie biliari.

INTERAZIONI CON FARMACI: non note.
DATI TOSSICOLOGICI: impossibile raggiungere la dose letale per bocca nel ratto.

BIBLIOGRAFIA.

1. Handa S.S. et al. Natural products and plants as liver protecting drugs. Fitoterapia LVII, 5, 307-345, 1986.
2. Fintelmann V. et al. Extract from artichoke leaves. Current knowledge on its lipid lowering and antidyspeptic effects. Dtsch. Apoth. Ztg. 136, 63-74, 1996.
3. Fintelmann V. Antidyspeptic and lipid lowering effects of artichoke (Cynara scolymus) extract. Results of clinical studies on efficacy and tolerability of Hepar SL registered trade mark forte on 553 patients. Z. Allg. Med. 72, 48-57, 1996.
4. Gebhardt R. Antioxidative and protective properties of extracts from leaves of the artichoke (Cynara scolymus L.) against hydroperoxide-induced oxidative stress in cultured hepatocytes. Toxicol. Appl. Pharmacol. 144, 279-286, 1997.
5. Brown J.E. et al. Luteolin-rich artichoke extract protects low density lipoprotein from oxidation in vitro. Free Radic. Res. 29, 247-55, 1998.
6. Wegener T. et al. Pharmacological properties and therapeutic profile of artichoke (Cynara scolymus L.). Wien Med. Wochenschr. 149, 241-247, 1999.
7. Walker A.F. et al. Artichoke leaf extract reduces symptoms of irritable bowel syndrome in a post-marketing surveillance study. Phytother.Res.15, 58-61, 2001.
8. Thompson Coon J.S. Herbs for serum cholesterol reduction: A systematic view. J Fam Pract. 52(6):468-78, 2003.
9. Holtmann G. et al. Efficacy of artichoke leaf extract in the treatment of patients with functional dyspepsia: a six-week placebo-controlled, double-blind, multicentre trial. Aliment Pharmacol Ther. 18(11-12):1099-105, 2003.
10. Bundy R. et al. Artichoke leaf extract reduces symptoms of irritable bowel syndrome and improves quality of life in otherwise healthy volunteers suffering from concomitant dyspepsia: a subset analysis. J Altern Complement Med. 10(4):667-9, 2004.
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Messaggio Da hugbert Mer 10 Mar 2010 - 16:14

Vedo con piacere che hai studiato Colesterolo e foglie di carciofo Icon_biggrin
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Messaggio Da XENA Mer 10 Mar 2010 - 16:17

Veramente io studio sempre ,la mia era un'interrogazione ahaha Very Happy
scherzo
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Messaggio Da grazia Mer 10 Mar 2010 - 19:04

mmmmhhhhh allora io che ho un calcolo alla cistifellea...devo astenermi... Rolling Eyes
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Messaggio Da XENA Ven 15 Apr 2011 - 22:03

Del carciofo non si butta niente

carciofo, Ciro Vestita,
dieta della settimana


Colesterolo e foglie di carciofo Jpg_2531580


L’Italia è lunga direbbe Monsieur De Lapalisse, e il suo clima di conseguenza, è variabilissimo a seconda della latitudine; grande gelo al nord, tepore e sole al sud. Giorni fa ero in Sardegna per la trasmissione ‘Linea Verde’ di Rai Uno, dedicata, questa volta, al carciofo spinoso, tipico prodotto sardo. Ed ecco il miracolo, nella piana di Portoscuso (vicino Cagliari) una temperatura perennemente primaverile permette la crescita di questo ortaggio che, a soli trenta km più a nord, è già vittima del gelo. E, come detto tante volte, gli ortaggi maturati in campo aperto, senza l’aiuto artificioso e insalubre delle serre, sono prodotti unici, nutrizionalmente importanti e quindi molto utili per la salute. E quindi i carcofi sardi li possiamo aggiungere nella ristretta lista delle verdure di stagione invernali: cavoli, rape, spinaci e finocchi. Il carciofo, in particolare, è un vero medicamento naturale, la parte edule, il fiore, andrebbe mangiata sia cruda (ad es. in pinzimonio) per salvaguardare le robuste dosi di vitamine termolabili, che cotta, mescolata ad es. ad una purea di fave, tipico piatto del sud. Ma sono le parti che buttiamo via (stelo e foglie) quelle davvero importanti per la nostra salute. Un decotto con foglie di carciofo permette di ottenere una tisana amarissima ma eccezionale per tutte le malattie del fegato, ma anche per problemi di colesterolo, gotta e cistiti.


Ciro Vestita

dietologo e fitoterapeuta di Firenze

25 gennaio 2011




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