IL BEBE' SI FA ATTENDERE?ECCO QUALCHE CONSIGLIO
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IL BEBE' SI FA ATTENDERE?ECCO QUALCHE CONSIGLIO
La fertilità è un prezioso dono di natura che spesso però perde smalto : stress, vite concitate, abitudini alimentari irregolari possono nuocere. Così come i tempi allungati e le scelte riproduttive procrastinate oltre i tempi biologici corretti. | ||
L' \"ovulazione debole\" può essere aiutata tramite l'aiuto di un rimedio omeopatico chiamato \"follicolinum\", che spinge l'ovulazione e la migliora in qualità della cellula uovo. Anche \"ovarinum\" può essere utile nel sostenere l'importante lavoro che l'ovaio deve fare per produrre una gravidanza. L'ormone che ha significato nel giudizio dell'ovulazione è il progesterone. In medicina tradizionale se il progesterone è scarso si sostiene la seconda fase del ciclo utilizzando integrazioni progestiniche, per via orale o per via vaginale. Nella medicina naturale lo stesso aiuto potrà ottenersi con lo Yam, il progesterone naturale, da usare come semplice crema da applicare sulla cute nella fase post ovulatoria. La corsa degli spermatozoi invece può essere velocizzata con l'aiuto di un meraviglioso fitoterapico: la Maca. Esistono autorevoli studi che mostrano come l'assunzione della radice essiccata di questa pianta migliorino la genesi degli spermatozoi. Gli effetti sono veloci e si apprezzano già dopo 72 ore dalla prima somministrazione. La Maca si comporta come tonico generale, gli uomini si sentono sostenuti da un miglior stato di energia e anche la sessualità ne risente in modo positivo. E' importante specificare che non si tratta di ormoni e neppure di ormoni vegetali. Nella radice di Maca si trova infatti un elevato contenuto di fruttosio che naturalmente si trova in alta concentrazione nel liquido seminale, dove costituisce la fonte energetica che sostiene il movimento degli spermatozoi. Queste terapie possono essere iniziate nel ciclo naturale ma anche essere affiancate al programma di inseminazioni già discusso con il medico ginecologo. Anche la dieta per la fertilità è fondamentale. L'indicazione più importante è mantenere, nelle donne soprattutto, la glicemia stabile e questo comporta una rinuncia ai dolci. Se glicemia e insulina non subiscono grossolane variazioni la possibilità di ottenere gravidanza potrà sicuramente aumentare. Un secondo valido suggerimento, per entrambi, è controllare il consumo di proteine animali: la carne rossa non dovrebbe mai superare le due porzioni alla settimana. Il consumo di pesce invece è di ottimo sostegno alla fertilità, sia maschile che femminile. D.ssa Stefania Piloni, medico omeopata specialista in ginecologia docente Medicina Complemetnare, Università di Milano |
mara- Utente Senior
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Re: IL BEBE' SI FA ATTENDERE?ECCO QUALCHE CONSIGLIO
MACA
E' essenzialmente una pianta adattogena (promuove la resisteza e dona maggiore vitalità), ed immunostimolante, dona vigore ed energia,benessere psico-fisico, cura gli squilibri ormonali, stanchezza, aiuta nella fertilità, ( indicata per quelle donne che desiderano concepire un bambino), ha proprietà afrodisiache, aumenta la resistenza contro le infezioni, normalizza le funzioni fisiologiche, ristabilendo l'omeostasi.
Può essere impiegata dagli sportivi, ( in relazione al contenuto in ferro è ottima per chi compie sforzi fisici in montagna dove occorre maggiore ossigenanzione e maggiore produzione di emoglobina), contribuisce allo sviluppo della massa muscolare, ha proprietà stimolanti sul sistema nervoso, aiuta nella concentrazione, utile per la lucidità mentale e la memoria, è un valido aiuto per chi soffre di stanchezza cronica e depressione lieve, utile per studenti e manager, per superare momenti di stress psico-fisico. Grazie al contenuto in vitamine antiossidanti, flavonoidi, acidi grassi essenziali, fosforo ed oligoelementi ha proprietà di rallentare i processi degenerativi dell'invecchiamento, previene anche la caduta dei capelli e mantiene il grado di idratazione della pelle e della tonicità dei tessuti, per l'alto contenuto in minerali è utile nei fenomeni di decalcificazione e nella crescita, nell'osteoporosi, in menopausa, contiene vitamina B-12 e ferro e quindi risulta utile nelle forme lievi di anemie ( consultare sempre il medico), ha una attività adattogena e risulta utile nelle disfunzioni sessuali femminili e maschili,incrementa la libido, efficace nelle disfunzioni erettili, nell'impotenza maschile, gli alcaloidi aiutanoche agiscono sull'asse ipotalamo-ipofisario, incrementano la spermatogenesi, utile nelle disfunzioni ovariche, nelle vampate della menopausa, nella secchezza vaginale da menopausa, si consiglia l'uso della Maca prima della Menopausa per mantenere in buona salute le ovaie.
Ricercatori peruviani hanno recentemente dimostrato che il trattamento orale con un estratto di Maca per 4 mesi ha aumentato il volume di sperma, il numero degli spermatozoi e la loro motilità senza alterare i valori ematici di LH, FSH, prolattina testosterone ed estradiolo. Da tenere presente che non sono ancora stati studiati gli effetti di un trattamento cronico
CONTROINDICAZIONI MACA
Non si conoscono effetti tossici o collaterali. Valutare con il proprio medico se ci sono predisposizioni allergiche, se si hanno alti valori di PSA (antigene prostatico negli uomini), se ci sono donne con problemi al seno e genitali o in cura con ormoni. Non somministrare se si soffre di Ipertiroidismo, non usare in gravidanza ed allattamento ( interrompere il trattamento quando accertato di essere in stato di gravidanza) e sofferenza epatica. Cautela in chi soffre di ipertensione.
E' essenzialmente una pianta adattogena (promuove la resisteza e dona maggiore vitalità), ed immunostimolante, dona vigore ed energia,benessere psico-fisico, cura gli squilibri ormonali, stanchezza, aiuta nella fertilità, ( indicata per quelle donne che desiderano concepire un bambino), ha proprietà afrodisiache, aumenta la resistenza contro le infezioni, normalizza le funzioni fisiologiche, ristabilendo l'omeostasi.
Può essere impiegata dagli sportivi, ( in relazione al contenuto in ferro è ottima per chi compie sforzi fisici in montagna dove occorre maggiore ossigenanzione e maggiore produzione di emoglobina), contribuisce allo sviluppo della massa muscolare, ha proprietà stimolanti sul sistema nervoso, aiuta nella concentrazione, utile per la lucidità mentale e la memoria, è un valido aiuto per chi soffre di stanchezza cronica e depressione lieve, utile per studenti e manager, per superare momenti di stress psico-fisico. Grazie al contenuto in vitamine antiossidanti, flavonoidi, acidi grassi essenziali, fosforo ed oligoelementi ha proprietà di rallentare i processi degenerativi dell'invecchiamento, previene anche la caduta dei capelli e mantiene il grado di idratazione della pelle e della tonicità dei tessuti, per l'alto contenuto in minerali è utile nei fenomeni di decalcificazione e nella crescita, nell'osteoporosi, in menopausa, contiene vitamina B-12 e ferro e quindi risulta utile nelle forme lievi di anemie ( consultare sempre il medico), ha una attività adattogena e risulta utile nelle disfunzioni sessuali femminili e maschili,incrementa la libido, efficace nelle disfunzioni erettili, nell'impotenza maschile, gli alcaloidi aiutanoche agiscono sull'asse ipotalamo-ipofisario, incrementano la spermatogenesi, utile nelle disfunzioni ovariche, nelle vampate della menopausa, nella secchezza vaginale da menopausa, si consiglia l'uso della Maca prima della Menopausa per mantenere in buona salute le ovaie.
Ricercatori peruviani hanno recentemente dimostrato che il trattamento orale con un estratto di Maca per 4 mesi ha aumentato il volume di sperma, il numero degli spermatozoi e la loro motilità senza alterare i valori ematici di LH, FSH, prolattina testosterone ed estradiolo. Da tenere presente che non sono ancora stati studiati gli effetti di un trattamento cronico
CONTROINDICAZIONI MACA
Non si conoscono effetti tossici o collaterali. Valutare con il proprio medico se ci sono predisposizioni allergiche, se si hanno alti valori di PSA (antigene prostatico negli uomini), se ci sono donne con problemi al seno e genitali o in cura con ormoni. Non somministrare se si soffre di Ipertiroidismo, non usare in gravidanza ed allattamento ( interrompere il trattamento quando accertato di essere in stato di gravidanza) e sofferenza epatica. Cautela in chi soffre di ipertensione.
mara- Utente Senior
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Re: IL BEBE' SI FA ATTENDERE?ECCO QUALCHE CONSIGLIO
Le piante che aiutano a rimanere incinta
9 giugno 2008 Emanuela Cerri Categoria: Rimanere incinta , Concepimento
Un aiuto nella ricerca di una gravidanza viene dalla natura, cioè da tre piante: la maca, innanzitutto, che si trova sulle Ande peruviane, sopra i quattromila metri, e poi la dracontium loretense e il camu-camu, che arrivano dall'Amazzonia. Sono piante dalle proprietà stupefacenti. Il loro estratti, somministrati sotto forma di capsule polarizzate, possono risolvere molti problemi sia all'aspirante papà che all'aspirante mamma.
Cominciamo col dire che se un figlio non arriva sette volte su dieci dipende da lui. Gli spermatozoi possono essere deboli, o dotati di una scarsa motilità: per questi motivi non hanno la forza, per così dire, di raggiungere l'obiettivo. Gli estratti di queste piante li rinforzano e ne aumentano notevolmente il potere fecondante.
Nella donna gli estratti di queste piante stimolano i follicoli a produrre ovociti maturi. Naturalmente, le piante da sole quando c'è una patologia o un problema più serio non bastano.
La maca, pianta della specie "lepidium meyenii walp peruvanum" si trova sulle Ande peruviane, normalmente sopra i quattromila metri. La maca è nota da secoli per la sua proprietà di aumentare la fertilità negli animali e nell'uomo. E' chiamata "pianta della vita", ma anche "pianta della felicità", perché ha notevoli effetti afrodisiaci. Gli inca la consideravano un dono degli dei e la usavano anche per i pagamenti, come confermano antichi registri coloniali spagnoli. Più piante di maca riuscivi a trovare, a quei tempi, e più venivi considerato ricco.
Le altre due piante citate sopra hanno caratteristiche simili e, unite alla maca, hanno dato tassi di gravidanza eccezionali: sono la dracontium loretense e il camu-camu. Gli estratti di queste tre piante vengono somministrati ai pazienti sotto forma di capsule polarizzate.
Vediamo la maca più nel dettaglio
Maca è l'abbreviazione di "Lepidium Meyenii", una pianta perenne con una storia molto antica e interessante. Attualmente è apprezzata per la capacità di determinare uno stato di generale benessere psico-fisico, che la rende un integratore ideale nella moderna alimentazione, tanto da meritare il nome di Ginseng peruviano. Studi scientifici confermano che la Maca è veramente un alimento completo, ed essiccato è in grado di mantenere inalterate per anni le sue caratteristiche nutritive. Ha origine in Perù, tra le alture selvagge ed inospitali delle Ande, dove vive spontaneamente in balia dell'escursione termica: sembra che si serva di un particolare meccanismo di autoprotezione, che ha sviluppato in molte migliaia di anni.
Di questa pianta si utilizza la radice, ricca di principi nutritivi e povera di grassi. Fornisce infatti un buon apporto di carboidrati e minerali, oltre ad avere un'importante contenuto di iodio, una presenza importante di vitamine (B1, B2, B12, C, E), fibre e amminoacidi essenziali. La maca stimola il sistema nervoso, aiuta nella concentrazione, eleva il livello d'energia e combatte forme croniche di stanchezza. È un valido rimedio contro ipotiroidismo e anche nella cura dell'impotenza sembra dare risultati positivi. Grandi riscontri sono stati ottenuti nel miglioramento di sintomi relativi alla sindrome premestruale e nei disturbi legati alla menopausa (regolarizza la gestione degli estrogeni, colmandone le carenze e abbattendone le eccedenze).
Può essere impiegata dagli sportivi, (ottima per chi compie sforzi fisici in montagna), contribuisce allo sviluppo della massa muscolare. Studenti e manager possono trarne giovamento per superare momenti di stress psico-fisico. La maca, inoltre, rallenta i processi degenerativi dell'invecchiamento, previene la caduta dei capelli e mantiene il grado di idratazione della pelle e della tonicità dei tessuti. Si trova in commercio sotto forma di capsule, pastiglie, estratti fluidi/secchi.
Benché non siano stati riscontrati effetti tossici veri e propri, esiste sempre la possibilità di rare reazioni allergiche in individui ipersensibili. E' invece sconsigliato, a causa dell'elevato contenuto di iodio, in caso di ipertiroidismo e anche durante la gravidanza e l'allattamento.
9 giugno 2008 Emanuela Cerri Categoria: Rimanere incinta , Concepimento
Un aiuto nella ricerca di una gravidanza viene dalla natura, cioè da tre piante: la maca, innanzitutto, che si trova sulle Ande peruviane, sopra i quattromila metri, e poi la dracontium loretense e il camu-camu, che arrivano dall'Amazzonia. Sono piante dalle proprietà stupefacenti. Il loro estratti, somministrati sotto forma di capsule polarizzate, possono risolvere molti problemi sia all'aspirante papà che all'aspirante mamma.
Cominciamo col dire che se un figlio non arriva sette volte su dieci dipende da lui. Gli spermatozoi possono essere deboli, o dotati di una scarsa motilità: per questi motivi non hanno la forza, per così dire, di raggiungere l'obiettivo. Gli estratti di queste piante li rinforzano e ne aumentano notevolmente il potere fecondante.
Nella donna gli estratti di queste piante stimolano i follicoli a produrre ovociti maturi. Naturalmente, le piante da sole quando c'è una patologia o un problema più serio non bastano.
La maca, pianta della specie "lepidium meyenii walp peruvanum" si trova sulle Ande peruviane, normalmente sopra i quattromila metri. La maca è nota da secoli per la sua proprietà di aumentare la fertilità negli animali e nell'uomo. E' chiamata "pianta della vita", ma anche "pianta della felicità", perché ha notevoli effetti afrodisiaci. Gli inca la consideravano un dono degli dei e la usavano anche per i pagamenti, come confermano antichi registri coloniali spagnoli. Più piante di maca riuscivi a trovare, a quei tempi, e più venivi considerato ricco.
Le altre due piante citate sopra hanno caratteristiche simili e, unite alla maca, hanno dato tassi di gravidanza eccezionali: sono la dracontium loretense e il camu-camu. Gli estratti di queste tre piante vengono somministrati ai pazienti sotto forma di capsule polarizzate.
Vediamo la maca più nel dettaglio
Maca è l'abbreviazione di "Lepidium Meyenii", una pianta perenne con una storia molto antica e interessante. Attualmente è apprezzata per la capacità di determinare uno stato di generale benessere psico-fisico, che la rende un integratore ideale nella moderna alimentazione, tanto da meritare il nome di Ginseng peruviano. Studi scientifici confermano che la Maca è veramente un alimento completo, ed essiccato è in grado di mantenere inalterate per anni le sue caratteristiche nutritive. Ha origine in Perù, tra le alture selvagge ed inospitali delle Ande, dove vive spontaneamente in balia dell'escursione termica: sembra che si serva di un particolare meccanismo di autoprotezione, che ha sviluppato in molte migliaia di anni.
Di questa pianta si utilizza la radice, ricca di principi nutritivi e povera di grassi. Fornisce infatti un buon apporto di carboidrati e minerali, oltre ad avere un'importante contenuto di iodio, una presenza importante di vitamine (B1, B2, B12, C, E), fibre e amminoacidi essenziali. La maca stimola il sistema nervoso, aiuta nella concentrazione, eleva il livello d'energia e combatte forme croniche di stanchezza. È un valido rimedio contro ipotiroidismo e anche nella cura dell'impotenza sembra dare risultati positivi. Grandi riscontri sono stati ottenuti nel miglioramento di sintomi relativi alla sindrome premestruale e nei disturbi legati alla menopausa (regolarizza la gestione degli estrogeni, colmandone le carenze e abbattendone le eccedenze).
Può essere impiegata dagli sportivi, (ottima per chi compie sforzi fisici in montagna), contribuisce allo sviluppo della massa muscolare. Studenti e manager possono trarne giovamento per superare momenti di stress psico-fisico. La maca, inoltre, rallenta i processi degenerativi dell'invecchiamento, previene la caduta dei capelli e mantiene il grado di idratazione della pelle e della tonicità dei tessuti. Si trova in commercio sotto forma di capsule, pastiglie, estratti fluidi/secchi.
Benché non siano stati riscontrati effetti tossici veri e propri, esiste sempre la possibilità di rare reazioni allergiche in individui ipersensibili. E' invece sconsigliato, a causa dell'elevato contenuto di iodio, in caso di ipertiroidismo e anche durante la gravidanza e l'allattamento.
mara- Utente Senior
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Re: IL BEBE' SI FA ATTENDERE?ECCO QUALCHE CONSIGLIO
Proverò con il folliculinum...fino ad ora la medicina omeopatica mi ha sempre dato delle garanzie vincenti.Grazie Mara
Marinella De Carli- Nuovo Iscritto
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Re: IL BEBE' SI FA ATTENDERE?ECCO QUALCHE CONSIGLIO
Ciao Mari benvenuta sul forum!
mara- Utente Senior
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Re: IL BEBE' SI FA ATTENDERE?ECCO QUALCHE CONSIGLIO
http://www.fecondazione.org/dicono10.htm
I sorprendenti risultati di un ginecologo che ha aiutato 150 coppie
Quest'esercito di bambini l'ho fatto nascere… di sana pianta
Un vegetale che arriva dalle cime del Perù. Altri che giungono dall'Amazonia. E' questa la singolare ricetta del professor Giovanni Menaldo, medico torinese, "papà" di un trattamento "verde" contro l'infertilità. E che assicura: "Il mio metodo è scienza non magia"
di Maurizio Caravella
Torino, marzo
Una parete, nel suo Centro medico, è quasi interamente ricoperta da splendide fotografie di bambini.
"Mi sento … il loro secondo papà ", dice con visibile orgoglio il professor Giovanni Menaldo. Lui è specialista di ostetricia e ginecologia a Torino. Ed è l'ideatore di una tecnica innovativa, che ha appagato innumerevoli coppie alla ricerca dell'agognato bebè.
Un mago? Una specie di stregone? Diciamocelo: un novello Di Bella? Vien da chiederselo, se si va vedere qual è il suo asso nella manica: la maca o Lepidium Meyeneii, una pianta che cresce nelle Ande a quattromila metri di altitudine. Una pianta utilizzata da secoli, nella medicina tradizionale peruviana, per incrementare la fertilità nell'uomo e nella donna. E che nelle mano di Menaldo è diventata una moderna arma per regalare fecondità. Come dire: non prendete sottogamba le conoscenze antiche e le risorse della medicina naturale. Ma vediamo di saperne di più.
"Ho scoperto, nelle mie ricerche, che alcune piante hanno proprietà straordinarie", riferisce il professor Menaldo. "La principale è per l'appunto la Maca: è chiamata pianta della vita", per la sua capacità di aumentare la fertilità negli animali e pure nell'uomo. Gli Incas la consideravano un dono degli dei, anche per i suoi effetti afrodisiaci, e la usavano addirittura per i pagamenti, come confermano antichi registri coloniali spagnoli ritrovati tempo fa".
Dal folklore e dalla storia alla scienza: una decina di anni fa, Menaldo ha ripresso una serie di ricerche dell'Università di Lima condotte sui roditori già negli anni Sessanta. E i personali studi, svolti sotto l'egida dell'Oms, l'Organizzazione mondiale della sanità, sono giunti alla conclusione che le sostanze presenti in questa pianta peruviana agiscono sull'ipotalamo, una cruciale regione del cervello che controlla la produzione di molti ormoni. "L'estratto di Maca, sotto forma di capsule, s'è dimostrato in grado di rinforzare nell'aspirante papà i suoi "asfittici " spermatozoi e d'aumentare notevolmente il potere fecondante. La pianta peruviana può cioè migliorare la fertilità nell'uomo agendo sulla maturazione degli spermatozoi, aumentare il numero e migliorandone la motilità, cioè la capacità di raggiungere l'uovo da fecondare.
La Maca risulta utile anche nell'organismo femminile, perché stimola i follicoli a produrre ovociti maturi".
Ma non è soltanto una questione di "stimolazioni vegetali". O meglio, il ricorso alle capsule di Maca è soltanto l'inizio: il professor Menaldo completa poi l'opera con l'inseminazione artificiale intratubarica. "Gli spermatozoi più energici vengono prelevati e introdotti direttamente nelle tube uterine, dove ha poi luogo l'incontro con gli ovociti". Con le sue capsule " polarizzate" (come si dice tecnicamente ), nel 2001 Menaldo ha condotto una serie di sperimentazioni su due gruppi di 63 coppie, che non riuscivano ad avere bambini." Nel gruppo trattato con le procedure tradizionali è stato possibile ottenere un tasso di gravidanze del 20 per cento; nell'altro gruppo, sottoposto sia all'azione degli estratti di Maca sia alla pratica dell'inseminazione intartubarica, si è arrivati a toccare quasi il 60 per cento ". Risultati, ci tiene a sottolineare il ginecologo , diffusi e presentati quattro anni fa a Parigi in occasione del secondo congresso mondiale di ginecologia e infertilità.
Ma non è finita. Menaldo (direttore del Centro di procreazione assistita" San Carlo" di Torino e docente di Tecnologie biomediche all'Università di Milano) ha studiato anche le proprietà di tre piante amazzoniche (che a Lima venivano già impiegate per aiutare le coppie infertili). Sono la Huanarpo macho, il Dracontium loretense e il camu camu. E che cosa si è visto? " Che la Huanarpo macho è capace di facilitare il successo dell'impianto degli embrioni (dopo il loro trasferimento nella cavità uterina), perché aumenta il flusso di sangue nella parete dell'utero; il Dracontium lorentese contiene dosi notevoli di vitamina E e quantitativi ottimali di zinco e calcio (che sono minerali importanti ai fini della fertilità); infine", dice Menaldo, "il camu camu è un potentissimo antiossidante", utile, insomma, per contrastare i famigerati radicali liberi, le molecole impazzite che tanti danni infliggono alle cellule del nostro corpo.
"Sia ben chiaro: la metodologia che in questi anni ho messo a punto non ha nulla di miracoloso", rimarca Menaldo.
"Semplicemente, si serve di "farmaci naturali", sottoposti al vaglio della ricerca scientifica. Sostanze che vengono ben tollerate dalla paziente". Per la cronaca, le capsule in questione devono essere prese dell'uomo per due mesi e mezzo, mentre dalla donna per dieci - dodici giorni".
Ma perché questo calo dalla fertilità? "In Italia, quasi il 20 per cento delle coppie, praticamente una su cinque, dopo due o tre anni di matrimonio comincia a chiedersi con una certa inquietudine come mai non arriva ancora un bebè. Nella maggior parte dei casi, il problema dipende dall'uomo: ha gli spermatozoi deboli, o dotati d'una scarsa motilità. Non riescono, per così dire, a centrare l'obiettivo. Oppure son troppo scarsi: la cinquantesima parte del numero che dovrebbero essere. Ma può pure darsi che l'assenza di una gravidanza dipenda dalla donna, il cui organismo non produce ovociti idonei".
In effetti, è una verità che gli scienziati conoscano da tempo: col trascorrere degli anni si verifica una diminuzione importante della fertilità femminile. Menaldo spiega comunque che l'età dell'aspirante mamma ovviamente conta, ma " c'è un test specifico che permette di rilevare con assoluta precisione la riserva ovarica di qualsiasi donna, indipendentemente dalla sua carta d'identità. Siamo riusciti a far partorire felicemente una quarantasettenne con gravi problemi di salute. Certo, il successo non è matematico, ma la speranza", sorride il nostro ginecologo, "è sempre l'ultima a morire".
Ormai 150, dice Menaldo, sono le coppie che hanno beneficiato del particolare metodo. Un avventura umana: " Vede le foto di quei 150 bambini? Ricordo le storie dei loro genitori, mi basta guardare uno dei bebè sulla parete e mi torna tutto alla mente, anche se son passati anni: l'angoscia, la paura, poi l'esplosione di giogaia, che è stata anche mia". Ma anche un'avventura scientifica, quella di Menaldo, che non smette di arricchirsi di nuovi e suggestivi dati.La Maca, infatti, oltre a essere usata nella cura dell'infertilità femminile (poiché rende più efficienti la maturazione dei follicoli, l'ovulazione e la preparazione dell'utero per l'annidarsi dell'embrione), sembra tornare utile anche per combattere vari altri "disagi" del gentil sesso: le irregolarità mestruali, l'assenza del ciclo e i disturbi collegati al climaterio (la fase che precede la menopausa). La Maca, poi, contiene particolare sostanze, chiamate "isotiocianati" conosciute per il loro effetto contro il calo del desiderio (soprattutto maschile, ma anche femminile).
I casi più recenti della " terapia Menaldo"? I due gemelli di Mara, una signora di Pavia: sembrava proprio impossibile che restasse incinta. E poi un bambino partorito dalla torinese Chiara, già in premenopausa. Anche questi sono "figli" di Menaldo, e, se cosi possiamo dire, delle sue "magiche" piante provenienti dalle vette del Perù e dall'Amazzonia. Il ginecologo torinese ha tagliato il traguardo dei 150 casi d'infertilità risolti, ma è deciso ad andare avanti.
Con la forza soprattutto degli studi scientifici sulle piante da lui impiegate.
Si presentano da lui in due, magari dopo avere percorso migliaia di chilometri, e poi s'accorgono che stanno per diventare tre… E' vero: il successo, come dicevamo poc'anzi, non è matematico ( e poi non sempre è possibile, nella donna, l'insemionazione intartubarica), perché ciascun paziente, ogni coppia fa storia a sé.
Ma al Centro del professor Menaldo arrivano da mezza Europa e anche da molto più lontano: ha assistito, per esempio, una coppia statunitense e una neozelandese.
" Certe sensazioni ti restano nel cuore per sempre. Per questo , di quei 150 bambini continuerò a sentirmi come un secondo papà". Il professor Menaldo è sposato con la splendida Nancy, una colombiana di 34 anni che, nel suo Centro, gli fa anche da assistente. E che, per giunta, tra un paio di mesi lo renderà padre per la seconda volta. Il loro primo figlio si chiama Gian Paolo, ha due anni e mezzo e non ha ancora capito bene il lavoro che svolge il papà. Fissa, curioso, quel collage di fotografie sulla parete e poi dice piano: "Come sono belli…Quanto mi piacerebbe che fossero tutti miei fratellini". Ma in fondo, un po' lo sono.
I sorprendenti risultati di un ginecologo che ha aiutato 150 coppie
Quest'esercito di bambini l'ho fatto nascere… di sana pianta
Un vegetale che arriva dalle cime del Perù. Altri che giungono dall'Amazonia. E' questa la singolare ricetta del professor Giovanni Menaldo, medico torinese, "papà" di un trattamento "verde" contro l'infertilità. E che assicura: "Il mio metodo è scienza non magia"
di Maurizio Caravella
Torino, marzo
Una parete, nel suo Centro medico, è quasi interamente ricoperta da splendide fotografie di bambini.
"Mi sento … il loro secondo papà ", dice con visibile orgoglio il professor Giovanni Menaldo. Lui è specialista di ostetricia e ginecologia a Torino. Ed è l'ideatore di una tecnica innovativa, che ha appagato innumerevoli coppie alla ricerca dell'agognato bebè.
Un mago? Una specie di stregone? Diciamocelo: un novello Di Bella? Vien da chiederselo, se si va vedere qual è il suo asso nella manica: la maca o Lepidium Meyeneii, una pianta che cresce nelle Ande a quattromila metri di altitudine. Una pianta utilizzata da secoli, nella medicina tradizionale peruviana, per incrementare la fertilità nell'uomo e nella donna. E che nelle mano di Menaldo è diventata una moderna arma per regalare fecondità. Come dire: non prendete sottogamba le conoscenze antiche e le risorse della medicina naturale. Ma vediamo di saperne di più.
"Ho scoperto, nelle mie ricerche, che alcune piante hanno proprietà straordinarie", riferisce il professor Menaldo. "La principale è per l'appunto la Maca: è chiamata pianta della vita", per la sua capacità di aumentare la fertilità negli animali e pure nell'uomo. Gli Incas la consideravano un dono degli dei, anche per i suoi effetti afrodisiaci, e la usavano addirittura per i pagamenti, come confermano antichi registri coloniali spagnoli ritrovati tempo fa".
Dal folklore e dalla storia alla scienza: una decina di anni fa, Menaldo ha ripresso una serie di ricerche dell'Università di Lima condotte sui roditori già negli anni Sessanta. E i personali studi, svolti sotto l'egida dell'Oms, l'Organizzazione mondiale della sanità, sono giunti alla conclusione che le sostanze presenti in questa pianta peruviana agiscono sull'ipotalamo, una cruciale regione del cervello che controlla la produzione di molti ormoni. "L'estratto di Maca, sotto forma di capsule, s'è dimostrato in grado di rinforzare nell'aspirante papà i suoi "asfittici " spermatozoi e d'aumentare notevolmente il potere fecondante. La pianta peruviana può cioè migliorare la fertilità nell'uomo agendo sulla maturazione degli spermatozoi, aumentare il numero e migliorandone la motilità, cioè la capacità di raggiungere l'uovo da fecondare.
La Maca risulta utile anche nell'organismo femminile, perché stimola i follicoli a produrre ovociti maturi".
Ma non è soltanto una questione di "stimolazioni vegetali". O meglio, il ricorso alle capsule di Maca è soltanto l'inizio: il professor Menaldo completa poi l'opera con l'inseminazione artificiale intratubarica. "Gli spermatozoi più energici vengono prelevati e introdotti direttamente nelle tube uterine, dove ha poi luogo l'incontro con gli ovociti". Con le sue capsule " polarizzate" (come si dice tecnicamente ), nel 2001 Menaldo ha condotto una serie di sperimentazioni su due gruppi di 63 coppie, che non riuscivano ad avere bambini." Nel gruppo trattato con le procedure tradizionali è stato possibile ottenere un tasso di gravidanze del 20 per cento; nell'altro gruppo, sottoposto sia all'azione degli estratti di Maca sia alla pratica dell'inseminazione intartubarica, si è arrivati a toccare quasi il 60 per cento ". Risultati, ci tiene a sottolineare il ginecologo , diffusi e presentati quattro anni fa a Parigi in occasione del secondo congresso mondiale di ginecologia e infertilità.
Ma non è finita. Menaldo (direttore del Centro di procreazione assistita" San Carlo" di Torino e docente di Tecnologie biomediche all'Università di Milano) ha studiato anche le proprietà di tre piante amazzoniche (che a Lima venivano già impiegate per aiutare le coppie infertili). Sono la Huanarpo macho, il Dracontium loretense e il camu camu. E che cosa si è visto? " Che la Huanarpo macho è capace di facilitare il successo dell'impianto degli embrioni (dopo il loro trasferimento nella cavità uterina), perché aumenta il flusso di sangue nella parete dell'utero; il Dracontium lorentese contiene dosi notevoli di vitamina E e quantitativi ottimali di zinco e calcio (che sono minerali importanti ai fini della fertilità); infine", dice Menaldo, "il camu camu è un potentissimo antiossidante", utile, insomma, per contrastare i famigerati radicali liberi, le molecole impazzite che tanti danni infliggono alle cellule del nostro corpo.
"Sia ben chiaro: la metodologia che in questi anni ho messo a punto non ha nulla di miracoloso", rimarca Menaldo.
"Semplicemente, si serve di "farmaci naturali", sottoposti al vaglio della ricerca scientifica. Sostanze che vengono ben tollerate dalla paziente". Per la cronaca, le capsule in questione devono essere prese dell'uomo per due mesi e mezzo, mentre dalla donna per dieci - dodici giorni".
Ma perché questo calo dalla fertilità? "In Italia, quasi il 20 per cento delle coppie, praticamente una su cinque, dopo due o tre anni di matrimonio comincia a chiedersi con una certa inquietudine come mai non arriva ancora un bebè. Nella maggior parte dei casi, il problema dipende dall'uomo: ha gli spermatozoi deboli, o dotati d'una scarsa motilità. Non riescono, per così dire, a centrare l'obiettivo. Oppure son troppo scarsi: la cinquantesima parte del numero che dovrebbero essere. Ma può pure darsi che l'assenza di una gravidanza dipenda dalla donna, il cui organismo non produce ovociti idonei".
In effetti, è una verità che gli scienziati conoscano da tempo: col trascorrere degli anni si verifica una diminuzione importante della fertilità femminile. Menaldo spiega comunque che l'età dell'aspirante mamma ovviamente conta, ma " c'è un test specifico che permette di rilevare con assoluta precisione la riserva ovarica di qualsiasi donna, indipendentemente dalla sua carta d'identità. Siamo riusciti a far partorire felicemente una quarantasettenne con gravi problemi di salute. Certo, il successo non è matematico, ma la speranza", sorride il nostro ginecologo, "è sempre l'ultima a morire".
Ormai 150, dice Menaldo, sono le coppie che hanno beneficiato del particolare metodo. Un avventura umana: " Vede le foto di quei 150 bambini? Ricordo le storie dei loro genitori, mi basta guardare uno dei bebè sulla parete e mi torna tutto alla mente, anche se son passati anni: l'angoscia, la paura, poi l'esplosione di giogaia, che è stata anche mia". Ma anche un'avventura scientifica, quella di Menaldo, che non smette di arricchirsi di nuovi e suggestivi dati.La Maca, infatti, oltre a essere usata nella cura dell'infertilità femminile (poiché rende più efficienti la maturazione dei follicoli, l'ovulazione e la preparazione dell'utero per l'annidarsi dell'embrione), sembra tornare utile anche per combattere vari altri "disagi" del gentil sesso: le irregolarità mestruali, l'assenza del ciclo e i disturbi collegati al climaterio (la fase che precede la menopausa). La Maca, poi, contiene particolare sostanze, chiamate "isotiocianati" conosciute per il loro effetto contro il calo del desiderio (soprattutto maschile, ma anche femminile).
I casi più recenti della " terapia Menaldo"? I due gemelli di Mara, una signora di Pavia: sembrava proprio impossibile che restasse incinta. E poi un bambino partorito dalla torinese Chiara, già in premenopausa. Anche questi sono "figli" di Menaldo, e, se cosi possiamo dire, delle sue "magiche" piante provenienti dalle vette del Perù e dall'Amazzonia. Il ginecologo torinese ha tagliato il traguardo dei 150 casi d'infertilità risolti, ma è deciso ad andare avanti.
Con la forza soprattutto degli studi scientifici sulle piante da lui impiegate.
Si presentano da lui in due, magari dopo avere percorso migliaia di chilometri, e poi s'accorgono che stanno per diventare tre… E' vero: il successo, come dicevamo poc'anzi, non è matematico ( e poi non sempre è possibile, nella donna, l'insemionazione intartubarica), perché ciascun paziente, ogni coppia fa storia a sé.
Ma al Centro del professor Menaldo arrivano da mezza Europa e anche da molto più lontano: ha assistito, per esempio, una coppia statunitense e una neozelandese.
" Certe sensazioni ti restano nel cuore per sempre. Per questo , di quei 150 bambini continuerò a sentirmi come un secondo papà". Il professor Menaldo è sposato con la splendida Nancy, una colombiana di 34 anni che, nel suo Centro, gli fa anche da assistente. E che, per giunta, tra un paio di mesi lo renderà padre per la seconda volta. Il loro primo figlio si chiama Gian Paolo, ha due anni e mezzo e non ha ancora capito bene il lavoro che svolge il papà. Fissa, curioso, quel collage di fotografie sulla parete e poi dice piano: "Come sono belli…Quanto mi piacerebbe che fossero tutti miei fratellini". Ma in fondo, un po' lo sono.
mara- Utente Senior
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Re: IL BEBE' SI FA ATTENDERE?ECCO QUALCHE CONSIGLIO
Ciao Marinella benvenuta, forse hai ancora un messaggio privato che non hai letto , clicca su "messaggi privati"
Ciao
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Ospite- Ospite
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