Big Pharma - Mothers Act
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Big Pharma - Mothers Act
di Luciano Gianazza - www.medicinenon.it Che cos'è il Mothers Act
Letteralmente in questo contesto Act
significa Decreto, Legge, quindi una legge a favore delle madri, nello
specifico delle future e neo mamme e dovrebbe servire a far sì che le
istituzioni si prendano cura di loro durante il periodo della
gravidanza, del parto e dopo il parto. Questo perché alcune donne sono
state soggette a disturbi di un tipo o di un altro in concomitanza con
la gravidanza e il parto. Per quanto si potrebbe pensare che il Mothers
Act sia un impegno della comunità nei confronti delle donne nel ruolo
di madre, in realtà è stato elaborato dalla lobby di Big Pharma, con il
solo scopo di trasformare la gravidanza, il parto e la nascita in una
condizione medica in cui si verifica la presenza di malattie mentali da
trattare con gli psicofarmaci.
La Lobby di Big Pharma
Sono
diversi anni che Big Pharma cerca di far approvare dal Congresso
Americano il Mothers Act, ma non è mai passato perché uno dei due
schieramenti si opponeva all'altro che era finanziato dalla lobby al
fine di farlo approvare.
Di solito
le lobbies appoggiano finanziariamente uno o l'altro degli ormai soli
due gruppi di partiti politicamente opposti per fare approvare
provvedimenti favorevoli agli interessi che esse rappresentano o per
far cadere quei provvedimenti che invece non sono affatto favorevoli.
Questo
fa sì che un gruppo politico spinga le approvazioni di decreti o leggi
nell'interesse dei loro finanziatori contrastati dagli oppositori che
ovviamente portano avanti altri interessi. Questa situazione conduce
spesso a un impasse e a logoranti lotte fino all'ultimo voto che
possono durare intere legislature.
Il
problema è che ora questa proposta ha maggiori probabilità di diventare
legge perché Big Pharma ha cambiato strategia: Ha finanziato alla pari
entrambi gli schieramenti politici ...
... con il risultato che sia i Repubblicani che i Democratici voteranno a favore.
Questa
strategia è già stata adottata in Italia per la proposta di legge di
vendere farmaci nei supermercati che è stata bocciata sia dalla
maggioranza che dall'opposizione perché Federfarma, la potente lobby
dei proprietari di farmacie, ha dato ai due schieramenti (centrodestra
e centrosinistra) 250 mila euro complessivi, divisi in parti uguali,
quindi 125 mila a uno schieramento, e 125 mila all'altro: sono la somma
di tanti finanziamenti da 5 mila, 10 mila, 7 mila, 3 mila, 8 mila che
di volta in volta sono finiti nelle tasche dei vari parlamentari, per
non fare approvare determinate leggi o farne approvare delle altre che
favoriscono gli interessi di Federfarma. Cosa succederà se il Mothers Act verrà approvato?
Negli
Stati Uniti le donne in età fertile verranno sottoposte a screening
allo scopo di identificare malattie mentali pre e post parto per
sottoporle, nel caso di riscontri positivi, a trattamenti psichiatrici
farmacologici obbligatori. Ovviamente tali malattie sono più o
meno collezioni di sintomi di cui a volte possono essere affette anche
persone in buone condizioni fisiche e mentali, ma in momenti
particolari come la gravidanza o il parto possono essere fatte passare
per veri e propri disturbi mentali che necessitano di trattamento con
psicofarmaci come antidepressivi e antipsicotici.
Il
problema investe anche il feto che rimarrebbe ugualmente drogato dai
farmaci assunti dalla madre, con conseguenti possibili malformazioni
fisiche e ottundimento delle capacità mentali, un futuro irto di
difficoltà di apprendimento.
Perché
la cosa dovrebbe riguardarci? Perché riguarda una serie di abusi che
Big Pharma e il suo esercito di psichiatri perpetreranno su delle donne
e i loro bambini e ognuno di noi dovrebbe fare la sua parte per
evitarlo, non importa a quale nazione appartengano.
In
ogni caso anche se volessimo egoisticamente pensare ai fatti nostri, il
cartello farmaceutico non conosce frontiere e quanto avviene oggi negli
Stati Uniti viene poi replicato nel resto del mondo e chi ha pensato
che la cosa non lo riguardasse potrebbe invece ritrovarsi con la
moglie, la sorella, la madre o la figlia sottoposte a screening e a
trattamento psichiatrico.
Il
Mothers Act attuale che Big Pharma sta spingendo per l'approvazione è
noto come "Melanie Blocker Stokes Mom's Opportunity to Access Health,
Education, Research, and Support for Postpartum Depression Act of 2009"
e prende il nome da Melanie Blocker Stokes, una madre che, dopo aver
partorito è stata sottoposta a una serie di trattamenti psichiatrici
con psicofarmaci ed elettroshock e poi si è suicidata. Si sostiene che
Melanie si sia suicidata perché non si è intervenuti preventivamente e
quindi il Mothers Act è considerato un impegno che la comunità deve
assumersi al fine di impedire che altre madri facciano la fine di
Melanie e questa è la tesi che Big Pharma sostiene tramite i suoi
gruppi di facciata.
Sarebbe
assurdo immaginare che nessuno abbia il minimo sospetto che il suicidio
possa essere la conseguenza del trattamento con gli antidepressivi e
gli elettroshock quando "pensieri tendenti al suicidio" è uno degli
effetti collaterali elencati nei foglietti illustrativi di tali
psicofarmaci.
E' necessario quindi
anche il tuo intervento, il minimo che si possa fare è firmare una
petizione online a cui puoi accedere dal link in fondo alla pagina.
Passa
il link di questo mio articolo ai tuoi amici e conoscenti per
informarli di questo vero e proprio pericolo per il futuro
dell'Umanità. Ho già inviato questo articolo a più di 2.800 persone.
Queste sono briciole, insieme possiamo dare un sostanziale contributo
alla lotta contro i nemici dell'umanità. Se ti sembra che sto
esagerando è solo perché i media anestetizzano la nostra capacità di
valutare.
Quello che segue è un articolo che ho tradotto per aggiungere altri dati sull'argomento. Il Mothers Act Alimenta un' Industria Multimiliardaria
di Evelyn Pringle - traduzione di Luciano Gianazza.
La
maternità è diventata preda del cartello psico-farmaceutico. Se una
nuova normativa conosciuta come Mothers Act diventerà legge, il numero
dei bambini drogati tramite la propria madre durante la gravidanza e
l'allattamento senza dubbio aumenterà.
Il
Congresso ha giustamente rifiutato di far passare questo disegno di
legge per otto anni. Il titolo ufficiale è attualmente "Melanie Blocker
Stokes Mom's Opportunity to Access Health, Education, Research, and
Support for Postpartum Depression Act of 2009".
La
proposta di legge è stata introdotta in Aula durante il 110mo Congresso
il 4 gennaio 2007, dal democratico dell'Illinois Bobby Rush e poi
reintrodotta in entrambi gli organismi del nuovo Congresso, nel gennaio
2009, dopo che il disegno di legge cadde in prescrizione in Senato
l'anno scorso.
Il senatore
democratico Robert Menendez del New Jersey, dove risiedono un gran
numero di aziende farmaceutiche, e Richard Durbin (D-IL) sono i
principali sostenitori del progetto di legge al Senato.
In
un discorso fatto durante l'Assemblea del 30 marzo 2009 dal deputato
Rush divenne chiaro l'obiettivo di questa proposta di legge quando ha
affermato che "dal 60 al 80 per cento delle nuove mamme sperimentano
sintomi di depressione post parto, mentre la condizione più grave, la
psicosi post parto, interessa fino al 20 per cento delle donne che
hanno partorito da poco. "
Dopo
che l'Assemblea ha votato per far passare la legge quel giorno, il
deputato ha dichiarato: "La legge AR 20 metterà finalmente a
disposizione significative somme di denaro e attenzione per la ricerca,
selezione, trattamento e istruzione delle madri che soffrono di questa
malattia."
Il vero obiettivo dei
promotori di questa legge è quello di trasformare le donne in età
fertile in consumatrici a vita di trattamenti psichiatrici mediante lo
screening per tutta una serie di "disturbi dell'umore" e "ansia" e non
semplicemente per la depressione post parto.
Mai
abbastanza viene detto riguardo alla capacità di chiunque, con un
camice bianco addosso e un titolo medico, di convincere le vulnerabili
donne in gravidanza e le neo-madri che i pensieri e sentimenti che
possono provare in un giorno qualsiasi potrebbero essere anormali.
La
costante sorveglianza e il fuoco di fila di domande, tipo sei
depressa?, sei preoccupata, hai cambiamenti di umore?, hai paura della
maternità?, dormi bene?, ci sono cambiamenti nella tue abitudini
alimentari?, è prevedibile che sortiranno senza ombra di dubbio
l'effetto di convincere molte donne che normali pensieri ed emozioni
sono segno di disturbi mentali.
In un articolo del 13 marzo 2008, "Etichettare la Gravidanza come Malattia Mentale", Byron Richards scrive nel NewsWithViews:
Letteralmente in questo contesto Act
significa Decreto, Legge, quindi una legge a favore delle madri, nello
specifico delle future e neo mamme e dovrebbe servire a far sì che le
istituzioni si prendano cura di loro durante il periodo della
gravidanza, del parto e dopo il parto. Questo perché alcune donne sono
state soggette a disturbi di un tipo o di un altro in concomitanza con
la gravidanza e il parto. Per quanto si potrebbe pensare che il Mothers
Act sia un impegno della comunità nei confronti delle donne nel ruolo
di madre, in realtà è stato elaborato dalla lobby di Big Pharma, con il
solo scopo di trasformare la gravidanza, il parto e la nascita in una
condizione medica in cui si verifica la presenza di malattie mentali da
trattare con gli psicofarmaci.
La Lobby di Big Pharma
Sono
diversi anni che Big Pharma cerca di far approvare dal Congresso
Americano il Mothers Act, ma non è mai passato perché uno dei due
schieramenti si opponeva all'altro che era finanziato dalla lobby al
fine di farlo approvare.
Di solito
le lobbies appoggiano finanziariamente uno o l'altro degli ormai soli
due gruppi di partiti politicamente opposti per fare approvare
provvedimenti favorevoli agli interessi che esse rappresentano o per
far cadere quei provvedimenti che invece non sono affatto favorevoli.
Questo
fa sì che un gruppo politico spinga le approvazioni di decreti o leggi
nell'interesse dei loro finanziatori contrastati dagli oppositori che
ovviamente portano avanti altri interessi. Questa situazione conduce
spesso a un impasse e a logoranti lotte fino all'ultimo voto che
possono durare intere legislature.
Il
problema è che ora questa proposta ha maggiori probabilità di diventare
legge perché Big Pharma ha cambiato strategia: Ha finanziato alla pari
entrambi gli schieramenti politici ...
... con il risultato che sia i Repubblicani che i Democratici voteranno a favore.
Questa
strategia è già stata adottata in Italia per la proposta di legge di
vendere farmaci nei supermercati che è stata bocciata sia dalla
maggioranza che dall'opposizione perché Federfarma, la potente lobby
dei proprietari di farmacie, ha dato ai due schieramenti (centrodestra
e centrosinistra) 250 mila euro complessivi, divisi in parti uguali,
quindi 125 mila a uno schieramento, e 125 mila all'altro: sono la somma
di tanti finanziamenti da 5 mila, 10 mila, 7 mila, 3 mila, 8 mila che
di volta in volta sono finiti nelle tasche dei vari parlamentari, per
non fare approvare determinate leggi o farne approvare delle altre che
favoriscono gli interessi di Federfarma. Cosa succederà se il Mothers Act verrà approvato?
Negli
Stati Uniti le donne in età fertile verranno sottoposte a screening
allo scopo di identificare malattie mentali pre e post parto per
sottoporle, nel caso di riscontri positivi, a trattamenti psichiatrici
farmacologici obbligatori. Ovviamente tali malattie sono più o
meno collezioni di sintomi di cui a volte possono essere affette anche
persone in buone condizioni fisiche e mentali, ma in momenti
particolari come la gravidanza o il parto possono essere fatte passare
per veri e propri disturbi mentali che necessitano di trattamento con
psicofarmaci come antidepressivi e antipsicotici.
Il
problema investe anche il feto che rimarrebbe ugualmente drogato dai
farmaci assunti dalla madre, con conseguenti possibili malformazioni
fisiche e ottundimento delle capacità mentali, un futuro irto di
difficoltà di apprendimento.
Perché
la cosa dovrebbe riguardarci? Perché riguarda una serie di abusi che
Big Pharma e il suo esercito di psichiatri perpetreranno su delle donne
e i loro bambini e ognuno di noi dovrebbe fare la sua parte per
evitarlo, non importa a quale nazione appartengano.
In
ogni caso anche se volessimo egoisticamente pensare ai fatti nostri, il
cartello farmaceutico non conosce frontiere e quanto avviene oggi negli
Stati Uniti viene poi replicato nel resto del mondo e chi ha pensato
che la cosa non lo riguardasse potrebbe invece ritrovarsi con la
moglie, la sorella, la madre o la figlia sottoposte a screening e a
trattamento psichiatrico.
Il
Mothers Act attuale che Big Pharma sta spingendo per l'approvazione è
noto come "Melanie Blocker Stokes Mom's Opportunity to Access Health,
Education, Research, and Support for Postpartum Depression Act of 2009"
e prende il nome da Melanie Blocker Stokes, una madre che, dopo aver
partorito è stata sottoposta a una serie di trattamenti psichiatrici
con psicofarmaci ed elettroshock e poi si è suicidata. Si sostiene che
Melanie si sia suicidata perché non si è intervenuti preventivamente e
quindi il Mothers Act è considerato un impegno che la comunità deve
assumersi al fine di impedire che altre madri facciano la fine di
Melanie e questa è la tesi che Big Pharma sostiene tramite i suoi
gruppi di facciata.
Sarebbe
assurdo immaginare che nessuno abbia il minimo sospetto che il suicidio
possa essere la conseguenza del trattamento con gli antidepressivi e
gli elettroshock quando "pensieri tendenti al suicidio" è uno degli
effetti collaterali elencati nei foglietti illustrativi di tali
psicofarmaci.
E' necessario quindi
anche il tuo intervento, il minimo che si possa fare è firmare una
petizione online a cui puoi accedere dal link in fondo alla pagina.
Passa
il link di questo mio articolo ai tuoi amici e conoscenti per
informarli di questo vero e proprio pericolo per il futuro
dell'Umanità. Ho già inviato questo articolo a più di 2.800 persone.
Queste sono briciole, insieme possiamo dare un sostanziale contributo
alla lotta contro i nemici dell'umanità. Se ti sembra che sto
esagerando è solo perché i media anestetizzano la nostra capacità di
valutare.
Quello che segue è un articolo che ho tradotto per aggiungere altri dati sull'argomento. Il Mothers Act Alimenta un' Industria Multimiliardaria
di Evelyn Pringle - traduzione di Luciano Gianazza.
La
maternità è diventata preda del cartello psico-farmaceutico. Se una
nuova normativa conosciuta come Mothers Act diventerà legge, il numero
dei bambini drogati tramite la propria madre durante la gravidanza e
l'allattamento senza dubbio aumenterà.
Il
Congresso ha giustamente rifiutato di far passare questo disegno di
legge per otto anni. Il titolo ufficiale è attualmente "Melanie Blocker
Stokes Mom's Opportunity to Access Health, Education, Research, and
Support for Postpartum Depression Act of 2009".
La
proposta di legge è stata introdotta in Aula durante il 110mo Congresso
il 4 gennaio 2007, dal democratico dell'Illinois Bobby Rush e poi
reintrodotta in entrambi gli organismi del nuovo Congresso, nel gennaio
2009, dopo che il disegno di legge cadde in prescrizione in Senato
l'anno scorso.
Il senatore
democratico Robert Menendez del New Jersey, dove risiedono un gran
numero di aziende farmaceutiche, e Richard Durbin (D-IL) sono i
principali sostenitori del progetto di legge al Senato.
In
un discorso fatto durante l'Assemblea del 30 marzo 2009 dal deputato
Rush divenne chiaro l'obiettivo di questa proposta di legge quando ha
affermato che "dal 60 al 80 per cento delle nuove mamme sperimentano
sintomi di depressione post parto, mentre la condizione più grave, la
psicosi post parto, interessa fino al 20 per cento delle donne che
hanno partorito da poco. "
Dopo
che l'Assemblea ha votato per far passare la legge quel giorno, il
deputato ha dichiarato: "La legge AR 20 metterà finalmente a
disposizione significative somme di denaro e attenzione per la ricerca,
selezione, trattamento e istruzione delle madri che soffrono di questa
malattia."
Il vero obiettivo dei
promotori di questa legge è quello di trasformare le donne in età
fertile in consumatrici a vita di trattamenti psichiatrici mediante lo
screening per tutta una serie di "disturbi dell'umore" e "ansia" e non
semplicemente per la depressione post parto.
Mai
abbastanza viene detto riguardo alla capacità di chiunque, con un
camice bianco addosso e un titolo medico, di convincere le vulnerabili
donne in gravidanza e le neo-madri che i pensieri e sentimenti che
possono provare in un giorno qualsiasi potrebbero essere anormali.
La
costante sorveglianza e il fuoco di fila di domande, tipo sei
depressa?, sei preoccupata, hai cambiamenti di umore?, hai paura della
maternità?, dormi bene?, ci sono cambiamenti nella tue abitudini
alimentari?, è prevedibile che sortiranno senza ombra di dubbio
l'effetto di convincere molte donne che normali pensieri ed emozioni
sono segno di disturbi mentali.
In un articolo del 13 marzo 2008, "Etichettare la Gravidanza come Malattia Mentale", Byron Richards scrive nel NewsWithViews:
viernes- Utente Senior
-
Numero di messaggi : 1498
Età : 50
Località : VA
Data d'iscrizione : 29.12.07
Re: Big Pharma - Mothers Act
"Il Mothers Act ha il netto effetto di riclassificare il processo naturale
della gravidanza e della nascita, come un disturbo mentale che richiede
l'utilizzo di farmaci psicotropi non verificati ed estremamente
pericolosi (che possono facilmente danneggiare il bambino). Il progetto
di legge è stato ovviamente scritto dalla lobby di Big Pharma e la sua
conversione in legge sarebbe considerata ridicola, se non stesse
accadendo davvero."
Mentre manie,
psicosi, agitazione, ostilità, ansia, confusione, depressione e
tendenze suicide sono spesso citate come "sintomi" della malattia
mentale, molti degli stessi esatti "sintomi" sono elencati come effetti
collaterali sulle etichette di avvertimento per gli antidepressivi,
antipsicotici e anticonvulsivanti .
Tutti
questi farmaci sono attualmente prescritti per trattare "cambiamenti di
umore" e "ansia", disturbi per i quali alle donne verrà fatto lo
screening se la proposta diventerà legge. Nel caso di donne in
gravidanza, nessun farmaco psichiatrico è stato approvato dalla FDA
come di uso sicuro.
Le nuove
clienti acquisite saranno stigmatizzata per tutta la vita con le
etichette delle più gravi forme di malattia mentale, semplicemente
perché sono abbastanza sfortunate di essere rimaste in gravidanza negli
Stati Uniti, dove gravi disturbi procurano grandi profitti a chi
prescrive sostanze psicotrope di ogni genere.
Nel
Medical News Today del 1° settembre 2008 compare un titolo riguardante
uno studio che dichiara: "Gli americani Mostrano Poca Tolleranza per la
Malattia Mentale nonostante sia in aumento la credenza che la causa sia
genetica". Lo studio del professore di sociologia Jason Schnittker
dell'Università della Pennsylvania, ha messo in evidenza che mentre gli
americani credono che la malattia mentale abbia cause genetiche, il
paese non è più tollerante nei confronti del malato di mente di quanto
lo fosse 10 anni fa.
Lo studio ha
esaminato la tolleranza in termini di indisponibilità a vivere accanto
a una persona malata di mente, con una casa famiglia per malati di
mente nel quartiere, trascorrendo una serata a socializzare con una
persona malata di mente, lavorando a stretto contatto con tale persona
sul posto di lavoro, facendo amicizia con una persona con una malattia
mentale o rimanere sposato una persona malata di mente in famiglia. L'industria multimiliardaria
In
un articolo per AlterNet del 18 giugno 2008, il dottor Bruce Levine,
autore del libro, "Sopravvivere all'Epidemia di Depressione
dell'America" (Surviving America's Depression Epidemic), spiega come
funziona il cartello psico-farmaceutico. "Il trattamento della salute
mentale negli Stati Uniti è ormai un'industria da miliardi di dollari",
riferisce ", e ad essa vengono applicate tutte le regole tipiche di
qualsiasi industria".
"Non solo
Big Pharma ha influenti psichiatri sul suo libro paga, quasi ogni
istituto della salute mentale da cui i medici, la stampa e il pubblico
ricevono le informazioni sulla salute mentale è finanziariamente
interconnesso con Big Pharma".
"L'American
Psychiatric Association, l'organizzazione professionale della
psichiatria, dipende fortemente dalle sovvenzioni da parte delle case
farmaceutiche e questo vale anche per Alleanza Nazionale per i Malati
Mentali e le altre cosiddette organizzazioni dei consumatori."
"Il
dipartimento di psichiatria di Harvard e di altre prestigiose
università prendono milioni di dollari da società farmaceutiche, e
l'Istituto Nazionale della Salute Mentale da fondi a ricercatori che
sono finanziariamente connessi con le aziende farmaceutiche".
Sono
più i Democratici che i Repubblicani che spingono il Mothers Act.
L'aumento dei finanziamenti per la campagna elettorale dei Democratici
può spiegare questa svolta degli eventi. Nelle ultime otto campagne
elettorali l'industria farmaceutica ha dato molti più fondi ai
Repubblicani che ai Democratici. Nel 2006, la percentuale era pari al
28% per i Democratici e il 70% per i Repubblicani, secondo il Center
for Responsive Politics, un gruppo no-profit che esegue il monitoraggio
dei finanziamenti politici.
Ma per
la campagna del 2008 i Democratici hanno avuto quasi gli stessi soldi
dati ai Repubblicani con $5.099.942 rispetto ai $5.680.871 dati ai
repubblicani, e questo è probabilmente il motivo per cui i democratici
permetterebbero che tale palese schema di marketing di farmaci venga
attuato.
"Il Mothers Act, mentre
sembra un atto di benevolenza, è una misura inutile e pericolosa che si
tradurrà in un ulteriore eccesso di prescrizione di farmaci che sono
già esageratamente prescritti in modo grottesco.", spiega Kate
Gillespie, uno dei legali di punta che stanno portando avanti le cause
legali per i difetti di nascita causati dagli SSRI e per i casi di
suicidio legati al Paxil, di stanza a Los Angeles presso lo studio
legale Baum, Hedlund, Aristei & Goldman.
"La
proposta di legge è una sentiero pericoloso", ammonisce, "verso la
prescrizione forzata alle donne in età fertile di psicofarmaci di
dubbia efficacia e con gravi problemi di sicurezza per le madri ed i
loro bambini innocenti - farmaci che possono causare terribili effetti
collaterali, tra cui, comportamenti con tendenza al suicidio, violenza
e devastanti difetti di nascita."
Naturalmente,
le madri che veramente non riescono a cavarsela da sole dovrebbero
essere aiutate", dice la Sig.ra Gillespie, "ma abbiamo davvero bisogno
di una legge che preveda che le madri debbano essere esaminate e
drogate?"
"Togli la politica e Big Pharma, e la pressione per fare approvare questa legge non avrebbe più senso".
Secondo
il Dottor Levine, per politici un impegno molto meno disastroso,
piuttosto che fare il push di farmaci per le madri in gravidanza,
sarebbe quello di promuovere l'espansione delle cure mediche per la
depressione post parto".
Il Dott.
Levine afferma che il Mothers Act" omette delle verità" riguardo a
Melanie Blocker-Stokes, la donna da cui poi il disegno di legge ha
preso nome, e le seguenti informazioni riguardanti il suo suicidio
dovrebbero essere rese note:
"Melanie
Blocker-Stokes ha di fatto ricevuto estesi trattamenti psichiatrici. E'
stata ricoverata in ospedale per tre volte in sette settimane, le sono
state date quattro combinazioni di farmaci antipsicotici, ansiolitici e
antidepressivi, è stata sottoposta a terapia elettroconvulsivante
(elettroshock). Ma, nonostante il trattamento psichiatrico - o a causa
di esso - Melanie Blocker-Stokes si uccise gettandosi dal dodicesimo
piano di un hotel di Chicago".
"Non
vi è alcuna prova che l'uso di antidepressivi da parte di madri
depresse abbassi il rischio di suicidio", dice il dottor Levine,
"mentre vi è una grande quantità di evidenze che l'uso di
antidepressivi può rendere alcune persone maniacali, agitate, e
violente". Promotori per soldi del Mothers Act
Katherine
Stone gestisce un sito internet chiamato "Postpartum Progress" e
inserisce dei post nel blog ogni giorno. Presta la sua opera anche nel
consiglio di amministrazione del Postpartum Progress Internazionale
come Presidente delle relazioni pubbliche. La sua biografia dice che "è
riconosciuta a livello nazionale, premiata sostenitrice delle donne con
disturbi dell'umore ed ansia perinatali."
"Katherine
sul suo sito web riferisce che nel 2001, dopo la nascita del suo primo
figlio ha sofferto di disturbo ossessivo compulsivo post parto. La
sensazione di isolamento e di vergogna l'ha subito ispirata a creare
Postpartum Progress, che è diventato il blog più letto negli Stati
Uniti sulla depressione post parto, depressione pre parto, psicosi post
parto e altri disturbi relativi a prima, dopo e durante il parto."
In
un'altra pagina intitolata "L'Arte della Cura Psichiatrica", Katherine
dice alle donne di cambiare farmaco se non funziona, perché per la sua
diagnosi di Disturbo Ossessivo Compulsivo, afferma:
"Ho
preso molti farmaci, compresi Effexor, Celexa, Seroquel, Risperdal,
Wellbutrin, Luvox, Cymbalta, ecc. Usandoli tutti quanti sono guarita.
Alcuni semplicemente hanno funzionato meglio di altri nella cura dei
miei sintomi."
Termina il suo commento dicendo alle donne: "Troverai il farmaco che va bene per te e migliorerai."
La
prescrizione di sette farmaci, tra cui due antipsicotici e cinque
antidepressivi, per il trattamento dell'OCD (Disturbo Ossessivo
Compulsivo) è un tipico esempio di medicalizzazione orientata al
profitto che le donne arpionate dal Mothers Act dovranno affrontare, ma
la descrizione che Katherine ha fornito si discosta molto dal
comparativamente minore trattamento che ha ricevuto, come ha affermato
nella pubblicazione del 7 giugno 2004 di Newsweek "Nel mio caso si è
trattato di prendere un antidepressivo e di fare una seduta di terapia
alla settimana."
A parte tutti i
gravi rischi per la salute ormai noti per essere associati a questi
farmaci, la maggior parte delle donne non potrebbe permettersi la"cura"
dei sette farmaci che Katherine ingerito. Secondo DrugStore.com, da un
conteggio del dicembre 2008, dal primo all'ultimo, per una fornitura di
una dose media di 30 giorni, i farmaci avrebbero questi costi: Effexor
$197.86, Celexa $279.92, Seroquel $388.38, Risperdal $652.07,
Wellbutrin XI $202.08, Luvox CR $135.99, and Cymbalta $366.62. Il costo
del "ecc." è impossibile da calcolare, senza sapere quanti altri
farmaci ha preso.
Come Postpartum
Progress ci sono altri siti finanziati da chi ha interesse che vengano
somministrati farmaci. (Le cifre sopra sono riportate sono quelle che
spenderebbe una singola persona per la "cura" di un messe e danno
un'idea dell'entita del business della "Depressione Post Parto" -
n.d.t).
Evelyn Pringle scrive
editoriali per Scoop Independent News, è una giornalista investigativa
focalizzata sull'esporre la corruzione nel governo e delle corporazioni
Americane. Articolo sponsorizzato dallo studio legale Baum, Hedlund,
Aristei & Goldman.
della gravidanza e della nascita, come un disturbo mentale che richiede
l'utilizzo di farmaci psicotropi non verificati ed estremamente
pericolosi (che possono facilmente danneggiare il bambino). Il progetto
di legge è stato ovviamente scritto dalla lobby di Big Pharma e la sua
conversione in legge sarebbe considerata ridicola, se non stesse
accadendo davvero."
Mentre manie,
psicosi, agitazione, ostilità, ansia, confusione, depressione e
tendenze suicide sono spesso citate come "sintomi" della malattia
mentale, molti degli stessi esatti "sintomi" sono elencati come effetti
collaterali sulle etichette di avvertimento per gli antidepressivi,
antipsicotici e anticonvulsivanti .
Tutti
questi farmaci sono attualmente prescritti per trattare "cambiamenti di
umore" e "ansia", disturbi per i quali alle donne verrà fatto lo
screening se la proposta diventerà legge. Nel caso di donne in
gravidanza, nessun farmaco psichiatrico è stato approvato dalla FDA
come di uso sicuro.
Le nuove
clienti acquisite saranno stigmatizzata per tutta la vita con le
etichette delle più gravi forme di malattia mentale, semplicemente
perché sono abbastanza sfortunate di essere rimaste in gravidanza negli
Stati Uniti, dove gravi disturbi procurano grandi profitti a chi
prescrive sostanze psicotrope di ogni genere.
Nel
Medical News Today del 1° settembre 2008 compare un titolo riguardante
uno studio che dichiara: "Gli americani Mostrano Poca Tolleranza per la
Malattia Mentale nonostante sia in aumento la credenza che la causa sia
genetica". Lo studio del professore di sociologia Jason Schnittker
dell'Università della Pennsylvania, ha messo in evidenza che mentre gli
americani credono che la malattia mentale abbia cause genetiche, il
paese non è più tollerante nei confronti del malato di mente di quanto
lo fosse 10 anni fa.
Lo studio ha
esaminato la tolleranza in termini di indisponibilità a vivere accanto
a una persona malata di mente, con una casa famiglia per malati di
mente nel quartiere, trascorrendo una serata a socializzare con una
persona malata di mente, lavorando a stretto contatto con tale persona
sul posto di lavoro, facendo amicizia con una persona con una malattia
mentale o rimanere sposato una persona malata di mente in famiglia. L'industria multimiliardaria
In
un articolo per AlterNet del 18 giugno 2008, il dottor Bruce Levine,
autore del libro, "Sopravvivere all'Epidemia di Depressione
dell'America" (Surviving America's Depression Epidemic), spiega come
funziona il cartello psico-farmaceutico. "Il trattamento della salute
mentale negli Stati Uniti è ormai un'industria da miliardi di dollari",
riferisce ", e ad essa vengono applicate tutte le regole tipiche di
qualsiasi industria".
"Non solo
Big Pharma ha influenti psichiatri sul suo libro paga, quasi ogni
istituto della salute mentale da cui i medici, la stampa e il pubblico
ricevono le informazioni sulla salute mentale è finanziariamente
interconnesso con Big Pharma".
"L'American
Psychiatric Association, l'organizzazione professionale della
psichiatria, dipende fortemente dalle sovvenzioni da parte delle case
farmaceutiche e questo vale anche per Alleanza Nazionale per i Malati
Mentali e le altre cosiddette organizzazioni dei consumatori."
"Il
dipartimento di psichiatria di Harvard e di altre prestigiose
università prendono milioni di dollari da società farmaceutiche, e
l'Istituto Nazionale della Salute Mentale da fondi a ricercatori che
sono finanziariamente connessi con le aziende farmaceutiche".
Sono
più i Democratici che i Repubblicani che spingono il Mothers Act.
L'aumento dei finanziamenti per la campagna elettorale dei Democratici
può spiegare questa svolta degli eventi. Nelle ultime otto campagne
elettorali l'industria farmaceutica ha dato molti più fondi ai
Repubblicani che ai Democratici. Nel 2006, la percentuale era pari al
28% per i Democratici e il 70% per i Repubblicani, secondo il Center
for Responsive Politics, un gruppo no-profit che esegue il monitoraggio
dei finanziamenti politici.
Ma per
la campagna del 2008 i Democratici hanno avuto quasi gli stessi soldi
dati ai Repubblicani con $5.099.942 rispetto ai $5.680.871 dati ai
repubblicani, e questo è probabilmente il motivo per cui i democratici
permetterebbero che tale palese schema di marketing di farmaci venga
attuato.
"Il Mothers Act, mentre
sembra un atto di benevolenza, è una misura inutile e pericolosa che si
tradurrà in un ulteriore eccesso di prescrizione di farmaci che sono
già esageratamente prescritti in modo grottesco.", spiega Kate
Gillespie, uno dei legali di punta che stanno portando avanti le cause
legali per i difetti di nascita causati dagli SSRI e per i casi di
suicidio legati al Paxil, di stanza a Los Angeles presso lo studio
legale Baum, Hedlund, Aristei & Goldman.
"La
proposta di legge è una sentiero pericoloso", ammonisce, "verso la
prescrizione forzata alle donne in età fertile di psicofarmaci di
dubbia efficacia e con gravi problemi di sicurezza per le madri ed i
loro bambini innocenti - farmaci che possono causare terribili effetti
collaterali, tra cui, comportamenti con tendenza al suicidio, violenza
e devastanti difetti di nascita."
Naturalmente,
le madri che veramente non riescono a cavarsela da sole dovrebbero
essere aiutate", dice la Sig.ra Gillespie, "ma abbiamo davvero bisogno
di una legge che preveda che le madri debbano essere esaminate e
drogate?"
"Togli la politica e Big Pharma, e la pressione per fare approvare questa legge non avrebbe più senso".
Secondo
il Dottor Levine, per politici un impegno molto meno disastroso,
piuttosto che fare il push di farmaci per le madri in gravidanza,
sarebbe quello di promuovere l'espansione delle cure mediche per la
depressione post parto".
Il Dott.
Levine afferma che il Mothers Act" omette delle verità" riguardo a
Melanie Blocker-Stokes, la donna da cui poi il disegno di legge ha
preso nome, e le seguenti informazioni riguardanti il suo suicidio
dovrebbero essere rese note:
"Melanie
Blocker-Stokes ha di fatto ricevuto estesi trattamenti psichiatrici. E'
stata ricoverata in ospedale per tre volte in sette settimane, le sono
state date quattro combinazioni di farmaci antipsicotici, ansiolitici e
antidepressivi, è stata sottoposta a terapia elettroconvulsivante
(elettroshock). Ma, nonostante il trattamento psichiatrico - o a causa
di esso - Melanie Blocker-Stokes si uccise gettandosi dal dodicesimo
piano di un hotel di Chicago".
"Non
vi è alcuna prova che l'uso di antidepressivi da parte di madri
depresse abbassi il rischio di suicidio", dice il dottor Levine,
"mentre vi è una grande quantità di evidenze che l'uso di
antidepressivi può rendere alcune persone maniacali, agitate, e
violente". Promotori per soldi del Mothers Act
Katherine
Stone gestisce un sito internet chiamato "Postpartum Progress" e
inserisce dei post nel blog ogni giorno. Presta la sua opera anche nel
consiglio di amministrazione del Postpartum Progress Internazionale
come Presidente delle relazioni pubbliche. La sua biografia dice che "è
riconosciuta a livello nazionale, premiata sostenitrice delle donne con
disturbi dell'umore ed ansia perinatali."
"Katherine
sul suo sito web riferisce che nel 2001, dopo la nascita del suo primo
figlio ha sofferto di disturbo ossessivo compulsivo post parto. La
sensazione di isolamento e di vergogna l'ha subito ispirata a creare
Postpartum Progress, che è diventato il blog più letto negli Stati
Uniti sulla depressione post parto, depressione pre parto, psicosi post
parto e altri disturbi relativi a prima, dopo e durante il parto."
In
un'altra pagina intitolata "L'Arte della Cura Psichiatrica", Katherine
dice alle donne di cambiare farmaco se non funziona, perché per la sua
diagnosi di Disturbo Ossessivo Compulsivo, afferma:
"Ho
preso molti farmaci, compresi Effexor, Celexa, Seroquel, Risperdal,
Wellbutrin, Luvox, Cymbalta, ecc. Usandoli tutti quanti sono guarita.
Alcuni semplicemente hanno funzionato meglio di altri nella cura dei
miei sintomi."
Termina il suo commento dicendo alle donne: "Troverai il farmaco che va bene per te e migliorerai."
La
prescrizione di sette farmaci, tra cui due antipsicotici e cinque
antidepressivi, per il trattamento dell'OCD (Disturbo Ossessivo
Compulsivo) è un tipico esempio di medicalizzazione orientata al
profitto che le donne arpionate dal Mothers Act dovranno affrontare, ma
la descrizione che Katherine ha fornito si discosta molto dal
comparativamente minore trattamento che ha ricevuto, come ha affermato
nella pubblicazione del 7 giugno 2004 di Newsweek "Nel mio caso si è
trattato di prendere un antidepressivo e di fare una seduta di terapia
alla settimana."
A parte tutti i
gravi rischi per la salute ormai noti per essere associati a questi
farmaci, la maggior parte delle donne non potrebbe permettersi la"cura"
dei sette farmaci che Katherine ingerito. Secondo DrugStore.com, da un
conteggio del dicembre 2008, dal primo all'ultimo, per una fornitura di
una dose media di 30 giorni, i farmaci avrebbero questi costi: Effexor
$197.86, Celexa $279.92, Seroquel $388.38, Risperdal $652.07,
Wellbutrin XI $202.08, Luvox CR $135.99, and Cymbalta $366.62. Il costo
del "ecc." è impossibile da calcolare, senza sapere quanti altri
farmaci ha preso.
Come Postpartum
Progress ci sono altri siti finanziati da chi ha interesse che vengano
somministrati farmaci. (Le cifre sopra sono riportate sono quelle che
spenderebbe una singola persona per la "cura" di un messe e danno
un'idea dell'entita del business della "Depressione Post Parto" -
n.d.t).
Evelyn Pringle scrive
editoriali per Scoop Independent News, è una giornalista investigativa
focalizzata sull'esporre la corruzione nel governo e delle corporazioni
Americane. Articolo sponsorizzato dallo studio legale Baum, Hedlund,
Aristei & Goldman.
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