CORTISONE
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CORTISONE
Il cortisone è un ormone.
Chimicamente è un corticosteroide di formula C21H28O5 - nome IUPAC: 17,21-diidrossipregn-4-ene-3,11,20-trione - strettamente correlato al corticosterone
Cortisone e adrenalina sono ormoni rilasciati nel sangue dalle ghiandole surrenali in situazioni di stress. Essi elevano la pressione arteriosa e preparano l’organismo alla reazione di lotta o fuga.
Il cortisone è il precursore inerte della molecola del cortisolo. Esso viene attivato per deidrogenazione del 11-cheto gruppo mediante un enzima chiamato 11-β-steroide-deidrogenasi. La forma attiva del cortisolo è detta anche idrocortisone.
In chimica farmaceutica il cortisone è usato nel trattamento di diversi disturbi, somministrato per via orale, endovenosa e cutanea. Uno degli effetti del cortisone sull’organismo, potenzialmente dannoso per certi aspetti, è di deprimere il sistema immunitario; ciò spiegherebbe l’evidente correlazione tra uno stress elevato e numerose malattie.
Il cortisone fu scoperto per primo dal chimico americano Edward Calvin Kendall al quale venne attribuito il Premio Nobel per la medicina e la fisiologia - insieme a Philip S. Hench e Tadeusz Reichstein - per la scoperta degli ormoni della corteccia surrenale, delle loro strutture e funzioni.
Negli anni sessanta le ricerche sull'alimentazione condotte dal dr. Peter J.D'Adamo tendevano a mostrare come i livelli di cortisone siano correlati al gruppo sanguigno dell'individuo: in media i più alti sono nel gruppo A e i più bassi nel gruppo 0. In realtà tali affermazioni non sono mai state confermate dalla medicina convenzionale né da successive ricerche.
Scoperta del Cortisone
Durante la Seconda Guerra Mondiale, i piloti tedeschi della Luftwaffe e i kamikaze in Giappone facevano uso di un prodotto, derivante dagli estratti delle ghiandole surrenali di origine bovina dall'Argentina. Edward C. Kendall, ricercatore della Mayo Clinic di Rochester (USA), si interessò a questi effetti degli estratti e condusse ricerche sulla componente corticale delle ghiandole surrenali.
Isolò così da questi tessuti otto composti cristallini, assegnando a ciascuno una lettera dell'alfabeto. Il composto isolato come quinto in ordine di tempo, chiamato per questo "E", possedeva un elevato potere antinfiammatorio. Dopo complessi processi produttivi, Lewis H. Sarett nel 1944 arrivò alla sintesi del composto E, chiamandolo cortisone.
Nel 1949 fa il giro del mondo la notizia di un "artritico in bicicletta". In seguito infatti a una intuizione, Philip S. Hench, ex medico militare, usò il cortisone in un paziente affetto da artrite reumatoide, consentendogli di ritrovare la mobilità perduta
Effetti e usi
Il cortisolo -un derivato del cortisone- e l'adrenalina sono i principali ormoni rilasciati in un corpo come reazione allo stress. Come già detto, alzano la pressione sanguigna e preparano il corpo al combattimento o alla fuga.
Uno degli effetti potenzialmente dannosi del cortisone è però quella di sopprimere il sistema immunitario (una possibile spiegazione della correlazione tra stress e malattie), ma appunto per questo motivo è deliberatamente usato per sopprimere le risposte autoimmuni in persone sottoposte a trapianti di organi, al fine di prevenirne il rigetto.
Il cortisone è un farmaco oggi usato in una numerosa varietà di trattamenti, e può essere somministrato per via orale, intravenosa o cutanea.
questo motivo è deliberatamente usato per sopprimere le risposte autoimmuni in persone sottoposte a trapianti di organi, al fine di prevenirne il rigetto.
Il cortisone è un farmaco oggi usato in una numerosa varietà di trattamenti, e può essere somministrato per via orale, intravenosa o cutanea.
fonte: wikipedia
Chimicamente è un corticosteroide di formula C21H28O5 - nome IUPAC: 17,21-diidrossipregn-4-ene-3,11,20-trione - strettamente correlato al corticosterone
Cortisone e adrenalina sono ormoni rilasciati nel sangue dalle ghiandole surrenali in situazioni di stress. Essi elevano la pressione arteriosa e preparano l’organismo alla reazione di lotta o fuga.
Il cortisone è il precursore inerte della molecola del cortisolo. Esso viene attivato per deidrogenazione del 11-cheto gruppo mediante un enzima chiamato 11-β-steroide-deidrogenasi. La forma attiva del cortisolo è detta anche idrocortisone.
In chimica farmaceutica il cortisone è usato nel trattamento di diversi disturbi, somministrato per via orale, endovenosa e cutanea. Uno degli effetti del cortisone sull’organismo, potenzialmente dannoso per certi aspetti, è di deprimere il sistema immunitario; ciò spiegherebbe l’evidente correlazione tra uno stress elevato e numerose malattie.
Il cortisone fu scoperto per primo dal chimico americano Edward Calvin Kendall al quale venne attribuito il Premio Nobel per la medicina e la fisiologia - insieme a Philip S. Hench e Tadeusz Reichstein - per la scoperta degli ormoni della corteccia surrenale, delle loro strutture e funzioni.
Negli anni sessanta le ricerche sull'alimentazione condotte dal dr. Peter J.D'Adamo tendevano a mostrare come i livelli di cortisone siano correlati al gruppo sanguigno dell'individuo: in media i più alti sono nel gruppo A e i più bassi nel gruppo 0. In realtà tali affermazioni non sono mai state confermate dalla medicina convenzionale né da successive ricerche.
Scoperta del Cortisone
Durante la Seconda Guerra Mondiale, i piloti tedeschi della Luftwaffe e i kamikaze in Giappone facevano uso di un prodotto, derivante dagli estratti delle ghiandole surrenali di origine bovina dall'Argentina. Edward C. Kendall, ricercatore della Mayo Clinic di Rochester (USA), si interessò a questi effetti degli estratti e condusse ricerche sulla componente corticale delle ghiandole surrenali.
Isolò così da questi tessuti otto composti cristallini, assegnando a ciascuno una lettera dell'alfabeto. Il composto isolato come quinto in ordine di tempo, chiamato per questo "E", possedeva un elevato potere antinfiammatorio. Dopo complessi processi produttivi, Lewis H. Sarett nel 1944 arrivò alla sintesi del composto E, chiamandolo cortisone.
Nel 1949 fa il giro del mondo la notizia di un "artritico in bicicletta". In seguito infatti a una intuizione, Philip S. Hench, ex medico militare, usò il cortisone in un paziente affetto da artrite reumatoide, consentendogli di ritrovare la mobilità perduta
Effetti e usi
Il cortisolo -un derivato del cortisone- e l'adrenalina sono i principali ormoni rilasciati in un corpo come reazione allo stress. Come già detto, alzano la pressione sanguigna e preparano il corpo al combattimento o alla fuga.
Uno degli effetti potenzialmente dannosi del cortisone è però quella di sopprimere il sistema immunitario (una possibile spiegazione della correlazione tra stress e malattie), ma appunto per questo motivo è deliberatamente usato per sopprimere le risposte autoimmuni in persone sottoposte a trapianti di organi, al fine di prevenirne il rigetto.
Il cortisone è un farmaco oggi usato in una numerosa varietà di trattamenti, e può essere somministrato per via orale, intravenosa o cutanea.
questo motivo è deliberatamente usato per sopprimere le risposte autoimmuni in persone sottoposte a trapianti di organi, al fine di prevenirne il rigetto.
Il cortisone è un farmaco oggi usato in una numerosa varietà di trattamenti, e può essere somministrato per via orale, intravenosa o cutanea.
fonte: wikipedia
Ultima modifica di Ricky il Lun 7 Set 2009 - 22:10 - modificato 1 volta.
Ospite- Ospite
Re: CORTISONE
FARMACI CORTISONICI (CORTICOSTEROIDI) (Cortisone, Cortisolo, Baclometasone, Flumetasone, Triamcinolone, Flunisonide, Budesonide, Fluocinolone, Fluticasone, Prednisone, Prednisolone, Metilprednisolone, Meprednisone, Idrocortisone, Betametasone, Desametasone, Parametasone)
›› Categoria: Ormoni/Antiinfiammatori
›› Meccanismo d'azione
I Cortisonici (o glucocorticoidi o corticosteroidi), di cui le forme naturali sono rappresentate da cortisone e cortisolo, prodotte nella corteccia surrenalica, sono molecole a struttura steroidea. La produzione giornaliera fisiologica di queste sostanze si aggira sui 20 mg, e i loro effetti sull'organismo sono svariati:
- effetti sul metabolismo glucidico sono rappresentati da un aumento della gluconeogenesi epatica e conseguente aumento della glicemia (effetto diabetogeno);
- effetti sul metabolismo proteico sono di inibizione della sintesi proteica, aumento del catabolismo delle proteine, rallentamento dello sviluppo (nei bambini piccoli), osteoporosi per aumento dell'attività di riassorbimento osseo e aumento della secrezione di amminoacidi per via urinaria;
- effetti sul metabolismo dei lipidi, con aumento della lipolisi e ridistribuzione del tessuto adiposo in volto, nuca, visceri;
- aumento della ritenzione di sodio e acqua e maggiore escrezione renale di potassio;
- effetti sulla secrezione ghiandolare riguardano l'aumento di sudorazione, salivazione, maggiori secrezioni delle ghiandole sebacee e di succo gastrico (con pericolo di ulcera);
- sul sangue si ha un aumento della coagulabilità ematica e diminuzione di linfociti ed eosinofili;
- effetti centrali possono portare a leggera stimolazione ed euforia, senso di gratificazione ma anche insonnia;
Si ipotizzano due meccanismi d'azione possibili e coesistenti:
1) interferiscono con la sintesi di proteine ed enzimi agendo a vari possibili livelli: o sulla stimolazione o inibizione nella sintesi dell'RNA, con conseguente aumento o diminuzione della sintesi delle rispettive proteine,; oppure possono stimolare enzimi del citoplasma (le proteine dette dello 'shock da calore') che permettono un aumento della sintesi proteica epatica; infine con un meccanismo metabolico possono interferire col ciclo del fosfogluconato nella trasformazione del glucoso 6 fosfato in pentoso, e conseguente riduzione della sintesi di acidi nucleici e quindi della sintesi proteica;
2) possono agire a livello delle membrane o sul materiale intracellulare, chelando il rame, prevenendo la formazione di ammine vasoattive e stabilizzando gli organelli di membrana.
I Cortisonici hanno azione antiinfiammatoria e antiallergica, principalmente per induzione della sintesi dell'enzima lipocortina, che inibisce la fosfolipasi che converte i fosfolipidi di membrana in acido arachidonico che, a sua volta, tramite gli enzimi lipoossigenasi (LOX) e cicloossigenasi (COX) viene convertito nei mediatori dell'infiammazione. Quindi l'azione antiinfiammatoria principale è differente da quella per esempio dell'acido acetilsalicilico e degli altri FANS, che agiscono inibendo gli enzimi COX, anche se si è rilevata una certa azione inibente da parte dei cortisonici sulle COX II (sono le COX inducibili e attivate in corso di infiammazione, mentre le COX sono sempre attive).
Per quanto riguarda l'azione antiallergica, i cortisonici non sono utili in caso di shock anafilattico (in tal caso si usa adrenalina) ma più che altro sono utili in un secondo momento, in quanto riducono la produzione di anticorpi (per inibizione della sintesi proteica), diminuiscono il numero di linfociti, eosinofili e basofili e inibiscono la formazione, deposito e rilascio di istamina da parte dei basofili.
›› Caratteristiche e impieghi
Utilizzati principalmente nella terapia antiinfiammatoria e antiallergica, in caso di asma o infiammazioni (artriti). Si usano anche per la malattia di Addison (insufficienza corticosurrenalica cronica caratterizzata da iperpigmentazioni, senso di debolezza, perdita di peso, in questi soggetti anche banali stimoli infettivi o traumatici possono portare allo shock), per le prevenzione della sindrome da rigetto (dopo trapianto d'organo, per il loro effetto immunosoppressivo) e in vari tipi di malattie del sangue e della cute.
›› Farmacocinetica
Sono secreti dalla corteccia surrenale (quelli naturali), oppure dati per via topica, orale o iniettabile. Legano una globulina ematica, hanno tempo di dimezzamento attorno ad 1 ora e mezza, e sono metabolizzati nel fegato e nel rene.
›› Effetti collaterali e avvertenze
Una singola dose di cortisomico, anche molto elevata, è praticamente priva di effetti tossici, che si hanno con la cronicità dell'impiego del farmaco.
Il problema principale che può comportare l'uso prolungato di tali farmaci è l'insufficienza surrenalica, che può divenire anche mortale.
Come i FANS, anche i cortisonici possono causare danni alla mucosa gastrica, sia per azione diretta che per interferenza col metabolismo dell'acido arachidonico e diminuzione del numero di prostaglandine, che hanno un effetto mucoprotettivo.
Altri effetti indesiderati sono la ridistribuzione di grasso corporeo verso volto e nuca e assottigliamento muscolare (sindrome di Cushing), l'osteoporosi, l'iperglicemia (indesiderata nei diabetici) e la diminuzione della resistenza alle infezioni, che può portare a stati come la candida orale. Possono avere inoltre effetti mineralcorticoidi (ritenzione di sodio ed acqua per legame sui recettori dell'aldosterone) ed effetti coagulanti sul sangue. Altri effetti indesiderati sono l'aumento del tempo di cicatrizzazione delle ferite, comparsa o peggioramento dell'acne ed effetti di irsutismo.
La terapia prolungata va interrotta gradualmente; i cortisonici sono controindicati in casi di ulcera, diabete, scompenso cardiaco, osteoporosi e ipertensione.
Fonte: http://www.farmacoteca.com/farmaci/farmaci_cortisonici.asp
›› Categoria: Ormoni/Antiinfiammatori
Formula di struttura del Cortisolo | Formula di struttura dell'Idrocortisone |
I Cortisonici (o glucocorticoidi o corticosteroidi), di cui le forme naturali sono rappresentate da cortisone e cortisolo, prodotte nella corteccia surrenalica, sono molecole a struttura steroidea. La produzione giornaliera fisiologica di queste sostanze si aggira sui 20 mg, e i loro effetti sull'organismo sono svariati:
- effetti sul metabolismo glucidico sono rappresentati da un aumento della gluconeogenesi epatica e conseguente aumento della glicemia (effetto diabetogeno);
- effetti sul metabolismo proteico sono di inibizione della sintesi proteica, aumento del catabolismo delle proteine, rallentamento dello sviluppo (nei bambini piccoli), osteoporosi per aumento dell'attività di riassorbimento osseo e aumento della secrezione di amminoacidi per via urinaria;
- effetti sul metabolismo dei lipidi, con aumento della lipolisi e ridistribuzione del tessuto adiposo in volto, nuca, visceri;
- aumento della ritenzione di sodio e acqua e maggiore escrezione renale di potassio;
- effetti sulla secrezione ghiandolare riguardano l'aumento di sudorazione, salivazione, maggiori secrezioni delle ghiandole sebacee e di succo gastrico (con pericolo di ulcera);
- sul sangue si ha un aumento della coagulabilità ematica e diminuzione di linfociti ed eosinofili;
- effetti centrali possono portare a leggera stimolazione ed euforia, senso di gratificazione ma anche insonnia;
Si ipotizzano due meccanismi d'azione possibili e coesistenti:
1) interferiscono con la sintesi di proteine ed enzimi agendo a vari possibili livelli: o sulla stimolazione o inibizione nella sintesi dell'RNA, con conseguente aumento o diminuzione della sintesi delle rispettive proteine,; oppure possono stimolare enzimi del citoplasma (le proteine dette dello 'shock da calore') che permettono un aumento della sintesi proteica epatica; infine con un meccanismo metabolico possono interferire col ciclo del fosfogluconato nella trasformazione del glucoso 6 fosfato in pentoso, e conseguente riduzione della sintesi di acidi nucleici e quindi della sintesi proteica;
2) possono agire a livello delle membrane o sul materiale intracellulare, chelando il rame, prevenendo la formazione di ammine vasoattive e stabilizzando gli organelli di membrana.
I Cortisonici hanno azione antiinfiammatoria e antiallergica, principalmente per induzione della sintesi dell'enzima lipocortina, che inibisce la fosfolipasi che converte i fosfolipidi di membrana in acido arachidonico che, a sua volta, tramite gli enzimi lipoossigenasi (LOX) e cicloossigenasi (COX) viene convertito nei mediatori dell'infiammazione. Quindi l'azione antiinfiammatoria principale è differente da quella per esempio dell'acido acetilsalicilico e degli altri FANS, che agiscono inibendo gli enzimi COX, anche se si è rilevata una certa azione inibente da parte dei cortisonici sulle COX II (sono le COX inducibili e attivate in corso di infiammazione, mentre le COX sono sempre attive).
Per quanto riguarda l'azione antiallergica, i cortisonici non sono utili in caso di shock anafilattico (in tal caso si usa adrenalina) ma più che altro sono utili in un secondo momento, in quanto riducono la produzione di anticorpi (per inibizione della sintesi proteica), diminuiscono il numero di linfociti, eosinofili e basofili e inibiscono la formazione, deposito e rilascio di istamina da parte dei basofili.
›› Caratteristiche e impieghi
Utilizzati principalmente nella terapia antiinfiammatoria e antiallergica, in caso di asma o infiammazioni (artriti). Si usano anche per la malattia di Addison (insufficienza corticosurrenalica cronica caratterizzata da iperpigmentazioni, senso di debolezza, perdita di peso, in questi soggetti anche banali stimoli infettivi o traumatici possono portare allo shock), per le prevenzione della sindrome da rigetto (dopo trapianto d'organo, per il loro effetto immunosoppressivo) e in vari tipi di malattie del sangue e della cute.
›› Farmacocinetica
Sono secreti dalla corteccia surrenale (quelli naturali), oppure dati per via topica, orale o iniettabile. Legano una globulina ematica, hanno tempo di dimezzamento attorno ad 1 ora e mezza, e sono metabolizzati nel fegato e nel rene.
›› Effetti collaterali e avvertenze
Una singola dose di cortisomico, anche molto elevata, è praticamente priva di effetti tossici, che si hanno con la cronicità dell'impiego del farmaco.
Il problema principale che può comportare l'uso prolungato di tali farmaci è l'insufficienza surrenalica, che può divenire anche mortale.
Come i FANS, anche i cortisonici possono causare danni alla mucosa gastrica, sia per azione diretta che per interferenza col metabolismo dell'acido arachidonico e diminuzione del numero di prostaglandine, che hanno un effetto mucoprotettivo.
Altri effetti indesiderati sono la ridistribuzione di grasso corporeo verso volto e nuca e assottigliamento muscolare (sindrome di Cushing), l'osteoporosi, l'iperglicemia (indesiderata nei diabetici) e la diminuzione della resistenza alle infezioni, che può portare a stati come la candida orale. Possono avere inoltre effetti mineralcorticoidi (ritenzione di sodio ed acqua per legame sui recettori dell'aldosterone) ed effetti coagulanti sul sangue. Altri effetti indesiderati sono l'aumento del tempo di cicatrizzazione delle ferite, comparsa o peggioramento dell'acne ed effetti di irsutismo.
La terapia prolungata va interrotta gradualmente; i cortisonici sono controindicati in casi di ulcera, diabete, scompenso cardiaco, osteoporosi e ipertensione.
Fonte: http://www.farmacoteca.com/farmaci/farmaci_cortisonici.asp
Ospite- Ospite
Re: CORTISONE
in gravidanza :
2.3. Corticosteroidi
Il cortisone e i suoi derivati possono essere impiegati in gravidanza per trattamenti a lungo termine (per esempio, in caso di asma, collagenopatie ecc.). Nella specie umana è stato dimostrato che il rischio malformativo (labiopalatoschisi) è dubbio o minimo, anche se il trattamento è attuato già a partire dalle prime settimane di gestazione, e nullo se iniziato dopo il 58° giorno di età concezionale (73° giorno di amenorrea), quando nel feto umano si è verificata la completa saldatura del palato (vedi tab.01x).
Nei casi in cui sia necessario l'impiego prolungato di cortisonici, nelle prime fasi di gravidanza è preferibile utilizzare l'idrocortisone, il prednisone e il prednisolone piuttosto che i corticosteroidi alogenati, in quanto i primi vengono in parte metabolizzati a livello della placenta e quindi raggiungono Il feto in quantità inferiore. In caso di attacco asmatico, si ricorda che il beclometasone, utilizzabile per via inalatoria, presenta il vantaggio di un ridottissimo assorbimento sistemico. Gli effetti negativi fetali di una terapia cortisonica prolungata sono rappresentati dal ritardo di crescita, dalle interferenze con lo sviluppo del sistema immunitario, infine dai segni di soppressione surrenalica transitoria postnatale, di entità trascurabile ma comunque da tenere presenti.
L'uso dei cortisonici per brevi periodi di tempo non comporta alcun rischio né per la madre né per il feto: infatti, in particolari condizioni si utilizza la somministrazione dei cortisonici alla madre per indurre la maturazione dei polmoni del feto fra la 28a e la 34a settimana di gravidanza. Nella sorveglianza biochimica della gravidanza, bisogna tenere presente che l'inibizione del surrene fetale da parte del cortisonico somministrato alla madre può comportare il riscontro di bassi valori di estriolemia e di estrioluria anche in assenza di sofferenza fetale
fonte:http://ww.carloanibaldi.com/terapia/gravidanza_farmaci.htm
2.3. Corticosteroidi
Il cortisone e i suoi derivati possono essere impiegati in gravidanza per trattamenti a lungo termine (per esempio, in caso di asma, collagenopatie ecc.). Nella specie umana è stato dimostrato che il rischio malformativo (labiopalatoschisi) è dubbio o minimo, anche se il trattamento è attuato già a partire dalle prime settimane di gestazione, e nullo se iniziato dopo il 58° giorno di età concezionale (73° giorno di amenorrea), quando nel feto umano si è verificata la completa saldatura del palato (vedi tab.01x).
Nei casi in cui sia necessario l'impiego prolungato di cortisonici, nelle prime fasi di gravidanza è preferibile utilizzare l'idrocortisone, il prednisone e il prednisolone piuttosto che i corticosteroidi alogenati, in quanto i primi vengono in parte metabolizzati a livello della placenta e quindi raggiungono Il feto in quantità inferiore. In caso di attacco asmatico, si ricorda che il beclometasone, utilizzabile per via inalatoria, presenta il vantaggio di un ridottissimo assorbimento sistemico. Gli effetti negativi fetali di una terapia cortisonica prolungata sono rappresentati dal ritardo di crescita, dalle interferenze con lo sviluppo del sistema immunitario, infine dai segni di soppressione surrenalica transitoria postnatale, di entità trascurabile ma comunque da tenere presenti.
L'uso dei cortisonici per brevi periodi di tempo non comporta alcun rischio né per la madre né per il feto: infatti, in particolari condizioni si utilizza la somministrazione dei cortisonici alla madre per indurre la maturazione dei polmoni del feto fra la 28a e la 34a settimana di gravidanza. Nella sorveglianza biochimica della gravidanza, bisogna tenere presente che l'inibizione del surrene fetale da parte del cortisonico somministrato alla madre può comportare il riscontro di bassi valori di estriolemia e di estrioluria anche in assenza di sofferenza fetale
fonte:http://ww.carloanibaldi.com/terapia/gravidanza_farmaci.htm
Ospite- Ospite
Re: CORTISONE
da corriere della sera http://archiviostorico.corriere.it/1995/marzo/27/Antinfiammatorio_due_facce_co_0_95032712903.shtml
Corriere salute.
Antinfiammatorio a due facce
Il cortisone, contenuto in numerose pomate dermatologiche, e' un farmaco molto efficace, ma richiede una certa prudenza. In caso di infezione infatti puo' anche peggiorare le cose
------------------------- PUBBLICATO ------------------------------ TITOLO: Antinfiammatorio a due facce Il cortisone, contenuto in numerose pomate dermatologiche, e' un farmaco molto efficace, ma richiede una certa prudenza. In caso di infezione infatti puo' anche peggiorare le cose - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Il cortisone e' un ormone naturalmente presente nel nostro organismo; viene prodotto, insieme ad altre molecole simili, dalle ghiandole surrenali e aumenta nel nostro sangue quando siamo sottoposti a qualunque tipo di stress, fisico o psichico. Provoca, infatti, tra i tanti effetti, un aumento della pressione arteriosa e un consumo maggiore di zuccheri, che permettono a muscoli e cervello di lavorare meglio e piu' in fretta. Antinfiammatorio. L' effetto farmacologico per cui i cortisonici sono usati in terapia medica e' la potente azione antinfiammatoria: cioe' la capacita' di ridurre "rubor, tumor, calor et dolor", cioe' arrossamento, gonfiore, calore e dolore. Il cortisone e i derivati agiscono pero' anche sulle attivita' difensive dei globuli bianchi contro agenti infettivi esterni, riducendole. Quindi questi farmaci spengono l' infiammazione, ma in qualche modo favoriscono le infezioni. Indicazioni. Risulta quindi chiaro che trovano delle indicazioni ben specifiche: il loro impiego principale e' quello in caso di "allergie", cioe' di movimenti immunologici diretti contro sostanze peraltro innocue, come i pollini (ad esempio eczemi, riniti stagionali, asma), oppure nelle numerose malattie auto immuni, in cui le difese dell' organismo si dirigono per errore contro strutture proprie, provocando danni (come, per esempio, nell' artrite reumatoide e nel lupus eritematoso), o anche in anomale moltiplicazioni cellulari tumorali, soprattutto dei globuli bianchi. Quando, invece, si tratti di infezioni batteriche, virali o fungine i cortisonici sono in genere controindicati. Uso locale. I farmaci derivati dal cortisone possono essere somministrati per via generale, cioe' per bocca o per iniezione, oppure applicati localmente in creme, lozioni, colliri o gocce per le orecchie. Non e' questo il luogo in cui parlare di indicazioni ed effetti collaterali dei cortisonici usati per via generale, vista la serieta' delle patologie cosi' trattate; invece puo' essere molto utile scoprire come impiegare le preparazioni locali. La ricerca farmaceutica ha prodotto ormai decine di molecole derivate dal cortisone, ma con potenza di azione ed effetti collaterali di intensita' diversa. L' uso continuativo di questi farmaci puo' provocare assottigliamento della cute, che diventa trasparente ai vasi sanguigni sottostanti, dilatazione dei capillari, aumento della peluria, acne e smagliature. Da sottolineare che cio' succede solo dopo molti giorni di applicazione continua senza soste. Poche applicazioni, se l' indicazione e' giusta, non possono nuocere. Tempi e dosi. E importante seguire i consigli del dermatologo: bisogna attenersi precisamente al dosaggio e ai tempi indicati. Se la dermatite non guarisce oppure si ripresenta dopo qualche tempo e' bene tornare dal medico e non insistere con queste creme. Inoltre capita che si tengano in casa questi preparati e che alla comparsa di qualunque problema cutaneo vengano "provati". Data la loro potenza antinfiammatoria inizialmente sono capaci di attenuare o far sparire qualunque dermatite, traendo in inganno il paziente. In caso di irritazioni o allergie va tutto bene, ma se si tratta di un' infezione da funghi, batteri o virus, la malattia si ripresentera' , spesso in forma piu' accesa. *dermatologa
Fina Laura
Corriere salute.
Antinfiammatorio a due facce
Il cortisone, contenuto in numerose pomate dermatologiche, e' un farmaco molto efficace, ma richiede una certa prudenza. In caso di infezione infatti puo' anche peggiorare le cose
------------------------- PUBBLICATO ------------------------------ TITOLO: Antinfiammatorio a due facce Il cortisone, contenuto in numerose pomate dermatologiche, e' un farmaco molto efficace, ma richiede una certa prudenza. In caso di infezione infatti puo' anche peggiorare le cose - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Il cortisone e' un ormone naturalmente presente nel nostro organismo; viene prodotto, insieme ad altre molecole simili, dalle ghiandole surrenali e aumenta nel nostro sangue quando siamo sottoposti a qualunque tipo di stress, fisico o psichico. Provoca, infatti, tra i tanti effetti, un aumento della pressione arteriosa e un consumo maggiore di zuccheri, che permettono a muscoli e cervello di lavorare meglio e piu' in fretta. Antinfiammatorio. L' effetto farmacologico per cui i cortisonici sono usati in terapia medica e' la potente azione antinfiammatoria: cioe' la capacita' di ridurre "rubor, tumor, calor et dolor", cioe' arrossamento, gonfiore, calore e dolore. Il cortisone e i derivati agiscono pero' anche sulle attivita' difensive dei globuli bianchi contro agenti infettivi esterni, riducendole. Quindi questi farmaci spengono l' infiammazione, ma in qualche modo favoriscono le infezioni. Indicazioni. Risulta quindi chiaro che trovano delle indicazioni ben specifiche: il loro impiego principale e' quello in caso di "allergie", cioe' di movimenti immunologici diretti contro sostanze peraltro innocue, come i pollini (ad esempio eczemi, riniti stagionali, asma), oppure nelle numerose malattie auto immuni, in cui le difese dell' organismo si dirigono per errore contro strutture proprie, provocando danni (come, per esempio, nell' artrite reumatoide e nel lupus eritematoso), o anche in anomale moltiplicazioni cellulari tumorali, soprattutto dei globuli bianchi. Quando, invece, si tratti di infezioni batteriche, virali o fungine i cortisonici sono in genere controindicati. Uso locale. I farmaci derivati dal cortisone possono essere somministrati per via generale, cioe' per bocca o per iniezione, oppure applicati localmente in creme, lozioni, colliri o gocce per le orecchie. Non e' questo il luogo in cui parlare di indicazioni ed effetti collaterali dei cortisonici usati per via generale, vista la serieta' delle patologie cosi' trattate; invece puo' essere molto utile scoprire come impiegare le preparazioni locali. La ricerca farmaceutica ha prodotto ormai decine di molecole derivate dal cortisone, ma con potenza di azione ed effetti collaterali di intensita' diversa. L' uso continuativo di questi farmaci puo' provocare assottigliamento della cute, che diventa trasparente ai vasi sanguigni sottostanti, dilatazione dei capillari, aumento della peluria, acne e smagliature. Da sottolineare che cio' succede solo dopo molti giorni di applicazione continua senza soste. Poche applicazioni, se l' indicazione e' giusta, non possono nuocere. Tempi e dosi. E importante seguire i consigli del dermatologo: bisogna attenersi precisamente al dosaggio e ai tempi indicati. Se la dermatite non guarisce oppure si ripresenta dopo qualche tempo e' bene tornare dal medico e non insistere con queste creme. Inoltre capita che si tengano in casa questi preparati e che alla comparsa di qualunque problema cutaneo vengano "provati". Data la loro potenza antinfiammatoria inizialmente sono capaci di attenuare o far sparire qualunque dermatite, traendo in inganno il paziente. In caso di irritazioni o allergie va tutto bene, ma se si tratta di un' infezione da funghi, batteri o virus, la malattia si ripresentera' , spesso in forma piu' accesa. *dermatologa
Fina Laura
Ospite- Ospite
Re: CORTISONE
XENA ha scritto:fanne uno sugli antibiotici per uso bronchite inesistente immaginaria ipocondriaca
Ma te sei TREMENDA!!!!!!
Lotty- Forista medio
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Re: CORTISONE
XENA ha scritto:fanne uno sugli antibiotici per uso bronchite inesistente immaginaria ipocondriaca
Ma l'ho fatto quell'articolo xena ...ancor prima di questo . Eccolo:
hhttps://salutenaturale.forumattivo.com/farmaci-e-principi-attivi-descrizione-e-testimonianze-f10/azitromicina-e-bronchite-t2197.htm#59152
non mi dire che te lo eri perso ?
Ospite- Ospite
Re: CORTISONE
la Yucca Schidigera,
http://www.google.it/#hl=it&q=yucca+schidigera&meta=lr%3Dlang_it&fp=7ec44ee2baca6cb4
che userò prossimamente, da noi qui detta "tronchetto della felicità" (?: non so se è la stessa specie della pianta da "arredamento")
è una pianta che possiede un principio con un'azione simile al cortisone (oltre ad essere antibatterica, antireumatica, antiartritica, astringente, depurante del sangue, lassativa, antiinfiammatoria - contiene saponine che non vengono assorbite ma permettono di fare passare nutrienti importanti nell'intestino e di bloccare invece le tossine sempre nell'intestino)
ritengo che il cortisone in uso massiccio si prenda per patologie relativamente importanti, sarebbe da sentire qualcuno che la provasse quantomeno per qualche affezione più leggera.
http://www.google.it/#hl=it&q=yucca+schidigera&meta=lr%3Dlang_it&fp=7ec44ee2baca6cb4
che userò prossimamente, da noi qui detta "tronchetto della felicità" (?: non so se è la stessa specie della pianta da "arredamento")
è una pianta che possiede un principio con un'azione simile al cortisone (oltre ad essere antibatterica, antireumatica, antiartritica, astringente, depurante del sangue, lassativa, antiinfiammatoria - contiene saponine che non vengono assorbite ma permettono di fare passare nutrienti importanti nell'intestino e di bloccare invece le tossine sempre nell'intestino)
ritengo che il cortisone in uso massiccio si prenda per patologie relativamente importanti, sarebbe da sentire qualcuno che la provasse quantomeno per qualche affezione più leggera.
Dezeb- Utente Senior
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Re: CORTISONE
Ciao Ricky e un caro saluto a tutto il forum , in special modo agli amici conosciuti " face to face" di recente ma ai quali sono stata virtualmente vicina da ormai un paio di annetti.
Faccio un interventino anche io perchè trovo interessante la discussione aperta sul cortisone con in quale ho , ahimè avuto a che fare per un po'... ( molto poco in verità visto che da subito si sono manifestati in maniera eclatante i suoi effetti collaterali sul mio organismo) per segnalarvi un cortisonlike naturale di sicura efficacia . Si tratta del macerato glicerico RIBES NIGRUM.
....."Quando in una patologia è presente una componente infiammatoria è sempre importante intervenire nel senso di una modulazione dell'infiammazione e il Ribes nigrum rappresenta senza dubbio un valido rimedio naturale. Sembra che la sua azione antiflogistica sia innanzitutto di tipo cortisonosimile e che vada quindi a stimolare dolcemente la corteccia delle ghiandole surrenali, aumentando così la produzione di steroidi surrenalici.
Si tratta di un gemmoderivato o meristemoderivato che dir si voglia, una preparazione erboristica liquida ottenuta a partire dai tessuti embrionali freschi della pianta (in questo caso, proprio le gemme) in una miscela di acqua, alcol e glicerina in proporzione 1 a 10, ovvero alla prima diluizione decimale (1 DH).
Le gocce di macerato glicerico si versano in due dita d'acqua e si assumono lontano dei pasti, trattenendole sotto la lingua per 1 minuto.
L'uso dei gemmoderivati è in genere sicuro e non presenta alcuna tossicità. Nel caso specifico del ribes nero, inoltre non si hanno segnalazioni di interazione con i farmaci. Gli unici rischi, peraltro rari, possono essere legati a intolleranze individuali ai costituenti della miscela, ovvero alcol e glicerina.
Una certa cautela dovrebbe essere posta nei casi di ipertensione, soprattuto nell'impiego prolungato, perché proprio lo stimolo surrenalico che Ribes nigrum produce potrebbe innalzare la pressione......" tratto da http://www.eurosalus.com/naturopatia del dr. Luca Avoledo
Io lo uso da maggio con ottimi risultati per la mia dermatite allergica ma le sue applicazioni sono numerose come potete voi stessi evincere dalla scheda trovata sempre nello stesso sito che vi ho segnalato
Nome scientifico: Ribes nigrum L.
Nome comune: ribes nero.
Famiglia: Grossulariacee.
Origine: Europa.
Habitat: boschi.
Azioni: è l’antinfiammatorio gemmoterapico per eccellenza; la sua attività similcortisonica - ma senza gli effetti collaterali del cortisone - si esercita a livello della corteccia delle ghiandole surrenali e stimola la secrezione di ormoni antinfiammatori. Ha una decisa azione antiallergica. Inoltre ottimizza l’effetto di altri gemmoterapici ad attività più specifica.
Indicazioni: stati infiammatori, dolori articolari, allergie in generale, riniti, rinofaringiti, bronchiti, asma, orticaria, cefalea vasomotoria, sindromi influenzali.
Posologia: in genere, 50 gocce al risveglio, un quarto d’ora prima del pasto, più altre 50 alle ore 15. Come per tutti i M.G., le gocce vanno diluite in un po’ d’acqua e tenute in bocca per un minuto, prima di essere deglutite, allo scopo di assicurare il massimo assorbimento per via perlinguale.
Parte utilizzata: le gemme.
Forme di preparazione: macerato glicerico (M.G. 1 DH).
Curiosità/note: il ribes è probabilmente la più famosa pianta in M.G. E’ opportuno assumerlo in associazione ad altri gemmoterapici specifici, con cui agisce in maniera sinergica.
LEDA oggi dallo spazio solitamente occupato da Maurolore
Faccio un interventino anche io perchè trovo interessante la discussione aperta sul cortisone con in quale ho , ahimè avuto a che fare per un po'... ( molto poco in verità visto che da subito si sono manifestati in maniera eclatante i suoi effetti collaterali sul mio organismo) per segnalarvi un cortisonlike naturale di sicura efficacia . Si tratta del macerato glicerico RIBES NIGRUM.
....."Quando in una patologia è presente una componente infiammatoria è sempre importante intervenire nel senso di una modulazione dell'infiammazione e il Ribes nigrum rappresenta senza dubbio un valido rimedio naturale. Sembra che la sua azione antiflogistica sia innanzitutto di tipo cortisonosimile e che vada quindi a stimolare dolcemente la corteccia delle ghiandole surrenali, aumentando così la produzione di steroidi surrenalici.
Si tratta di un gemmoderivato o meristemoderivato che dir si voglia, una preparazione erboristica liquida ottenuta a partire dai tessuti embrionali freschi della pianta (in questo caso, proprio le gemme) in una miscela di acqua, alcol e glicerina in proporzione 1 a 10, ovvero alla prima diluizione decimale (1 DH).
Le gocce di macerato glicerico si versano in due dita d'acqua e si assumono lontano dei pasti, trattenendole sotto la lingua per 1 minuto.
L'uso dei gemmoderivati è in genere sicuro e non presenta alcuna tossicità. Nel caso specifico del ribes nero, inoltre non si hanno segnalazioni di interazione con i farmaci. Gli unici rischi, peraltro rari, possono essere legati a intolleranze individuali ai costituenti della miscela, ovvero alcol e glicerina.
Una certa cautela dovrebbe essere posta nei casi di ipertensione, soprattuto nell'impiego prolungato, perché proprio lo stimolo surrenalico che Ribes nigrum produce potrebbe innalzare la pressione......" tratto da http://www.eurosalus.com/naturopatia del dr. Luca Avoledo
Io lo uso da maggio con ottimi risultati per la mia dermatite allergica ma le sue applicazioni sono numerose come potete voi stessi evincere dalla scheda trovata sempre nello stesso sito che vi ho segnalato
Nome scientifico: Ribes nigrum L.
Nome comune: ribes nero.
Famiglia: Grossulariacee.
Origine: Europa.
Habitat: boschi.
Azioni: è l’antinfiammatorio gemmoterapico per eccellenza; la sua attività similcortisonica - ma senza gli effetti collaterali del cortisone - si esercita a livello della corteccia delle ghiandole surrenali e stimola la secrezione di ormoni antinfiammatori. Ha una decisa azione antiallergica. Inoltre ottimizza l’effetto di altri gemmoterapici ad attività più specifica.
Indicazioni: stati infiammatori, dolori articolari, allergie in generale, riniti, rinofaringiti, bronchiti, asma, orticaria, cefalea vasomotoria, sindromi influenzali.
Posologia: in genere, 50 gocce al risveglio, un quarto d’ora prima del pasto, più altre 50 alle ore 15. Come per tutti i M.G., le gocce vanno diluite in un po’ d’acqua e tenute in bocca per un minuto, prima di essere deglutite, allo scopo di assicurare il massimo assorbimento per via perlinguale.
Parte utilizzata: le gemme.
Forme di preparazione: macerato glicerico (M.G. 1 DH).
Curiosità/note: il ribes è probabilmente la più famosa pianta in M.G. E’ opportuno assumerlo in associazione ad altri gemmoterapici specifici, con cui agisce in maniera sinergica.
LEDA oggi dallo spazio solitamente occupato da Maurolore
MAURO LORE- forista esperto
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Numero di messaggi : 940
Località : Roma
Data d'iscrizione : 30.12.07
Re: CORTISONE
Ciao Leda cara, per quel tuo problemino, hai provato con la vitamina C a tolleranza intestinale ?
Ospite- Ospite
Re: CORTISONE
secondo gli esperti è piu' potente il macerato glicolico o l'estratto fluido.grazie!
MARIANO- Nuovo Iscritto
-
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Età : 62
Località : latina
Data d'iscrizione : 23.07.08
Re: CORTISONE
MARIANO ha scritto:secondo gli esperti è piu' potente il macerato glicolico o l'estratto fluido.grazie!
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in "ERBORISTERIA"... il termine "estratto fluido" è un termine GENERALE che comprende anche l'estratto glicolico...
...più precisamente :
Estrazioni da pianta fresca:
Succhi: si preparano per estrazione meccanica (pressione), dopo frantumazione della droga.
Tintura madre: si preparano per macerazione con alcol (al 99% o diluito con acqua), della droga fresca, seguendo i dettami dalla Farmacopea Francese o Tedesca.
Macerato glicerico: si prepara per macerazione con una miscela di alcol, acqua, glicerina, dalle gemme a dai getti freschi delle piante medicinali.
Olio essenziale: è estratto da alcune piante che lo contengono naturalmente (cedro, limone, rosmarino) mediante distillazione a vapore o spremitura per gli agrumi.
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...quindi... a parità di % di droga utilizzata, l'estratto glicolico... avendo un solvente i più... ha degli "estratt"in più... rispetto alla tintura madre in cui come solvente si usano solo alcol o alcol/acqua...
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MAURO LORE- forista esperto
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Numero di messaggi : 940
Località : Roma
Data d'iscrizione : 30.12.07
Re: CORTISONE
grazie...,ma per capire ancora meglio per avere un preparato con la massima potenza del ribes cosa devo chiedere al farmacista o all'erborista ??Grazie!!
MARIANO- Nuovo Iscritto
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Numero di messaggi : 77
Età : 62
Località : latina
Data d'iscrizione : 23.07.08
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