Origini del Consumismo
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Origini del Consumismo
Trascrivo qui, (ho ricevuto la relativa autorizzazione) una lezione sulle origini del consumismo, tenuta su RadioMaria dal prof. Pietro Lombardo nel gennaio '93,
il Prof. Pietro Lombardo è uno psicologo-pedagogista, cattolico e dirige un centro a Verona,
unico in Italia, il CentroStudi Evolution,
di intervento pedagogico in scuole, metodi di studio, con competenze sociologiche, psicologiche.
A me ha dato da riflettere su tutto quello che, da pervadente consumismo, ci circonda...
da questa lezione ci può fare un quadro di come si siano evolute molte, poi problemi,
questioni di comportamento sociale, comunicazioni mass-mediatiche in Italia e all'estero.
-----------------------------------------
ORIGINI DEL CONSUMISMO
Lezione tenuta dal Prof. PIETRO LOMBARDO
(su RadioMaria nel gennaio '93)
"Dalla fine del '700, cioè con l'inizio della rivoluzione industriale in Inghilterra,
ha avuto inizio la produzione cosiddetta industriale che ha cambiato il problema della scarsità,
questo è importante da aver bene in mente perché, fino a quel periodo le persone vivevano nella cosiddetta povertà
(ma povertà non spirituale parliamo in questo caso proprio di povertà materiale)...
ma dove sono avvenuti i cambiamenti più importanti?
Sicuramente sono avvenuti in Occidente, negli Stati Uniti ed in Occidente dopo la 2a^ guerra mondiale;
allora... pensate che... negli anni '50, in America i cittadini avevano un potere d'acquisto 5 volte superiore
a quello di dieci anni precedenti, e c'era un grossissimo problema,
perchè il 50% dei beni di consumo non aveva uno smercio immediato;
da qui allora si fa luce un'idea, ed è quella di far ricorso alla psicologia per indurre a comprare le cose superflue... :
- "La macchina è quasi nuova?"
- "Creiamo un invecchiamento psicologico";
allora c'è, per dire, un piccolo esempio, di una famosa casa automobilistica
che aveva fatto una classica indagine e aveva ridotto il volume della vendita delle sue automobili,
nel giro di 2 anni, questa casa che doveva incrementare le vendite,
addirittura diminuisce della metà le vendite del proprio prodotto,
a questo punto, una ricerca psicologica più approfondita che cosa va a rilevare?
Rileva che il cliente compra non in base a motivi razionali, come si poteva pensare,
ma, in base a motivi irrazionali, cioé, si scopre che, bisogna offrire dei motivi irrazionali ma efficaci di scelta,
toccando attraverso l'immagine una corda nascosta; ecco che ora arriviamo ad una prima conclusione
che poi ci servirà come aggancio successivo:
c'è un'ampia documentazione, che dà ragione ai pubblicitari, in cui si dice che la gente compra immagini,
(ed ora ci ricolleghiamo al tema sessualità e amore nella società delle immagini),
e cerca cioè in queste immagini una proiezione di sé, una contemplazione, un modello narcisistico tanto per intenderci,
dove lui-lei si vede più bello, più forte, più desiderabile, dove crede, comprando quel prodotto,
di poter ottenere determinati requisiti, allora, i manipolatori introducono delle qualità, all'interno dei vari prodotti,
che il compratore ama e riconosce o vorrebbe riconoscere, cioé, l'immagine ideale che lui-lei vorrebbe avere di sé;
c'è però un osso duro per i pubblicitari: il senso di colpa per i lussi proibiti e le comodità,
che era dovuto, siamo sempre negli anni '50 in America,
a che cosa?
Alla tradizione puritana,
per cui, più la gente, arrivano gli psicologi a questa conclusione,
si stacca dalla tradizionale convinzione religiosa, più aumenta il potere di vendita dei cosiddetti prodotti,
questo è un punto fondamentale, perchè fa capire che c'è un disegno ben preciso,
allora a questo punto per i pubblicitari si impone l'obbligo di sradicare, negli Americani, la morale di origine religiosa...
Bisogna cioè tranquillizzare, in un certo senso, la coscienza del consumatore,
quando spende in maniera insensata, ecco che allora si afferma, per la prima volta,
una pubblicità senza etica, senza saldi principi (criteri) morali.
Il problema, però, da qui incomincia ad assumere proporzioni più vaste,
in quanto,
la spinta al consumo, non si limitava ad imporre prodotti inutili e non essenziali, ma
a fornire un'immagine costruita dell'uomo, attraverso un insieme di prodotti che costituiscono,
cioé uno stile di vita; pensiamo ai giovani d'oggi, ...,
i quali si ritengono quasi orfani, quasi incompiuti se non hanno determinati oggetti, quando i giovani,
oggi, se non hanno il motorino o la cosa firmata o il videoregistratore..., etc., ['93]
si sentono non appartenenti al mondo dei giovani,
ecco che allora la radio, la TV, i giornali, incominciano ad entrare in questo meccanismo,
a favore del progresso consumistico...:
la morale religiosa viene abbandonata e viene sostituita...
con che cosa?
Con le "immagini" dei mass-media che indicano nuove linee di condotta,
ma soprattutto indicano nuovi valori di vita.
Questo è ancora più pericoloso,
e allora il mercato arriva a proporre una combinazione di immagini in continua evoluzione,
dando l'impressione di una crescita, cioé di una storia della propria persona,
ma la persona in realtà è scomparsa,
l'uomo perde le proprie caratteristiche;
voglio dire: gli oggetti non hanno più un significato per l'uso che se ne fa,
ma è "soggetto" chi vive al ritmo degli oggetti,
per cui arriviamo al punto che gli strumenti prendono il sopravvento sulla creatività e libertà dell'uomo.
Questo rovesciamento è la prima metà del consumismo,
cioè togliere l'interesse per le persone, una chiusura in un mondo immaginario:
la pornografia è un mondo immaginario, che non è il mondo reale dei rapporti umani e crea per cui il concetto di solitudine:
l'uomo diventa sempre più solo, sempre più staccato dagli altri;
la seconda metà... del consumismo è la cosiddetta perdita della realtà;
nella logica del consumismo, l'uomo non deve avere un contatto profondo con il mondo,
ma deve nutrirsi solo della sua immagine.
Per cui il consumismo tende ad annientare la persona e la realtà in cui vive,
perchè allora stupirsi se molti non vengono scossi da immani disgrazie se per una commozione del momento?
Ma perchè le notizie e la pubblicità vengono mosse sullo stesso piano: cosa vuol dire?
Che le notizie e la pubblicità forniscono lo spettacolo,
cioé chiedono il consumo non l'intervento:
lo spettacolo serve per essere consumato;
allora il mezzo di comunicazione attira a sé,
ma non spinge alla realtà di cui propone l'immagine,
può sembrare un controsenso, ma più uno quasi vede il dramma,
quasi in quell' emozione di quel momento... si sente come partecipe,
è come se avesse fatto una scarica del proprio impegno personale,
ma più di tanto non fa e diventa uno spettacolo;
lo abbiamo visto ... con la guerra Irak-USA di 2 anni [siamo nel '93] fa che era diventata una guerra spettacolo...
anche la guerra è stata spettacolarizzata,
allora... su cosa si basa il consumismo?
Il consumismo non sta nel fatto di consumare nel benessere e nell'abbondanza,
che sono comunque traguardi positivi da un punto di vista storico per l'uomo,
perchè la povertà apporta e lo vediamo oggi nel terzo mondo,
a tutta una serie di situazioni che addirittura possono delle volte purtroppo limitare la stessa sopravvivenza dell'uomo.
Il consumismo si basa su un senso psicologico di scarsità,
cioé su un bisogno alimentato ad arte; il bisogno di continuare a consumare...
come spezzare questo circolo vizioso?
Primo punto su cui vorrei dire,
è che come famiglie dovremmo recuperare proprio quelle realtà che col consumismo ci vengono sottratte,
e che sono la realtà del rapporto personale, con noi stessi, del rapporto sociale,
per cui l'apertura al prossimo, al mondo e al rapporto soprattutto ovviamente al rapporto con Dio.
Per cui è importante essere con gli altri, non possederli.
Allora, qui adesso entriamo, più sul discorso della sessualità, perchè che cosa si scopre?
Si scopre che un'arma per poter vendere è proprio la sessualità;
e si incominciava sull'arte della seduzione,
per cui si usa la seduzione, nel proporre al pubblico femminile i cosiddetti oggetti di lusso,
esempio: i profumi che garantiscono un successo sessuale;
comprando quel profumo... c'era quella pubblicità qualche tempo fa che...,
gli uomini correvano dietro queste donne che si mettevano questo profumo;
però... ! cosa succede?
succede che, a un certo punto, l'elemento sessuale,
nella pubblicità,
si stacca solo dal discorso di seduzione,
ma incomincia a diventare determinante in tutte le offerte,
cioé in tutti prodotti, non solo sul profumo... allora la psicologia, incomincia ad indicare ai pubblicitari,
come far leva sulla sfera sessuale dei compratori,
perchè si scopre che la sfera sessuale,
e noi questo lo sappiamo, nella vita di una persona, ha un'importanza fondamentale,
ecco che allora deriva il discorso del nudo, il millimetro dopo millimetro,
per cui succede che questo nudo prende sempre più spazio,
in esecuzione di un preciso programma di annientamento della morale tradizionale,
principale ostacolo al consumismo, allora, il puritano
cosa comprava?
Comprava solo le cose indispensabili,
mentre il consumista tutto ciò che gli dà piacere, tutto ciò che esalta la sua persona,
ecco che allora arrivano contro la morale tradizionale,
addirittura, negli anni '50, delle statistiche di Alfred Kingsey...,
-un famoso professore di zoologia, di cui molti avranno sentito parlare-,
il quale incomincia, in maniera fredda, ad analizzare le abitudini sessuali degli americani,
a questo punto, vengono pubblicati tutti questi rapporti, tutte queste statistiche...
e per la prima volta in America diventa lecito parlare della sessualità,
considerata, una parte, fino a quel tempo, della vita di cui non bisognava parlare,
perché c'era da vergognarsi,
ma come se ne parlava?
questo è importante..:
si parlava dell'attività sessuale in termini numerici,
cioé prescindendo dall'aspetto valoriale, cioé, prescindendo da che cosa entrava in campo,
per cui, quando veniva pubblicato che il 90% dei giovani praticava l'autoerotismo,
si era arrivati alla conclusione:
"siccome il 90% dei giovani pratica l'autoerotismo, questo è uno sfogo...
positivo, sano ed accettabile" e per cui si incominciava ad introdurre il concetto che
"tutto sommato, la pratica dell' autoerotismo è una pratica normale, che fa parte dello sviluppo"...
non considerando le implicazioni da un punto di vista di crescita psicologia che sull'individuo,
poteva avere questo.
Allora, per fare le statistiche
si eliminano i valori che entrano in campo (il campo della statistica):
ecco che, l'abbandono dell'idea di peccato, diventa ancora più indispensabile,
quando arriviamo ad uno dei più grandi business della storia del consumismo,
che è quello della pillola.
Infatti questo è stato ed è uno dei più grandi affari,
in quanto con questo anticoncezionale che interrompeva l'evoluzione, ...
dopo 10 anni della messa sul mercato, ben sei milioni di donne incominciano ad usarla.
Ma cosa vuol dire questo?
Vuol dire che, tramite l'uso della pillola, si risolve un problema,
che era il problema della coppia, il problema cioè del rapporto intimo,
che andava discusso, che apriva il dialogo, che apriva i timori,
che apriva cioé la possibilità di porsi un interrogativo sulla propria sessualità,
a questo punto le donne diventano, come dire..., proprietarie della loro sessualità,
gli uomini diventano gli antagonisti o devono diventare coloro che devono arrivare a conquistare
questa sessualità della donna,
per cui... qual è la considerazione finale?
Che dopo la pillola è molto più facile separare il sesso dalla persona;
perchè uno dei punti fondamentali su cui si basa la pornografia,
e si basa la civiltà delle immagini, nel senso della sessualità,
è proprio di separare il sesso dalla persona,
cioè i comportamenti sessuali a questo punto possono diventare oggetto di consumo,
possono per ciò entrare nel meccanismo della società delle immagini,
perchè ci possono essere... dei modelli,
ecco che inizia il consumismo sessuale, che doveva superare ancora l'ostacolo,
di un cosiddetto diffuso senso del pudore e qui vediamo che questo consumismo sessuale,
oggi come oggi noi lo vediamo a livello televisivo, a livello pubblicitario, a livello cinematografico,
ma anche a livello discografico, perchè teniamo presente che c'è tutto un mercato discografico,
e noi sappiamo benissimo delle recenti polemiche di una certa cantante che è venuta in Italia
a proporre il suo film da un titolo abbastanza chiaro "Erotika" (la cantante Madonna) ['93]
e per cui ha praticamente proposto questo tipo di problematica,
allora che cosa succede a questo punto?
Succede che bisogna cercare di eliminare il senso del pudore,
Ma il gesto di coprirsi cosa è che dice?
Il gesto coprire la propria nudità ha un messaggio profondo,
perché dice: "guarda dentro di me!
Non fermarti a ciò che tu puoi vedere o che puoi toccare,
perchè io sono oltre quel corpo", per cui il pudore ha un senso profondo:
cioé coprire il corpo significa voler vivere la sessualità in modo profondo.
L' esibizione, pubblica, del corpo, che cosa dice?:
"la mia persona coincide in ciò che vedi".
Allora, nella Bibbia, noi troviamo che Adamo ed Eva si coprono dopo il peccato e
qui si svela il carattere, duplice, della sessualità,
infatti il pudore è stato:
da una parte un'ammissione di debolezza, cioè la vergogna che l'uomo prova,
perché non sa più dominare perfettamente il proprio corpo, per cui chiede aiuto al pudore;
ma è anche, il pudore, il custode dell'essere, della parte più profonda di noi;
questo pudore, di cui parliamo,
è estraneo alla vergogna ossesiva,
che è la parte negativa o all'esibizione consumistica ed esprime il concetto di libertà e responsabilità della persona;
ma prigioniero di queste immagini, il sesso, che viene separato dalla persona,
si basa sul bisogno alimentato ad arte, non c'è più l'incontro con l'altro e il giovane nemmeno sospetta,
in questa civiltà, e può sospettare dove sia la soddisfazione reale,
perchè al giovane viene data un'immagine della sessualità che è soltanto finalizzata alla soddisfazione dell'istinto,
per cui il giovane non può nemmeno sospettare che la vera sessualità,
quella che dà l'autentico piacere,
perché non è che nella morale religiosa cristiana è negato il valore e la funzione del piacere,
perchè se Dio ci ha donato il piacere, vuole dire che ha una sua funzione, in positivo,
ma è una relazione amorosa dove le persone si donano totalmente.
In conclusione, il consumismo, in questi ultimi decenni... che cosa ha fatto?
Si è sbarazzato della morale tradizionale di ispirazione cristiana,
per cui tutto ciò che viene detto da parte della Chiesa,
viene chiamato bigottismo o diciamo, vecchio tradizionalismo e ci si ride sopra.
Addirittura il consumismo ha rivestito i panni di una liberazione sessuale e di una emancipazione,
che non gli spettano assolutamente... Perchè il consumismo in realtà non ha liberato, ma ha imprigionato...;
ma ovviamente dobbiamo anche dire,
che c'è chi dice che il cristianesimo in certo senso deve fare autocritica,
perchè ha fatto provocare nel passato dei sentimenti di paura nei confronti del corpo,
per cui una reazione che era di fronte al problema del paganesimo, in origine.
Il rigorismo sessuale del passato, cioè, ha causato delle conseguenze negative,
dobbiamo riconoscerlo, per onestà.
Ha causato delle conseguenze negative sotto 3 aspetti:
1- sotto l'aspetto dell'igiene sessuale;
2- della morale sessuale;
3- dello sviluppo della persona.
La psicologia ha fatto capire, in questo caso, che per orientare il comportamento in positivo,
un comportamento morale positivo, bisogna evitare di agire sull'angoscia,
sul senso di colpa, sulla minaccia, perchè questo non aiuta il giovane e non aiuta a crescere nella sua sessualità,
e non ha mai aiutato nessuno."
(...)
/da continuare...
(l' edit: ho corretto qualche errore)
il Prof. Pietro Lombardo è uno psicologo-pedagogista, cattolico e dirige un centro a Verona,
unico in Italia, il CentroStudi Evolution,
di intervento pedagogico in scuole, metodi di studio, con competenze sociologiche, psicologiche.
A me ha dato da riflettere su tutto quello che, da pervadente consumismo, ci circonda...
da questa lezione ci può fare un quadro di come si siano evolute molte, poi problemi,
questioni di comportamento sociale, comunicazioni mass-mediatiche in Italia e all'estero.
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ORIGINI DEL CONSUMISMO
Lezione tenuta dal Prof. PIETRO LOMBARDO
(su RadioMaria nel gennaio '93)
"Dalla fine del '700, cioè con l'inizio della rivoluzione industriale in Inghilterra,
ha avuto inizio la produzione cosiddetta industriale che ha cambiato il problema della scarsità,
questo è importante da aver bene in mente perché, fino a quel periodo le persone vivevano nella cosiddetta povertà
(ma povertà non spirituale parliamo in questo caso proprio di povertà materiale)...
ma dove sono avvenuti i cambiamenti più importanti?
Sicuramente sono avvenuti in Occidente, negli Stati Uniti ed in Occidente dopo la 2a^ guerra mondiale;
allora... pensate che... negli anni '50, in America i cittadini avevano un potere d'acquisto 5 volte superiore
a quello di dieci anni precedenti, e c'era un grossissimo problema,
perchè il 50% dei beni di consumo non aveva uno smercio immediato;
da qui allora si fa luce un'idea, ed è quella di far ricorso alla psicologia per indurre a comprare le cose superflue... :
- "La macchina è quasi nuova?"
- "Creiamo un invecchiamento psicologico";
allora c'è, per dire, un piccolo esempio, di una famosa casa automobilistica
che aveva fatto una classica indagine e aveva ridotto il volume della vendita delle sue automobili,
nel giro di 2 anni, questa casa che doveva incrementare le vendite,
addirittura diminuisce della metà le vendite del proprio prodotto,
a questo punto, una ricerca psicologica più approfondita che cosa va a rilevare?
Rileva che il cliente compra non in base a motivi razionali, come si poteva pensare,
ma, in base a motivi irrazionali, cioé, si scopre che, bisogna offrire dei motivi irrazionali ma efficaci di scelta,
toccando attraverso l'immagine una corda nascosta; ecco che ora arriviamo ad una prima conclusione
che poi ci servirà come aggancio successivo:
c'è un'ampia documentazione, che dà ragione ai pubblicitari, in cui si dice che la gente compra immagini,
(ed ora ci ricolleghiamo al tema sessualità e amore nella società delle immagini),
e cerca cioè in queste immagini una proiezione di sé, una contemplazione, un modello narcisistico tanto per intenderci,
dove lui-lei si vede più bello, più forte, più desiderabile, dove crede, comprando quel prodotto,
di poter ottenere determinati requisiti, allora, i manipolatori introducono delle qualità, all'interno dei vari prodotti,
che il compratore ama e riconosce o vorrebbe riconoscere, cioé, l'immagine ideale che lui-lei vorrebbe avere di sé;
c'è però un osso duro per i pubblicitari: il senso di colpa per i lussi proibiti e le comodità,
che era dovuto, siamo sempre negli anni '50 in America,
a che cosa?
Alla tradizione puritana,
per cui, più la gente, arrivano gli psicologi a questa conclusione,
si stacca dalla tradizionale convinzione religiosa, più aumenta il potere di vendita dei cosiddetti prodotti,
questo è un punto fondamentale, perchè fa capire che c'è un disegno ben preciso,
allora a questo punto per i pubblicitari si impone l'obbligo di sradicare, negli Americani, la morale di origine religiosa...
Bisogna cioè tranquillizzare, in un certo senso, la coscienza del consumatore,
quando spende in maniera insensata, ecco che allora si afferma, per la prima volta,
una pubblicità senza etica, senza saldi principi (criteri) morali.
Il problema, però, da qui incomincia ad assumere proporzioni più vaste,
in quanto,
la spinta al consumo, non si limitava ad imporre prodotti inutili e non essenziali, ma
a fornire un'immagine costruita dell'uomo, attraverso un insieme di prodotti che costituiscono,
cioé uno stile di vita; pensiamo ai giovani d'oggi, ...,
i quali si ritengono quasi orfani, quasi incompiuti se non hanno determinati oggetti, quando i giovani,
oggi, se non hanno il motorino o la cosa firmata o il videoregistratore..., etc., ['93]
si sentono non appartenenti al mondo dei giovani,
ecco che allora la radio, la TV, i giornali, incominciano ad entrare in questo meccanismo,
a favore del progresso consumistico...:
la morale religiosa viene abbandonata e viene sostituita...
con che cosa?
Con le "immagini" dei mass-media che indicano nuove linee di condotta,
ma soprattutto indicano nuovi valori di vita.
Questo è ancora più pericoloso,
e allora il mercato arriva a proporre una combinazione di immagini in continua evoluzione,
dando l'impressione di una crescita, cioé di una storia della propria persona,
ma la persona in realtà è scomparsa,
l'uomo perde le proprie caratteristiche;
voglio dire: gli oggetti non hanno più un significato per l'uso che se ne fa,
ma è "soggetto" chi vive al ritmo degli oggetti,
per cui arriviamo al punto che gli strumenti prendono il sopravvento sulla creatività e libertà dell'uomo.
Questo rovesciamento è la prima metà del consumismo,
cioè togliere l'interesse per le persone, una chiusura in un mondo immaginario:
la pornografia è un mondo immaginario, che non è il mondo reale dei rapporti umani e crea per cui il concetto di solitudine:
l'uomo diventa sempre più solo, sempre più staccato dagli altri;
la seconda metà... del consumismo è la cosiddetta perdita della realtà;
nella logica del consumismo, l'uomo non deve avere un contatto profondo con il mondo,
ma deve nutrirsi solo della sua immagine.
Per cui il consumismo tende ad annientare la persona e la realtà in cui vive,
perchè allora stupirsi se molti non vengono scossi da immani disgrazie se per una commozione del momento?
Ma perchè le notizie e la pubblicità vengono mosse sullo stesso piano: cosa vuol dire?
Che le notizie e la pubblicità forniscono lo spettacolo,
cioé chiedono il consumo non l'intervento:
lo spettacolo serve per essere consumato;
allora il mezzo di comunicazione attira a sé,
ma non spinge alla realtà di cui propone l'immagine,
può sembrare un controsenso, ma più uno quasi vede il dramma,
quasi in quell' emozione di quel momento... si sente come partecipe,
è come se avesse fatto una scarica del proprio impegno personale,
ma più di tanto non fa e diventa uno spettacolo;
lo abbiamo visto ... con la guerra Irak-USA di 2 anni [siamo nel '93] fa che era diventata una guerra spettacolo...
anche la guerra è stata spettacolarizzata,
allora... su cosa si basa il consumismo?
Il consumismo non sta nel fatto di consumare nel benessere e nell'abbondanza,
che sono comunque traguardi positivi da un punto di vista storico per l'uomo,
perchè la povertà apporta e lo vediamo oggi nel terzo mondo,
a tutta una serie di situazioni che addirittura possono delle volte purtroppo limitare la stessa sopravvivenza dell'uomo.
Il consumismo si basa su un senso psicologico di scarsità,
cioé su un bisogno alimentato ad arte; il bisogno di continuare a consumare...
come spezzare questo circolo vizioso?
Primo punto su cui vorrei dire,
è che come famiglie dovremmo recuperare proprio quelle realtà che col consumismo ci vengono sottratte,
e che sono la realtà del rapporto personale, con noi stessi, del rapporto sociale,
per cui l'apertura al prossimo, al mondo e al rapporto soprattutto ovviamente al rapporto con Dio.
Per cui è importante essere con gli altri, non possederli.
Allora, qui adesso entriamo, più sul discorso della sessualità, perchè che cosa si scopre?
Si scopre che un'arma per poter vendere è proprio la sessualità;
e si incominciava sull'arte della seduzione,
per cui si usa la seduzione, nel proporre al pubblico femminile i cosiddetti oggetti di lusso,
esempio: i profumi che garantiscono un successo sessuale;
comprando quel profumo... c'era quella pubblicità qualche tempo fa che...,
gli uomini correvano dietro queste donne che si mettevano questo profumo;
però... ! cosa succede?
succede che, a un certo punto, l'elemento sessuale,
nella pubblicità,
si stacca solo dal discorso di seduzione,
ma incomincia a diventare determinante in tutte le offerte,
cioé in tutti prodotti, non solo sul profumo... allora la psicologia, incomincia ad indicare ai pubblicitari,
come far leva sulla sfera sessuale dei compratori,
perchè si scopre che la sfera sessuale,
e noi questo lo sappiamo, nella vita di una persona, ha un'importanza fondamentale,
ecco che allora deriva il discorso del nudo, il millimetro dopo millimetro,
per cui succede che questo nudo prende sempre più spazio,
in esecuzione di un preciso programma di annientamento della morale tradizionale,
principale ostacolo al consumismo, allora, il puritano
cosa comprava?
Comprava solo le cose indispensabili,
mentre il consumista tutto ciò che gli dà piacere, tutto ciò che esalta la sua persona,
ecco che allora arrivano contro la morale tradizionale,
addirittura, negli anni '50, delle statistiche di Alfred Kingsey...,
-un famoso professore di zoologia, di cui molti avranno sentito parlare-,
il quale incomincia, in maniera fredda, ad analizzare le abitudini sessuali degli americani,
a questo punto, vengono pubblicati tutti questi rapporti, tutte queste statistiche...
e per la prima volta in America diventa lecito parlare della sessualità,
considerata, una parte, fino a quel tempo, della vita di cui non bisognava parlare,
perché c'era da vergognarsi,
ma come se ne parlava?
questo è importante..:
si parlava dell'attività sessuale in termini numerici,
cioé prescindendo dall'aspetto valoriale, cioé, prescindendo da che cosa entrava in campo,
per cui, quando veniva pubblicato che il 90% dei giovani praticava l'autoerotismo,
si era arrivati alla conclusione:
"siccome il 90% dei giovani pratica l'autoerotismo, questo è uno sfogo...
positivo, sano ed accettabile" e per cui si incominciava ad introdurre il concetto che
"tutto sommato, la pratica dell' autoerotismo è una pratica normale, che fa parte dello sviluppo"...
non considerando le implicazioni da un punto di vista di crescita psicologia che sull'individuo,
poteva avere questo.
Allora, per fare le statistiche
si eliminano i valori che entrano in campo (il campo della statistica):
ecco che, l'abbandono dell'idea di peccato, diventa ancora più indispensabile,
quando arriviamo ad uno dei più grandi business della storia del consumismo,
che è quello della pillola.
Infatti questo è stato ed è uno dei più grandi affari,
in quanto con questo anticoncezionale che interrompeva l'evoluzione, ...
dopo 10 anni della messa sul mercato, ben sei milioni di donne incominciano ad usarla.
Ma cosa vuol dire questo?
Vuol dire che, tramite l'uso della pillola, si risolve un problema,
che era il problema della coppia, il problema cioè del rapporto intimo,
che andava discusso, che apriva il dialogo, che apriva i timori,
che apriva cioé la possibilità di porsi un interrogativo sulla propria sessualità,
a questo punto le donne diventano, come dire..., proprietarie della loro sessualità,
gli uomini diventano gli antagonisti o devono diventare coloro che devono arrivare a conquistare
questa sessualità della donna,
per cui... qual è la considerazione finale?
Che dopo la pillola è molto più facile separare il sesso dalla persona;
perchè uno dei punti fondamentali su cui si basa la pornografia,
e si basa la civiltà delle immagini, nel senso della sessualità,
è proprio di separare il sesso dalla persona,
cioè i comportamenti sessuali a questo punto possono diventare oggetto di consumo,
possono per ciò entrare nel meccanismo della società delle immagini,
perchè ci possono essere... dei modelli,
ecco che inizia il consumismo sessuale, che doveva superare ancora l'ostacolo,
di un cosiddetto diffuso senso del pudore e qui vediamo che questo consumismo sessuale,
oggi come oggi noi lo vediamo a livello televisivo, a livello pubblicitario, a livello cinematografico,
ma anche a livello discografico, perchè teniamo presente che c'è tutto un mercato discografico,
e noi sappiamo benissimo delle recenti polemiche di una certa cantante che è venuta in Italia
a proporre il suo film da un titolo abbastanza chiaro "Erotika" (la cantante Madonna) ['93]
e per cui ha praticamente proposto questo tipo di problematica,
allora che cosa succede a questo punto?
Succede che bisogna cercare di eliminare il senso del pudore,
Ma il gesto di coprirsi cosa è che dice?
Il gesto coprire la propria nudità ha un messaggio profondo,
perché dice: "guarda dentro di me!
Non fermarti a ciò che tu puoi vedere o che puoi toccare,
perchè io sono oltre quel corpo", per cui il pudore ha un senso profondo:
cioé coprire il corpo significa voler vivere la sessualità in modo profondo.
L' esibizione, pubblica, del corpo, che cosa dice?:
"la mia persona coincide in ciò che vedi".
Allora, nella Bibbia, noi troviamo che Adamo ed Eva si coprono dopo il peccato e
qui si svela il carattere, duplice, della sessualità,
infatti il pudore è stato:
da una parte un'ammissione di debolezza, cioè la vergogna che l'uomo prova,
perché non sa più dominare perfettamente il proprio corpo, per cui chiede aiuto al pudore;
ma è anche, il pudore, il custode dell'essere, della parte più profonda di noi;
questo pudore, di cui parliamo,
è estraneo alla vergogna ossesiva,
che è la parte negativa o all'esibizione consumistica ed esprime il concetto di libertà e responsabilità della persona;
ma prigioniero di queste immagini, il sesso, che viene separato dalla persona,
si basa sul bisogno alimentato ad arte, non c'è più l'incontro con l'altro e il giovane nemmeno sospetta,
in questa civiltà, e può sospettare dove sia la soddisfazione reale,
perchè al giovane viene data un'immagine della sessualità che è soltanto finalizzata alla soddisfazione dell'istinto,
per cui il giovane non può nemmeno sospettare che la vera sessualità,
quella che dà l'autentico piacere,
perché non è che nella morale religiosa cristiana è negato il valore e la funzione del piacere,
perchè se Dio ci ha donato il piacere, vuole dire che ha una sua funzione, in positivo,
ma è una relazione amorosa dove le persone si donano totalmente.
In conclusione, il consumismo, in questi ultimi decenni... che cosa ha fatto?
Si è sbarazzato della morale tradizionale di ispirazione cristiana,
per cui tutto ciò che viene detto da parte della Chiesa,
viene chiamato bigottismo o diciamo, vecchio tradizionalismo e ci si ride sopra.
Addirittura il consumismo ha rivestito i panni di una liberazione sessuale e di una emancipazione,
che non gli spettano assolutamente... Perchè il consumismo in realtà non ha liberato, ma ha imprigionato...;
ma ovviamente dobbiamo anche dire,
che c'è chi dice che il cristianesimo in certo senso deve fare autocritica,
perchè ha fatto provocare nel passato dei sentimenti di paura nei confronti del corpo,
per cui una reazione che era di fronte al problema del paganesimo, in origine.
Il rigorismo sessuale del passato, cioè, ha causato delle conseguenze negative,
dobbiamo riconoscerlo, per onestà.
Ha causato delle conseguenze negative sotto 3 aspetti:
1- sotto l'aspetto dell'igiene sessuale;
2- della morale sessuale;
3- dello sviluppo della persona.
La psicologia ha fatto capire, in questo caso, che per orientare il comportamento in positivo,
un comportamento morale positivo, bisogna evitare di agire sull'angoscia,
sul senso di colpa, sulla minaccia, perchè questo non aiuta il giovane e non aiuta a crescere nella sua sessualità,
e non ha mai aiutato nessuno."
(...)
/da continuare...
(l' edit: ho corretto qualche errore)
Ultima modifica di il Lun 11 Feb 2008 - 0:46 - modificato 3 volte.
Dezeb- Utente Senior
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Re: Origini del Consumismo
Grazie, mi fa piacere che qualcuno lo apprezzi e valuti per quello che sicuramente è, ed ovviamente è tutto merito del Prof. Lombardo, a me ha insegnato conseguentemente molte cose, un esempio: non stare ad assistere a quelle trasmissioni, su -Domenica In- quasi ogni puntata (non so di altre perchè guardo poco la televisione), dicevo: non sto ad assistere a queste trasmissioni di intrattenimento in cui, gli stessi protagonisti dello spettacolo si dibattono sull'opportunità o sul perchè presentare certe cose e notizie e spettacoli... neanche loro sanno che sono manovrati.oxygen ha scritto:Molto bello questo post, dezeb, e se puoi continuarlo, non esitare! ciao.
Il mio non è pessimismo o facile critica, leggendo il post, per chi ancora non lo ha fatto si capisce la situazione (anche un pò basta),
vedrò di proseguire il testo della trasmissione.
Ciao.
Dezeb- Utente Senior
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Re: Origini del Consumismo
Con tutti i bombardamenti mass-mediatici l'uomo moderno soffre di incapacità di scelte consapevoli e, soprattutto, libere da condizionamenti.
C'è molto da riflettere su questa materia. Ti consiglio la lettura di un libro molto bello, che ho divorato in un paio di giorni: "Per essere liberi" di E.Fizzotti. ed.Paoline mi pare.
C'è molto da riflettere su questa materia. Ti consiglio la lettura di un libro molto bello, che ho divorato in un paio di giorni: "Per essere liberi" di E.Fizzotti. ed.Paoline mi pare.
Re: Origini del Consumismo
Prendo nota del titolo.oxygen ha scritto:Con tutti i bombardamenti mass-mediatici l'uomo moderno soffre di incapacità di scelte consapevoli e, soprattutto, libere da condizionamenti.
C'è molto da riflettere su questa materia. Ti consiglio la lettura di un libro molto bello, che ho divorato in un paio di giorni: "Per essere liberi" di E.Fizzotti. ed.Paoline mi pare.
Dezeb- Utente Senior
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Re: Origini del Consumismo
Dezeb ha scritto:Grazie, mi fa piacere che qualcuno lo apprezzi e valuti per quello che sicuramente è, ed ovviamente è tutto merito del Prof. Lombardo, a me ha insegnato conseguentemente molte cose, un esempio: non stare ad assistere a quelle trasmissioni, su -Domenica In- quasi ogni puntata (non so di altre perchè guardo poco la televisione), dicevo: non sto ad assistere a queste trasmissioni di intrattenimento in cui, gli stessi protagonisti dello spettacolo si dibattono sull'opportunità o sul perchè presentare certe cose e notizie e spettacoli... neanche loro sanno che sono manovrati.oxygen ha scritto:Molto bello questo post, dezeb, e se puoi continuarlo, non esitare! ciao.
Il mio non è pessimismo o facile critica, leggendo il post, per chi ancora non lo ha fatto si capisce la situazione (anche un pò basta),
vedrò di proseguire il testo della trasmissione.
Ciao.
Conosco abbastanza il prof.Lombardo tramite le trasmissioni su radio maria ed ho letto anche un suo testo; penso sia uno dei pochi a trattare la psicologia nella giusta ottica cattolica ,io lo apprezzo molto.Hai fatto benissimo a postare i suoi discorsi.
Grazie
Re: Origini del Consumismo
Bene, mi fa piacere trovare un riscontro della trasmissione che teneva... io l'ho ascoltato per anni e ho una mezza scrivania piena di audiocassette che devo ancora sbobinare.XENA ha scritto:
Conosco abbastanza il prof.Lombardo tramite le trasmissioni su radio maria ed ho letto anche un suo testo; penso sia uno dei pochi a trattare la psicologia nella giusta ottica cattolica ,io lo apprezzo molto.Hai fatto benissimo a postare i suoi discorsi.
Grazie
Le lezioni erano sempre molto esplicative e i vari problemi posti anche dagli audioascoltatori erano risposti in maniera completa.
Adesso ha un'equipe formata da persone qualificate e tiene varie lezioni e congressi nelle scuole, sui metodi di studio e problemi vari.
Come dice lui sarà davvero un centro, CentroStudi Evolution di Verona, unico in Italia... fra tutto lo sfacelo a cui si assiste attraverso i vari mezzi di comunicazione propositori di modelli di comportamento.
Dezeb- Utente Senior
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Re: Origini del Consumismo
Come possiamo difenderci dal consumismo?E soprattutto come difendere i nostri figli?Ho una bimba che l'anno prossimo andra alle elementari gia ha detto che vuole zaino astuccio e aggeggi vari di una certa marca.Io le ho detto che costano troppo e i nonni hanno risposto:"ma poverina glieli compriamo noi!"
Difficile uscirne......
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Re: Origini del Consumismo
Grazie Dezeb per aver inserito queste info sul consumismo di Pietro Lombardo, tra l'altro autore di libri interessanti.
Mara come uscirne? non facendo vedere a tua figlia la tv!
io faccio vedere ai miei figli solo i cartoni della walt disney senza le pubblicita'!
e se capita che gli amici li influenzino, dico subito:"chi se ne importa di quanto fanno gli altri! se loro si buttano dalla finestra anche tu lo fai???"
Non sto per nulla dietro alle richieste ed influenzamenti della TV.
anche perche' i messaggi che ne derivano sono solo :"bisogni indotti"
Se quelli fossero VERE necessita' o bisogni, non ci sarebbe bisogno di propaganda per venderli, vi pare?
Mara come uscirne? non facendo vedere a tua figlia la tv!
io faccio vedere ai miei figli solo i cartoni della walt disney senza le pubblicita'!
e se capita che gli amici li influenzino, dico subito:"chi se ne importa di quanto fanno gli altri! se loro si buttano dalla finestra anche tu lo fai???"
Non sto per nulla dietro alle richieste ed influenzamenti della TV.
anche perche' i messaggi che ne derivano sono solo :"bisogni indotti"
Se quelli fossero VERE necessita' o bisogni, non ci sarebbe bisogno di propaganda per venderli, vi pare?
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Re: Origini del Consumismo
mara ha scritto:Come possiamo difenderci dal consumismo?E soprattutto come difendere i nostri figli?Ho una bimba che l'anno prossimo andra alle elementari gia ha detto che vuole zaino astuccio e aggeggi vari di una certa marca.Io le ho detto che costano troppo e i nonni hanno risposto:"ma poverina glieli compriamo noi!"
Difficile uscirne......
i nonni di oggi se non stiamo attenti saranno la "rovina educativa" dei nostri figli...
Re: Origini del Consumismo
Ah bene, non lo conoscevo solo io il prof. Pietro Lombardo... :)Shantiwoman ha scritto:Grazie Dezeb per aver inserito queste info sul consumismo di Pietro Lombardo, tra l'altro autore di libri interessanti.
Il problema dei bambini che chiedono i vari prodotti pubblicizzati secondo me è più che altro da prevenire, perchè è difficile convincerli razionalmente, poi, su qualcosa che si innesta sul desiderare questo e l'altro, quindi bisognerebbe non lasciarli soli davanti alla pubblicità e alle varie trasmissioni, io poi di mediaset vedo e dico tutto il male possibile..., se c'è una trasmissione di cartoni animati contemporanemente propongono oggetti relativi tipo lo zaino, il gioco o quant'altro e già lì, nella pubblicità, si esibiscono i comportamenti di bambini con questi prodotti...
Se poi venissero in contatto a scuola con questi oggetti esibiti dagli altri bambini ancora un ulteriore problema, perchè magari si sentiranno esclusi e tristi e per tornare felici avranno bisogno di quegli oggetti... e mi trovo d'accordo con shantiwoman quando si tratta di proporre con forza e quanto più possibile razionalmente un criterio di scelta.
E' una battaglia che se inizia è impari, perchè gli spot sono studiati e fanno presa molto bene, inutile farsi vedere fanatici perchè non aiuta a intravvedere un criterio. Meglio prevenire.
In tutto questo, poi, riguardo al problema dei nonni indicato da mara, bisognerebbe educare pure loro... i nonni (e quoto Gringo), i quali, nel bisogno di vedere felici i nipotini non fanno così il loro bene, perchè lo zaino, se serve, lo si può comprare, ma non unilateralmente per le caratteristiche fascinose e desiderabili messe in questi prodotti che poi magari viene messo di lato alla ricerca di altri...
in questo modo inoltre i nonni danno, in prima linea, una testimonianza contraria al loro ruolo di persone che devono essere state più in contatto con le difficoltà della vita.
Bisognerebbe sempre dare con forza altri modelli ragionevoli di scelta.
Dezeb- Utente Senior
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Re: Origini del Consumismo
Purtroppo i bimbi non riescono a concepire i nostri discorsi neanche con tutte le spiegazioni possibili immaginabili,parlo per esperienza .
Li dobbiamo purtroppo inserire in questa società effimera e consumistica qualcosa ogni tanto dobbiamo elargire, parlo di prodotti sponsorizzati,,altrimenti il rischio che si corre è di ghettizzarli ed emarginarli nei confronti dei compagni,altrimenti si vengono a creare anche presupposti per dei dei problemi psicologici nei confronti della maggioranza ,a quell'età non capiscono i nostri divieti,ma la vedono solo come restrizione senza ragione .Rimane molto difficile gestire la situazione,io sono dell'opinione che si debba cercare sempre una via di mezzo ,dando delle spiegazioni specifiche dei perche no ,anche se al momento non vengon capiti rimangono però seminati nella mente del bimbo e prima o poi daranno frutto.
Con i nonni è una battaglia persa,però possiamo sempre consigliarli....
Li dobbiamo purtroppo inserire in questa società effimera e consumistica qualcosa ogni tanto dobbiamo elargire, parlo di prodotti sponsorizzati,,altrimenti il rischio che si corre è di ghettizzarli ed emarginarli nei confronti dei compagni,altrimenti si vengono a creare anche presupposti per dei dei problemi psicologici nei confronti della maggioranza ,a quell'età non capiscono i nostri divieti,ma la vedono solo come restrizione senza ragione .Rimane molto difficile gestire la situazione,io sono dell'opinione che si debba cercare sempre una via di mezzo ,dando delle spiegazioni specifiche dei perche no ,anche se al momento non vengon capiti rimangono però seminati nella mente del bimbo e prima o poi daranno frutto.
Con i nonni è una battaglia persa,però possiamo sempre consigliarli....
Re: Origini del Consumismo
Per non parlare poi della pubblicità che immagazzinano anche solo facendo una passeggiata in centro città,vetrine d'abbigliamento con dei manichini esposti anoressici fuori dalla realtà,con gambe kilometriche secche secche e le caviglie che sembrano i polsi dei neonati,vitini da vespa e tette impossibili.
Una vera e propria istigazione all'anoressia :da denuncia .
Una vera e propria istigazione all'anoressia :da denuncia .
Re: Origini del Consumismo
mi rendo conto della problematicità dei bambini...XENA ha scritto:Purtroppo i bimbi non riescono a concepire i nostri discorsi neanche con tutte le spiegazioni possibili immaginabili,parlo per esperienza .
Li dobbiamo purtroppo inserire in questa società effimera e consumistica qualcosa ogni tanto dobbiamo elargire, parlo di prodotti sponsorizzati,,altrimenti il rischio che si corre è di ghettizzarli ed emarginarli nei confronti dei compagni,altrimenti si vengono a creare anche presupposti per dei dei problemi psicologici nei confronti della maggioranza ,a quell'età non capiscono i nostri divieti,ma la vedono solo come restrizione senza ragione .Rimane molto difficile gestire la situazione,io sono dell'opinione che si debba cercare sempre una via di mezzo ,dando delle spiegazioni specifiche dei perche no ,anche se al momento non vengon capiti rimangono però seminati nella mente del bimbo e prima o poi daranno frutto.
Con i nonni è una battaglia persa,però possiamo sempre consigliarli....
secondo me bisognerebbe dare qualcosa ma proponendolo cercando di non far passare o limitare l'aspetto consumistico relativo... (è un problema...)
i nonni poi, ma..., almeno loro potrebbero capire...
bè il discorso comincia ovviamente prima, propongono questo ieri, quest'altro oggi, quell'altro l'altro ieri ed ecco che poi si fa tutto un problema...XENA ha scritto:Per non parlare poi della pubblicità che immagazzinano anche solo facendo una passeggiata in centro città,vetrine d'abbigliamento con dei manichini esposti anoressici fuori dalla realtà,con gambe kilometriche secche secche e le caviglie che sembrano i polsi dei neonati,vitini da vespa e tette impossibili.
Una vera e propria istigazione all'anoressia :da denuncia .
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Re: Origini del Consumismo
io per questo preferisco che guardino i cartoni che seleziono prima, cosi' evitano i grilli per la testa(inutili) e anche i messaggi di bullismo, di superficialita' e di aggressivita' che girano spessissimo in TV!
dobbiamo essere dei filtri questa è la verita'!
poi arrivano ad una certa eta' e vedono da soli la tv, ok, ma li' sono gia' abbastanza grandi per fargli capire i contenuti validi e i bisogni indotti e non naturali!
dobbiamo essere dei filtri questa è la verita'!
poi arrivano ad una certa eta' e vedono da soli la tv, ok, ma li' sono gia' abbastanza grandi per fargli capire i contenuti validi e i bisogni indotti e non naturali!
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Re: Origini del Consumismo
certo, ritengo infatti che il fine della tv è, generalmente, educativo ma solo per comportamenti con ricadute consumistiche.Shantiwoman ha scritto:io per questo preferisco che guardino i cartoni che seleziono prima, cosi' evitano i grilli per la testa(inutili) e anche i messaggi di bullismo, di superficialita' e di aggressivita' che girano spessissimo in TV!
dobbiamo essere dei filtri questa è la verita'!
poi arrivano ad una certa eta' e vedono da soli la tv, ok, ma li' sono gia' abbastanza grandi per fargli capire i contenuti validi e i bisogni indotti e non naturali!
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