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Non so, forse rasentiamo la follia...

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Meraviglia Non so, forse rasentiamo la follia...

Messaggio Da viernes Mer 17 Dic 2008 - 19:40

“SEMI” RADIOATTIVI CONTRO IL TUMORE ALLA PROSTATA

Da Gennaio 2009 anche nel Lazio sarà possibile per i pazienti affetti da tumore prostatico localizzato effettuare presso l’Azienda Ospedaliera San Filippo Neri la Brachiterapia Prostatica Interstiziale, tecnica che consente di irradiare la prostata posizionando al suo interno dei semi radioattivi (piccoli come chicchi di riso) capaci di distruggere le cellule tumorali senza danneggiare le strutture sane adiacenti alla ghiandola.
I risultati di oltre 15 anni di esperienze in centri americani ed europei, dimostrano che in pazienti adeguatamente selezionati (volume prostatico limitato e assenza di sintomi urinari ostruttivi) la Brachiterapia Prostatica Interstiziale garantisce risultati sovrapponibili a quelli delle terapie tradizionali (Prostatectomia radicale, Radioterapia esterna) con una migliore qualità di vita per i minori effetti collaterali in termini di incontinenza urinaria ed impotenza sessuale.
Inoltre la Brachiterapia, rispetto alle metodiche tradizionali prevede un numero inferiore di giorni di ricovero (1-2 giorni contro i 5-7 della prostatectomia) e di giornate lavorative perse (1 settimana contro le 8 della Radioterapia tradizionale).
“La Brachiterapia non comporta alcuna incisione chirurgica - precisa il Dott. G.M. Giacomini , direttore della Urologia Oncologica della Azienda San Filippo Neri - l’impianto dei semi dura dai 45 minuti a un ora e la maggior parte dei pazienti ritorna alle proprie attività giornaliere qualche giorno dopo il trattamento”.
“Ma nonostante queste innovative caratteristiche e gli ottimi risultati ad oggi - sottolinea la Dott.ssa M.A. Mirri, direttore della Radioterapia dell’Azienda San Filippo Neri - la brachiterapia interstiziale viene praticata in pochi centri ospedalieri italiani”.
“Le cause di questo fenomeno sono da ricercarsi nel fatto che per la realizzazione della tecnica è indispensabile la stretta collaborazione tra urologi, radioterapisti, fisici sanitari, e personale infermieristico non sempre facile a concretizzarsi “.
L’Azienda Ospedaliera San Filippo Neri ha potuto realizzare il progetto grazie al lavoro di un gruppo multidisciplinare che da anni dedica la sua attività ai tumori prostatici e allo sforzo innovativo della Direzione Strategica in un momento di carenza di risorse che, però, vede la razionalizzazione completa dell’esistente in un’ottica di miglioramento dell’assistenza sanitaria.
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Meraviglia Re: Non so, forse rasentiamo la follia...

Messaggio Da XENA Mer 17 Dic 2008 - 19:46

Grazie Viernes per la info

pensare all'impossibiltà dell'attuazione di questa metodica terapeutica solo perchè non si coordianano i medici che NOI stipendiamo strapagando ,è da 5° mondo,che nervoso testa al muro
“Ma nonostante queste innovative caratteristiche e gli ottimi risultati ad oggi - sottolinea la Dott.ssa M.A. Mirri, direttore della Radioterapia dell’Azienda San Filippo Neri - la brachiterapia interstiziale viene praticata in pochi centri ospedalieri italiani”.
“Le cause di questo fenomeno sono da ricercarsi nel fatto che per la realizzazione della tecnica è indispensabile la stretta collaborazione tra urologi, radioterapisti, fisici sanitari, e personale infermieristico non sempre facile a concretizzarsi “.
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