Cancro al pancreas . Speranza ?
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Cancro al pancreas . Speranza ?
Oggi al tg5 hanno parlato della riusciuta di un metodo per la cura e guarigione del cancro al pancreas , eseguito presso il Policlinico "san matteo" di Pavia .
Trattasi di sedute di termoablazione . A quanto pare dopo tre seduto il cancro alla testa del pancreas è sparito al 100 % .
non male vero ?
Trattasi di sedute di termoablazione . A quanto pare dopo tre seduto il cancro alla testa del pancreas è sparito al 100 % .
non male vero ?
Ospite- Ospite
Re: Cancro al pancreas . Speranza ?
trattasi di una forma poco aggressiva di tumore che nella peggiore delle ipotesi non sviluppa metastasi. In questo caso la termoablazione è risultata significativamente appropriata perchè oltre ad eliminare la massa in 3 sedute da 10 minuti l'una, ha permesso un velocissimo recupero del paziente proprio in virtù della non invasività delle tecnica stessa.
Conclusioni: ottima tecnica/alternativa, limitata applicazione, molto distante da quel che significa " cura ".
Conclusioni: ottima tecnica/alternativa, limitata applicazione, molto distante da quel che significa " cura ".
Re: Cancro al pancreas . Speranza ?
Conclusioni: ottima tecnica/alternativa, limitata applicazione, molto distante da quel che significa " cura ".
la mia conclusione è:
superlativa tecnica chirurgica fatta da medici ,limitata applicazione ora ma in espansione ,paziente salvo!!!
scusate eh
Re: Cancro al pancreas . Speranza ?
XENA ha scritto:paziente salvo!!!
ne riparliamo tra 5 anni?! visto che le statistiche di sopravvivenza sono tarate su quel lasso temporale...
viernes- Utente Senior
-
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Re: Cancro al pancreas . Speranza ?
viernes ha scritto:XENA ha scritto:paziente salvo!!!
ne riparliamo tra 5 anni?! visto che le statistiche di sopravvivenza sono tarate su quel lasso temporale...
fossi il paziente operato scusate (ma me lo tirate a forza e mi esce proprio spontaneo) :
mi toccheri.....
Re: Cancro al pancreas . Speranza ?
policlinico San Matteo :
Eccezionale intervento al San Matteo
E’ il primo caso di trattamento del pancreas per via percutanea
Il trattamento di termoablazione per via percutanea è stato eseguito dal prof. Sandro Rossi, direttore della struttura di Medicina VI ed Ecografia Interventistica . La paziente ora sta bene, la guarigione è completa e i valori ematochimici precedentemente anormali sono tutti rientrati nella norma.
“Tradizionalmente in caso di tumori come questi – spiega il prof. Rossi – si procede all’asportazione chirurgica della testa del pancreas. La mortalità perioperatoria è di circa il 10% e i tempi di degenza sono piuttosto lunghi. Si tratta certamente dell’intervento di chirurgia addominale in assoluto più complicato, soprattutto perché il pancreas è un organo localizzato profondamente nell’addome su cui è difficile agire. Nel caso della paziente in questione, il tumore aveva raggiunto la dimensione di 2 cm e già nel corso della prima applicazione è stato distrutto il 90% del tumore. In tre sedute, di 10 minuti l’una, si è ottenuta la completa distruzione di tutto il nodulo”.
La tecnica mininvasiva di termoablazione a radiofrequenza consiste nell’inserimento attraverso la cute, per mezzo di una guida ecografica, della punta di un ago-elettrodo all'interno del nodulo tumorale (l’ago-elettrodo è un ago sottile isolato con materiale plastico per tutta la sua lunghezza eccetto che sulla punta). L'ago-elettrodo attivo ed un elettrodo passivo vengono collegati ad un generatore di energia a radiofrequenza che, una volta attivato, determina la formazione di calore nel tessuto attorno alla punta dell'ago-elettrodo attivo. Il calore generato si diffonde al tessuto circostante determinandone la necrosi. La procedura termina quando il volume di necrosi creato è grande come il tumore che si vuole distruggere. La procedura viene eseguita in anestesia locale ed è necessario che il paziente rimanga a digiuno dalla sera precedente.
Negli ultimi 7 anni presso il Reparto di Medicina VI ed Ecografia Interventistica diretto dal prof. Rossi, sono stati trattati con tecniche mininvasive oltre 1000 pazienti affetti da tumore epatico di cui circa due terzi con tumore primitivo (carcinoma epatocellulare) ed un terzo con metastasi epatiche da carcinoma del colon.
“I tumori del fegato, primitivi e metastatici – commenta il prof. Sandro Rossi - tendono a recidivare sia nella sede di origine che in sedi differenti. Pertanto, i pazienti che ne sono affetti, richiedono controlli periodici con tecniche radiologiche (ecografia, TAC e Risonanza magnetica) per rilevare le riprese di malattia in fase precoce. Generalmente, a causa delle recidive, i pazienti vengono sottoposti ad interventi ripetuti in un lungo arco di tempo” Tale lavoro richiede una grande competenza e dedizione da parte del personale medico ed infermieristico.
Oltre alla diagnosi ed alla cura mininvasiva dei tumori epatici, con la collaborazione di altri specialisti del Policlinico, vengono eseguiti anche trattamenti mini-invasivi dei tumori del polmone (oltre 100 pazienti trattati) , del rene e adesso anche del pancreas.
Inoltre, a scopo diagnostico, presso la struttura vengono eseguite circa 800 biopsie ecoguidate l’anno, prevalentemente per lo studio di lesioni focali del fegato, ma anche di lesioni focali localizzate in altri organi quali il pancreas, il rene, la milza ed i linfonodi ecc.
Un’altra attività rilevante eseguita presso la Medicina VI è la gestione del servizio di Eco-endoscopia : si tratta di un’indagine diagnostica utile nello studio della calcolosi delle vie biliari ed in quello dei tumori del tratto gastroenterico superiore e del pancreas.
Inserito il: 09/06/09
Eccezionale intervento al San Matteo
E’ il primo caso di trattamento del pancreas per via percutanea
Il trattamento di termoablazione per via percutanea è stato eseguito dal prof. Sandro Rossi, direttore della struttura di Medicina VI ed Ecografia Interventistica . La paziente ora sta bene, la guarigione è completa e i valori ematochimici precedentemente anormali sono tutti rientrati nella norma.
“Tradizionalmente in caso di tumori come questi – spiega il prof. Rossi – si procede all’asportazione chirurgica della testa del pancreas. La mortalità perioperatoria è di circa il 10% e i tempi di degenza sono piuttosto lunghi. Si tratta certamente dell’intervento di chirurgia addominale in assoluto più complicato, soprattutto perché il pancreas è un organo localizzato profondamente nell’addome su cui è difficile agire. Nel caso della paziente in questione, il tumore aveva raggiunto la dimensione di 2 cm e già nel corso della prima applicazione è stato distrutto il 90% del tumore. In tre sedute, di 10 minuti l’una, si è ottenuta la completa distruzione di tutto il nodulo”.
La tecnica mininvasiva di termoablazione a radiofrequenza consiste nell’inserimento attraverso la cute, per mezzo di una guida ecografica, della punta di un ago-elettrodo all'interno del nodulo tumorale (l’ago-elettrodo è un ago sottile isolato con materiale plastico per tutta la sua lunghezza eccetto che sulla punta). L'ago-elettrodo attivo ed un elettrodo passivo vengono collegati ad un generatore di energia a radiofrequenza che, una volta attivato, determina la formazione di calore nel tessuto attorno alla punta dell'ago-elettrodo attivo. Il calore generato si diffonde al tessuto circostante determinandone la necrosi. La procedura termina quando il volume di necrosi creato è grande come il tumore che si vuole distruggere. La procedura viene eseguita in anestesia locale ed è necessario che il paziente rimanga a digiuno dalla sera precedente.
Negli ultimi 7 anni presso il Reparto di Medicina VI ed Ecografia Interventistica diretto dal prof. Rossi, sono stati trattati con tecniche mininvasive oltre 1000 pazienti affetti da tumore epatico di cui circa due terzi con tumore primitivo (carcinoma epatocellulare) ed un terzo con metastasi epatiche da carcinoma del colon.
“I tumori del fegato, primitivi e metastatici – commenta il prof. Sandro Rossi - tendono a recidivare sia nella sede di origine che in sedi differenti. Pertanto, i pazienti che ne sono affetti, richiedono controlli periodici con tecniche radiologiche (ecografia, TAC e Risonanza magnetica) per rilevare le riprese di malattia in fase precoce. Generalmente, a causa delle recidive, i pazienti vengono sottoposti ad interventi ripetuti in un lungo arco di tempo” Tale lavoro richiede una grande competenza e dedizione da parte del personale medico ed infermieristico.
Oltre alla diagnosi ed alla cura mininvasiva dei tumori epatici, con la collaborazione di altri specialisti del Policlinico, vengono eseguiti anche trattamenti mini-invasivi dei tumori del polmone (oltre 100 pazienti trattati) , del rene e adesso anche del pancreas.
Inoltre, a scopo diagnostico, presso la struttura vengono eseguite circa 800 biopsie ecoguidate l’anno, prevalentemente per lo studio di lesioni focali del fegato, ma anche di lesioni focali localizzate in altri organi quali il pancreas, il rene, la milza ed i linfonodi ecc.
Un’altra attività rilevante eseguita presso la Medicina VI è la gestione del servizio di Eco-endoscopia : si tratta di un’indagine diagnostica utile nello studio della calcolosi delle vie biliari ed in quello dei tumori del tratto gastroenterico superiore e del pancreas.
Inserito il: 09/06/09
Re: Cancro al pancreas . Speranza ?
XENA ha scritto:Conclusioni: ottima tecnica/alternativa, limitata applicazione, molto distante da quel che significa " cura ".
la mia conclusione è:
superlativa tecnica chirurgica fatta da medici ,limitata applicazione ora ma in espansione ,paziente salvo!!!
scusate eh
ma chi dice nulla rispetto al fatto che il paziente sia salvo, e non dico nulla nemmeno sulla raffinata tecnica, dico che la notizia sembra dal sapore sensazionalistico, quando in realtà non lo è, e questo non è opinabile. Questo tumore trattato, è uno dei meno aggressivi, a detta dei medici, non lo dico io, e fuori da questi casi che nel totale dei malati oncologici ha percentuali rasenti allo "0", non è applicabile....
a me non sembra una cura....ma rimane un mio pensiero certo...
Re: Cancro al pancreas . Speranza ?
la tecnica mininvasiva scavalca la % di mortalità che questo intervento fatto con la chirurgia tradizionale dava ,
quindi un successo non di poco conto,applicabile a svariate problematiche oncologiche da recidiva .
per il resto certo che non è la cura del secolo ...
quindi un successo non di poco conto,applicabile a svariate problematiche oncologiche da recidiva .
per il resto certo che non è la cura del secolo ...
Re: Cancro al pancreas . Speranza ?
ma gringo perchè dici che questo tipo di tumore al pancreas è poco aggressivo ???? ma in che senso ? Io so che al pancreas è uno dei più aggressivi e veloci .
Mi spieghi perfavore ?
Mi spieghi perfavore ?
Ospite- Ospite
Re: Cancro al pancreas . Speranza ?
ciao ricky, le tipologie e/o caratteristiche istiologiche di tumori per ogni singolo organo, tessuti molli, od altro, sono numericamente variabili, ossia, tra i più letali quello al pancreas trova un posto in prima fila ma si deve sempre distinguere, come per i tumori al polmone che si dividino, in carcinomi, andenocacinomi, a cellule squamose e microcitomi, ecco vedi, sono tutti tumori del polmone ma hanno diverse caratteristiche tanto che per assurdo oggi per alcuni carcinomi riesci a svangarla, passami il termine, per altri tipo micro e squamoso e meglio non guardare le statistiche...
nel caso di specie, a detta dei dottori, si tratta di un tipo di tumore al pancreas che non produce metastasi questo significa che si può limitare, rallentare e sopprimere il processo degenerativo fatto salvo il pericolo recidiva che va sempre considerato... qui appunto si è potuta applicare questa termoablazione che ha consentito di eliminare il tumore e non creare problematiche collaterali... per il resto il tempo ci dirà come e quanto potrà essere diffusa questa pratica medica....
ho chiarito quello che volevo dire?
nel caso di specie, a detta dei dottori, si tratta di un tipo di tumore al pancreas che non produce metastasi questo significa che si può limitare, rallentare e sopprimere il processo degenerativo fatto salvo il pericolo recidiva che va sempre considerato... qui appunto si è potuta applicare questa termoablazione che ha consentito di eliminare il tumore e non creare problematiche collaterali... per il resto il tempo ci dirà come e quanto potrà essere diffusa questa pratica medica....
ho chiarito quello che volevo dire?
Re: Cancro al pancreas . Speranza ?
XENA ha scritto:viernes ha scritto:XENA ha scritto:paziente salvo!!!
ne riparliamo tra 5 anni?! visto che le statistiche di sopravvivenza sono tarate su quel lasso temporale...
fossi il paziente operato scusate (ma me lo tirate a forza e mi esce proprio spontaneo) :
mi toccheri.....
ieri non ho ben espresso il mio pensiero e per questo me ne scuso.... allora ok questo caso è balzato agli onori delle cronache per il felice esito (così pare) dell'intervento di rimozione della massa tumorale.... bene...
Ma poniamo il caso (spero ovviamente di no) che tra qualche mese l'individuo in questione si ammali nuovamente (quindi da successo il tutto si trasformerebbe in un fallimento... come troppo spesso accade), pensate che i periodici nostrani daranno nuovamente spazio al caso in questione?
O tutto finirà lì e il tutto rimarrà catalogato come uno dei successi del policlinico di Pavia?
viernes- Utente Senior
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Re: Cancro al pancreas . Speranza ?
Viernes ,
io analizzo il dato oggettivo e basta ,ora quel caso nello specifico momentaneamente è stato risolto con una tecnica chirurgia non debilitante e per una come me che ne ha subiti 4 (per ragioni diverse),t'assicuro è importantissimo,poi se la malattia si ripresenterà oppure no chi può saperlo?
la tecnica chirurgica è già un successo a prescindere.
io analizzo il dato oggettivo e basta ,ora quel caso nello specifico momentaneamente è stato risolto con una tecnica chirurgia non debilitante e per una come me che ne ha subiti 4 (per ragioni diverse),t'assicuro è importantissimo,poi se la malattia si ripresenterà oppure no chi può saperlo?
la tecnica chirurgica è già un successo a prescindere.
Ultima modifica di XENA il Gio 11 Giu 2009 - 19:21 - modificato 1 volta.
Re: Cancro al pancreas . Speranza ?
Appunto, se non puoi saperlo come fai a dire che è un successo?
Puoi dire (o perlomeno il paziente può dirlo) "in questo momento mi sento meglio", ma penso sia azzardato affermare che la tecnica in questione si sia rivelata un successo, secondo me ce ne corre.
Spero di sbagliarmi, ma penso che non ne sentiremo più parlare di questo paziente, nel bene e nel male.
Mia opinione.
Puoi dire (o perlomeno il paziente può dirlo) "in questo momento mi sento meglio", ma penso sia azzardato affermare che la tecnica in questione si sia rivelata un successo, secondo me ce ne corre.
Spero di sbagliarmi, ma penso che non ne sentiremo più parlare di questo paziente, nel bene e nel male.
Mia opinione.
viernes- Utente Senior
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Re: Cancro al pancreas . Speranza ?
Appunto, se non puoi saperlo come fai a dire che è un successo?
cosa ti posso dire ???
e tu come fai ad essere sicuro che non lo sia?
mica ti devo convincere di nulla ,la tecnica chirurgica è cmq un successo e se non vuoi condividere la ragioni sopra elencate: amen.
Ultima modifica di XENA il Gio 11 Giu 2009 - 19:20 - modificato 1 volta.
Re: Cancro al pancreas . Speranza ?
Ma... non è mica una tecnica chirugica quella applicata al paziente nel caso .
Io son d'accordo con entrambi . Se il paziente tra poco starà ancora male , DI SICURO lor signori non daranno risalto alla cosa, questo è pacifico ovvio e scontato , però debellare cmq un K al pancreas non è certo cosa da poco viernes, (sempre se le cose stanno realmente così) quindi viva la speranza e auspichiamo sia un nuovo formidabile percorso .
Io son d'accordo con entrambi . Se il paziente tra poco starà ancora male , DI SICURO lor signori non daranno risalto alla cosa, questo è pacifico ovvio e scontato , però debellare cmq un K al pancreas non è certo cosa da poco viernes, (sempre se le cose stanno realmente così) quindi viva la speranza e auspichiamo sia un nuovo formidabile percorso .
Ospite- Ospite
Re: Cancro al pancreas . Speranza ?
Ma... non è mica una tecnica chirugica quella applicata al paziente nel caso .
La tecnica mininvasiva di termoablazione a radiofrequenza consiste nell’inserimento attraverso la cute, per mezzo di una guida ecografica, della punta di un ago-elettrodo all'interno del nodulo tumorale (l’ago-elettrodo è un ago sottile isolato con materiale plastico per tutta la sua lunghezza eccetto che sulla punta). L'ago-elettrodo attivo ed un elettrodo passivo vengono collegati ad un generatore di energia a radiofrequenza che, una volta attivato, determina la formazione di calore nel tessuto attorno alla punta dell'ago-elettrodo attivo. Il calore generato si diffonde al tessuto circostante determinandone la necrosi. La procedura termina quando il volume di necrosi creato è grande come il tumore che si vuole distruggere. La procedura viene eseguita in anestesia locale ed è necessario che il paziente rimanga a digiuno dalla sera precedente.
ah no?
allora ritiro tutto,
Re: Cancro al pancreas . Speranza ?
E' una forma poco invasiva ma sempre chirurgia è... anche se lascia il tempo che trova; un K al pancreas non lo fai fuori tanto facilmente. Hanno strombazzato tanto ma il successo della terapia si misura in anni non in ore o giorni.
Ospite- Ospite
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