Devo andare da uno psicologo infantile per mio figlio....

Marted' ho avuto un coolloquio con le maestre di mio figlio: ha 4 anni e frequenta il II anno di scuola dell'infanzia.

Le maestre mi hanno detto che hanno notato un cambiamento di Emanuele; mentre lo scorso anno era vivace e partecipe, quest'anno è apparso svogliato, spaesato: spesso vaga nell'aula senza scegliere un gioco da fare,e quando, su consiglio della maestra, ne sceglie uno, subito lo molla.
Non porta a termine i lavoretti se non dopo tempo e senza grande passione; non ha grande capacità di concentrazione.
secondo loro, il cambiamento è stato causato da qualcosa, e, dato che, dallo scorso anno, l'unico grande cambiamento è stata la scomparsa di mio padre, che aveva cresciuto Emanuele fino a quando non è entrato all'asilo ed ha vissuto con noi negli ultimi suoi 7 mesi di vita, mi hanno consigliato di consultare uno psicologo infantile: ci vado sabato mattina per un colloquio preliminare con i soli genitori.
Premetto che vedo Emanuele abbastanza sereno, però è vero che non ama disegnare, fare lavoretti, o affrontare difficoltà: se vede che qualcosa richiede fatica ed impegno, immediatamente la molla, dicendo che non è capace. Ho paura: è semplice pigrizia, o una forte insicurezza che potrebbe causargli problemi? Può davvero essre una sorta di lutto non elaborato? Lui non ha visto il nonno morto: semplicemente è scomparso e non è riapparso più. E quando mi ha fatto qualche domanda, non ho saputo trovare le parole giuste, anche perchè parlare di mio padre mi faceva scoppiare in lacrime, e quindi il bambino ha pensato bene di evitare l'argomento.
Voi che pensate? Che esperienze avete?

ciao Lotty io non ho esperienze a tal proposito però credo che il cucciolo abbia bisogno di elaborare e affrontare questa perdità ,un buon psicologo saprà aggiustare le cose ,sta tranquilla e vedrai che si risolverà tutto.

Anche la mia di quattro anni è cosi.......ha molta insicurezza e non va all'asilo volentieri.Gia mi viene male a pensare che deve ricomiunciare a settembre.....speriamo che vada volentieri altrimenti me la tengo a casa.
Fai bene a portarla da uno psicologo,magari ti da qualche dritta su come affrontare la situazione.Per quanto riguarda il dire le cose io alle mie bimbe ho sempre detto tutto,anche quando ero malata......loro sapevano esattamente che avevo un tumore e che quando andavo a fare chemio stavo male e non potevo tenerle con me........ci siamo fatte tanti di quei pianti insieme tutte e tre abbracciate!Io avevo spiegato loro che se la mamma fosse salita in cielo avrebbero avuto comunque il papa' e i nonni e le zie che gli volevano un mondo di bene!
E' stata dura.....ma l'abbiamo superato!

Ciao Lotty.
Io con mio figlio ho avuto la tua stessa esperienza di lutto. Mia mamma è scomparsa per un tumore nel giro di un mese, e mio figlio che aveva 4 anni ne ha sentito tantissimo la mancanza.
Ricordo il giorno in cui è morta la sua nonna.....quando sono tornata a casa ho detto ai bimbi ( 4 e 2 ) che la nonna era salita in cielo. Mi chiese se era uno scherzo. Ma gli dissi che purtroppo era vero.
Ne ha sofferto tantissimo, perchè era una nonna molto presente. Ma parlando con lui della malattia della nonna, e rispondendo piu o meno a tutte le domandine che mi faceva, piano piano ha superato questo stress emotivo. ANche se comunque a volte quando fa qualcosa che faceva con lei, un pochino gli viene il magone.

Parlare con uno psicologo - neuropsicologo infantile, va benissimo. Potrà consigliarvi su come comportarvi e come far superare questa cosa a tuo figlio.

Ieri sera, per la prima volta, sono riuscita a parlare di mio padre con Emanuele senza piangere.
Gli ho detto: facciamo una preghierina per nonno Carlo? e lui: ma tu non piangi?
Credo che aver subito la scomparsa del nonno senza riuscire a spiegarsela, e vedere me scoppiare in lacrime ogni volta che ne parlava, sia stato troppo per lui...mi sa che dallo psicologo dovevo andarci io...io volevo solo proteggerlo, credevo che parlare dellla morte a un bambino di 3 anni fosse sbagliato...invece, come al solito, la verità è la cosa giusta da fare.
Mio marito è molto teso, speriamo che domani la psicologa ci sappia rasserenare.

Per Mara:
non riesco a immaginare il dolore, la paura, l'angoscia che devi aver provato, non solo per te, ma anche per le tue bambine. Sei stata molto forte, e loro con te...
PS Beata te che se vuoi non ce le mandi, all'asilo: io e il mio bambino non abbiamo grosse alternative

Si Lotty, la verità è sempre la miglior cosa per un bimbo. Anche se è una brutta verità

X Mara: sei meravigliosa!

Volevo aggiornarvi...
io e mio marito abbiamo già avuto 2 colloqui con la psicologa, che si è chiarito il quadro dei problemi e del carattere di Emanuele.
Ci ha detto che:
1. il bambino non presenta problemi da manuale di Neuropsichiatria infantile ( )
2. però presenta situazioni da manuale di psicologia infantile
3. in pratica secondo lei per il bambino la perdita del nonno è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, il quanto il bambino non aveva ancora ben metabolizzato il distacco dalla figura materna, sia quando sono tornata a lavorare (ai suoi 10 mesi) sia con l'inserimento all'asilo.

Venerd' primo incontro col bambino, dita incrociate, sono molto in ansia...

Grazie a tutti

Ma ti ha detto come intende procedere?

Ha detto che vuole avere dei colloqui individuali con Emanuele, nella Stanza dei Bambini: gli farà fare dei disegnini, gli leggerà delle storie che Emanuele dovrà completare, e fare dei giochi. Ha detto che ci vorrà qualche seduta per capire il bambino, a parte quello che ha conosciuto di lui tramite noi...

ciao Lotty ,ci sono novità?

Ciao Xena, le sedute proseguono, ma la dott. non ci dice nulla. Farà altre 2 sedute col bambino (la prossima il 15.07.2009, che, ironia della sorte, è l'anniversario della morte di mio padre) e poi una con noi per spiegarci e tirare le somme.
Di mia iniziativa cerco di parlare del nonno col bambino, con serenità, senza piangere e cercando di fargli capire: non è però facile capire cosa passa nella testolina di un bimbo di 4 anni. E non so mai davvero se il massaggio arriva, e come...Oggi il mio Pissi (a volte lo chiamo così) mi ha chiesto della nonna: povero cucciolo, insieme a mio padre, a perso anche mia madre, è chiaro che si sarà chiesto cosa avrà fatto mai di male per essere abbandonato così.....

nel giro di quanto tempo hai perso i tuoi genitori lotty?
il supporto specifico a cui vi sieti rivolti è la cosa migliore che potevi fare ,vedrai che si risolverà tutto a breve termine e con serenità, sei una bravissima mamma
ciao cara

Lotty cara,
brava cerca di parlare serenamente del nonno.
Se la TUA paura è che pensi di essere stato abbandonato, cerca di fargli capire che non è così.
Al mio bimbo ho spiegato cosa era successo alla nonna, lui si era chiesto perchè non potevano guarirla, perchè non potevano darle le pastigliette omeopatiche che a lui fanno passare tutto..... ed allora in maniera bambinesca ho spiegato a lui ed alla sorellina che a volte purtroppo non è possibile, che l'uomo non ha ancora studiato abbastanza per sconfiggere "gli animaletti" che trovano nel corpo delle persone.

Lotty..... TU non sei stata abbandonata.... c'è la tua famiglia accanto a TE, e ci siamo noi che possiamo anche solo virtualmente abbracciarti.
Sei tenera e sensibile..... abbraccio il tuo cucciolo anche da parte mia.

Ah scusa una cosa.....
non badare troppo a quello che ti dovrebbero dire sui disegni fatti dal bambino. Tante volte NON è come disegnano che vedono la vita, tante volte disegnano anche solamente quello che vedono alla tv e che è rimasto loro impresso.

Ho una cognata che fa la psicoterapeutainfantile.

Per cui ascoltate, ma prendete con le pinze quel che vi si dice. Valutatelo poi bene a casa tu e tuo marito.

Molte volte siamo noi che trasmettiamo ai figli i nostri sentimenti(es.quello di abbandono di cui parli).
Lotty tesoro......il mio "sentire "è che prima dovresti riprenderti tu .......magari con l'aiuto appunto della psicologa.
un bacio

lilly ha scritto:Lotty cara,
brava cerca di parlare serenamente del nonno.
Se la TUA paura è che pensi di essere stato abbandonato, cerca di fargli capire che non è così.
Al mio bimbo ho spiegato cosa era successo alla nonna, lui si era chiesto perchè non potevano guarirla, perchè non potevano darle le pastigliette omeopatiche che a lui fanno passare tutto..... ed allora in maniera bambinesca ho spiegato a lui ed alla sorellina che a volte purtroppo non è possibile, che l'uomo non ha ancora studiato abbastanza per sconfiggere "gli animaletti" che trovano nel corpo delle persone.

Lotty..... TU non sei stata abbandonata.... c'è la tua famiglia accanto a TE, e ci siamo noi che possiamo anche solo virtualmente abbracciarti.
Sei tenera e sensibile..... abbraccio il tuo cucciolo anche da parte mia.

un abbraccio

mara ha scritto:Molte volte siamo noi che trasmettiamo ai figli i nostri sentimenti(es.quello di abbandono di cui parli).
Lotty tesoro......il mio "sentire "è che prima dovresti riprenderti tu .......magari con l'aiuto appunto della psicologa.
un bacio

Sapessi quante volte ci ho pensato...ma una parte di me rifiuta questa scelta.
PS Credo tu sia molto empatica...


X Xena:
mi accorgo che non mi sono spiegata bene: mia madre, toccando ferro, è viva e vegeta e sta benone.
Io vivo in Lombardia, ma la mia terra d'origine è la Puglia, ed i miei genitori si erano trasferiti al mio paese, nonostante adorino la loro terra, per fare da baby-sitter al mio cucciolo quando è nato e io dovevo rientrare al lavoro: un "sacrificio d'amore" di cui sarò loro sempre grata. Poi mio padre si è ammalato, e sono rimasti fino alla sua morte.
Quando mio padre è mancato, mia madre è voluta tornare nella sua casa, nella "loro" casa: oggi ci dividono 800 km.
Così Emanuele, che è stato cresciuto non solo dai suoi genitori ma dai suoi nonni, all'improvviso si è visto mancare il nonno, che non è più tornato, ma anche la nonna, che vede ormai solo alla feste comandate...ecco perchè dico che li ha persi improvvisamente entrambi. e senza capire molto di quello che era successo...

X Lilly:
Grazie della dritta..e cmq è sempre giusto filtrare quello che un pur bravo professionista afferma e dice, con la ns. sperienza e conoscenza del bambino...insomma, fare tesoro di quello che esperienza e professionalità suggeriscono, ma non pendere dalle sue labbra.

X tutti:

Grazie tante, siete dolcissimi, partecipi e solidali, dei veri amici....

Lotty cara, certo che la mancanza del nonno unita alla partenza della nonna ed aggiunta alla tua tristezza più o meno manifestata, devono essere stati tre elementi scatenanti per l'emotività fragile di un bimbo, che trae la proprie sicurezze dall'ambiente circostante. Come già ti ha suggerito Mara, magari un aiutino potrebbe servire pure a te, così rinforzandoti, potrai trasmettere a tuo figlio messaggi più tranquillizzanti, anche solo con una espressione del viso più distesa, più incline all'allegria che al pianto... Non è facile, però sono certa che quando realizzerai che la tua serenità è fonte di serenità anche per i tuoi figli, troverai la forza di pensare anche a te stessa. Pensando a te stessa, al tuo benessere, di riflesso ne beneficeranno tutti coloro che ami. Talvolta ci sembra che pensare al nostro benessere sia un atto di egoismo e la sofferenza perpetrata ci sembra il migliore modo di ricordare i nostri cari. Però così facendo, chi ha bisogno di noi, non riceve tutto il nostro potenziale che invece avremmo a disposizione se il cuore non fosse oppresso dalla tristezza per la perdita di chi se n'è andato. Insomma, siamo qui per dare amore e l'amore per manifestarsi pienamente non può essere oscurato dal dolore. Prova, Lotty, ad essere più gioiosa...Prova a cancellare dai tuoi occhi la tristezza e a trasmettere al bimbo la sensazione di sicurezza di cui ha bisogno...Il bimbo, magari, in se stesso ha paura di perdere anche te, come ha già perso il nonno e come la nonna che è partita per il suo paese...
TI abbraccio, Lotty!!

grazia ha scritto:Lotty cara, certo che la mancanza del nonno unita alla partenza della nonna ed aggiunta alla tua tristezza più o meno manifestata, devono essere stati tre elementi scatenanti per l'emotività fragile di un bimbo, che trae la proprie sicurezze dall'ambiente circostante. Come già ti ha suggerito Mara, magari un aiutino potrebbe servire pure a te, così rinforzandoti, potrai trasmettere a tuo figlio messaggi più tranquillizzanti, anche solo con una espressione del viso più distesa, più incline all'allegria che al pianto... Non è facile, però sono certa che quando realizzerai che la tua serenità è fonte di serenità anche per i tuoi figli, troverai la forza di pensare anche a te stessa. Pensando a te stessa, al tuo benessere, di riflesso ne beneficeranno tutti coloro che ami. Talvolta ci sembra che pensare al nostro benessere sia un atto di egoismo e la sofferenza perpetrata ci sembra il migliore modo di ricordare i nostri cari. Però così facendo, chi ha bisogno di noi, non riceve tutto il nostro potenziale che invece avremmo a disposizione se il cuore non fosse oppresso dalla tristezza per la perdita di chi se n'è andato. Insomma, siamo qui per dare amore e l'amore per manifestarsi pienamente non può essere oscurato dal dolore. Prova, Lotty, ad essere più gioiosa...Prova a cancellare dai tuoi occhi la tristezza e a trasmettere al bimbo la sensazione di sicurezza di cui ha bisogno...Il bimbo, magari, in se stesso ha paura di perdere anche te, come ha già perso il nonno e come la nonna che è partita per il suo paese...
TI abbraccio, Lotty!!

Giovedì sono andata al funerale del suocero di mia sorella, morto all'improvviso ed in una situazione che ci ha per vari aspetti ricordato la morte di nostro padre..quindi quel funerale mi ha portato alla mente le situazioni vissute esattamente un anno fa. E, purtroppo, mi sono accorta che il tempo comincia a velare alcuni ricordi! Non so se posso accettare questa cosa...non voglio dimenticare, mi sembra un tradimento nei confronti di mio padre.

hai ragione Grazia, in tutto quello che dici, compreso il timore inconscio del bambino di perdere altri cari, e la necessità che io ritrovi serenità perchè il mio piccolo ritrovi la sua. Ma l'amore ed il dolore convivono in noi, non posso cancellare il dolore, perchè cancellerei anche l'amore per mio padre, ed invece il mio bambino deve avere una madre che sa amare, suo figlio, suo padre, sua madre, ed il resto del mondo. La tristezza dai miei occhi, quella sì, devo cancellarla, ed anche l'ansia, che ancora domina nella mia vita. Un bacio, Lotty

Si, Lotty, certo che il dolore resta dentro e cova sotto la cenere, anche se cerchiamo di coprirlo, di mascherarlo, certo, quello nel nostro profondo resta, e resterà sempre!! COme ho già detto , la consapevolezza del dolore, è per noi un legame che ci unisce a chi non c'è più e ci "piace" mantenere vivo il dolore perchè è il nostro modo di manifestare amore a chi non c'è più. Cosa possiamo fare a chi non è più con noi, se non patire, consumarci, nel ricordo e nel senso di vuoto che ci ha lasciato? Io, dal canto mio vado ogni giorno al cimitero, innaffio le piante che ho messo sulla tomba di mamma e le curo non potendo più curare lei, ho trasformato la sua tomba in un giardinetto, completamente ricoperta di fiori che sbocciano ogni giorno ed ogni giorno regalano i loro colori a quella terra che mi è tanto cara. Ho messo anche un angioletto a far compagnia a mamma ed una statua della Madonna di Fatima, come se dovessero davvero tenere compagnia a mamma... Alcuni mi hanno detto che col dolore teniamo legati alla terra i nostri cari che invece devono procedere nella luce... Io il coraggio di dire a mamma: Vai, procedi nel tuo cammino, vai oltre la soglia incontro alla luce" , io questo coraggio non l'ho ancora avuto, anzi, parlo con mamma come se fosse ancora viva e confido a lei le mie ansie e le mie paure, come se fosse ancora qui... Come vedi si fa presto a dire, ma meno presto a fare... Però, ad esempio, con mio figlio, che pure ha 34 anni ed è adulto, ho pensato che dovevo trasmettergli serenità e così, davanti a lui non ho più pianto...Ha già i suoi problemi, non voglio caricarlo anche della mia tristezza...Insomma ho ritenuto che aveva diritto ad una mamma meno triste, pur se non allegra... almeno da non sciogliermi in lacrime davanti a lui, che pure ha sofferto quando mia mamma ci ha lasciati, al punto che somatizzava e stava male fisicamente...
Insomma, siamo legati da amore, e per amore, si riesce anche a ricacciare indietro le lacrime e sorridere...

Vi aggiorno sull'ultimo incontro avuto con la psicologa infantile.
Le notizie sono quasi tutte confortanti; ha chiaramente detto che il bambino non ha bisogno di una terapia; inoltre i test evidenziano che è molto intelligente, anzi, ha usato la parola iperdotato.
Ha però chiaramente evidenziato un disagio legato alla scomparsa del nonno (e nonna), manifestato dal suo non volerne parlare spontaneamente; ci ha consigliato di stare attenti a cogliere spiragli per cercare di parlarne con serenità e cercare di infondergli la necessaria sicurezza, inoltre ci ha evidenziato come il suo non voler affronare difficoltà e compiti cin cura ed attenzione, è sintomo di una certa immaturità che va affrontata, prima che diventi fonte di difficoltà, soprattutto a scuola.

Inoltre ci ha consigliato di chiedere una sua consulenza alle maestre di Emanuele, per sgombare la loro mente da possibili eventuali interpretazioni o convinzioni sbagliate e suggerire modus operandi ad hoc.

Sono abbastanza sollevata, anche se adesso sto molto più attenta ad ogni piccolo gesto/segnale del bambino, e mi rendo conto che analizzo tutto e continuamente mi chiedo se sto trascurando qualcosa, o sbagliando nel confrontarmi con lui.

Bene Lotty..... per cui ascolta il tuo cucciolo, ed il tuo cuore.

Quando una mamma è così attenta e sensibile, come tu dimostri di essere, Lotty, non si deve tormentare dal timore di trascurare qualcosa o di sbagliare... Troverai sempre il modo giusto per interagire con il tuo cucciolo ...
siine certa!!!

grazia ha scritto:Quando una mamma è così attenta e sensibile, come tu dimostri di essere, Lotty, non si deve tormentare dal timore di trascurare qualcosa o di sbagliare... Troverai sempre il modo giusto per interagire con il tuo cucciolo ...
siine certa!!!

quoto in pieno

Lottyna.....che dirti pure io ho un figlio di 4 anni e mezzo e pure a me le maestre han detto alcune cose che...a mio parere dicono a tutti i bimbi secondo le cose che han imparato nei loro studi, ma che nn sono certo riconducibili ad ogni singolo elemento!!Vivi più serena, sicuramente il cucciolo vive un suo disagio.....ma credo che tu sia un ottima madre e ora nn stargli "sempre" dietro...nel senso di sentirti in difetto o farlo sentire indirettamente oppresso!a volte le cose van da se e siamo noi a crearci troppe angosce....!