H1N1: stimolare la paura con un ragazzo in coma
2 partecipanti
Pagina 1 di 1
H1N1: stimolare la paura con un ragazzo in coma
Esattamente come ormai siamo abituati a vedere in CSI o nei film del dottor House, accade spesso che persone ustionate, ferite, uscite traumatizzate da un incidente o affette da particolari malattie, vengono messe in coma farmacologico controllato perché non sentano dolore, stabilizzino le funzioni vitali e possano essere trattati con farmaci o con respirazione assistita nel modo più indicato per favorirne la guarigione e la ripresa del benessere.
La ripresa mediatica della notizia del giovane parmigiano ricoverato a Monza e probabilmente messo in coma per effettuare più correttamente le terapie indicate, fa sicuramente il gioco di chi cerca di diffondere paura inutile.
Proprio in questi giorni invece il professor Umberto Veronesi ha scritto per Repubblica un pezzo altamente rassicurante e meritevole di essere approfondito da ciascuno, in cui segnala l'ineluttabilità della infezione graduale della maggior parte della popolazione mondiale, esattamente come accade per il raffreddore.
Questa diffusione non deve e non può preoccupare più del dovuto. Si tratta di un fenomeno normale, legato alla diffusività di un virus con basso indice di gravità, tanto che il numero stesso dei morti per infezione sta proporzionalmente decrescendo a livello mondiale.
Questo ha portato a modificare al ribasso le stime della mortalità attesa per questa forma epidemica. Più bassa di quella della influenza stagionale classica. Il vero problema sta nella comunicazione. Quando organi di stampa o singoli virologi o infettivologi lanciano messaggi altisonanti di preoccupazione (ad esempio negli USA il sospetto di 90.000 morti per la prossima stagione, rispetto agli usuali 30.000) per poi ritrattare le proprie parole dopo 3 giorni, il gioco è fatto. La notizia che gira è quella dei 90.000 e non quella corretta comunicata pochi giorni dopo.
Questa manfrina si ripete anche in Italia, ad esempio con le comunicazioni sulla apertura delle scuole e su fantomatiche proposte dei pediatri, puntualmente smentite dopo 3 giorni dalla Associazione di categoria (ma qualcuno avrà fatto partire la notizia...).
Lanciare l'ipotesi di chiudere le scuole prima ancora di aprirle potrebbe infatti essere inteso come una strategia per continuare senza necessità a mantenere la popolazione nell'ignoranza.... senza nulla ottenere dal punto di vista sanitario se non lo stimolo alla paura e all'irrazionale utilizzazione di vaccini non sicuri e di farmaci che la stessa OMS chiede di non usare se non in casi eccezionali.
La ripresa mediatica della notizia del giovane parmigiano ricoverato a Monza e probabilmente messo in coma per effettuare più correttamente le terapie indicate, fa sicuramente il gioco di chi cerca di diffondere paura inutile.
Proprio in questi giorni invece il professor Umberto Veronesi ha scritto per Repubblica un pezzo altamente rassicurante e meritevole di essere approfondito da ciascuno, in cui segnala l'ineluttabilità della infezione graduale della maggior parte della popolazione mondiale, esattamente come accade per il raffreddore.
Questa diffusione non deve e non può preoccupare più del dovuto. Si tratta di un fenomeno normale, legato alla diffusività di un virus con basso indice di gravità, tanto che il numero stesso dei morti per infezione sta proporzionalmente decrescendo a livello mondiale.
Questo ha portato a modificare al ribasso le stime della mortalità attesa per questa forma epidemica. Più bassa di quella della influenza stagionale classica. Il vero problema sta nella comunicazione. Quando organi di stampa o singoli virologi o infettivologi lanciano messaggi altisonanti di preoccupazione (ad esempio negli USA il sospetto di 90.000 morti per la prossima stagione, rispetto agli usuali 30.000) per poi ritrattare le proprie parole dopo 3 giorni, il gioco è fatto. La notizia che gira è quella dei 90.000 e non quella corretta comunicata pochi giorni dopo.
Questa manfrina si ripete anche in Italia, ad esempio con le comunicazioni sulla apertura delle scuole e su fantomatiche proposte dei pediatri, puntualmente smentite dopo 3 giorni dalla Associazione di categoria (ma qualcuno avrà fatto partire la notizia...).
Lanciare l'ipotesi di chiudere le scuole prima ancora di aprirle potrebbe infatti essere inteso come una strategia per continuare senza necessità a mantenere la popolazione nell'ignoranza.... senza nulla ottenere dal punto di vista sanitario se non lo stimolo alla paura e all'irrazionale utilizzazione di vaccini non sicuri e di farmaci che la stessa OMS chiede di non usare se non in casi eccezionali.
LUNA- Utente Senior
-
Numero di messaggi : 3566
Località : New york
Data d'iscrizione : 29.12.07
Re: H1N1: stimolare la paura con un ragazzo in coma
Una cosa è certa, anche se con l'H1N1 avremo un influenza meno pericolosa delle precedenti, con tutti i sotterfugi a cui stanno ricorrendo riusciranno nel loro intento, cioè usare quelle milioni di dosi di vaccino già prodotte, cioè solo in Italia almeno metà della popolazione.
Quando anche l'OMS lancia proclami così allarmenti, c'è poco da fare, la maggior parte della popolazione si farà "influenzare" da queste notizie (scusate il gioco di parole ) con tutte le conseguenze che ne seguiranno.
Se poi c'è un ragazzo in coma allora non si esita più, poco importa sapere quanti si sono ammalati di polmonite o bronchite con le precedenti influenze.
C' è ancora troppa ignoraza sull'argomento, mio fratello per esempio dovendo scegliere tra credere a me o all l'OMS mica crede a me , alcune volte mi sembra di combattere una battaglia persa in partenza
Quando anche l'OMS lancia proclami così allarmenti, c'è poco da fare, la maggior parte della popolazione si farà "influenzare" da queste notizie (scusate il gioco di parole ) con tutte le conseguenze che ne seguiranno.
Se poi c'è un ragazzo in coma allora non si esita più, poco importa sapere quanti si sono ammalati di polmonite o bronchite con le precedenti influenze.
C' è ancora troppa ignoraza sull'argomento, mio fratello per esempio dovendo scegliere tra credere a me o all l'OMS mica crede a me , alcune volte mi sembra di combattere una battaglia persa in partenza
Pinco Pallino- Forista junior
-
Numero di messaggi : 161
Età : 56
Località : locale
Data d'iscrizione : 12.03.08
Re: H1N1: stimolare la paura con un ragazzo in coma
volevo mettere il video,ma non sono capaceeee!!!
Messo
LUNA- Utente Senior
-
Numero di messaggi : 3566
Località : New york
Data d'iscrizione : 29.12.07
Argomenti simili
» Medicina ortomolecore: vorrei stimolare una discussione
» Vaccino h1n1
» Paura & Amore
» chi ha paura della peste suina?
» Trimiprob, chi e perché ha paura del bioscanner
» Vaccino h1n1
» Paura & Amore
» chi ha paura della peste suina?
» Trimiprob, chi e perché ha paura del bioscanner
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.