Medicina ortomolecore: vorrei stimolare una discussione
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Medicina ortomolecore: vorrei stimolare una discussione
Vi riporto quanto letto su un altro "noto" foro, mi piacerebbe avere una sorta di contradditorio, visto che qui non esiste ed anzi si confutano le teorie di Pauling, grazie ai successori stessi di Pauling.
MEDICINA ORTOMOLECOLARE
Una panoramica.
Non è semplice inquadrare la Medicina Ortomolecolare come una
disciplina ben definita, esistendo molteplici varianti sul concetto del
termine stesso.
Con la definizione “Medicina Ortomolecolare” (MO) si
intende generalmente una pratica terapeutica nutrizionale che si
propone di ottimizzare la concentrazione delle sostanze normalmente
presenti nell’organismo umano, per la prevenzione o la cura di varie
patologie.
Tale disciplina utilizza pertanto sostanze assolutamente naturali, come
vitamine, minerali, nutrienti normalmente non essenziali, enzimi,
antiossidanti, aminoacidi, acidi grassi essenziali, precursori di
ormoni, probiotici, fibre alimentari, MCT, etc.
La Medicina Ortomolecolare si fonda su uno stile di vita salutare, e su
di un approccio quanto mai naturale alle patologie, che sono intese
come uno scompenso biochimico quantitativo-qualitativo del normale
equilibrio di un organismo.
Scompenso che tale metodica si propone di riequilibrare appunto
attraverso la somministrazione di sostanze naturali e del mantenimento
di uno stile di vita “sano”.
In pratica, il concetto è quello dell’aiutare l’organismo nella sua opera di autoguarigione.
Una buona spiegazione di questo concetto la fornisce Carl C. Pfeiffer, un neurobiologo americano contemporaneo.
"La
Medicina Ortomolecolare è da intendersi come disciplina integrativa
alla medicina accademica e a quella complementare. Si basa infatti su
delle premesse scientifiche derivanti dalla medicina e dalla
biochimica. Medicina Ortomolecolare significa preservare la salute e
curare le malattie modificando la concentrazione delle sostanze
essenziali per la salute, che generalmente sono presenti nel corpo
umano.
Ogni organismo ha un fabbisogno individuale soggettivo di sostanze
nutritive essenziali. Questo fabbisogno deve essere coperto affinché
l’individuo possa mantenere la salute o recuperare da una malattia.
Quando, il suddetto fabbisogno di sostanze essenziali, non viene
totalmente garantito dall’alimentazione, si verificano fenomeni di
carenza. Ogni carenza di oligoelementi, sostanze minerali, vitamine,
acidi grassi essenziali e aminoacidi, prima o poi, conduce
all’insorgere di vere e proprie patologie.”
I sostenitori di questa pratica ritengono che in caso di malattia il
fabbisogno di alcuni microelementi e di alcune vitamine possa
addirittura centuplicarsi.
Molti altri sostengono inoltre che in presenza di molte patologie,
l’intestino non sia più in grado di scomporre correttamente i
micronutrienti, assorbendo quindi solo una parte delle sostanze
nutritive essenziali assunte.
Come concausa di questo malassorbimento si adduce anche un’alterazione
della flora intestinale o una candidosi, tanto da rendere necessario un
lavaggio intestinale (la cosiddetta idrocolonterapia, necessaria per togliere le “incrostazioni”).
Da qui deriva, in parte, la presunta necessità delle cosiddette “megadosi” di vitamine o di altri nutrienti.
Naturalmente non vi è la minima dimostrazione scientifica e attendibile di queste affermazioni.
Fu Linus Pauling due volte premio Nobel, ad introdurre il
concetto di “Medicina Ortomolecolare” nel 1968, esprimendo l’idea delle
“giuste molecole nella giusta entità", in prima battuta "all'interno
della psichiatria".
Pauling conseguenzialmente ha definito la Medicina Ortomolecolare come "il
trattamento delle malattie ottimizzando le concentrazioni delle
sostanze normalmente presenti nel corpo umano" ed anche la "prevenzione
di una buona salute e il trattamento delle malattie variando la
concentrazione nel corpo umano di sostanze presenti in esso che servono
per il mantenimento di una buona salute". (Fonte: Wikipedia).
Le attenzioni di Pauling per i micronutrienti, si concentrarono successivamente e principalmente sull’acido ascorbico.
Un importante contributo è stato dato da Irwin Stone, un
Biochimico ed Ingegnere chimico americano che studiò a lungo lo
scorbuto dal quale arrivò a teorizzare sia la Prevenzione Megaascorbica
(cioè una forma di prevenzione di tale patologia basata sull’uso di
megadosi di vitamina C), sia la Terapia Megaascorbica che trovarono
collocazione nella nascente filosofia di pensiero della Medicina
Preventiva Ortomolecolare.
I suoi studi dettero ulteriore sostegno anche a quelli eseguiti da Frederick R. Klenner sull’utilizzo
dell’acido ascorbico nel trattamento della poliomielite che lui studiò
durante l’epidemia di polio del 1947 e che riferiva avere avuto con
questo notevoli successi terapeutici.
Lo stesso accadde con gli studi di Robert F. Cathcart III
negli anni ’70 ed ’80 il quale riferiva di aver trattato con successo
numerosi casi di infezioni virali con alte dosi di vitamina C,
confermando così le potenzialità antivirali dell’acido ascorbico
ipotizzate anche da Stone.
L’uso da parte di questi scienziati di megadosi di vitamina C diede
ulteriore impulso alle ricerche di Pauling che accolse con entusiasmo
le loro teorie.
Pauling teorizzò quindi l’uso di alte dosi di ascorbato nel trattamento
delle sindromi da raffreddamento e nella loro prevenzione.
L’idea che Pauling suggerisce della vitamina C, è quella di un
“medicamento universale” adatto a curare ogni tipo di patologia,
compreso il cancro.
Ciò è stato anche avvallato (dai suoi acritici seguaci) dal fatto che
Pauling morì alla veneranda età 93 anni (sia pur a causa di un tumore
alla prostata diagnosticato un anno prima e che evidentemente le
megadosi di vitamina C non avevano né impedito che si sviluppasse, né
che ne morisse).
L’idea della somministrazione di alte dosi di vitamina C nei pazienti
affetti da cancro si deve inizialmente alle ricerche fatte da Ewan Cameron,
un medico scozzese che trattò un numero molto elevato di pazienti
terminali affetti dalle più varie forme tumorali con dosi elevate di
vitamina C (circa 10 gr/die) concludendone che, al confronto con un
gruppo di controllo, i suoi pazienti avevano una sopravvivenza maggiore
rispetto agli altri.
Pauling e Cameron scrissero poi insieme un libro intitolato “Cancer & Vitamin C”.
Il trattamento ortomolecolare delle patologie non prevede comunque
l’esclusivo uso della vitamina C, sebbene sia considerata la più
importante e la base per la cura di ogni patologia.
Spesso, il trattamento ortomolecolare è utilizzato contestualmente ad
altre pratiche non convenzionali, come agopuntura, fitoterapia,
omeopatia e comunque tutte le discipline cosiddette “dolci”.
Le terapie ortomolecolari sono anche molto utilizzate, dagli autori più
seri e competenti, in appoggio alle terapie tradizionali, allo scopo di
contenerne gli effetti collaterali o di potenziarne l’efficacia, e non
con l’intento di sostituirsi ad esse.
Non mancano anche autori recenti che, con piccole variazioni,
propongono metodiche terapeutiche simili, magari con denominazioni
differenti (es. Medicina Biomolecolare o Funzionale), ma il concetto di
fondo, i prodotti utilizzati e le finalità, sono sempre le stesse.
Queste metodiche, come già accennato, richiedono quasi sempre, per
ottenere il massimo effetto, un’integrazione con altre pratiche non
convenzionali, quali Kinesiologia Applicata, la Chiropratica,
Protocolli di detossicazione, Terapia Chelante e varie metodiche
psicologiche.
Da notare comunque che queste metodiche integrate sono principalmente
applicate da medici “convenzionali”, convinti sostenitori però
dell’efficacia di queste pratiche alternative o, per meglio dire,
complementari.
Tra i più conosciuti ed attivi in Italia il Dr. Adolfo Panfili (allievo
di Pauling), il Dr. Massimo Pandiani, in Francia il Dr. J. P. Curtay,
mentre negli Usa è certamente il Dr. Michael T. Murray, insieme al Dr.
C. Pfeiffer.
Nessuno di questi comunque afferma di poter curare tutte le
patologie esclusivamente con la Medicina Ortomolecolare, ma utilizza
tali integratori nei limiti ragionevoli dell’evidenza, non escludendo
(o più spesso affiancandogli) un trattamento convenzionale.
MEDICINA ORTOMOLECOLARE
Una panoramica.
Non è semplice inquadrare la Medicina Ortomolecolare come una
disciplina ben definita, esistendo molteplici varianti sul concetto del
termine stesso.
Con la definizione “Medicina Ortomolecolare” (MO) si
intende generalmente una pratica terapeutica nutrizionale che si
propone di ottimizzare la concentrazione delle sostanze normalmente
presenti nell’organismo umano, per la prevenzione o la cura di varie
patologie.
Tale disciplina utilizza pertanto sostanze assolutamente naturali, come
vitamine, minerali, nutrienti normalmente non essenziali, enzimi,
antiossidanti, aminoacidi, acidi grassi essenziali, precursori di
ormoni, probiotici, fibre alimentari, MCT, etc.
La Medicina Ortomolecolare si fonda su uno stile di vita salutare, e su
di un approccio quanto mai naturale alle patologie, che sono intese
come uno scompenso biochimico quantitativo-qualitativo del normale
equilibrio di un organismo.
Scompenso che tale metodica si propone di riequilibrare appunto
attraverso la somministrazione di sostanze naturali e del mantenimento
di uno stile di vita “sano”.
In pratica, il concetto è quello dell’aiutare l’organismo nella sua opera di autoguarigione.
Una buona spiegazione di questo concetto la fornisce Carl C. Pfeiffer, un neurobiologo americano contemporaneo.
"La
Medicina Ortomolecolare è da intendersi come disciplina integrativa
alla medicina accademica e a quella complementare. Si basa infatti su
delle premesse scientifiche derivanti dalla medicina e dalla
biochimica. Medicina Ortomolecolare significa preservare la salute e
curare le malattie modificando la concentrazione delle sostanze
essenziali per la salute, che generalmente sono presenti nel corpo
umano.
Ogni organismo ha un fabbisogno individuale soggettivo di sostanze
nutritive essenziali. Questo fabbisogno deve essere coperto affinché
l’individuo possa mantenere la salute o recuperare da una malattia.
Quando, il suddetto fabbisogno di sostanze essenziali, non viene
totalmente garantito dall’alimentazione, si verificano fenomeni di
carenza. Ogni carenza di oligoelementi, sostanze minerali, vitamine,
acidi grassi essenziali e aminoacidi, prima o poi, conduce
all’insorgere di vere e proprie patologie.”
I sostenitori di questa pratica ritengono che in caso di malattia il
fabbisogno di alcuni microelementi e di alcune vitamine possa
addirittura centuplicarsi.
Molti altri sostengono inoltre che in presenza di molte patologie,
l’intestino non sia più in grado di scomporre correttamente i
micronutrienti, assorbendo quindi solo una parte delle sostanze
nutritive essenziali assunte.
Come concausa di questo malassorbimento si adduce anche un’alterazione
della flora intestinale o una candidosi, tanto da rendere necessario un
lavaggio intestinale (la cosiddetta idrocolonterapia, necessaria per togliere le “incrostazioni”).
Da qui deriva, in parte, la presunta necessità delle cosiddette “megadosi” di vitamine o di altri nutrienti.
Naturalmente non vi è la minima dimostrazione scientifica e attendibile di queste affermazioni.
Fu Linus Pauling due volte premio Nobel, ad introdurre il
concetto di “Medicina Ortomolecolare” nel 1968, esprimendo l’idea delle
“giuste molecole nella giusta entità", in prima battuta "all'interno
della psichiatria".
Pauling conseguenzialmente ha definito la Medicina Ortomolecolare come "il
trattamento delle malattie ottimizzando le concentrazioni delle
sostanze normalmente presenti nel corpo umano" ed anche la "prevenzione
di una buona salute e il trattamento delle malattie variando la
concentrazione nel corpo umano di sostanze presenti in esso che servono
per il mantenimento di una buona salute". (Fonte: Wikipedia).
Le attenzioni di Pauling per i micronutrienti, si concentrarono successivamente e principalmente sull’acido ascorbico.
Un importante contributo è stato dato da Irwin Stone, un
Biochimico ed Ingegnere chimico americano che studiò a lungo lo
scorbuto dal quale arrivò a teorizzare sia la Prevenzione Megaascorbica
(cioè una forma di prevenzione di tale patologia basata sull’uso di
megadosi di vitamina C), sia la Terapia Megaascorbica che trovarono
collocazione nella nascente filosofia di pensiero della Medicina
Preventiva Ortomolecolare.
I suoi studi dettero ulteriore sostegno anche a quelli eseguiti da Frederick R. Klenner sull’utilizzo
dell’acido ascorbico nel trattamento della poliomielite che lui studiò
durante l’epidemia di polio del 1947 e che riferiva avere avuto con
questo notevoli successi terapeutici.
Lo stesso accadde con gli studi di Robert F. Cathcart III
negli anni ’70 ed ’80 il quale riferiva di aver trattato con successo
numerosi casi di infezioni virali con alte dosi di vitamina C,
confermando così le potenzialità antivirali dell’acido ascorbico
ipotizzate anche da Stone.
L’uso da parte di questi scienziati di megadosi di vitamina C diede
ulteriore impulso alle ricerche di Pauling che accolse con entusiasmo
le loro teorie.
Pauling teorizzò quindi l’uso di alte dosi di ascorbato nel trattamento
delle sindromi da raffreddamento e nella loro prevenzione.
L’idea che Pauling suggerisce della vitamina C, è quella di un
“medicamento universale” adatto a curare ogni tipo di patologia,
compreso il cancro.
Ciò è stato anche avvallato (dai suoi acritici seguaci) dal fatto che
Pauling morì alla veneranda età 93 anni (sia pur a causa di un tumore
alla prostata diagnosticato un anno prima e che evidentemente le
megadosi di vitamina C non avevano né impedito che si sviluppasse, né
che ne morisse).
L’idea della somministrazione di alte dosi di vitamina C nei pazienti
affetti da cancro si deve inizialmente alle ricerche fatte da Ewan Cameron,
un medico scozzese che trattò un numero molto elevato di pazienti
terminali affetti dalle più varie forme tumorali con dosi elevate di
vitamina C (circa 10 gr/die) concludendone che, al confronto con un
gruppo di controllo, i suoi pazienti avevano una sopravvivenza maggiore
rispetto agli altri.
Pauling e Cameron scrissero poi insieme un libro intitolato “Cancer & Vitamin C”.
Il trattamento ortomolecolare delle patologie non prevede comunque
l’esclusivo uso della vitamina C, sebbene sia considerata la più
importante e la base per la cura di ogni patologia.
Spesso, il trattamento ortomolecolare è utilizzato contestualmente ad
altre pratiche non convenzionali, come agopuntura, fitoterapia,
omeopatia e comunque tutte le discipline cosiddette “dolci”.
Le terapie ortomolecolari sono anche molto utilizzate, dagli autori più
seri e competenti, in appoggio alle terapie tradizionali, allo scopo di
contenerne gli effetti collaterali o di potenziarne l’efficacia, e non
con l’intento di sostituirsi ad esse.
Non mancano anche autori recenti che, con piccole variazioni,
propongono metodiche terapeutiche simili, magari con denominazioni
differenti (es. Medicina Biomolecolare o Funzionale), ma il concetto di
fondo, i prodotti utilizzati e le finalità, sono sempre le stesse.
Queste metodiche, come già accennato, richiedono quasi sempre, per
ottenere il massimo effetto, un’integrazione con altre pratiche non
convenzionali, quali Kinesiologia Applicata, la Chiropratica,
Protocolli di detossicazione, Terapia Chelante e varie metodiche
psicologiche.
Da notare comunque che queste metodiche integrate sono principalmente
applicate da medici “convenzionali”, convinti sostenitori però
dell’efficacia di queste pratiche alternative o, per meglio dire,
complementari.
Tra i più conosciuti ed attivi in Italia il Dr. Adolfo Panfili (allievo
di Pauling), il Dr. Massimo Pandiani, in Francia il Dr. J. P. Curtay,
mentre negli Usa è certamente il Dr. Michael T. Murray, insieme al Dr.
C. Pfeiffer.
Nessuno di questi comunque afferma di poter curare tutte le
patologie esclusivamente con la Medicina Ortomolecolare, ma utilizza
tali integratori nei limiti ragionevoli dell’evidenza, non escludendo
(o più spesso affiancandogli) un trattamento convenzionale.
viernes- Utente Senior
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Località : VA
Data d'iscrizione : 29.12.07
Re: Medicina ortomolecore: vorrei stimolare una discussione
La Medicina Ortomolecolare, come già detto, non si basa solo ed
esclusivamente sulla somministrazione della vitamina C, ma anche di
altre sostanze comunque naturali, come ad esempio il coenzimaQ10,
l’acetil-carnitina, i polifenoli, la colina, il MSM,
l’S-adenosilmetionina, vari minerali (magnesio, germanio, vanadio),
etc. e, appunto, mantenendo stili di vita particolarmente “salutari”
specialmente relativi all’alimentazione, escludendo cioè gli alimenti
troppo raffinati o conservati, evitando l’eccesso di zuccheri e di
proteine animali, alimenti OGM, e seguendo diete particolari (Dieta
Acido-Base).
Non è possibile qui trattare ogni singolo nutriente nella sua funzione
teorica o reale, né la sua effettiva efficacia nelle patologie che
alcuni ritengono possa trattare.
Molti di questi nutrienti, quasi mai singolarmente ma in sinergia con
altri, mostrano di avere un certo effetto in alcune patologie, sebbene
sia molto lontana la possibilità di poter ottenere sempre e comunque un
effetto benefico o curativo o addirittura risolutivo, in tutti i
soggetti trattati.
Naturalmente la filosofia olistica che accompagna la pratica di questa
metodica dovrebbe obbligatoriamente prevedere un’accurata visita ed
anamnesi, a cui dovrebbe seguire una prescrizione personalizzata sul
fabbisogno specifico per quella data persona.
Si tratta quindi di una pratica terapeutica a tutti gli effetti, e come tale, dovrebbe essere riservata solamente ai medici.
CRITICHE
Molti utilizzatori di megadosi di vitamine riferiscono di aver risolto
numerose patologie che magari la “medicina ufficiale” non era riuscita
a curare, e spesso di provare un benessere diffuso unito ad una
sensazione di vigore fisico particolarmente intenso.
Si tratta in genere di casi sporadici dei quali non v’è alcuna
dimostrazione clinica se non quanto riferito dal soggetto, e nemmeno vi
è la possibilità di conoscere a fondo la situazione patologica
pregressa della persona, fatto questo che impedisce una valutazione
corretta di eventuali fenomeni positivi.
E’ da considerare sempre la possibilità che un problema risolto con la
somministrazione di nutrienti o integratori di vario genere, fosse in
realtà un semplice disturbo funzionale o magari dovuto anche a carenza
sub-clinica del nutriente in questione (cosa assai possibile con
l’alimentazione raffinata odierna).
Non è da escludersi comunque che elevate dosi di specifici nutrienti
possano spingere alcune reazioni metaboliche deficitarie o comportarsi
esattamente, in certi casi, come un farmaco (con tutto ciò che ne
consegue).
Né è comunque da non tenere in debita considerazione un eventuale effetto placebo.
Concettualmente inoltre, sebbene l’intento della MO sia quello di
stimolare l’autoguarigione del corpo, in realtà questo concetto viene
contraddetto poiché, in pratica, le
vitamine o altri integratori in megadosi perdono la loro naturale
funzione di naturali modulatori delle funzioni biologiche per assumere
tutte le caratteristiche ed il comportamento di un tradizionale farmaco.
Esistono molte ricerche e studi, specialmente sull’utilizzo di dosi
elevate di vitamina C, e come molte ne affermano i benefici,
altrettante ne screditano l’efficacia.
Si trovano infatti ricerche a suffragio di tutte le posizione, e la questione è ben lungi dall’essere risolta.
Come affermato dagli attuali ricercatori del Linus Pauling Institute, le
ricerche e le affermazioni di Pauling sulla vitamina C erano in larga
parte teoriche, e che questo avesse elaborato le proprie conclusioni da
studi eseguiti in precedenza e piuttosto lacunosi dal punto di vista
tecnico.
Spesso infatti i teorici della MO non hanno effettuato i classici studi
in doppio cieco randomizzato, ma hanno riportato semplicemente le loro
osservazioni esponendosi così pericolosamente all’effetto Rosenthal
(fenomeno spesso inconscio per il quale un ricercatore sovrastima o
sottostima i valori ottenuti da una ricerca per adattarli al risultato
voluto).
Manca spesso inoltre un modello biochimico del funzionamento reale di
questi nutrienti in tutte le patologie che tale pratica si prefigge di
curare.
Alcuni sono stati teorizzati, specialmente da Pauling, ma spesso si
sono rivelati inesatti a seguito di ulteriori studi e/o scoperte
successive oppure, quelli corretti, non hanno dato dimostrazione di
sufficiente o evidente efficacia in vivo.
Esistono invece molti altri studi condotti con metodo scientifico che
dimostrano l’efficacia di alcuni integratori nutrizionali, specialmente
negli studi citati da Curtay o da Murray, sebbene sia sempre in agguato
anche in questi il rischio di un eccessivo ottimismo del ricercatore.
Rischio che si palesa spesso nella mancanza di efficacia alla prova dell’evidenza.
Come detto in precedenza, è stato affermato da Cameron e da Pauling che
la vitamina C possieda un effetto citotossico selettivo, tanto da
essere così usata (somministrata endovena ultimamente) nel trattamento
del cancro in fase più o meno avanzata.
Riesaminando le ricerche di Cameron sull’effetto della vitamina C nei
casi di cancro, il National Cancer Institute osservò però che i due
gruppi di pazienti studiati, quello che assumeva la vitamina e l’altro,
non erano omogenei, cioè avevano caratteristiche differenti e, quindi, il confronto era falsato in partenza.
Nel 1978 la Mayo Clinic di Rochester, uno dei centri di eccellenza
statunitensi, diede il via in successione a tre studi condotti, come
quelli di Pauling, su pazienti incurabili, ma in tutti e tre i casi,
però, i benefici visti nell’esperienza di Cameron e Pauling non si
riprodussero.
Inoltre, i suoi effetti sulla prevenzione e sulla cura delle malattie
da raffreddamento sono risultati nulli in ben 16 studi clinici
controllati, se si eccettua un lieve miglioramento della sintomatologia
dovuta al ben conosciuto effetto simil-antistaminico della vitamina C a
dosi elevate.
Inoltre, tale effetto si esplicava anche a dosi assai più basse di quelle proposte da Pauling.
Questo a conferma dell’inutilità delle megadosi di vitamina C nelle sindromi da raffreddamento.
Coloro che praticano la MO (in particolar modo i non-medici) propongono
invariabilmente un’assunzione di vitamina C al limite della tolleranza intestinale
(cioè della comparsa di diarrea), quindi che si abbia una foruncolosi,
un’unghia incarnita, il morbo di Crohn, un’annessite o un tumore, la
terapia di base proposta è sempre quella.
Si può arrivare così ad assumere anche 50 grammi (o anche più) al giorno di vitamina C.
Assunzione peraltro inutile poiché la maggior parte di questa viene
assorbita in modo inversamente proporzionale alla dose dall’intestino,
mentre l’eccesso viene prontamente eliminato con le urine.
Il risultato nel brevissimo periodo è quindi una semplice diminuzione del pH urinario.
Tale somministrazione viene giustificata con le teorie più strampalate,
senza che peraltro vi sia una minima evidenza di tale necessità.
Una moltitudine di studi recenti, condotti con rigore scientifico,
confermano pertanto l’inutilità della somministrazione di dosi elevate
(quantomeno a tappeto) di vitamina C.
Che la vitamina C abbia forse più effetti di quanto si possa
attualmente conoscere è quasi sicuramente vero (mancano le
dimostrazioni e quindi non si può affermarlo con certezza), ma che
questa possa essere considerata come la panacea di tutti i mali
dell’umanità, rasenta l’assurdo.
Sono ovviamente stati studiati anche gli effetti di altri nutrienti
utilizzati come terapia dalla MO, come per esempio la vitamina E, la
quale è stata da tempo spacciata per essere efficace nella prevenzione
degli accidenti cardiovascolari, ma che invece uno studio del 2007,
proprio del Linus Pauling Institute, ha escluso apportare tali benefici.
Altri studi recenti condotti sull’utilizzo di integrazioni nutrizionali
di vitamine a dosi elevate, come prevenzione di alcune patologie
(vitamina A, betacarotene e vitamina E), concordano che queste possano
addirittura incrementare la mortalità anche per patologie tumorali.
Vi sono altresì innumerevoli studi sull’uso clinico di integratori non
vitaminici in patologie specifiche, non necessariamente a dosaggi
elevati, ma che comunque dimostrano di avere un effetto significativo
nel trattamento di alcune patologie, come ad esempio i polifenoli nella
prevenzione dell’osteoporosi, delle patologie coronariche e di alcune
forme tumorali, il magnesio in certi disturbi d’ansia, i flavonoidi
nella cura di patologie venose e capillari, la vitamina B6 in alcuni
casi di depressione lieve, etc..
Questi effetti sono comunque conosciuti anche nell’ambito della
“medicina ufficiale”, e molti farmaci tradizionali sono proprio a base
di queste sostanze.
Ad ulteriore dimostrazione che quando una sostanza dimostra realmente
di funzionare, essa viene impiegata comunemente ed indipendentemente
dalla sua origine.
Un altro fattore importante, che getta discredito su questa pratica è
che, essendo tenuta in scarsissima considerazione dalla cosiddetta
“medicina ufficiale”, viene lasciata in mano a improvvisati “esperti”
spesso senza alcun titolo o con titoli di dubbio valore e significato,
e che comunque non hanno alcuna preparazione biomedica nè sufficienti
conoscenze di base per poter comprendere i meccanismi fisiopatologici e
dove intervenire e perché.
Inoltre, tali operatori non utilizzano, per ovvie ragioni, tale pratica
a supporto delle terapie tradizionali come invece viene generalmente
fatto dai medici che praticano la MO, ma in modo molto integralista
negano a priori la validità delle terapie mediche tradizionali
esaltandone gli effetti dannosi (spesso solo teorici) allo scopo di
fare puro terrorismo psicologico (infondato peraltro) e pubblicizzando
solo i prodotti naturali come unici ed efficaci (illudendo quindi molte
persone di poter guarire senza l’uso di farmaci)
Ciò fa sì che molte patologie vengano trascurate o sottovalutate dal
paziente stesso, che non segua le terapie mediche appropriate, e di
conseguenza il quadro spesso peggiori o, nel migliore dei casi, non si
risolva.
Addirittura alcuni arrivano ad affermare che assumendo megadosi di
vitamina C unitamente a dosi elevate delle altre vitamine, si riesca a
guarire tutto (della serie “spariamo alla cieca, nel mucchio qualcuno colpiremo di sicuro”).
E’ evidente la mancanza di qualsiasi cognizione di causa nell’operato
di queste persone che trascendono il concetto stesso di Medicina
Ortolecolare, della quale però gli preme essere considerati autorevoli
esperti, per avvicinarsi pericolosamente a quello della pura
ciarlataneria.
Essendo poi questa una pratica facilmente fruibile da chiunque, in
quanto i prodotti usati sono di libera vendita, spesso per qualcuno è
sufficiente leggere un paio di libri o documentarsi sul web, per
sentirsi un esperto e ritenersi in grado di consigliare ad altre
persone l’uso di tali prodotti nelle più disparate patologie.
Si può concludere questa breve panoramica asserendo che molto
probabilmente la conoscenza degli effetti sull’organismo di dosi
elevate di molti nutrienti non è ancora completa e certamente
meriterebbe un ulteriore approfondimento con metodo scientifico e
razionale.
Nondimeno, non è altresì possibile affermare che questa metodica sia
l’unico mezzo terapeutico valido ed efficace per la prevenzione e la
cura di tutte le patologie esistenti come alcuni vorrebbero far
credere, né tantomeno che l’assunzione di determinati nutrienti in dosi
più o meno elevate abbia una reale e sensibile efficacia nella cura e
nella risoluzione di alcune malattie.
fonte: hwupgrade forum
esclusivamente sulla somministrazione della vitamina C, ma anche di
altre sostanze comunque naturali, come ad esempio il coenzimaQ10,
l’acetil-carnitina, i polifenoli, la colina, il MSM,
l’S-adenosilmetionina, vari minerali (magnesio, germanio, vanadio),
etc. e, appunto, mantenendo stili di vita particolarmente “salutari”
specialmente relativi all’alimentazione, escludendo cioè gli alimenti
troppo raffinati o conservati, evitando l’eccesso di zuccheri e di
proteine animali, alimenti OGM, e seguendo diete particolari (Dieta
Acido-Base).
Non è possibile qui trattare ogni singolo nutriente nella sua funzione
teorica o reale, né la sua effettiva efficacia nelle patologie che
alcuni ritengono possa trattare.
Molti di questi nutrienti, quasi mai singolarmente ma in sinergia con
altri, mostrano di avere un certo effetto in alcune patologie, sebbene
sia molto lontana la possibilità di poter ottenere sempre e comunque un
effetto benefico o curativo o addirittura risolutivo, in tutti i
soggetti trattati.
Naturalmente la filosofia olistica che accompagna la pratica di questa
metodica dovrebbe obbligatoriamente prevedere un’accurata visita ed
anamnesi, a cui dovrebbe seguire una prescrizione personalizzata sul
fabbisogno specifico per quella data persona.
Si tratta quindi di una pratica terapeutica a tutti gli effetti, e come tale, dovrebbe essere riservata solamente ai medici.
CRITICHE
Molti utilizzatori di megadosi di vitamine riferiscono di aver risolto
numerose patologie che magari la “medicina ufficiale” non era riuscita
a curare, e spesso di provare un benessere diffuso unito ad una
sensazione di vigore fisico particolarmente intenso.
Si tratta in genere di casi sporadici dei quali non v’è alcuna
dimostrazione clinica se non quanto riferito dal soggetto, e nemmeno vi
è la possibilità di conoscere a fondo la situazione patologica
pregressa della persona, fatto questo che impedisce una valutazione
corretta di eventuali fenomeni positivi.
E’ da considerare sempre la possibilità che un problema risolto con la
somministrazione di nutrienti o integratori di vario genere, fosse in
realtà un semplice disturbo funzionale o magari dovuto anche a carenza
sub-clinica del nutriente in questione (cosa assai possibile con
l’alimentazione raffinata odierna).
Non è da escludersi comunque che elevate dosi di specifici nutrienti
possano spingere alcune reazioni metaboliche deficitarie o comportarsi
esattamente, in certi casi, come un farmaco (con tutto ciò che ne
consegue).
Né è comunque da non tenere in debita considerazione un eventuale effetto placebo.
Concettualmente inoltre, sebbene l’intento della MO sia quello di
stimolare l’autoguarigione del corpo, in realtà questo concetto viene
contraddetto poiché, in pratica, le
vitamine o altri integratori in megadosi perdono la loro naturale
funzione di naturali modulatori delle funzioni biologiche per assumere
tutte le caratteristiche ed il comportamento di un tradizionale farmaco.
Esistono molte ricerche e studi, specialmente sull’utilizzo di dosi
elevate di vitamina C, e come molte ne affermano i benefici,
altrettante ne screditano l’efficacia.
Si trovano infatti ricerche a suffragio di tutte le posizione, e la questione è ben lungi dall’essere risolta.
Come affermato dagli attuali ricercatori del Linus Pauling Institute, le
ricerche e le affermazioni di Pauling sulla vitamina C erano in larga
parte teoriche, e che questo avesse elaborato le proprie conclusioni da
studi eseguiti in precedenza e piuttosto lacunosi dal punto di vista
tecnico.
Spesso infatti i teorici della MO non hanno effettuato i classici studi
in doppio cieco randomizzato, ma hanno riportato semplicemente le loro
osservazioni esponendosi così pericolosamente all’effetto Rosenthal
(fenomeno spesso inconscio per il quale un ricercatore sovrastima o
sottostima i valori ottenuti da una ricerca per adattarli al risultato
voluto).
Manca spesso inoltre un modello biochimico del funzionamento reale di
questi nutrienti in tutte le patologie che tale pratica si prefigge di
curare.
Alcuni sono stati teorizzati, specialmente da Pauling, ma spesso si
sono rivelati inesatti a seguito di ulteriori studi e/o scoperte
successive oppure, quelli corretti, non hanno dato dimostrazione di
sufficiente o evidente efficacia in vivo.
Esistono invece molti altri studi condotti con metodo scientifico che
dimostrano l’efficacia di alcuni integratori nutrizionali, specialmente
negli studi citati da Curtay o da Murray, sebbene sia sempre in agguato
anche in questi il rischio di un eccessivo ottimismo del ricercatore.
Rischio che si palesa spesso nella mancanza di efficacia alla prova dell’evidenza.
Come detto in precedenza, è stato affermato da Cameron e da Pauling che
la vitamina C possieda un effetto citotossico selettivo, tanto da
essere così usata (somministrata endovena ultimamente) nel trattamento
del cancro in fase più o meno avanzata.
Riesaminando le ricerche di Cameron sull’effetto della vitamina C nei
casi di cancro, il National Cancer Institute osservò però che i due
gruppi di pazienti studiati, quello che assumeva la vitamina e l’altro,
non erano omogenei, cioè avevano caratteristiche differenti e, quindi, il confronto era falsato in partenza.
Nel 1978 la Mayo Clinic di Rochester, uno dei centri di eccellenza
statunitensi, diede il via in successione a tre studi condotti, come
quelli di Pauling, su pazienti incurabili, ma in tutti e tre i casi,
però, i benefici visti nell’esperienza di Cameron e Pauling non si
riprodussero.
Inoltre, i suoi effetti sulla prevenzione e sulla cura delle malattie
da raffreddamento sono risultati nulli in ben 16 studi clinici
controllati, se si eccettua un lieve miglioramento della sintomatologia
dovuta al ben conosciuto effetto simil-antistaminico della vitamina C a
dosi elevate.
Inoltre, tale effetto si esplicava anche a dosi assai più basse di quelle proposte da Pauling.
Questo a conferma dell’inutilità delle megadosi di vitamina C nelle sindromi da raffreddamento.
Coloro che praticano la MO (in particolar modo i non-medici) propongono
invariabilmente un’assunzione di vitamina C al limite della tolleranza intestinale
(cioè della comparsa di diarrea), quindi che si abbia una foruncolosi,
un’unghia incarnita, il morbo di Crohn, un’annessite o un tumore, la
terapia di base proposta è sempre quella.
Si può arrivare così ad assumere anche 50 grammi (o anche più) al giorno di vitamina C.
Assunzione peraltro inutile poiché la maggior parte di questa viene
assorbita in modo inversamente proporzionale alla dose dall’intestino,
mentre l’eccesso viene prontamente eliminato con le urine.
Il risultato nel brevissimo periodo è quindi una semplice diminuzione del pH urinario.
Tale somministrazione viene giustificata con le teorie più strampalate,
senza che peraltro vi sia una minima evidenza di tale necessità.
Una moltitudine di studi recenti, condotti con rigore scientifico,
confermano pertanto l’inutilità della somministrazione di dosi elevate
(quantomeno a tappeto) di vitamina C.
Che la vitamina C abbia forse più effetti di quanto si possa
attualmente conoscere è quasi sicuramente vero (mancano le
dimostrazioni e quindi non si può affermarlo con certezza), ma che
questa possa essere considerata come la panacea di tutti i mali
dell’umanità, rasenta l’assurdo.
Sono ovviamente stati studiati anche gli effetti di altri nutrienti
utilizzati come terapia dalla MO, come per esempio la vitamina E, la
quale è stata da tempo spacciata per essere efficace nella prevenzione
degli accidenti cardiovascolari, ma che invece uno studio del 2007,
proprio del Linus Pauling Institute, ha escluso apportare tali benefici.
Altri studi recenti condotti sull’utilizzo di integrazioni nutrizionali
di vitamine a dosi elevate, come prevenzione di alcune patologie
(vitamina A, betacarotene e vitamina E), concordano che queste possano
addirittura incrementare la mortalità anche per patologie tumorali.
Vi sono altresì innumerevoli studi sull’uso clinico di integratori non
vitaminici in patologie specifiche, non necessariamente a dosaggi
elevati, ma che comunque dimostrano di avere un effetto significativo
nel trattamento di alcune patologie, come ad esempio i polifenoli nella
prevenzione dell’osteoporosi, delle patologie coronariche e di alcune
forme tumorali, il magnesio in certi disturbi d’ansia, i flavonoidi
nella cura di patologie venose e capillari, la vitamina B6 in alcuni
casi di depressione lieve, etc..
Questi effetti sono comunque conosciuti anche nell’ambito della
“medicina ufficiale”, e molti farmaci tradizionali sono proprio a base
di queste sostanze.
Ad ulteriore dimostrazione che quando una sostanza dimostra realmente
di funzionare, essa viene impiegata comunemente ed indipendentemente
dalla sua origine.
Un altro fattore importante, che getta discredito su questa pratica è
che, essendo tenuta in scarsissima considerazione dalla cosiddetta
“medicina ufficiale”, viene lasciata in mano a improvvisati “esperti”
spesso senza alcun titolo o con titoli di dubbio valore e significato,
e che comunque non hanno alcuna preparazione biomedica nè sufficienti
conoscenze di base per poter comprendere i meccanismi fisiopatologici e
dove intervenire e perché.
Inoltre, tali operatori non utilizzano, per ovvie ragioni, tale pratica
a supporto delle terapie tradizionali come invece viene generalmente
fatto dai medici che praticano la MO, ma in modo molto integralista
negano a priori la validità delle terapie mediche tradizionali
esaltandone gli effetti dannosi (spesso solo teorici) allo scopo di
fare puro terrorismo psicologico (infondato peraltro) e pubblicizzando
solo i prodotti naturali come unici ed efficaci (illudendo quindi molte
persone di poter guarire senza l’uso di farmaci)
Ciò fa sì che molte patologie vengano trascurate o sottovalutate dal
paziente stesso, che non segua le terapie mediche appropriate, e di
conseguenza il quadro spesso peggiori o, nel migliore dei casi, non si
risolva.
Addirittura alcuni arrivano ad affermare che assumendo megadosi di
vitamina C unitamente a dosi elevate delle altre vitamine, si riesca a
guarire tutto (della serie “spariamo alla cieca, nel mucchio qualcuno colpiremo di sicuro”).
E’ evidente la mancanza di qualsiasi cognizione di causa nell’operato
di queste persone che trascendono il concetto stesso di Medicina
Ortolecolare, della quale però gli preme essere considerati autorevoli
esperti, per avvicinarsi pericolosamente a quello della pura
ciarlataneria.
Essendo poi questa una pratica facilmente fruibile da chiunque, in
quanto i prodotti usati sono di libera vendita, spesso per qualcuno è
sufficiente leggere un paio di libri o documentarsi sul web, per
sentirsi un esperto e ritenersi in grado di consigliare ad altre
persone l’uso di tali prodotti nelle più disparate patologie.
Si può concludere questa breve panoramica asserendo che molto
probabilmente la conoscenza degli effetti sull’organismo di dosi
elevate di molti nutrienti non è ancora completa e certamente
meriterebbe un ulteriore approfondimento con metodo scientifico e
razionale.
Nondimeno, non è altresì possibile affermare che questa metodica sia
l’unico mezzo terapeutico valido ed efficace per la prevenzione e la
cura di tutte le patologie esistenti come alcuni vorrebbero far
credere, né tantomeno che l’assunzione di determinati nutrienti in dosi
più o meno elevate abbia una reale e sensibile efficacia nella cura e
nella risoluzione di alcune malattie.
fonte: hwupgrade forum
Ultima modifica di viernes il Gio 24 Apr 2008 - 22:24 - modificato 1 volta.
viernes- Utente Senior
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Re: Medicina ortomolecore: vorrei stimolare una discussione
Viernes bisogna distinguere l'assunzione di vitamina C a tolleranza intestinale , per cui è errato parlare di grandi dosaggi, ma si parla di Dosaggio Individuale!!!!
Chi ha detto che la vitamina C a TI(Tolleranza Intestinale) risolva tutti i problemi e tutte le patologie??? io no....e nessun qui.
Noi abbiamo riportato al massimo gli studi di Pauling.....e le nostre stesse esperienze .
di vitamine ne parlano anche i medici oggi, ma modalita' e dosaggi differenti.....
per ogni patologia va individuata la carenza e il dosaggio giusto! non esistono dosaggi prestabiliti!
Personalmente ho notato che per l'allergia ho bisogno di assumere un tot, di vitamina C ogni due o tre ore al massimo, altrimenti il mio corpo entra in deficit e dopo mi si chiudono le narici.
Per i dolori da ovulazione ho constatato l'efficacia di vitamina b6 per questo problema....di certo non la A, non la C, ma la B6....e Pauling stesso trattava con dosaggi stabiliti e a seconda della Patologia.
perche' deprezzare gli studi e le sue sperimentazioni se sono contate qualcosa???
Chi ha detto che la vitamina C a TI(Tolleranza Intestinale) risolva tutti i problemi e tutte le patologie??? io no....e nessun qui.
Noi abbiamo riportato al massimo gli studi di Pauling.....e le nostre stesse esperienze .
di vitamine ne parlano anche i medici oggi, ma modalita' e dosaggi differenti.....
per ogni patologia va individuata la carenza e il dosaggio giusto! non esistono dosaggi prestabiliti!
Personalmente ho notato che per l'allergia ho bisogno di assumere un tot, di vitamina C ogni due o tre ore al massimo, altrimenti il mio corpo entra in deficit e dopo mi si chiudono le narici.
Per i dolori da ovulazione ho constatato l'efficacia di vitamina b6 per questo problema....di certo non la A, non la C, ma la B6....e Pauling stesso trattava con dosaggi stabiliti e a seconda della Patologia.
perche' deprezzare gli studi e le sue sperimentazioni se sono contate qualcosa???
.- Utente Senior
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Numero di messaggi : 2901
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Data d'iscrizione : 24.12.07
Re: Medicina ortomolecore: vorrei stimolare una discussione
simona, quando io però leggo affermazioni come
"Come affermato dagli attuali ricercatori del Linus Pauling Institute, le
ricerche e le affermazioni di Pauling sulla vitamina C erano in larga
parte teoriche, e che questo avesse elaborato le proprie conclusioni da
studi eseguiti in precedenza e piuttosto lacunosi dal punto di vista
tecnico."
dentro mi squilla un campanello (d'allarme), nel senso: o sono palle quelle riportate qui sopra o... c'è qualcosa che non mi torna!! In larga parte teoriche?Piuttosto lacunosi dal punto di vista clinica?
Non so se afferrate la portata di interventi come questi... delle due l'una: o stanno cercando di infamarci, o.....
"Come affermato dagli attuali ricercatori del Linus Pauling Institute, le
ricerche e le affermazioni di Pauling sulla vitamina C erano in larga
parte teoriche, e che questo avesse elaborato le proprie conclusioni da
studi eseguiti in precedenza e piuttosto lacunosi dal punto di vista
tecnico."
dentro mi squilla un campanello (d'allarme), nel senso: o sono palle quelle riportate qui sopra o... c'è qualcosa che non mi torna!! In larga parte teoriche?Piuttosto lacunosi dal punto di vista clinica?
Non so se afferrate la portata di interventi come questi... delle due l'una: o stanno cercando di infamarci, o.....
viernes- Utente Senior
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Numero di messaggi : 1498
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Re: Medicina ortomolecore: vorrei stimolare una discussione
Viernes tu hai letto il libro di Pauling?
.- Utente Senior
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Re: Medicina ortomolecore: vorrei stimolare una discussione
Shantiwoman ha scritto:Viernes tu hai letto il libro di Pauling?
No. Ma conosco le linee guida del suo pensiero.
Perchè me lo hai chiesto?
viernes- Utente Senior
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Re: Medicina ortomolecore: vorrei stimolare una discussione
viernes dovresti postare come fonte il forum stesso
vai ad inizio post e lo inserisci con: modifica
senza linkare
fonte ecc...ecc
grazie
vai ad inizio post e lo inserisci con: modifica
senza linkare
fonte ecc...ecc
grazie
viernes- Utente Senior
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Re: Medicina ortomolecore: vorrei stimolare una discussione
Per avere un'ampia veduta secondo me va letto anche questo sito :
http://www.aimo.it/home_ITA.htm
http://www.aimo.it/home_ITA.htm
Re: Medicina ortomolecore: vorrei stimolare una discussione
INTERESSANTISSIMO,GRAZIE XENA!!!!
LUNA- Utente Senior
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Re: Medicina ortomolecore: vorrei stimolare una discussione
Viernes te l'ho chiesto per mostrarti su cosa basava le teorie Pauling.....altro che teorie, lui le ha proprio sperimentate le sue teorie , su pazienti ed anche a doppio cieco!!!
Simonetta dove abbiamo messo il link per scaricare il libro di Pauling che non ricordo???
Ricky tu sai da dove si scarica il libro di Pauling?
Simonetta dove abbiamo messo il link per scaricare il libro di Pauling che non ricordo???
Ricky tu sai da dove si scarica il libro di Pauling?
.- Utente Senior
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Numero di messaggi : 2901
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Re: Medicina ortomolecore: vorrei stimolare una discussione
non c'è Simona perchè coperto da diritti d'autore ,mi sembra !!!
ricky sapra dirti meglio
ricky sapra dirti meglio
Re: Medicina ortomolecore: vorrei stimolare una discussione
Gli MP esistono per quello .... anche .
Ospite- Ospite
Re: Medicina ortomolecore: vorrei stimolare una discussione
Viernes scrivi privatamente a Ricky allora che ti dira' dove trovare da scaricare il libro di Pauling...io non ce l'ho piu' online ahime'!
.- Utente Senior
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Numero di messaggi : 2901
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Re: Medicina ortomolecore: vorrei stimolare una discussione
viernes ha scritto:simona, quando io però leggo affermazioni come
"Come affermato dagli attuali ricercatori del Linus Pauling Institute, le
ricerche e le affermazioni di Pauling sulla vitamina C erano in larga
parte teoriche, e che questo avesse elaborato le proprie conclusioni da
studi eseguiti in precedenza e piuttosto lacunosi dal punto di vista
tecnico."
dentro mi squilla un campanello (d'allarme), nel senso: o sono palle quelle riportate qui sopra o... c'è qualcosa che non mi torna!! In larga parte teoriche?Piuttosto lacunosi dal punto di vista clinica?
Non so se afferrate la portata di interventi come questi... delle due l'una: o stanno cercando di infamarci, o.....
questa relazione è stata redatta da darkene, che per quanto competente è comunque soggetto chiuso di vedute scientifiche ( anche se lui afferma il contrario ) pertanto le sue idee non sono e non saranno mai autorevoli, prima dimostri di meritare 2 NOBEL e poi ne riaparliamo...
Re: Medicina ortomolecore: vorrei stimolare una discussione
C'e' chi ha tutti gli interessi a smontare le teorie e sperimentazioni di Pauling....io le ho lette e poi applicate nel mio quotidiano e devo dire che mi sento di sposarle, lo tocco con mano e cio' mi basta!
.- Utente Senior
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Re: Medicina ortomolecore: vorrei stimolare una discussione
Cos'è che tocchi con mano Simona ????
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minerva- Utente Senior
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Re: Medicina ortomolecore: vorrei stimolare una discussione
Richy....ah ah ah!!!!sei terribile!!!!!
LUNA- Utente Senior
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Re: Medicina ortomolecore: vorrei stimolare una discussione
Sò terribile ... ma mò quanno arriva e legge sò azz ... miei
ahahahah
ahahahah
Ospite- Ospite
Re: Medicina ortomolecore: vorrei stimolare una discussione
ma no dai tranquillo...sa che sei spiritoso.....
LUNA- Utente Senior
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Re: Medicina ortomolecore: vorrei stimolare una discussione
Sei troppo forte Ricky
petalo25- forista esperto
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Re: Medicina ortomolecore: vorrei stimolare una discussione
Ricky ha scritto:Cos'è che tocchi con mano Simona ????
cerco di toccare dentro la tua testa per trovare il cervello, ma mi rendo conto che mi sporco di sangue ma la mano resta vuota!!!
.- Utente Senior
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LUNA- Utente Senior
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Re: Medicina ortomolecore: vorrei stimolare una discussione
Anto il tuo topolino mi fa soffocare e sghignazzare ancora di piu'!! ahahahahahahahahahahahhahahahahaha micidialeEEE!!!
.- Utente Senior
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Re: Medicina ortomolecore: vorrei stimolare una discussione
Shantiwoman ha scritto:Ricky ha scritto:Cos'è che tocchi con mano Simona ????
cerco di toccare dentro la tua testa per trovare il cervello, ma mi rendo conto che mi sporco di sangue ma la mano resta vuota!!!
sangue??????????????????
sicuro?????????????
Re: Medicina ortomolecore: vorrei stimolare una discussione
PErche' Simo cosa credi possa aver toccato se quello non è sangue????
.- Utente Senior
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Re: Medicina ortomolecore: vorrei stimolare una discussione
pensavo che Simonetta si stupisse del sangue nelle mie mani poiche' dalle rape non puo' venir fuori sangue!!!
.- Utente Senior
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Numero di messaggi : 2901
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Re: Medicina ortomolecore: vorrei stimolare una discussione
Rape ? e che sono ... le rape ?
Ospite- Ospite
Re: Medicina ortomolecore: vorrei stimolare una discussione
Ricky veramente non lo sai???? eppure le porti in testa da circa 38-39 anni!!!
.- Utente Senior
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Re: Medicina ortomolecore: vorrei stimolare una discussione
http://www.aimo.it/XENA ha scritto:Per avere un'ampia veduta secondo me va letto anche questo sito :
[url=http://www.aimo.it/home_ITA.htm
Viernes ,ragazzi, avete visitato il sito linkato?
commenti ? che ve ne pare è abbastanza esaustivo?
all'interno c'è anche una dieta dimagrante ortomolecolare
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