Vaccino vaiolo- storia
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Vaccino vaiolo- storia
La storia del vaccino contro il vaiolo: Edward Jenner
Il primo passo per l’eradicazione del vaiolo fu compiuto circa 200 anni fa da Edward Jenner in
Inghilterra.
La prima epidemia,conosciuta, di vaiolo porta la data del 1350 a.C. nel corso della guerra che vide
contrapposti gli egiziani agli ittiti.
La malattia fu trasmessa dai prigionieri egizi agli ittiti e l’epidemia si estese a tal punto che
rappresentò l’inizio della decadenza della civiltà ittica.
Durante l’epidemia del 430 AC, Tucidide osservò che le persone che sopravvivevano al vaiolo ,
presentavano immunità contro questa malattia. Verso la fine del XVIII secolo in Europa, il vaiolo
era causa di circa 400.000 morti ogni anno, ed 1/3 dei sopravvissuti diventava cieco.
I sintomi del vaiolo si presentavano improvvisamente, con febbre alta, sensazione di freddo,
cefalea, dolore dorso-lombare, dolori muscolari ed astenia.
La nausea ed il vomito erano frequenti. Dopo 2-4 giorni le febbre diminuiva ed apparivano dei rash
sulla faccia e agli occhi. Il rash si estendeva successivamente a tutto il corpo. Le lesioni della pelle
maculopapulose evolvevano in vescicole e pustole e progredivano ad escara.
In alcune persone il vaiolo aveva un decorso velocissimo , con manifestazioni emorragiche
mucocutanee che precedevano la comparsa di lesioni cutanee. Questa forma acuta di vaiolo era
associata ad un’alta incidenza di mortalità. Nelle persone che erano già state malate ed erano
sopravvissute, il vaiolo si manifestava come forma benigna senza rash.
In generale la mortalità da vaiolo variava dal 20 al 60% delle persone colpite. Chi sopravviveva
rimaneva sfigurato; inoltre l’infezione corneale di vaiolo spesso portava a cecità. La mortalità nei
bambini al di sotto dei 5 anni era altissima , con percentuali tra l’80 ed il 90%.
Nel 1700 era già noto che le persone che riuscivano a sopravvivere all’infezione presentavano
immunità contro epidemie successive, e non erano poche le persone che cercavano di infettarsi
volontariamente con materiale pustoloso di persone che avevano contratto il vaiolo in forma lieve.
Questa metodica di immunizzazione prendeva il nome di variolazione, da variola, il nome con cui
era chiamato il virus del vaiolo, ma non era sicura ed alcune persone "variolate" morirono di vaiolo.
Nelle aree rurali di diversi Paesi europei era comune osservare mucche con rash , simili a quelli
prodotti dal vaiolo umano. Le persone, come i mungitori, che toccavano le pustole poste sulle
mammelle si infettavano di una forma lieve di vaiolo, quello bovino, e rimanevano immuni contro il
vaiolo umano.
Fu solo nel 1788 che Edward Jenner , un medico della Contea di Gloucester iniziò a studiare il
fenomeno per darne una spiegazione scientifica.
Nel 1796 Jenner fece un esperimento, che si rivelò di fondamentale importanza nella lotta al vaiolo.
Ad una mungitrice che aveva contratto il vaiolo bovino estrasse il siero dalle pustole presenti sulle
mani , e lo inoculò in un bambino di 8 anni attraverso due incisioni sul braccio.
Sei settimane più tardi, Jenner infettò il bambino con il virus del vaiolo umano, e rimase sorpreso
nel vedere che la sua ipotesi era corretta. Infatti il bambino non contrasse la malattia.
Qualche mese più tardi Jenner ripetè l’esperimento ed ottenne lo stesso risultato. Alla fine del 1796
Jenner inviò un articolo alla Royal Society a Londra, descrivendo 13 casi di soggetti immunizzati
con il vaiolo bovino. La Royal Society rifiutò di pubblicare l’articolo.
Jenner lo pubblicò successivamente a sue spese.
Lo studio compiuto da Jenner fu molto criticato. Alcuni medici si mostrarono scettici, altri
rifiutarono il metodo per interessi economici che li legava alla variolazione.
Il metodo di Jenner ebbe tuttavia presto un’ampia diffusione ed in breve tempo più di 100.000
persone furono "vaccinate" in tutta Europa.
Nel 1805 Napoleone impose la "vaccinazione" a tutte le sue truppe, ed un anno più tardi la
vaccinazione fu estesa alla popolazione francese.
Poiché non esistono farmaci per combattere il vaiolo, l’unica difesa è posta nella vaccinazione
preventiva. Alla fine del 1970 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ( Oms) decretava che il
vaiolo era stato debellato in tutto il mondo.
Sono ormai più di 20 anni che la vaccinazione contro il vaiolo è stata sospesa.
Il primo passo per l’eradicazione del vaiolo fu compiuto circa 200 anni fa da Edward Jenner in
Inghilterra.
La prima epidemia,conosciuta, di vaiolo porta la data del 1350 a.C. nel corso della guerra che vide
contrapposti gli egiziani agli ittiti.
La malattia fu trasmessa dai prigionieri egizi agli ittiti e l’epidemia si estese a tal punto che
rappresentò l’inizio della decadenza della civiltà ittica.
Durante l’epidemia del 430 AC, Tucidide osservò che le persone che sopravvivevano al vaiolo ,
presentavano immunità contro questa malattia. Verso la fine del XVIII secolo in Europa, il vaiolo
era causa di circa 400.000 morti ogni anno, ed 1/3 dei sopravvissuti diventava cieco.
I sintomi del vaiolo si presentavano improvvisamente, con febbre alta, sensazione di freddo,
cefalea, dolore dorso-lombare, dolori muscolari ed astenia.
La nausea ed il vomito erano frequenti. Dopo 2-4 giorni le febbre diminuiva ed apparivano dei rash
sulla faccia e agli occhi. Il rash si estendeva successivamente a tutto il corpo. Le lesioni della pelle
maculopapulose evolvevano in vescicole e pustole e progredivano ad escara.
In alcune persone il vaiolo aveva un decorso velocissimo , con manifestazioni emorragiche
mucocutanee che precedevano la comparsa di lesioni cutanee. Questa forma acuta di vaiolo era
associata ad un’alta incidenza di mortalità. Nelle persone che erano già state malate ed erano
sopravvissute, il vaiolo si manifestava come forma benigna senza rash.
In generale la mortalità da vaiolo variava dal 20 al 60% delle persone colpite. Chi sopravviveva
rimaneva sfigurato; inoltre l’infezione corneale di vaiolo spesso portava a cecità. La mortalità nei
bambini al di sotto dei 5 anni era altissima , con percentuali tra l’80 ed il 90%.
Nel 1700 era già noto che le persone che riuscivano a sopravvivere all’infezione presentavano
immunità contro epidemie successive, e non erano poche le persone che cercavano di infettarsi
volontariamente con materiale pustoloso di persone che avevano contratto il vaiolo in forma lieve.
Questa metodica di immunizzazione prendeva il nome di variolazione, da variola, il nome con cui
era chiamato il virus del vaiolo, ma non era sicura ed alcune persone "variolate" morirono di vaiolo.
Nelle aree rurali di diversi Paesi europei era comune osservare mucche con rash , simili a quelli
prodotti dal vaiolo umano. Le persone, come i mungitori, che toccavano le pustole poste sulle
mammelle si infettavano di una forma lieve di vaiolo, quello bovino, e rimanevano immuni contro il
vaiolo umano.
Fu solo nel 1788 che Edward Jenner , un medico della Contea di Gloucester iniziò a studiare il
fenomeno per darne una spiegazione scientifica.
Nel 1796 Jenner fece un esperimento, che si rivelò di fondamentale importanza nella lotta al vaiolo.
Ad una mungitrice che aveva contratto il vaiolo bovino estrasse il siero dalle pustole presenti sulle
mani , e lo inoculò in un bambino di 8 anni attraverso due incisioni sul braccio.
Sei settimane più tardi, Jenner infettò il bambino con il virus del vaiolo umano, e rimase sorpreso
nel vedere che la sua ipotesi era corretta. Infatti il bambino non contrasse la malattia.
Qualche mese più tardi Jenner ripetè l’esperimento ed ottenne lo stesso risultato. Alla fine del 1796
Jenner inviò un articolo alla Royal Society a Londra, descrivendo 13 casi di soggetti immunizzati
con il vaiolo bovino. La Royal Society rifiutò di pubblicare l’articolo.
Jenner lo pubblicò successivamente a sue spese.
Lo studio compiuto da Jenner fu molto criticato. Alcuni medici si mostrarono scettici, altri
rifiutarono il metodo per interessi economici che li legava alla variolazione.
Il metodo di Jenner ebbe tuttavia presto un’ampia diffusione ed in breve tempo più di 100.000
persone furono "vaccinate" in tutta Europa.
Nel 1805 Napoleone impose la "vaccinazione" a tutte le sue truppe, ed un anno più tardi la
vaccinazione fu estesa alla popolazione francese.
Poiché non esistono farmaci per combattere il vaiolo, l’unica difesa è posta nella vaccinazione
preventiva. Alla fine del 1970 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ( Oms) decretava che il
vaiolo era stato debellato in tutto il mondo.
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