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Carenza di vitamina D dietro le epidemie di influenza?

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Messaggio Da viernes Mar 5 Mag 2009 - 11:57

http://www.dottorperuginibilli.it/index.php?option=com_content&task=view&id=268&Itemid=123









<table border="0"><tr><td>
C’è qualcosa di strano in questo virus influenzale perché rispetto ad
altri agenti virali si comporta in modo imprevedibile e non segue le
normali modalità di diffusione di altre epidemie. Dopo un secolo di
studi, per molte domande ancora non esistono risposte.

</td><td> </td><td> Carenza di vitamina D dietro le epidemie di influenza? Vitamin-d-1</td></tr></table>
Vediamone alcune:


- perché l’influenza è stagionale ? Dove si trova tra una epidemia e
l’altra ?
- perché le epidemie sono così esplosive ?
- perché le epidemie si interrompono così bruscamente ?
- come si spiega la comparsa contemporanea del virus in Paesi che si
trovano a diversa latitudine ?
- perché l’intervallo seriale non è chiaro ?
- perché l’epidemia in passato si diffondeva altrettanto rapidamente pur
non essendoci ai quei tempi i veloci mezzi di trasporto attuali?
- perché una buona percentuale di persone infettate dal virus (oltre il
50% in alcuni studi) non manifestano i sintomi dell’influenza ? Se il
virus è così altamente contagioso come dicono, come mai la percentuale
dei colpiti non è più alta ?
- come mai il vaccino antinfluenzale, che è specificamente mirato al
virus dell’influenza non funziona come dovrebbe ? Se il vaccino aumenta
l’immunità, come mai gli studi epidemiologici non mostrano che
l’aumento delle vaccinazioni stanno portando ad una riduzione dei
malati?
- come mai, nonostante le vaccinazioni,
in Gran Bretagna le modalità epidemiche sono rimaste immutate negli
ultimi quattro secoli ?
- come mai negli ultimi 20 anni la mortalità tra gli anziani,
i più colpiti tra la popolazione, non è diminuita nonostante la
vaccinazione ?

Il fatto è che i fondamentali aspetti che governano l’epidemiologia del
virus influenzale sono sconosciuti e controversi. Nessuno sa esattamente
quale siano le forze che influenzano la comparsa e la scomparsa del
virus tra la popolazione. I ricercatori fanno notare come anche la
comparsa, la disseminazione e la trasmissione siano diverse da luogo a
luogo e non seguano affatto il tradizionale comportamento di una
epidemia virale. Inoltre, è generalmente accettato, e in questo periodo
urlato ai quattro venti, che il virus influenzale sia altamente
contagioso, ma questa affermazione non è supportata da alcun serio
studio scientifico.


Intervallo seriale
La teoria che spiega la trasmissione di un agente infettante tra un
malato e un sano si basa su di una misurazione diretta e precisa
dell’intervallo seriale tra primo caso e i casi seguenti (tempo tra i
casi successivi nella catena di trasmissione), ampiamente dimostrata per
altre malattie contagiose. Nelle famiglie, dove il virus infetta uno
dei componenti un intervallo seriale dovrebbe facilmente dimostrare che
il virus sta in effetti propagandosi da individuo ad individuo. Per
quanto riguarda l’influenza, mentre il periodo di incubazione è ben
noto, l’intervallo seriale è sconosciuto. Sono state studiate decine di
famiglie e in nessuna la comparsa di nuovi infetti mostrava un picco che
avesse il medesimo intervallo. Addirittura in alcuni casi, due
componenti della stessa famiglia si ammalavano in modo contemporaneo.


Il ruolo della vitamina D
Secondo il modello di uno scienziato, il Dr Hope-Simpson, uno “stimolo
stagionale” non ben identificato fortemente legato alle radiazioni
solari controlla la stagionalità del virus dell’influenza e altri
comportamenti anomali che caratterizzano la sua diffusione. Recenti
studi suggeriscono che lo “stimolo stagionale” potrebbe essere uno
squilibrio stagionale del sistema antimicrobico peptidico (AMPs) che è
fondamentale per l’immunità innata. Squilibrio causato dalle forti
fluttuazioni dei livelli corporei di vitamina D. Per altro, recenti
scoperte pubblicate su Science News suggeriscono che la
vitamina D sia di fatto una “vitamina antibiotica”, grazie proprio alla
sua spiccata attività sull’immunità innata.

Rispetto all’immunità adattativa, l’immunità innata fa parte di quelle
difese del nostro organismo legate strettamente alla risposta verso
microrganismi e che si basa su effettori geneticamente determinati e
che si attivano dopo l’incontro con i microbi. Il ruolo cruciale della
vitamina D nella risposta innata immunitaria è stata scoperto solo
recentemente .

Siccome gli esseri umani ottengono la gran parte della vitamina D
dall’esposizione al sole e non dalla dieta è possibile che una quota
della popolazione sia perennemente carente di vitamina D, sebbene questo
accada più frequente nella stagione invernale, nelle latitudini più
vicine ai poli, nell’età avanzata, negli obesi, nei soggetti che non si
espongono al sole e nei soggetti di pelle scura. Anche all’equatore e
nei periodi estivi sono stati trovati bambini carenti di vitamina D,
perché non sufficientemente esposti ai raggi solari.

Inoltre, recenti studi mostrano che le malattie delle basse vie
respiratorie sono più frequenti, spesso in modo grave, nelle persone che
hanno bassi livelli di vitamina D. Al di là poi dell’effetto sul
sistema immunitario, la vitamina D ha molte altre importantissime
funzioni e regola almeno 1000 geni umani. .

Infine, è stato dimostrato che 2000 UI di vitamina D al giorno elimina
la stagionalità e l’incidenza dell’influenza.


Bibliografia

Cannell JJ et al On the epidemiology of influenza. Virology Journal 2008,
5:29
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Messaggio Da lupomag Lun 24 Ago 2009 - 3:34

]

https://www.youtube.com/watch?v=gcxu8Jz2Qjo&hl=it

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Messaggio Da viernes Lun 24 Ago 2009 - 14:18

non c'è bisogno nemmeno dell'olio di merluzzo... io vado da messi con 1 compressina da 1000 UI e via... voglio vedere ques'inverno: è un tanto che non prendo l'influenza ma i raffreddori e mal di gola eccome se li prendo...
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Messaggio Da lupomag Lun 24 Ago 2009 - 17:30

Condivido Viernes.
Eventualmente questo prodotto è anche a carico del SSN: http://www.paginesanitarie.com/skfarmaci/monografia%20di%20DIBASE%20OS%20GTT%2010ML%2010000UI%20ML.htm

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