declino cognitivo e carenza della vit D
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declino cognitivo e carenza della vit D
http://medmedicine.it/articoli/nutrizione-e-salute/placche-amiloidi-scoperto-il-ruolo-della-vitamina-d-e-delle-proteine-di-trasporto
Re: declino cognitivo e carenza della vit D
Una ricca panoramica sull'importanza della vit D.
http://www.vitamindwiki.com/Overview+Cognition+and+vitamin+D
http://www.vitamindwiki.com/Overview+Cognition+and+vitamin+D
Re: declino cognitivo e carenza della vit D
Ciao xena,sono ancora vivo eh come va?
Guarda,i tuoi link capitano proprio a fagiolo,infatti mi sto curando proprio con la vitamina D3 ad alto dosaggio!
Posso dirti che è veramente strepitosa,la psoriasi mi è sparita per il 70% e quel poco che mi è rimasta con un po di crema idratante non si vede quasi più niente,na meraviglia!!
Ora non ho molto tempo ma appena posso ti/vi racconto la mia storia a lieto fine (ti ricordi che dissi che avevo un linfoma?) e tutto quello che so sulla D3..ho tantissimi link interessantissimi da farvi leggere
Ma in assoluto vorrei farti vedere il link che mi ha cambiato la vita..strepitoso veramente!
http://www.vitaminad.it/pubblicazione/stato-vitaminico-d-in-pazienti-affetti-da-psoriasi-cronica-a-placche
http://www.vitaminad.it/
Tutte notizie che arrivano dalla medicina ufficile
ciao alla prox
Guarda,i tuoi link capitano proprio a fagiolo,infatti mi sto curando proprio con la vitamina D3 ad alto dosaggio!
Posso dirti che è veramente strepitosa,la psoriasi mi è sparita per il 70% e quel poco che mi è rimasta con un po di crema idratante non si vede quasi più niente,na meraviglia!!
Ora non ho molto tempo ma appena posso ti/vi racconto la mia storia a lieto fine (ti ricordi che dissi che avevo un linfoma?) e tutto quello che so sulla D3..ho tantissimi link interessantissimi da farvi leggere
Ma in assoluto vorrei farti vedere il link che mi ha cambiato la vita..strepitoso veramente!
http://www.vitaminad.it/pubblicazione/stato-vitaminico-d-in-pazienti-affetti-da-psoriasi-cronica-a-placche
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ciao alla prox
Tuono- Forista junior
-
Numero di messaggi : 170
Età : 59
Località : Piacenza
Data d'iscrizione : 10.01.10
Re: declino cognitivo e carenza della vit D
Ciao Tuono sono felice per i tuoi successi, molto bene !
adesso vado a leggere i tuoi link e sono impaziente di leggerti
ciao
adesso vado a leggere i tuoi link e sono impaziente di leggerti
ciao
Re: declino cognitivo e carenza della vit D
Tuono ha scritto:Ciao xena,sono ancora vivo eh come va?
Guarda,i tuoi link capitano proprio a fagiolo,infatti mi sto curando proprio con la vitamina D3 ad alto dosaggio!
Posso dirti che è veramente strepitosa,la psoriasi mi è sparita per il 70% e quel poco che mi è rimasta con un po di crema idratante non si vede quasi più niente,na meraviglia!!
Ora non ho molto tempo ma appena posso ti/vi racconto la mia storia a lieto fine (ti ricordi che dissi che avevo un linfoma?) e tutto quello che so sulla D3..ho tantissimi link interessantissimi da farvi leggere
Ma in assoluto vorrei farti vedere il link che mi ha cambiato la vita..strepitoso veramente!
http://www.vitaminad.it/pubblicazione/stato-vitaminico-d-in-pazienti-affetti-da-psoriasi-cronica-a-placche
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ciao alla prox
tuono non avevo dubbi sulla tua buona salutè,sono molto contenta
aggiornaci appena puoi su tutto . A presto :)
Re: declino cognitivo e carenza della vit D
La
vitamina D3 e gli acidi grassi omega-3 possono aumentare la capacità
del sistema immunitario di eliminare dal cervello le placche amiloidi.
Tali placche sono associate con il morbo di Alzheimer.
Una nuova ricerca ha individuato il meccanismo attraverso cui la vitamina D e gli omega 3 agiscono. Si tratta di uno studio pilota, pubblicato sul Journal of Alzheimer, che ha identificato i geni chiave e le reti di segnalazione regolate dalla vitamina D3 e dall’acido docosaesaenoico (DHA), un grasso omega 3, che possono aiutare nel controllo dell’infiammazione e favorire l’eliminazione della placca.
L’accumulo di depositi di placca
beta-amiloide è associato con un aumento dei danni cerebrali e con la
morte cellulare da stress ossidativo. Tutto ciò porta alla
perdita della funzione cognitiva, e di conseguenza un aumento del
rischio di morbo di Alzheimer, la forma più comune di demenza che
attualmente colpisce oltre 13 milioni di persone in tutto il mondo.
Il gruppo di ricerca, sempre sotto la
guida del Dr. Milan Fiala della David Geffen School of Medicine, negli
Stati Uniti, aveva già effettuato uno studio precedente mirato a
chiarire i meccanismi chiave che permettono alla vitamina D3 di
eliminare la beta amiloide, la proteina anomala presente nelle placche.
Il nuovo studio ha valutato sia il ruolo della vitamina D che degli omega-3 DHA.
Ai fini dello studio, i ricercatori hanno esaminato i campioni di
sangue prelevati da due gruppi di partecipanti: un gruppo era costituito
da pazienti con Alzheimer, l’altro era costituito da controlli sani.
Dai campioni sono state isolate le
cellule immunitarie chiamate macrofagi che sono responsabili
dell’eliminazione della beta amiloide e di altri i rifiuti nel cervello e
nel corpo. I macrofagi sono stati poi incubati con la beta amiloide per
una notte e successivamente è stata aggiunta la vitamina D3 o una forma
attiva di acido grasso DHA omega-3 chiamata resolvina D1, per valutarne
l’effetto sull’infiammazione e sull’assorbimento di beta amiloide.
I risultati hanno evidenziato che sia
la vitamina D3 che la resolvina D1 hanno migliorato la capacità dei
macrofagi dei pazienti con Alzheimer di eliminare la beta-amiloide, ed
hanno inibito la morte cellulare indotta da beta-amiloide.
Il Dr. Milan Fiala ha detto: “Il
nostro nuovo studio getta una nuova luce su un possibile ruolo per le
sostanze nutritive, come la vitamina D3 e gli omega-3 nello stimolare
l’immunità che aiuta a combattere l’Alzheimer“, e continua: “Potremmo
scoprire che abbiamo bisogno di bilanciare attentamente per ogni
paziente l’integrazione con vitamina D3 e acidi grassi omega-3, per
contribuire a promuovere sistemi efficienti di eliminazione
dell’amiloide-beta. Questo è un primo passo per capire in quale forma e
in quali pazienti queste sostanze nutrizionali potrebbero funzionare
meglio”.
Secondo Fiala, una forma attiva (non
ossidata) di DHA omega-3, il precursore della resolvina D1 utilizzata in
questo studio, può funzionare meglio di forme di DHA più diffuse sul
mercato, che generalmente non sono protette dall’ossidazione che può
rendere inattiva una molecola.
Secondo i ricercatori, il passo
successivo sarà uno studio più ampio per confermare i risultati, così
come uno studio clinico con omega-3 DHA.
Per leggere l’abstract dell’articolo:
http://iospress.metapress.com/content/m73252850m04g801/?genre=article&issn=1387-2877&volume=34&issue=1&spage=155
vitamina D3 e gli acidi grassi omega-3 possono aumentare la capacità
del sistema immunitario di eliminare dal cervello le placche amiloidi.
Tali placche sono associate con il morbo di Alzheimer.
Una nuova ricerca ha individuato il meccanismo attraverso cui la vitamina D e gli omega 3 agiscono. Si tratta di uno studio pilota, pubblicato sul Journal of Alzheimer, che ha identificato i geni chiave e le reti di segnalazione regolate dalla vitamina D3 e dall’acido docosaesaenoico (DHA), un grasso omega 3, che possono aiutare nel controllo dell’infiammazione e favorire l’eliminazione della placca.
L’accumulo di depositi di placca
beta-amiloide è associato con un aumento dei danni cerebrali e con la
morte cellulare da stress ossidativo. Tutto ciò porta alla
perdita della funzione cognitiva, e di conseguenza un aumento del
rischio di morbo di Alzheimer, la forma più comune di demenza che
attualmente colpisce oltre 13 milioni di persone in tutto il mondo.
Il gruppo di ricerca, sempre sotto la
guida del Dr. Milan Fiala della David Geffen School of Medicine, negli
Stati Uniti, aveva già effettuato uno studio precedente mirato a
chiarire i meccanismi chiave che permettono alla vitamina D3 di
eliminare la beta amiloide, la proteina anomala presente nelle placche.
Il nuovo studio ha valutato sia il ruolo della vitamina D che degli omega-3 DHA.
Ai fini dello studio, i ricercatori hanno esaminato i campioni di
sangue prelevati da due gruppi di partecipanti: un gruppo era costituito
da pazienti con Alzheimer, l’altro era costituito da controlli sani.
Dai campioni sono state isolate le
cellule immunitarie chiamate macrofagi che sono responsabili
dell’eliminazione della beta amiloide e di altri i rifiuti nel cervello e
nel corpo. I macrofagi sono stati poi incubati con la beta amiloide per
una notte e successivamente è stata aggiunta la vitamina D3 o una forma
attiva di acido grasso DHA omega-3 chiamata resolvina D1, per valutarne
l’effetto sull’infiammazione e sull’assorbimento di beta amiloide.
I risultati hanno evidenziato che sia
la vitamina D3 che la resolvina D1 hanno migliorato la capacità dei
macrofagi dei pazienti con Alzheimer di eliminare la beta-amiloide, ed
hanno inibito la morte cellulare indotta da beta-amiloide.
Il Dr. Milan Fiala ha detto: “Il
nostro nuovo studio getta una nuova luce su un possibile ruolo per le
sostanze nutritive, come la vitamina D3 e gli omega-3 nello stimolare
l’immunità che aiuta a combattere l’Alzheimer“, e continua: “Potremmo
scoprire che abbiamo bisogno di bilanciare attentamente per ogni
paziente l’integrazione con vitamina D3 e acidi grassi omega-3, per
contribuire a promuovere sistemi efficienti di eliminazione
dell’amiloide-beta. Questo è un primo passo per capire in quale forma e
in quali pazienti queste sostanze nutrizionali potrebbero funzionare
meglio”.
Secondo Fiala, una forma attiva (non
ossidata) di DHA omega-3, il precursore della resolvina D1 utilizzata in
questo studio, può funzionare meglio di forme di DHA più diffuse sul
mercato, che generalmente non sono protette dall’ossidazione che può
rendere inattiva una molecola.
Secondo i ricercatori, il passo
successivo sarà uno studio più ampio per confermare i risultati, così
come uno studio clinico con omega-3 DHA.
Per leggere l’abstract dell’articolo:
http://iospress.metapress.com/content/m73252850m04g801/?genre=article&issn=1387-2877&volume=34&issue=1&spage=155
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