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VITAMINA C -ACIDO ASCORBICO-

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Messaggio Da XENA Dom 25 Mag 2008 - 16:06

Fonte :hp//anagen.net
O acido ascorbico.
E' ampiamente distribuita nel mondo vegetale. Una riserva importante si trova nelle ghiandole surrenali e nei momenti di maggior tensione s'impoverisce notevolmente, nei momenti di stress le surrenali rilasciano epinefrina e norepinefrina.
E' solubile in acqua, poco in alcool. In soluzione acquosa rapidamente si ossida in presenza di metalli, alcali, luce, ossigeno.
E’ necessario un rifornimento continuo, infatti il corpo umano non è capace di sintetizzarla. Vanno bene 200 mg al giorno (100 mg al mattino e 100 mg nella colazione del pomeriggio, verso le 17:00).
Aumenta la resistenza dell’organismo, rafforza la funzione dei fagociti, aumenta la produzione di anticorpi, stimola la sintesi di interferone, la biosintesi della carnitina, anticolesterolo, antistress, distrugge i radicali liberi ossigenati, il radicale ossidrile, il radicale superossido, il radicale di ossigeno, partecipa ai processi di respirazione cellulare, interviene nello sviluppo dei fibroplasti, nella sintesi del collagene, nella formazione degli ormoni surrenalici, favorisce l'assorbimento del ferro (in dosi di 200-500 mg) incrementando il tasso di emoglobina, zinco, calcio, magnesio, etc., contrasta gli effetti tossici della nicotina, del benzoato, dei composti azotati, dei citotossici, delle radiazioni ionizzanti, inattiva le tossine batteriche, interviene nel trasporto dell'ossigeno e degli elettroni, indispensabile per le attività vitali di tutte le cellule, indispensabile per la produzione di energia soprattutto muscolare, previene l'accumulo di istamina (responsabile di allergie), modula le prostaglandine (mediatori dei processi infiammatori), previene la degenerazione cellulare (fra cui il processo di invecchiamento), previene i danni provocati dal formolo, protegge occhio e polmone, converte cistina (da origine alimentare) in cisteina, etc. etc.

Una sua funzione molto importante è quella di mantenere in attività il collagene, una proteina necessaria per la formazione del tessuto connettivo della pelle, dei legamenti e delle ossa. La vitamina C ha un ruolo rilevante nella rimarginazione delle ferite e delle ustioni perché facilita la formazione del tessuto connettivo della cicatrice.Contrasta gli effetti tossici del fumo di tabacco, dei gas di scarico degli autoveicoli, etc.
La vitamina C ha un ruolo rilevante nella rimarginazione delle ferite e delle ustioni perché facilita la formazione del tessuto connettivo della cicatrice.
La vitamina C in soluzione è acida, ph=2.4 . E' idrosolubile quindi è presente nei fluidi corporei. Rigenera la vitamina E. Agisce contro OH-, O2-
Contenuta in frutta e verdura, frattaglie (fegato e reni). Pochissimo contenuta in latte e carne.
Il livello di acido ascorbico nel sangue raggiunge la punta massima due o tre ore dopo l’ingestione di una quantità media, per poi diminuire quando inizia l’eliminazione attraverso le urine e la sudorazione. La maggior parte della vitamina C viene eliminata dal corpo in tre o quattro ore, ecco perché essa deve essere assunta diverse volte al giorno. Una maggiore eliminazione della vitamina C attraverso le vie urinarie dovuta ad una maggiore assunzione della vitamina non significa che i tessuti del corpo sono saturi. Il livello di vitamina C nel sangue tornerà ai livelli medi in 12 o 13 ore, indifferentemente dalla quantità assunta. Per mantenere un giusto livello della vitamina nel siero, bisognerebbe assumerla ad intervalli di tre o quattro ore. L’eccesso di vitamina C che arriva alla vescica può prevenire il cancro alla vescica.
E' una vitamina estremamente labile, e viene distrutta rapidamente dalla cottura, dall'esposizione all'aria e alla luce. La conservazione riduce molto il contenuto di vitamina C.
Il succo d’arancia, se viene conservato coperto nel frigorifero, conserverà la sua forza per diversi giorni. Quanto più freschi e meno cotti saranno gli alimenti maggiore sarà la quantità di vitamina contenuta. Tra i metodi di cottura da preferire ricordiamo il forno a microonde, il vapore e la frittura rapida. I gambi dei broccoli conservano la vitamina molto più a lungo delle infiorescenze. Gli spinaci perdono 105 mg della vitamina nel giro di 10 giorni. I peperoni dolci possono essere conservati per 3 settimane con una perdita minima.
La capacità dell’organismo di assorbire la vitamina C viene ridotta dal fumo, dallo stress, dalla febbre alta o dall’inalazione di gas derivati dalla combustione del petrolio. I sulfamidici aumentano l’eliminazione della vitamina C attraverso le vie urinarie di due o tre volte rispetto alla quantità normale. Il bicarbonato di sodio crea un ambiente alcalino che distrugge la vitamina C. Inoltre quantità d’acqua eccessive impoveriscono le riserve organiche di vitamina C.
I contraccettivi orali ne diminuiscono l'effetto. I salicilati, i sulfamidici, le tetracicline, il fumo, l'aspirina ne riducono l'assorbimento.
La sospensione improvvisa di vitamina C in soggetti che la assumono regolarmente, può rilevare sintomi da carenza.
Per uso esterno, la vitamina C è un potente antiossidante ed opportunamente formulato è capace di penetrare nella cute, proteggerla contro i danni indotti dai raggi U.V., stimola la crescita dei fibroplasti e la sintesi di nuovo collagene. La vitamina C e la vitamina E combinate insieme, proteggono le componenti idrofile e lipofile della cute, riducendo i danni indotti da UVA, UVB.
Se viene assunta vitamina C sufficiente per saturare i tessuti, essa entra nelle cellule e distrugge i virus momentaneamente inattivi. Per più di 25 anni il dott. Frederick Klenner di Reidsville, in North Carolina, ha usato la vitamina C nel trattamento di malattie virali. La sua terapia si basa sulla somministrazione, per via endovenosa o per via orale, di 20-40 grammi di vitamina C al dì.
La vitamina C è importante per il recupero di pazienti colpiti da attacco cardiaco, prevenendo la dannosa azione dei radicali liberi. Comunque, il cuore assorbirà una così grande quantità di vitamina C da altri tessuti del corpo, che sarà necessaria un’integrazione sufficiente. Alcuni medici scozzesi sostengono che la vitamina C contrasta le emorragie del tratto intestinale causate dall’aspirina o dall’alcool. L’emorragia può anche continuare o rincominciare se non è presente vitamina C sufficiente per chiudere le lesioni.
La vitamina C può bloccare la formazione di sostanze cancerogene come le nitrosammine. Queste sostanze si trovano nei cosmetici, nei prodotti a base di tabacco, nel fumo di sigaretta, nelle bevande a base di malto e nelle carni trattate (ad alcuni tipi di salumi viene aggiunta la vitamina C per evitare che le nitrosammine entrino nell’organismo). Si riporta che alcuni individui sono stati guariti dal cancro con l’assunzione di 10 grammi di vitamina C al giorno.
La mancanza di vitamina C può essere causa di infarti e di ictus, provocati da coaguli. La carenza può causare degenerazione muscolare che può includere il cuore. E’ noto che il fumo diminuisce il livello di acido ascorbico nel sangue. Ad un campione di sangue umano di cui si conosceva con precisione il contenuto di acido ascorbico è stato aggiunta nicotina. Il contenuto di acido ascorbico è diminuito di una percentuale dal 24 al 31%.
Gli etilisti hanno un tasso bassissimo di vitamina C nel siero perché la vitamina è utilizzata per eliminare gli effetti tossici dell’alcool.

Segni di carenza sono respiro corto, cattiva digestione, capelli fragili con doppie punte, capelli che si spezzano sottopelle e che si attorcigliano, capelli secchi e annodati, scarsità di latte, rottura dei vasi sanguigni causa di sanguinamento delle gengive alla base dei denti, rottura dei capillari causa di emorragie puntiformi, problemi alla pelle, indebolimento dello smalto, tendenza alla formazione di ematomi, giunture gonfie o doloranti, perdita di sangue dal naso, anemia, diminuita resistenza alle infezioni, lenta guarigione di fratture e ferite. I denti possono essere meno saldi e perdere le otturazioni. Anche carenze minime di vitamina C possono causare disturbi alle gengive che permettono ai batteri e alle sostanze tossiche di penetrare nei tessuti causando periodontopatie.
Tra gli alimenti che lo contengono di più : arance, kiwi (circa 85mg per etto) e soprattutto le cime di rape (circa 110mg per etto).
Vi è un effetto della vitamina C, presa in forti dosi, che è stato riferito da molti: si tratta dell'effetto lassativo.
Nella letteratura medica non viene riferito neppure un caso di formazione di calcoli renali in seguito all'assunzione di forti dosi di vitamina C.
Sussiste tuttavia la possibilità che alcune persone abbiano una tendenza accentuata a produrre calcoli renali di ossalato di calcio in seguito all'assunzione di forti dosi di vitamina C.
E' noto che l'acido ascorbico (vitamina C) può essere ossidato nell'organismo diventando acido ossalico.
Appare verosimile che la maggior parte della gente non vada incontro a problemi relativi all'acido ossalico prendendo forti dosi di vitamina C, ma un certo numero di persone dovrà fare attenzione, proprio come deve stare attento a non mangiare troppi spinaci o rabarbaro, che hanno un alto contenuto di ossalati."

Quantità supplementari di vitamina C presenti nell'urina potrebbero far sì che i normali esami di dosaggio del glucosio nell'urina diano un risultato positivo falso. Un altro esame che può essere falsato è quello del sangue nelle feci.

Perciò nei giorni precedenti un esame sospendere l'assunzione di vitamina C.
Le compresse di vitamina C possono danneggiare lo smalto dei denti.
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Messaggio Da XENA Sab 23 Ago 2008 - 21:12

LA VITAMINA C COME SUPPORTO PER IL BENESSERE CARDIACO


Recentemente in una meta-analisi condotta in America è stato dimostrato che un integrazione giornaliera di Vitamina C può risultare utile per contrastare l’innalzamento dei valori di LDL e trigliceridi e di conseguenza potrebbe risultare un supporto per il benessere del cuore. Nello studio sono stati presi in considerazione 13 studi che hanno coinvolto un totale di 405 soggetti, con un’età media di 58.9 anni, che presentavano elevati valori di colesterolo.
Quindi un’integrazione giornaliera con un adeguato quantitativo di Vitamina C per almeno un mese potrebbe essere di supporto a livello cardiovascolare poiché in grado di favorire il controllo dei livelli di colesterolo nel sangue.


FONTE: M.P. McRAE “Vitamin C supplementation lowers serum low-density lipoprotein cholesterol and triglycerides: a meta-analysis of 13 randomized controlled trials” Journal of Chiropratic Medicine; June 2008, Vol. 7, Issue 2, pag. 48-58
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Messaggio Da XENA Sab 23 Ago 2008 - 21:57

Vitamina C come marker del rischio di ictus



22/02/2008 - La vitamina C (acido ascorbico), un nutriente essenziale reperibile principalmente nella frutta e nella verdura, funziona come antiossidante, proteggendo DNA, proteine e lipidi dai danni dei radicali liberi. Numerosi studi epidemiologici hanno suggerito che alte concentrazioni plasmatiche di vitamina C sono collegate alla riduzione del rischio di malattie cardiovascolari, incluso l’ictus, sebbene studi di intervento randomizzati non abbiano supportato questa ipotesi.

Tuttavia, un numero limitato di studi prospettici su piccola scala hanno associato un alto consumo di frutta e verdura con un ridotto rischio di ictus. Nel numero di gennaio della rivista scientifica The American Journal of Clinical Nutrition, Mynt e i suoi collaboratori hanno riportato i risultati di uno studio epidemiologico prospettico su vasta scala che ha analizzato la relazione tra concentrazioni plasmatiche di vitamina C e rischio di ictus nella popolazione britannica.

I partecipanti allo studio (n = 20.649; età media 58 anni), furono reclutati dalla popolazione partecipante allo studio European Prospective Investigation into Cancer-Norfolk (EPIC), uno studio di coorte formato da uomini e donne residenti a Norfolk, Regno Unito.

Lo studio ebbe inizio tra il 1993 e il 1997 e continuò fino al 2005. Furono accettati solo soggetti che non avevano avuto in precedenza ictus, i quali compilarono un questionario dettagliato riguardante il loro stile di vita. Furono loro prese le misurazioni antropometriche, pressione sanguigna e analizzati campioni di sangue per il profilo lipidico.

I risultati mostrarono che le persone con il maggiore livello plasmatico di vitamina C avevano il 42% in meno del rischio di ictus rispetto ai soggetti con il più basso livello.

L’esito sembrava indipendente da fattori quali età, sesso, fumo, indice di massa corporea, pressione del sangue, colesterolo, attività fisica, diabete, infarto del miocardio, classe sociale, consumo di alcol o uso di integratori alimentari.

I ricercatori hanno concluso che, sebbene i dati ottenuti con questo studio non intendano riconoscere una relazione causale tra assunzione o concentrazione plasmatica di vitamina C e rischio di ictus, possono tuttavia suggerire che basse concentrazioni plasmatiche di vitamina C siano un eccellente marker per identificare i soggetti ad alto rischio di ictus.
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Messaggio Da XENA Sab 23 Ago 2008 - 22:03

Vitamina C: una vitamina versatile



28/09/2007 - Recenti dati clinici indicano che la vitamina C può ridurre il rischio di numerosi disturbi di salute. Un nuovo studio pubblicato su Seminar in Preventive and Alternative Medicine (2007, vol. 3, iss. 1, pp. 25-35), ha mostrato che questa vitamina ha un ruolo preventivo per le malattie cardiovascolari, tumorali, sulla mortalità globale e nello sviluppo dell’AIDS.

L’articolo esamina i dati provenienti da studi clinici degli ultimi anni che rivelano la crescente evidenza dei benefici della vitamina C. La rassegna di ricerche, condotta da Mark A. Moyad, professore all’Università del Michigan, ha esaminato oltre 100 studi che hanno valutato la vitamina C sia come supplemento da solo, che come nutriente in associazione ad altre sostanze.

I dati emersi suggeriscono che questa vitamina, anche singolarmente, fornisce molti dei benefici attribuiti alla sua combinazione con altre sostanze. «La vitamina C ha ricevuto maggiore attenzione, sia clinica che commerciale, di altri integratori alimentari e questo a ragione», ha affermato il dr. Moyad. «Quanto più approfondiamo la conoscenza di questo nutriente essenziale, tanto più apprezziamo la sua versatilità nel proteggere la nostra salute».

La vitamina C, grazie alla sua attività antiossidante, è un immunostimolatore che incrementa l’azione di difesa dei leucociti. La sua assunzione determina un aumento degli anticorpi, potenziando le difese dell’organismo verso le infezioni.

Anche se questo nutriente è piuttosto diffuso in natura, esso viene distrutto con facilità dai processi di riscaldamento e di trasformazione industriali e casalinghi.

Recentemente, sono stati analizzati 9 studi a coorte prospettici che hanno seguito per 10 anni oltre 290mila adulti. È emerso che nei soggetti che avevano assunto più di 700mg/die di vitamina C sotto forma di integratore, il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari era ridotto del 25%.

In altri studi si è osservato che il trattamento con vitamina C migliora la vasodilatazione nei soggetti aterosclerotici con angina, scompenso cardiaco congestizio, ipercolesterolemia e ipertensione.

Numerosi studi caso-controllo hanno esaminato il ruolo della vitamina C nella prevenzione del cancro. Alcuni di essi hanno mostrato che un alto apporto di questo nutriente è associato alla riduzione dell’incidenza del cancro a bocca, gola e corde vocali, esofago, stomaco, colon retto e polmoni
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Messaggio Da XENA Sab 23 Ago 2008 - 22:16

Buoni risultati con la vitamina C nel post-infarto



- La supplementazione di vitamina C ha mostrato la capacità di migliorare la risposta del sistema nervoso simpatico, durante l’attività fisica, in pazienti reduci da un infarto del miocardio.

Questo è quanto riportato in uno studio condotto dal dr. Kazuyo Kato e i suoi colleghi della Nippon Medical School di Tokio e pubblicato su International Journal of Cardiology.

Il sistema nervoso simpatico agisce sugli organi interni soprattutto in situazioni di stress, pericolo o difesa di fronte a stimoli esterni sfavorevoli. Nello specifico, controlla il battito cardiaco causando l’aumento dei battiti e della forza di contrazione.

Poiché i pazienti con malattie cardiache spesso presentano una ridotta funzione simpatica, lo studio è stato condotto con l’intento di verificare se un antiossidante, come l’acido ascorbico, sia in grado di influenzare la risposta simpatica all’esercizio fisico.

Recenti studi su modelli animali indicano che l’eccessivo stress ossidativo danneggia sia le terminazioni sinaptiche che i recettori, provocando un’alterazione sia del rilascio che della sensibilità alla norepinefrina.

Nello studio è stata esaminata l’efficacia della somministrazione di acido ascorbico come vitamina antiossidante in rapporto al battito cardiaco e alla risposta della norepinefrina all’esercizio fisico.

In questo trial randomizzato crossover, 21 pazienti maschi che avevano avuto un infarto del miocardio da almeno un mese, sono stati sottoposti due volte a un test ergometrico cardiopolmonare sotto sforzo, con e senza somministrazione di 2 g di acido ascorbico.

Sono state loro analizzate le concentrazioni plasmatiche di norepinefrina a riposo e durante l’attività ed è stata calcolata la variazione del battito cardiaco all’incremento di norepinefrina.

Sebbene la pressione sanguigna e il battito cardiaco a riposo non abbiano subito cambiamenti con o senza somministrazione di acido ascorbico, la risposta del battito cardiaco all’esercizio fu superiore dopo la somministrazione di acido ascorbico rispetto al gruppo che non aveva ricevuto vitamina C, indice di una migliore funzionalità cardiaca.

Inoltre, la somministrazione di acido ascorbico aumentò in modo rilevante il rilascio di norepinefrina. Dopo la somministrazione di acido ascorbico migliorò anche il consumo massimo di ossigeno (VO2max).

I risultati di questo trial indicano che l’assunzione di acido ascorbico prima dell’esercizio fisico migliora la capacità di resistenza allo sforzo attraverso il rinforzamento del battito cardiaco e la risposta della norepinefrina all’esercizio in pazienti dopo infarto del miocardio.

”Questi dati suggeriscono che una vitamina antiossidante come l’acido ascorbico, può favorire il recupero delle disfunzioni simpatiche causate da danni provocati da un eccessivo stress ossidativo e migliorare la scarsa tolleranza all’esercizio fisico”, conclude il dr. Kato
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