Le malattie degenerative
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Le malattie degenerative
Un altro articolo molto interessante da sottoporre all'attenzione di Dr. House che almeno per la parte biologica potrebbe darci un suo parere (per quella chimica aspettiamo l'intervento di un Chimico).
http://www.alinet.it/andromeda/ComA06.pdf
Sarebbe interessante (sempre da parte di un Chimico, ma credo che House la conosca perfettamente) sapere se l'alterazione della Pompa sodio-potassio può portare effettivamente ad una patologia degenerativa.
O se è vero che l'abbassamento del potenziale di membrana delle cellule è sinonimo di incipiente malattia degenerativa.
E' questo il sistema con cui alcuni medici alternativi dotati di macchinari sofisticati (non parlo dell'Oxicur investigato da Striscia) riescono a valutare lo stress ossidativo?
E se lo squilibrio del Ph verso l'acidosi permette ad alcune patologie di proliferare (per questo alimentandosi con più frutta e verdura ed in genere con alimenti che spostano il Ph verso l'alcalino, si possono prevenire le malattie degenerative?).
Grazie.
Antonio
http://www.alinet.it/andromeda/ComA06.pdf
Sarebbe interessante (sempre da parte di un Chimico, ma credo che House la conosca perfettamente) sapere se l'alterazione della Pompa sodio-potassio può portare effettivamente ad una patologia degenerativa.
O se è vero che l'abbassamento del potenziale di membrana delle cellule è sinonimo di incipiente malattia degenerativa.
E' questo il sistema con cui alcuni medici alternativi dotati di macchinari sofisticati (non parlo dell'Oxicur investigato da Striscia) riescono a valutare lo stress ossidativo?
E se lo squilibrio del Ph verso l'acidosi permette ad alcune patologie di proliferare (per questo alimentandosi con più frutta e verdura ed in genere con alimenti che spostano il Ph verso l'alcalino, si possono prevenire le malattie degenerative?).
Grazie.
Antonio
ANTONIO55- forista esperto
-
Numero di messaggi : 620
Età : 69
Località : Roma
Data d'iscrizione : 07.01.08
Re: Le malattie degenerative
L'articolo che citi è affascinante, però ricco di imprecisioni anche gravi.
Una su tutte:
L'RNA, negli animali, è il prodotto del processo di trascrizione del DNA.
Il depositario dell'informazione è appunto il DNA, e no l'RNA.
Si può pensare all'RNA come ad una fotocopia che, se venuta male, si butta nel cestino.
E' quello che succede poi nella realtà.
L'RNA sia corretto sia alterato, ha una vita cellulare molto breve e viene rapidamente degradato, sparendo totalmente quindi dalla faccia della terra, per cui di questo non resterà alcuna traccia del suo passaggio.
E' quindi impossibile che un'alterazione dell'RNA abbia effetti a lungo termine.
Inoltre, al limite, un RNA incorretto può generare una proteina non funzionante, dopodichè viene distrutto.
La volta che occorrerà di nuovo quella proteina il DNA dovrà essere trascritto (copiato) nuovamente, originando una NUOVA molcola di RNA.
Pertanto se gli errori si trovano nel DNA questi saranno SEMPRE PRESENTI, perchè ad ogi nuova copia di esso si produrrà un RNA modificato e alterato, ma se l'errore è solo nell'RNA al massimo si potrà avere una proteina sbagliata e non funzionante (o magari anche tossica) ma la cosa non avrà un seguito.
Dico che l'affermazione riportata nell'articolo è molto grave perchè nessun biologo/medico/chimico o che abbia a che fare con la biologia, scriverebbe mai un'assurdità del genere.
Tornando alla domanda di Antonio, l'alterazione della pompa Na+/K+ può sì portare a malattie degenerative, poichè va ad influenzare l'intera omeostasi (equilibrio) della cellula, alterandone le funzioni e, probabilmente a lungo andare, anche il DNA.
Sottolineo il probabilmente, perchè non vi sono dati certi in proposito.
Come concetto ha una sua logica, e forse meriterebbe di essere indagato, anche se l'indagine dovrebbe essere condotta in vivo, il che non è molto facile.
Lo stesso si può dire riguardo all'abbassamento del potenziale di membrana.
In assenza di studi specifici validi si potrebbe ipotizzare che una tale alterazione possa essere:
- il prodromo di una patologia (cioè la fase iniziale di una malattia, degenerativa o meno), causata da agenti XYZ
- la causa della patologia stessa
I test dello stress ossidativo che vengono eseguiti in laboratorio non riguardano il potenziale di membrana.
Riguardano la misurazione della concentrazione ematica delle specie reattive dell'ossigeno (ROs) e, in particolare, degli idroperossidi, marcatori ed amplificatori del danno cellulare da radicali liberi.
Inoltre, viene misurata l'efficacia della capacità antiossidante plasmatica in termini di attività ferroriducente.
In conclusione si analizzano quindi le specie chimiche (radicali liberi) con attività ossidante.
Sono test di laboratorio validi, attendibili e riproducibili che cominciano, sia pur lentamente, ad entrare nell'uso comune di molti medici.
Per quanto riguarda lo svulippo di patologie da modificazioni del pH ematico ho un pò di dubbi, nel senso che per modificare il pH plasmatico ce ne vuole, perchè nel sangue sono presenti due sistemi tampone molto efficienti (bicarbonato e fosfato), che non permettono lo spostamento del pH oltre certi limiti (pH 7,35 - 7,45).
Tuttavia, in sede locale, ci può essere una modificazione del pH non rilvabile strumentalmente nel sangue o attraverso altre indagini, che potrebbe essere causa di danno cellulare.
Comunque, il pH è variabile nei vari distretti corporei, quindi è molto difficile sapere in un determinato tessuto quale è il valore di pH al quale corrisponde un'alterazione strutturale della cellula e/o di altri elementi cellulari.
Per quanto riguarda le modificazioni del pH a seguito di assunzione di alimenti con potere alcalino o acido, ne so poco.
O meglio, così a naso non credo sia possibile, gli alimenti vengono digeriti (cioè scomposti in molecole più piccole) e queste vengono assorbite e trasportate nei vari distretti corporei tramite il circolo ematico.
Se provocassero un'immediata modificazione del pH, questo rientrerebbe subito nella norma grazie ai sistemi tampone che ho descritto più sopra.
Diverso è se consideriamo il singolo nutriente una volta metabolizzato nella cellula, perchè allora la cosa cambia.
Molti cibi possono indurre uno stato LOCALE di acidosi (e forse di alcalosi) in base alle loro caratteritiche chimiche.
Se però questo sia sufficiente a provocare patologie degenerative, non lo so, e credo non vi siano nemmeno studi scientifici al riguardo.
In teoria, per avere una valenza preventiva, più che consumare cibi "alcalinizzanti", si dovrebbe limitare il consumo di alimenti "acidificanti", perchè ripeto, l'eventuale problema è LOCALE, ovverosia nel punto preciso in cui una cellula utilizza quel dato alimento.
Assumere cibi alcalinizzanti, a livello ematico non ha alcun significato, mentre non c'è ragione per pensare che questi siano per forza utilizzati in loco dalle cellule che hanno precedentemente metabolizzato alimenti "acidificanti".
Nel senso che il potere alcalinizzante di certi cibi così come sono digeriti ed assorbiti non può arrivare dal sangue, come già detto, ma si verifica a seguito del metabolismo di questi.
Se in un distretto dell'organismo si consumano e si metabolizzano prevalentemente nutrienti "acidificanti", quelli "alcalinizzanti" allora dovrebbero essere metabolizzati direttamente lì sul posto per poter svolgere una qualche azione.
In base a queste considerazioni, ripeto, è più verosimile pensare che vi siano alimenti "acidificanti" veri e propri, ed alimenti "alcalinizzanti" in modo relativo, cioè alcalinizzanti in quanto non acidificanti.
Assumere più alimenti "alcalinizzanti" rispetto a quelli acidificanti, significa produrre meno "acidi" (detto così è un pò una bestialità).
Spero di essere riuscito a spiegarmi.
Una su tutte:
Questa, scusate il francesismo, è una fregnaccia bella e buona.Quando interviene un fattore di squilibrio (stress da inquinamento,
stress emotivo, attacco virale, alimentazione povera di elementi
importanti, uso di droghe, ecc.),
[size=9]l’immissione di veleni
nella cellula colpisce e blocca innanzitutto gli enzimi e, di conseguenza,
tale effetto si ripercuote sull’RNA, che viene lesionato.
L’informatica genetica resta così alterata,
[/size] e la degenerazione
cellulare può presentarsi in qualsiasi momento (un mese o vari
anni dopo ma si presenta sempre).
L'RNA, negli animali, è il prodotto del processo di trascrizione del DNA.
Il depositario dell'informazione è appunto il DNA, e no l'RNA.
Si può pensare all'RNA come ad una fotocopia che, se venuta male, si butta nel cestino.
E' quello che succede poi nella realtà.
L'RNA sia corretto sia alterato, ha una vita cellulare molto breve e viene rapidamente degradato, sparendo totalmente quindi dalla faccia della terra, per cui di questo non resterà alcuna traccia del suo passaggio.
E' quindi impossibile che un'alterazione dell'RNA abbia effetti a lungo termine.
Inoltre, al limite, un RNA incorretto può generare una proteina non funzionante, dopodichè viene distrutto.
La volta che occorrerà di nuovo quella proteina il DNA dovrà essere trascritto (copiato) nuovamente, originando una NUOVA molcola di RNA.
Pertanto se gli errori si trovano nel DNA questi saranno SEMPRE PRESENTI, perchè ad ogi nuova copia di esso si produrrà un RNA modificato e alterato, ma se l'errore è solo nell'RNA al massimo si potrà avere una proteina sbagliata e non funzionante (o magari anche tossica) ma la cosa non avrà un seguito.
Dico che l'affermazione riportata nell'articolo è molto grave perchè nessun biologo/medico/chimico o che abbia a che fare con la biologia, scriverebbe mai un'assurdità del genere.
Tornando alla domanda di Antonio, l'alterazione della pompa Na+/K+ può sì portare a malattie degenerative, poichè va ad influenzare l'intera omeostasi (equilibrio) della cellula, alterandone le funzioni e, probabilmente a lungo andare, anche il DNA.
Sottolineo il probabilmente, perchè non vi sono dati certi in proposito.
Come concetto ha una sua logica, e forse meriterebbe di essere indagato, anche se l'indagine dovrebbe essere condotta in vivo, il che non è molto facile.
Lo stesso si può dire riguardo all'abbassamento del potenziale di membrana.
In assenza di studi specifici validi si potrebbe ipotizzare che una tale alterazione possa essere:
- il prodromo di una patologia (cioè la fase iniziale di una malattia, degenerativa o meno), causata da agenti XYZ
- la causa della patologia stessa
I test dello stress ossidativo che vengono eseguiti in laboratorio non riguardano il potenziale di membrana.
Riguardano la misurazione della concentrazione ematica delle specie reattive dell'ossigeno (ROs) e, in particolare, degli idroperossidi, marcatori ed amplificatori del danno cellulare da radicali liberi.
Inoltre, viene misurata l'efficacia della capacità antiossidante plasmatica in termini di attività ferroriducente.
In conclusione si analizzano quindi le specie chimiche (radicali liberi) con attività ossidante.
Sono test di laboratorio validi, attendibili e riproducibili che cominciano, sia pur lentamente, ad entrare nell'uso comune di molti medici.
Per quanto riguarda lo svulippo di patologie da modificazioni del pH ematico ho un pò di dubbi, nel senso che per modificare il pH plasmatico ce ne vuole, perchè nel sangue sono presenti due sistemi tampone molto efficienti (bicarbonato e fosfato), che non permettono lo spostamento del pH oltre certi limiti (pH 7,35 - 7,45).
Tuttavia, in sede locale, ci può essere una modificazione del pH non rilvabile strumentalmente nel sangue o attraverso altre indagini, che potrebbe essere causa di danno cellulare.
Comunque, il pH è variabile nei vari distretti corporei, quindi è molto difficile sapere in un determinato tessuto quale è il valore di pH al quale corrisponde un'alterazione strutturale della cellula e/o di altri elementi cellulari.
Per quanto riguarda le modificazioni del pH a seguito di assunzione di alimenti con potere alcalino o acido, ne so poco.
O meglio, così a naso non credo sia possibile, gli alimenti vengono digeriti (cioè scomposti in molecole più piccole) e queste vengono assorbite e trasportate nei vari distretti corporei tramite il circolo ematico.
Se provocassero un'immediata modificazione del pH, questo rientrerebbe subito nella norma grazie ai sistemi tampone che ho descritto più sopra.
Diverso è se consideriamo il singolo nutriente una volta metabolizzato nella cellula, perchè allora la cosa cambia.
Molti cibi possono indurre uno stato LOCALE di acidosi (e forse di alcalosi) in base alle loro caratteritiche chimiche.
Se però questo sia sufficiente a provocare patologie degenerative, non lo so, e credo non vi siano nemmeno studi scientifici al riguardo.
In teoria, per avere una valenza preventiva, più che consumare cibi "alcalinizzanti", si dovrebbe limitare il consumo di alimenti "acidificanti", perchè ripeto, l'eventuale problema è LOCALE, ovverosia nel punto preciso in cui una cellula utilizza quel dato alimento.
Assumere cibi alcalinizzanti, a livello ematico non ha alcun significato, mentre non c'è ragione per pensare che questi siano per forza utilizzati in loco dalle cellule che hanno precedentemente metabolizzato alimenti "acidificanti".
Nel senso che il potere alcalinizzante di certi cibi così come sono digeriti ed assorbiti non può arrivare dal sangue, come già detto, ma si verifica a seguito del metabolismo di questi.
Se in un distretto dell'organismo si consumano e si metabolizzano prevalentemente nutrienti "acidificanti", quelli "alcalinizzanti" allora dovrebbero essere metabolizzati direttamente lì sul posto per poter svolgere una qualche azione.
In base a queste considerazioni, ripeto, è più verosimile pensare che vi siano alimenti "acidificanti" veri e propri, ed alimenti "alcalinizzanti" in modo relativo, cioè alcalinizzanti in quanto non acidificanti.
Assumere più alimenti "alcalinizzanti" rispetto a quelli acidificanti, significa produrre meno "acidi" (detto così è un pò una bestialità).
Spero di essere riuscito a spiegarmi.
Dr. House- Forista junior
-
Numero di messaggi : 182
Età : 58
Località : Firenze
Data d'iscrizione : 01.08.08
Re: Le malattie degenerative
Ti sei spiegato benissimo.
Renatino avrebbe detto " magnate meno carne e più frutta e verdura".
E' vero Dr. House.?
Scherzo naturalmente.
La spiegazione è chiara ed esaustiva (almeno per me).
Grazie Dr. House, e dato che nessuno di noi credo possa andare ora all'Università per studiare e quindi iniziare a capire qualcosa di Biologia, Nutrizione etc. etc., sarebbe utile cominciare a chiarire alcuni concetti elementari e buttare nel cestino articoli triti e ritriti scaricati da Internet, ma che non siamo in grado di capire fino in fondo (non avendo la competenza necessaria).
Questo è l'ingrato compito che spetta agli specialisti sul forum.
Fare chiarezza e dirimere i dubbi sulla salute, che attanagliano la nostra vita quotidiana.
Poi ognuno è libero di accettare o meno le spiegazioni.
Grazie
Antonio
Renatino avrebbe detto " magnate meno carne e più frutta e verdura".
E' vero Dr. House.?
Scherzo naturalmente.
La spiegazione è chiara ed esaustiva (almeno per me).
Grazie Dr. House, e dato che nessuno di noi credo possa andare ora all'Università per studiare e quindi iniziare a capire qualcosa di Biologia, Nutrizione etc. etc., sarebbe utile cominciare a chiarire alcuni concetti elementari e buttare nel cestino articoli triti e ritriti scaricati da Internet, ma che non siamo in grado di capire fino in fondo (non avendo la competenza necessaria).
Questo è l'ingrato compito che spetta agli specialisti sul forum.
Fare chiarezza e dirimere i dubbi sulla salute, che attanagliano la nostra vita quotidiana.
Poi ognuno è libero di accettare o meno le spiegazioni.
Grazie
Antonio
ANTONIO55- forista esperto
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Numero di messaggi : 620
Età : 69
Località : Roma
Data d'iscrizione : 07.01.08
Re: Le malattie degenerative
Nella prima pagina del documento si parla di trasmutazioni a debole energia e di trasmutazioni di un elemento in un altro. Ma questa è la fusione nucleare fredda che secondo la scienza ufficiale non esiste.
??????????????
http://www.xmx.it/trasmutazioni.htm
Che ne dite?
??????????????
http://www.xmx.it/trasmutazioni.htm
Che ne dite?
Ospite- Ospite
Re: Le malattie degenerative
ah no!!!ANTONIO55 ha scritto:Questo è l'ingrato compito che spetta agli specialisti sul forum.
Fare chiarezza e dirimere i dubbi sulla salute, che attanagliano la nostra vita quotidiana.
Antonio
disquisisco simpaticamente
questo è un compito che spetta anche ai foristi...
segnalare le balle spaziali nel forum,ottimizziamo il tempo
grazie
Re: Le malattie degenerative
Ok, Xena
ma postare un articolo scaricato da Internet su una terapia X o una sostanza Y (come facciamo quasi tutti noi) non ne garantisce la sua efficacia.
Capire quali sono le balle e quali le cose funzionanti, senza la dovuta competenza tecnica è alquanto difficile (parlo ovviamente solo per me)
In ogni caso possiamo tentare insieme agli esperti di sfoltire le erbacce prima che facciano soffocare le piante utili.
Buona giornata.
Antonio
ma postare un articolo scaricato da Internet su una terapia X o una sostanza Y (come facciamo quasi tutti noi) non ne garantisce la sua efficacia.
Capire quali sono le balle e quali le cose funzionanti, senza la dovuta competenza tecnica è alquanto difficile (parlo ovviamente solo per me)
In ogni caso possiamo tentare insieme agli esperti di sfoltire le erbacce prima che facciano soffocare le piante utili.
Buona giornata.
Antonio
ANTONIO55- forista esperto
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Numero di messaggi : 620
Età : 69
Località : Roma
Data d'iscrizione : 07.01.08
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