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contro l'Helicobacter Nuova terapia italiana con la NAC !

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Messaggio Da XENA Ven 6 Ago 2010 - 22:06

ROMA
Nuova terapia contro l'Helicobacter
responsabile di ulcere e gastriti croniche
Successo per la sperimentazione dei ricercatori romani di Cattolica e Gemelli. Si è riusciti a indebolire con un mucolitico la bio-pellicola che protegge il batterio dall'attacco degli antibiotici rendendo spesso inefficaci le cure

Nuova terapia contro l'Helicobacter responsabile di ulcere e gastriti croniche Giovanni Cammarota, coordinatore del gruppo di ricerca Cattolica-Gemelli di Roma autore della sperimentazione

ROMA - Sono le arrabbiature e lo stress, proverbialmente, a far venire l'ulcera. Nella realtà, il responsabile è un batterio arcinoto dal nome esotico e dalla forma a spirale: l'Helicobacter Pylori. Questa "creatura" è presente nello stomaco di metà della popolazione mondiale, ma se nella gran parte dei casi è innocuo, in alcuni è causa di ulcera e di buona percentuale delle gastriti croniche. Per chi soffre di queste patologie, una terapia innovativa è stata sperimentata con successo in Italia dai ricercatori della Cattolica-Policlinico Gemelli, il cui studio è stato pubblicato sulla rivista internazionale Clinical Gastroenterology and Hepatology.

"L'originalità del nostro lavoro - spiega Giovanni Cammarota, gastroenterologo e coordinatore del gruppo di ricerca - sta nel fatto che esplora la possibilità di eradicare ceppi resistenti di Helicobacter pylori con uno schema terapeutico innovativo". Gli effetti dell'Helicobacter sono generalmente combattuti attraverso gli antibiotici e i test di sensibilità batterica consentono di "personalizzare" la scelta del farmaco sulle esigenze del malato nei casi di infezioni particolarmente resistenti alla terapia antibiotica. Ma anche così, a volte non si ottengono i risultati sperati.

La terapia sperimentata al Gemelli, invece, cambia l'approccio all'infezione perché interviene preventivamente sul biofilm, la "corazza" del batterio, una specie di pellicola extracellulare di cui l'Helicobacter si circonda per resistere agli attacchi degli agenti esterni, come può essere l'antibiotico. E' questo biofilm a consentire al batterio di sopravvivere in un ambiente ad altissima presenza di acidi quale è lo stomaco.

Il gruppo dei ricercatori romani ha scoperto - dapprima con uno studio in vitro e poi con un trial clinico - che è possibile "dissolvere" il biofilm per mezzo di un mucolitico e così, eliminando la difesa del batterio, rendere più efficace l'antibiotico somministrato in seguito. La terapia dunque si fonda sull'ipotesi che sia proprio il biofilm a causare la scarsa penetrazione (e dunque la scarsa efficacia) degli antibiotici nei casi di cire inefficaci.

I ricercatori hanno prima verificato che il mucolitico prescelto, la n-acetilcisteina, fosse realmente in grado di inibire la formazione del biofilm del batterio. Per riuscirci hanno isolato l'Helicobacter pylori di pazienti sottoposti ad almeno 4 tentativi infruttuosi di eliminare il batterio attraverso antibiotici. Superata la prova in vitro, si è passati al trial clinico, dividendo in due gruppi 40 pazienti già curati senza successo con cicli antibiotici. A 20 di loro è stato prima somministrato il mucolitico e in seguito il trattamento antibiotico "personalizzato". Gli altri 20, invece, sono stati curati con la sola terapia antibiotica personalizzata, senza il previo utilizzo del mucolitico.

A due mesi di distanza, il risultato è stato il seguente: nel 65% dei pazienti del primo gruppo (13 su 20) si è riusciti a sradicare l'Helicobacter pylori, mentre tra i pazienti del secondo gruppo la cura ha funzionato solo nel 20% dei casi (4 su 20). "Saranno necessari altri studi per spiegare come mai non funziona in tutti i casi - spiega Giovanni Cammarota - ma indubbiamente questi primi risultati sono incoraggianti. Dovremmo studiare se aumentare il dosaggio o l'esposizione al mucolitico per rendere la cura più efficace. Un'altra possibilità è quella di studiare altre sostanze per inibire la formazione del biofilm o per renderla instabile".

(05 agosto 2010)
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