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CEFALEA : rimedi

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Positivo CEFALEA : rimedi

Messaggio Da XENA Dom 25 Mag 2008 - 17:49

BIOFEEDBACK


Più autocontrollo!
La storia del biofeedback è abbastanza singolare: se si controlla su alcuni siti statunitensi di tutta serietà, come quello della Mayo Clinic, questa tecnica è inserita tra le terapie alternative e complementari. Sempre negli Stati Uniti, però, un comitato ufficiale incaricato di valutare le opzioni per la cura del dolore cronico ha inserito il biofeedback tra le scelte plausibili da parte del medico. E nel panorama italiano esistono istituzioni, come l'Istituto Neurologico Besta di Milano, che l’hanno impiegato nel trattamento della cefalea tensiva.
Che cos’è il biofeedback
Rispondere è relativamente semplice. Nell’organismo esistono alcune funzioni che sfuggono al controllo cosciente della persona. Di norma sono quelle rette dal cosiddetto sistema nervoso autonomo o neurovegetativo, per esempio il respiro o il battito cardiaco, altre invece diventano automatiche con l’educazione, come nel caso del controllo degli sfinteri, che si apprende in tenerissima età. Tuttavia è dimostrato che anche alcune funzioni autonome sono influenzate da atti di cui la persona è consapevole: l’ira fa comunque aumentare le pulsazioni, per esempio. Anche in situazioni meno evidenti, però si riesce a controllare certe funzioni “nascoste” soltanto che quasi sempre il soggetto non sa come ha fatto. Scopo del biofeedback è rendere manifesto come si ottiene questo risultato. Uno degli esperimenti più classici è quello della pressione arteriosa: al soggetto dell’esperimento si applica uno sfigmomanometro collegato a un campanello e ogni volta che la pressione arteriosa scende al di sotto di un livello stabilito, il campanello suona.
Questione di apprendimento
Le prime volte suonerà casualmente, ma col procedere del tempo il suono tende a diventare continuo, perché “la cavia” realizza che il suono si produce in corrispondenza di un suo particolare atteggiamento che, alla fine, è in grado di riprodurre. Insomma, il biofeedback traduce, in uno stimolo che si può cogliere facilmente coi sensi, un particolare stato (il livello della pressione) che non si è in grado di percepire. La pressione è solo un esempio: lo stimolo sensoriale può essere collegato alla variazione di diversi parametri come la temperatura corporea, la tensione di muscoli o gruppi di muscoli, l’elettrocardiogramma. La stimolazione può essere collegata a direttamente al fenomeno che si vuole controllare, per esempio la contrazione di un muscolo, oppure a un altro fenomeno che indirettamente è collegato a quello da controllare. E’ il caso della temperatura corporea, o della conduttività della cute (capacità di lasciar passare la corrente elettrica) che a loro volta variano in funzione di altri parametri quali il dolore.
Sì, funziona, però…
Gli studi su questa tecnica sono cominciati negli anni quaranta, per proseguire poi con alterne fortune fino alla fine degli anni settanta. Sul biofeedback, infatti, ha sempre pesato l’uso distorto e un po’ miracolistico. Negli Stati Uniti vi fu chi, dopo aver analizzato le onde cerebrali degli yogy indu durante la meditazione, pensava di poter usare il biofeedback collegato all’elettroencefalogramma per far riprodurre esattamente lo stato di coscienza del santone a chiunque, senza apprendistato. Con precedenti di questo genere è chiaro che il discredito era in agguato.
Oggi, però, le esperienze serie sono riprese e, come sempre nella scienza, i risultati possono anche essere negativi, ma il metodo è quello giusto. Il biofeedback, per esempio, non ha funzionato nel rieducare al controllo degli sfinteri i bambini affetti da stipsi cronica. In questo caso il biofeedback era collegato alla distensione del retto. Funziona, però, e bene nell’aiutare gli adulti affetti da incontinenza urinaria. In questi casi la chiave sta nel potenziare il controllo dei muscoli del pavimento pelvico, e il biofeedback ha dimostrato di essere molto utile per questa sorta di rieducazione.
Del dolore cronico si è detto, comunque vale la pena entrare nel dettaglio. Il biofeedback è stato sostanzialmente impiegato per cambiare la postura del paziente (che magari soffre di mal di schiena cronico) da solo o in associazione con altre tecniche di rilassamento. Nel caso del mal di schiena cronico, anche una delle severe review della Cochrane Collaboration propendeva per riconoscere un effetto positivo. Anche nella cefalea tensiva, cioè dovuta il più delle volte a anomalie nella postura, soprattutto di spalle e cervicale, il biofeedback si è rivelato utile, soprattutto nei giovanissimi, dove il ricorso ai farmaci “a tappeto” non è la soluzione ideale. Numerosi studi, questa volta con biofeedback sull’elettroencefalogramma sono stati dedicati anche al controllo delle convulsioni, anche se con esiti diversi. Malgrado sia un esempio classico, non ha avuto invece esiti clinici di rilievo l’impiego del biofeedback nel controllo dell’ipertensione…
Maurizio Imperiali

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Positivo Re: CEFALEA : rimedi

Messaggio Da XENA Dom 25 Mag 2008 - 18:08

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<BLOCKQUOTE>andreasetzu ha scritto:Vai tranquilla nell'assunzione della glutammina insieme alle altre cose; se la userai vedrai che dopo un pò i mal di testa spariranno.
ciao
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Veramente???

anche cefalee di natura muscolo-tensiva?
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In linea di massima si; calcola che spazza via i residui ammoniacali che levano ossigeno al cervello e quindi si ha un beneficio totale, poi vanno valutati tutti i mal di testa e sopratutto le cefalee di natura muscolo tensiva.
ciao
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In che senso ,dici:valutati ,diagnosticati con esami? se si, ti riferisci a esami strumentali che cmq sono stati eseguiteie la diagnosi è proprio quella:cefalea muscolo tensiva
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Ok è chiaro; conosci PC 28 Plus?
cmq prova anche il glutask!
ciao
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Positivo Terapia craniosacrale

Messaggio Da XENA Dom 25 Mag 2008 - 18:23

Terapia Cranio Sacrale

CEFALEA : rimedi 4
Il sistema cranio sacrale è costituito da un movimento ritmico del liquido cerebrospinale che bagna e protegge il cervello e il midollo spinale. Questo movimento ritmico è paragonabile al flusso della marea; inizia durante la gestazione e dura per tutta la vita. Al momento in cui il corpo subisce un trauma fisico o uno stress emotivo, i tessuti si contraggono e spesso rimangono contratti a lungo. Ogni stress viene registrato dal corpo e vi rimane, riducendone il funzionamento ottimale. Queste restrizioni del funzionamento vengono percepite attraverso il ritmo cranio sacrale.
La terapia cranio sacrale, messa a punto dal medico osteopata W.G. Sutherland, si avvale di una serie di leggere micropressioni localizzate, con la funzione di sciogliere le tensioni che condizionano il flusso energetico del sistema nervoso centrale.
Sutherland scoprì che "il cranio si muove". Le strutture del cranio infatti non sono completamente rigide ma manifestano una leggera mobilità (da 0.5 a 1 mm). Questa scoperta, inizialmente trascurata dalla medicina tradizionale, venne confermata nel 1970 dal Dottor Upledger, che, assistendo a un intervento chirurgico alla base del cranio, osservò il movimento ritmico dell’estremità membranosa di quello che sembrava un vero e proprio sistema idraulico: egli verificò la presenza di una sorta di oscillazione ritmica, della frequenza di circa di 10 cicli al minuto, che provocava la fluttuazione della pressione all’interno del sacco membranoso delle meningi. Upledger si dedicò all'approfondimento della scoperta e riuscì a mettere a punto una terapia mirata che, tramite l’ascolto del movimento del liquido cerebrospinale, permettesse di agire sul sistema nervoso centrale, endocrino, circolatorio, respiratorio e linfatico. La terapia cranio sacrale consiste in un approccio dolce e non invasivo atto a facilitare la normalizzazione del movimento respiratorio primario (o ritmo cranio sacrale), stimolando l'attivazione delle risorse naturali di autoregolazione dell'organismo. Essa viene utilizzata per affrontare un numero cospicuo di condizioni: lesioni fisiche, disturbi funzionali, emotivi, patologie croniche, sintomi persistenti di origine non definita: dolori alla schiena e al collo, emicrania, dolori articolari, difficoltà nella coordinazione motoria, depressione, affaticamento cronico, disturbi del sistema nervoso, disfunzioni viscerali, ansia, stress, sinusite e altri ancora.
CEFALEA : rimedi 5
CEFALEA : rimedi 6
Il terapista, tramite l’ascolto dei tessuti, interviene con manovre leggerissime, necessarie per riequilibrare le eventuali limitazioni riscontrate nella mobilità cranio sacrale. La pressione esercitata delle mani supera raramente i cinque grammi (pari al peso di una busta). Alla fine della seduta, il terapista induce uno Still Point (punto di quiete), durante il quale il ritmo cranio sacrale si arresta per alcuni secondi. Il paziente viene a trovarsi in uno stato di rilassamento profondo, pari alla fase alfa del sonno. Lo Still Point migliora l’efficienza del sistema immunitario, rilassa il sistema mio fasciale e riduce lo stress creando un senso di profondo benessere. Questa terapia è utile anche a neonati che abbiano subìto traumi alla nascita. Travaglio e parti lunghi e difficoltosi, nascita con ventosa e forcipe, taglio cesareo, provocano modifiche nel ritmo cranio sacrale
Un controllo del neonato può rivelarsi molto utile per prevenire problemi nel futuro. Nei neonati e nei bambini si possono trovare numerosi problemi legati alle disfunzioni del ritmo cranio sacrale. Coliche, difficoltà di suzione, disturbi del sonno, rigurgito, sono i disturbi più frequenti. Queste problematiche possono essere affrontate e risolte attraverso un’adeguata terapia, che si è rivelata utile anche con bambini che presentavano sintomi quali iperattività, disturbi di apprendimento, allergie, intolleranze alimentari, insonnia, emicrania, scoliosi, difficoltà nello sviluppo psicomotorio.
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Positivo Re: CEFALEA : rimedi

Messaggio Da grazia Gio 5 Feb 2009 - 14:05

cercando in rete qualcosa di naturale che potesse aiutare mia mamma per gli attacchi epilettici , ho trovato un farmaco denominato SURPLUS...
E' un integratore, a base di triptofano la cui formulazione è stata ideata dal dott. Mainardi...
Fra le varie indicazioni interessanti, oltre che per l'epilessia, viene suggerito per la depressione e per i distrubi del sonno..Nonchè per Alzhaimer ...
Qualcuno ne ha sentito parlare? Leggendo qua e là ho trovato testimonianze interessanti...Io l'ho ordinato per me, perchè i miei stati d'ansia mi portano anche depressione ed insonnia, poi magari potrei aggiungerlo come terapia a mamma, senza ovviamente interrompere il GARDENALE che ora sta prendendo da una settimana... Ha le mente molto ottenebrata, probabilmente per le metastasi al cervello che rallentano i processi cognitivi , ma con il Gardenale pare ancora più intontita...
grazia
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Positivo Re: CEFALEA : rimedi

Messaggio Da grazia Gio 5 Feb 2009 - 14:06

Scusate, ho inserito questo 3 D qui, perchè questo integratore viene indicato ANCHE quale rimedio per vari tipi di cefalea...
grazia
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