Ricerca Cancro e Terapie
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Re: Ricerca Cancro e Terapie
Sauro
sei riuscito a leggere quel link che postai riguardo la clinica argentina che lavora con le staminali ?
adesso lo cerco e lo metto qui
sei riuscito a leggere quel link che postai riguardo la clinica argentina che lavora con le staminali ?
adesso lo cerco e lo metto qui
Re: Ricerca Cancro e Terapie
XENA ha scritto:Sauro
sei riuscito a leggere quel link che postai riguardo la clinica argentina che lavora con le staminali ?
adesso lo cerco e lo metto qui
No Simo, ripostalo e lo leggo subito. Ciao
Ospite- Ospite
Re: Ricerca Cancro e Terapie
Sauro ha scritto:
In effetti Sauro, osservavo pure io parlando in famiglia che nel 1980, quando frequentavo il centro oncologico per mio marito che (sfiga) si ammalò a 27 anni di un sarcoma alveolare del muscolo, fra i pazienti che attendevano nella sala d'aspetto lui era sempre il più giovane...C'erano solo persone di mezza età, se non anziani addirittura...In tanti anni di malattia, alle visite di controllo non c'erano giovani con cui confrontarsi, parlare...ma solo anziani... Oggi invece possiamo notare che la malattia colpisce tanti, troppi giovani..come mai????? Perchè l'età si è così abbassata tanto che colpisce in percentuale elevata anche persone che in teoria dovrebbero scoppiare di salute, vista la giovane età??
La risposta alla domanda di Sauro in parte potrebbe trovare giustificazione dall'inquinamento radioattivo prodotto in tutto il mondo dai test nucleari e dagli incidenti mai tutti pubblicizzati che nel corso degli anni hanno creato il fenomeno della magnificazione radioattiva nei nostri organismi.
Sul post dedicato all'AIDS, retrovirus, mucca pazza e altre malattie misteriose c'è un interessante articolo proprio sull'argomento : http://www.oikos.org/AIDS/it/malattiemisteriose.htm
Negli anni '60 la percentuale di queste malattie era molto bassa (3/4 % della popolazione) oggi in una famiglia di quattro persone almeno una è coinvolta (o lo sarà tra breve anche facendo gli opportuni scongiuri )
Quindi secondo me per tentare di porre rimedio a questo stato di cose, oltre ad un cambiamento dello stile di vita (alimentare ove possibile, limitare l'assorbimento degli inquinanti atmosferici, e anche lo stress che influisce con una grossa percentuale su tali patologie) sarebbe indispensabile la detossificazione dai metalli pesanti e dalla radioattività ormai accumulata negli organi interni.
Quello che segue è uno stralcio dell'articolo in questione che chiarisce alcuni aspetti del perchè sempre più giovani sono interessati da malattie oncologiche.
"Molte di queste nuove malattie sono provocate dall'inquinamento nucleare che colpisce il sistema immunitario e rovina il patrimonio genetico dell'umanità. Il problema era già stato evidenziato nel 1958 da Linus Pauling e da Andrei Sakarov. Non si tratta solo dell'uranio e degli altri isotopi radioattivi, ma anche dello stesso sistema di produzione dell'uranio. L'uranio 235 viene estratto dall'esafluoruro di uranio, UF6. In questo processo centinaia di migliaia di tonnellate di fluoro vengono sparate nell'atmosfera ogni anno. Il fluoro è un alogeno, come il cloro, ed è alla base dei gas nervini come il Soman ed il Sarin. Gli alogeni hanno un effetto immunosoppressore che si somma all'effetto della contaminazione radioattiva moltiplicandone i risultati dannosi sul sistema immunitario. Un altro effetto della dispersione di alogeni non è di tipo fisico ma bensì mentale. Il fluoro indebolisce le capacità cognitive e di coordinamento delle persone. Per questo motivo venne segretamente utilizzato in Iraq e nei Balcani nelle guerre umanitarie. Fu uno scienziato tedesco a proporre per primo la fluorazione dell'acqua potabile per esaltare l'impatto della macchina propagandistica sulle persone. Era uno dei sistemi per effettuare meglio il lavaggio del cervello delle masse. Il consiglio venne seguito alla lettera. Per approfondire, andatevi a rileggere "I Persuasori Occulti" scritto da Vance Packard nel 1956 (The Hidden Persuaders)."
ANTONIO55- forista esperto
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Re: Ricerca Cancro e Terapie
Le radiazioni... spante per tutto il pianeta dagli esperimenti di quei dementi che si sono divertiti a detonare bombe nucleari come fossero i petardi di fine anno...
I danni da radiazione sono di due tipi, il primo tipo prende il nome di "danno deterministico", cioè tutte quelle conseguenze dirette dovute all'esposizione a radiazioni come arrossamenti, ustioni, necrosi cellulare ecc fino alla morte del soggetto esposto. Esiste una dose minima sotto la quale il rischio è prossimo a zero se non nullo.
Il secondo tipo, quello subdolo, è il "danno stocastico". Sotto questa definizione si raccolgono tutti i danni che possono provocare guai a distanza di anni come il cancro, e mutazioni del DNA trasmesse alle generazioni successive. Per dare un'immagine il danno stocastico è come sparare un colpo di fucile a caso in mezzo alla gente; può andare a vuoto ma può anche colpire qualcuno, dipende dal caso. La fucilata è la particella radioattiva o il raggio x o chi per lui, la gente sono le nostre cellule. Se il fattore C funziona si viene attraversati senza conseguenze, se il C non funziona subiamo un danno genetico irreversibile. Chiaro che aumentando il numero delle fucilate aumenta la probabilità di colpire. Non esiste dose minima perchè anche un solo neutrone vagante ha probabilità maggiori di zero di danneggiarci il DNA.
Ricordate: NON ESISTE DOSE MINIMA quando si parla di radiazioni.
Se ne deduce che essere cicciottelli aumenta la probabilità di essere danneggiatii. Un motivo in più per controllare la dieta
I danni da radiazione sono di due tipi, il primo tipo prende il nome di "danno deterministico", cioè tutte quelle conseguenze dirette dovute all'esposizione a radiazioni come arrossamenti, ustioni, necrosi cellulare ecc fino alla morte del soggetto esposto. Esiste una dose minima sotto la quale il rischio è prossimo a zero se non nullo.
Il secondo tipo, quello subdolo, è il "danno stocastico". Sotto questa definizione si raccolgono tutti i danni che possono provocare guai a distanza di anni come il cancro, e mutazioni del DNA trasmesse alle generazioni successive. Per dare un'immagine il danno stocastico è come sparare un colpo di fucile a caso in mezzo alla gente; può andare a vuoto ma può anche colpire qualcuno, dipende dal caso. La fucilata è la particella radioattiva o il raggio x o chi per lui, la gente sono le nostre cellule. Se il fattore C funziona si viene attraversati senza conseguenze, se il C non funziona subiamo un danno genetico irreversibile. Chiaro che aumentando il numero delle fucilate aumenta la probabilità di colpire. Non esiste dose minima perchè anche un solo neutrone vagante ha probabilità maggiori di zero di danneggiarci il DNA.
Ricordate: NON ESISTE DOSE MINIMA quando si parla di radiazioni.
Se ne deduce che essere cicciottelli aumenta la probabilità di essere danneggiatii. Un motivo in più per controllare la dieta
Ospite- Ospite
Re: Ricerca Cancro e Terapie
Leggere queste cose mi fa un po' arrabbiare.
Non c'è dubbio che fumare fa male ma da questo a cercare di dimostrare che il K ai polmoni è un'esclusiva delle sigarette e per questo criminalizzare i fumatori mi è sempre parso strano. Comodo accusare le sigarette per nascondere il benzene, l'amianto, le nanoparticelle PM2.5, le radiazioni e tutti i contaminanti che circondano il nostro vivere.
Ecco cosa si legge in http://www.dire.it/DIRE-WELFARE/tumore_ai.php?c=12122&m=10&l=it
"Ogni ora, in Italia, quattro persone si ammalano di tumore del polmone. Un 'killer' che non perdona e che colpisce sempre di piu' le donne, con una novita' che poi e' anche un mistero, secondo i medici. La malattia, infatti, e' in aumento tra le signore che non fumano, e non hanno mai fumato e non si riesce a capire perche'. Si temono fattori genetici."
Duri eh... nemmeno all'evidenza si arrendono pur di non interferire col commercio di petrolio. Tirano in ballo la genetica. Ma se è genetico il problema perchè esce solo ora e perchè queste portatrici di gene difettoso non si sono estinte 20000 anni fa o prima insieme agli uomini di Neanderthal?
Una per tutte. Il benzene o benzolo è un IPA, (idrocarburo policiclico aromatico), tutti gli IPA sono notoriamente e provatamente cancerogeni e mutageni. La benzina per far funzionare un motore deve contenere un antidetonante che impedisce le preaccensioni della miscela aria/benza. Una volta usavano il piombo (velenoso ma non cancerogeno) ma da quando l'hanno trovato nel grasso di orsi e foche al polo nord insieme al ddt al pcb e altra robaccia hanno pensato di cambiare sistema. Ecco Euro 12345ecc con la marmitta catalitica, fuori il piombo e dentro il benzene. Peccato che la marmitta catalitica deve stare a 6-700°C per fare il suo lavoro. Per i primi km è fredda e non catalizza un bel nulla. Così il benzene viene emesso dagli scarichi senza essere bruciato dal catalizzatore (notare il puzzo dei motori appena avviati diverso da quello dei motori caldi). In città si viaggia quasi sempre a motore freddo per cui si vive in una nuvola di benzene evaporato bello che pronto a cancrizzarci i polmoncini già provati da tanta robaccia.
E danno la colpa alle sigarette anche light...
Ma veramente il fumo di un'erbaccia fa tutti sti danni e il benzene no?
Un'altra. Chi ha un figlio calciatore come me avrà visto proliferare i campetti di calcio in erba sintetica. Nella moquette viene messo l'intaso che serve a rendere il campo più simile a quello naturale con rimbalzi regolari del pallone. L'intaso è (era) gomma nera triturata ottenuta dal riciclo di pneumatici usati. Due anni orsono esce fuori un articolone sui giornali tipo "Giovani calciatori rischiano il cancro" Genitori terrorizzati a chiedersi perchè. Perchè la gomma riciclata esposta al sole emette IPA! Teribbile! Nel giro di un anno tutti i campetti di Firenze sono stati rifatti sostituendo l'intaso riciclato con caucciù naturale, costoso tre volte il vecchio. E allora? Gli IPA del campetto danno cancro ai bambini e quelli delle automobili no?
E quando le ruote sono a consumarsi sotto la macchina non emettono nulla?
Ci pisciano addosso e ci dicono che piove...
Non c'è dubbio che fumare fa male ma da questo a cercare di dimostrare che il K ai polmoni è un'esclusiva delle sigarette e per questo criminalizzare i fumatori mi è sempre parso strano. Comodo accusare le sigarette per nascondere il benzene, l'amianto, le nanoparticelle PM2.5, le radiazioni e tutti i contaminanti che circondano il nostro vivere.
Ecco cosa si legge in http://www.dire.it/DIRE-WELFARE/tumore_ai.php?c=12122&m=10&l=it
"Ogni ora, in Italia, quattro persone si ammalano di tumore del polmone. Un 'killer' che non perdona e che colpisce sempre di piu' le donne, con una novita' che poi e' anche un mistero, secondo i medici. La malattia, infatti, e' in aumento tra le signore che non fumano, e non hanno mai fumato e non si riesce a capire perche'. Si temono fattori genetici."
Duri eh... nemmeno all'evidenza si arrendono pur di non interferire col commercio di petrolio. Tirano in ballo la genetica. Ma se è genetico il problema perchè esce solo ora e perchè queste portatrici di gene difettoso non si sono estinte 20000 anni fa o prima insieme agli uomini di Neanderthal?
Una per tutte. Il benzene o benzolo è un IPA, (idrocarburo policiclico aromatico), tutti gli IPA sono notoriamente e provatamente cancerogeni e mutageni. La benzina per far funzionare un motore deve contenere un antidetonante che impedisce le preaccensioni della miscela aria/benza. Una volta usavano il piombo (velenoso ma non cancerogeno) ma da quando l'hanno trovato nel grasso di orsi e foche al polo nord insieme al ddt al pcb e altra robaccia hanno pensato di cambiare sistema. Ecco Euro 12345ecc con la marmitta catalitica, fuori il piombo e dentro il benzene. Peccato che la marmitta catalitica deve stare a 6-700°C per fare il suo lavoro. Per i primi km è fredda e non catalizza un bel nulla. Così il benzene viene emesso dagli scarichi senza essere bruciato dal catalizzatore (notare il puzzo dei motori appena avviati diverso da quello dei motori caldi). In città si viaggia quasi sempre a motore freddo per cui si vive in una nuvola di benzene evaporato bello che pronto a cancrizzarci i polmoncini già provati da tanta robaccia.
E danno la colpa alle sigarette anche light...
Ma veramente il fumo di un'erbaccia fa tutti sti danni e il benzene no?
Un'altra. Chi ha un figlio calciatore come me avrà visto proliferare i campetti di calcio in erba sintetica. Nella moquette viene messo l'intaso che serve a rendere il campo più simile a quello naturale con rimbalzi regolari del pallone. L'intaso è (era) gomma nera triturata ottenuta dal riciclo di pneumatici usati. Due anni orsono esce fuori un articolone sui giornali tipo "Giovani calciatori rischiano il cancro" Genitori terrorizzati a chiedersi perchè. Perchè la gomma riciclata esposta al sole emette IPA! Teribbile! Nel giro di un anno tutti i campetti di Firenze sono stati rifatti sostituendo l'intaso riciclato con caucciù naturale, costoso tre volte il vecchio. E allora? Gli IPA del campetto danno cancro ai bambini e quelli delle automobili no?
E quando le ruote sono a consumarsi sotto la macchina non emettono nulla?
Ci pisciano addosso e ci dicono che piove...
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Re: Ricerca Cancro e Terapie
Sauro ha scritto:XENA ha scritto:Sauro
sei riuscito a leggere quel link che postai riguardo la clinica argentina che lavora con le staminali ?
adesso lo cerco e lo metto qui
No Simo, ripostalo e lo leggo subito. Ciao
lo hai letto ?
vabbè non credo aspetto...
Re: Ricerca Cancro e Terapie
XENA ha scritto:Sauro ha scritto:XENA ha scritto:Sauro
sei riuscito a leggere quel link che postai riguardo la clinica argentina che lavora con le staminali ?
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No Simo, ripostalo e lo leggo subito. Ciao
lo hai letto ?
vabbè non credo aspetto...
L'ho letto nelle parti che riguardano la lotta al nostro nemico mister K. Lavorano anche con le staminali ma come al solito per le terapie alternative, su malati ormai stremati dalle terapie classiche, e per forza con risultati non esaltanti.
Se capisco bene il gergo tecnico riescono a scatenare una reazione autoimmune contro il tumore con trapianti autologhi di vari tipi cellulari. Le tecniche sono sei e le usano tutte o in parte secondo il tumore.
Aspetta che trovi il tempo per capire meglio e ti aggiorno.
Ospite- Ospite
Re: Ricerca Cancro e Terapie
http://www.prevenzionetumori.it/archivio/archivio_text.php?cat_id=632&pos=55
Re: Ricerca Cancro e Terapie
http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/altrenotizie/visualizza_new.html_787366706.html
ANTONIO55- forista esperto
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Re: Ricerca Cancro e Terapie
Come ho già scritto, + che IFNalfa dovrebbero usare IFNgamma o TNF.
Ma magari è + difficile far si che venga prodotto dalle celluele ed usano quello + disponibiile.
E' questa la ragionoe, per me, dei dati non eccezionali.
Ma magari è + difficile far si che venga prodotto dalle celluele ed usano quello + disponibiile.
E' questa la ragionoe, per me, dei dati non eccezionali.
silver surfer- Forista medio
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Re: Ricerca Cancro e Terapie
La Regina Mater sta lavorando con le staminali. In Argentina la legge è diversa dalla nostra, è molto ma molto più permissiva. Noi ci abbiamo er Papa
Leggo che ci sono fior di ricercatori nordamericani che si spostano in america latina per avere le mani più libere e che c'è tanta gente ammalata che va al Regina Mater. Purtroppo si fanno pagare e salato.
Interessante la vaccinoterapia contro il glioma IV e il carcinoma al polmone ma anche i discreti risultati contro le lesioni al midollo, la SLA, la SM e altre malattie degenerative.
Tuttavia non trovo pubblicazioni a parte quelle del loro sito. Cercherò meglio.
Leggo che ci sono fior di ricercatori nordamericani che si spostano in america latina per avere le mani più libere e che c'è tanta gente ammalata che va al Regina Mater. Purtroppo si fanno pagare e salato.
Interessante la vaccinoterapia contro il glioma IV e il carcinoma al polmone ma anche i discreti risultati contro le lesioni al midollo, la SLA, la SM e altre malattie degenerative.
Tuttavia non trovo pubblicazioni a parte quelle del loro sito. Cercherò meglio.
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Re: Ricerca Cancro e Terapie
http://www.corriere.it/salute/08_ottobre_09/staminali_testicoli_608d54f8-9604-11dd-86ba-00144f02aabc.shtml
silver surfer- Forista medio
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Re: Ricerca Cancro e Terapie
Mai "smile" fu più appropriata.
ANTONIO55- forista esperto
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Re: Ricerca Cancro e Terapie
glossario di terminologia medica :
http://glossario.paginemediche.it/it/glossario_popup/glossario/search.aspx?text=STUDI+DI+TRATTAMENTO
http://glossario.paginemediche.it/it/glossario_popup/glossario/search.aspx?text=STUDI+DI+TRATTAMENTO
Re: Ricerca Cancro e Terapie
Guardate cosa scrivono su http://www.senologia.it/rivista/pdf/54/obiettivosu.pdf
tra l'altro si legge:
.... Gli attuali trattamenti, disegnati principalmente contro le cellule proliferanti, sono infatti indirizzati ad una riduzione dell’intera massa tumorale e non necessariamente ad un annientamento della frazione staminale/tumorigenica caratterizzata -per contro- da una elevata espressione di proteine appartenenti alla famiglia dei trasportatori di membrana ABC (che favoriscono l’efflusso cellulare di farmaci e sono coinvolti nella resistenza a farmaci quali paclitaxel, cisplatino, 5-fluorouracile, mitoxantrone, methotrexate, antracicline, etoposide, alcaloidi della vinca, camptotecine, topotecan, imatinib), da alterazioni nei meccanismi di riparazione del DNA, dalla presenza di fattori citoprotettivi, quali attivazione di telomerasi ed elevata espressione di fattori anti-apoptotici, e da una relativamente modesta velocità di crescita a fronte di un elevato potenziale proliferativo. Il trattamento, pertanto, malgrado provochi una significativa riduzione della massa tumorale (attualmente considerata indicatore di risposta clinica e, conseguentemente, di sopravvivenza del paziente) può lasciare del tutto inalterata la frazione di cellule staminali tumorali, in grado quindi di proliferare e rigenerare la neoplasia sia a livello locale sia a distanza. Per l’eradicazione del tumore è ipotizzabile sia quindi necessario bersagliare direttamente la cellula staminale tumorale/progenitore tumorigenico.
Confermano dunque che la chemioterapia classica non sorte effetti di rilievo sulla malattia se non un prolungamento della sopravvivenza (tutto da dimostrare) e/o un periodo di latenza peraltro controbilanciato da una pessima qualità di vita ed effetti avversi pesanti dovuti ai farmaci antiblastici e alle terapie ormonali.
Nella prima riga è rappresentao lo schema del trattamento attuale con distruzione della neoplasia ma sopravvivenza delle staminali tumorali che a lungo termine scatenano la recidiva. Nella seconda riga c'è lo schema futuro con distruzione delle sole cellule ST che a breve produce una risposta parziale con permanenza della massa ma con guarigione completa a lungo termine perchè il tumore non viene più alimentato dalle ST. Nella terza descrive un terzo modo con cui si distruggono sia le ST che la neoplasia con guarigione completa.
tra l'altro si legge:
.... Gli attuali trattamenti, disegnati principalmente contro le cellule proliferanti, sono infatti indirizzati ad una riduzione dell’intera massa tumorale e non necessariamente ad un annientamento della frazione staminale/tumorigenica caratterizzata -per contro- da una elevata espressione di proteine appartenenti alla famiglia dei trasportatori di membrana ABC (che favoriscono l’efflusso cellulare di farmaci e sono coinvolti nella resistenza a farmaci quali paclitaxel, cisplatino, 5-fluorouracile, mitoxantrone, methotrexate, antracicline, etoposide, alcaloidi della vinca, camptotecine, topotecan, imatinib), da alterazioni nei meccanismi di riparazione del DNA, dalla presenza di fattori citoprotettivi, quali attivazione di telomerasi ed elevata espressione di fattori anti-apoptotici, e da una relativamente modesta velocità di crescita a fronte di un elevato potenziale proliferativo. Il trattamento, pertanto, malgrado provochi una significativa riduzione della massa tumorale (attualmente considerata indicatore di risposta clinica e, conseguentemente, di sopravvivenza del paziente) può lasciare del tutto inalterata la frazione di cellule staminali tumorali, in grado quindi di proliferare e rigenerare la neoplasia sia a livello locale sia a distanza. Per l’eradicazione del tumore è ipotizzabile sia quindi necessario bersagliare direttamente la cellula staminale tumorale/progenitore tumorigenico.
Confermano dunque che la chemioterapia classica non sorte effetti di rilievo sulla malattia se non un prolungamento della sopravvivenza (tutto da dimostrare) e/o un periodo di latenza peraltro controbilanciato da una pessima qualità di vita ed effetti avversi pesanti dovuti ai farmaci antiblastici e alle terapie ormonali.
Nella prima riga è rappresentao lo schema del trattamento attuale con distruzione della neoplasia ma sopravvivenza delle staminali tumorali che a lungo termine scatenano la recidiva. Nella seconda riga c'è lo schema futuro con distruzione delle sole cellule ST che a breve produce una risposta parziale con permanenza della massa ma con guarigione completa a lungo termine perchè il tumore non viene più alimentato dalle ST. Nella terza descrive un terzo modo con cui si distruggono sia le ST che la neoplasia con guarigione completa.
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Re: Ricerca Cancro e Terapie
Non ricordo se lo avevo già postato quest'articolo,parla del lapatinib un farmaco di cui avevo dato delle info,
riposto cmq :
La chemioterapia attuale non elimina le cellule staminali del cancro al seno
Il frequente insuccesso della chemioterapia nell'eliminazione totale del cancro al seno si spiega soprattutto col fatto che non distrugge le cellule staminali del tumore, ed e' per questo che poi ricompare, segnala uno studio pubblicato il 29 aprile.
Se i farmaci oncologici convenzionali distruggono la disseminazione del cancro, lasciano pero' intatte le sue cellule staminali, spiegano gli autori avvalendosi della metafora del giardiniere che taglia "le erbacce del giardino ma non le loro radici".
"Uno dei motivi per cui la chemioterpia che si utilizza oggi non e' coronata frequentemente da successo, si spiega col fatto che il trattamento distrugge il tumore ma lascia intatte le sue cellule staminali", ha detto Michael Lewis della facolta' di medicina Baylor (BCM) a Houston (Texas), principale autore dei lavori pubblicati nella versione online del Journal of The National Cancer Institute. "Sembra che queste cellule, per loro natura siano resistenti agli effetti dei trattamenti anticancerogeni attuali", ha spiegato.
Percio', mettere a punto dei medicinali da indirizzare specificatamente verso le cellule staminali del cancro e', secondo l'oncologo, la via da seguire per combattere piu' efficacemente i tumori. Come primo atto, Lewis prevede di sviluppare dei recettori biologici per le cellule staminali cancerose del seno, in modo da distruggerle sistematicamente. Sostiene che il farmaco lapatinib o TYKERB del laboratorio britannico GlaxoSmithKline, combinato con altri anticancerogeni, parrebbe efficace nella distruzione sia delle cellule staminali cancerose sia dello stesso tumore. Il promettente farmaco, ancora in fase di sperimentazione, e' stato studiato per trattare forme di cancro al seno che hanno fatto metastasi, e contiene il recettore di una proteina chiamata HER2.
Fonte: Aduc (05/05/2008
ogni tipo di k ha bisogno di farmaci diversi ,per essere eradicato nelle sue staminali replicanti.
riposto cmq :
La chemioterapia attuale non elimina le cellule staminali del cancro al seno
Il frequente insuccesso della chemioterapia nell'eliminazione totale del cancro al seno si spiega soprattutto col fatto che non distrugge le cellule staminali del tumore, ed e' per questo che poi ricompare, segnala uno studio pubblicato il 29 aprile.
Se i farmaci oncologici convenzionali distruggono la disseminazione del cancro, lasciano pero' intatte le sue cellule staminali, spiegano gli autori avvalendosi della metafora del giardiniere che taglia "le erbacce del giardino ma non le loro radici".
"Uno dei motivi per cui la chemioterpia che si utilizza oggi non e' coronata frequentemente da successo, si spiega col fatto che il trattamento distrugge il tumore ma lascia intatte le sue cellule staminali", ha detto Michael Lewis della facolta' di medicina Baylor (BCM) a Houston (Texas), principale autore dei lavori pubblicati nella versione online del Journal of The National Cancer Institute. "Sembra che queste cellule, per loro natura siano resistenti agli effetti dei trattamenti anticancerogeni attuali", ha spiegato.
Percio', mettere a punto dei medicinali da indirizzare specificatamente verso le cellule staminali del cancro e', secondo l'oncologo, la via da seguire per combattere piu' efficacemente i tumori. Come primo atto, Lewis prevede di sviluppare dei recettori biologici per le cellule staminali cancerose del seno, in modo da distruggerle sistematicamente. Sostiene che il farmaco lapatinib o TYKERB del laboratorio britannico GlaxoSmithKline, combinato con altri anticancerogeni, parrebbe efficace nella distruzione sia delle cellule staminali cancerose sia dello stesso tumore. Il promettente farmaco, ancora in fase di sperimentazione, e' stato studiato per trattare forme di cancro al seno che hanno fatto metastasi, e contiene il recettore di una proteina chiamata HER2.
Fonte: Aduc (05/05/2008
ogni tipo di k ha bisogno di farmaci diversi ,per essere eradicato nelle sue staminali replicanti.
Re: Ricerca Cancro e Terapie
Da http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=6026
Pier Franco Conte, Oncologo dell'Università di Modena e Reggio Emilia, ha spiegato: “Abbiamo dimostrato l'efficacia della molecola lapatinib che, nella terapia pre-chirurgica, ha portato ad una riduzione notevole della dimensione del tumore. E proprio la riduzione della massa tumorale ha reso possibile la chirurgia conservativa nel 50% dei casi”. Non solo, nel 45% dei casi, dopo la terapia e l'intervento chirurgico, si è osservata la totale scomparsa del cancro”.
Redazione MolecularLab.it (04/06/2008)
impostando una ricerca su lapatinib escono molte notizie confortanti. Viene usato in associazione con antiblastici e pare che non aggravi gli effetti avversi...
Da http://www.oncoginecologia.net/index.php?show=11840&pageNum=0&sito=163
Il tempo mediano alla progressione è stato di 8.4 mesi nel gruppo terapia di combinazione rispetto ai 4.4 mesi nel gruppo monoterapia.
Questo miglioramento è stato raggiunto senza un aumento degli effetti tossici gravi o di eventi cardiaci sintomatici.
I dati dello studio hanno dimostrato che Lapatinib, associato alla Capecitabina, è superiore alla sola Capecitabina nelle donne con tumore alla mammella avanzato.......
Questa è la valutazione EMEA
http://www.emea.europa.eu/humandocs/PDFs/EPAR/tyverb/H-795-it1.pdf
e questa è una testimonianza
http://durecomemuri.forumup.it/about561-30.html
Pier Franco Conte, Oncologo dell'Università di Modena e Reggio Emilia, ha spiegato: “Abbiamo dimostrato l'efficacia della molecola lapatinib che, nella terapia pre-chirurgica, ha portato ad una riduzione notevole della dimensione del tumore. E proprio la riduzione della massa tumorale ha reso possibile la chirurgia conservativa nel 50% dei casi”. Non solo, nel 45% dei casi, dopo la terapia e l'intervento chirurgico, si è osservata la totale scomparsa del cancro”.
Redazione MolecularLab.it (04/06/2008)
impostando una ricerca su lapatinib escono molte notizie confortanti. Viene usato in associazione con antiblastici e pare che non aggravi gli effetti avversi...
Da http://www.oncoginecologia.net/index.php?show=11840&pageNum=0&sito=163
Il tempo mediano alla progressione è stato di 8.4 mesi nel gruppo terapia di combinazione rispetto ai 4.4 mesi nel gruppo monoterapia.
Questo miglioramento è stato raggiunto senza un aumento degli effetti tossici gravi o di eventi cardiaci sintomatici.
I dati dello studio hanno dimostrato che Lapatinib, associato alla Capecitabina, è superiore alla sola Capecitabina nelle donne con tumore alla mammella avanzato.......
Questa è la valutazione EMEA
http://www.emea.europa.eu/humandocs/PDFs/EPAR/tyverb/H-795-it1.pdf
e questa è una testimonianza
http://durecomemuri.forumup.it/about561-30.html
Ospite- Ospite
Re: Ricerca Cancro e Terapie
....se vi servono news sul lapatinib sono la persona giusta.
Credo che Ale l'abbia ricevuto per uso compassionevole: il suo centro l'ha in sperimentazione.
Credo che Ale l'abbia ricevuto per uso compassionevole: il suo centro l'ha in sperimentazione.
silver surfer- Forista medio
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Re: Ricerca Cancro e Terapie
silver surfer ha scritto:....se vi servono news sul lapatinib sono la persona giusta.
Credo che Ale l'abbia ricevuto per uso compassionevole: il suo centro l'ha in sperimentazione.
Si, dacci un po' di notizie... e dimmi se mi sbaglio ma ho capito bene che è più efficace su pazienti non trattati in precedenza? Si usa solo sulle HER2+ o anche sulle altre?
Devo fare breccia nella Giuliana, cugina coetanea della Manu, K mammario con i nodi ascellari interessati, diagnosticato 6 mesi fa, chirurgia, sentinella positiva e seconda chirurgia, chemio; è una tipa molto riservata e non è facile capire le sue condizioni, non ne parla. L'ho vista male male, moralmente a terra, dimagrita, terrorizzata... non fa nessuna terapia di sostegno... Sto provando tramite sua sorella e sua mamma a farle prendere almeno un po' di aloe e qualche vitamina... a proteggere il SI... è andata in leucopenia già due volte...
Ospite- Ospite
Re: Ricerca Cancro e Terapie
E' farmaco ancora sperimentale , in buona misura.
Non credo ci siano casistiche probanti di uso in pazienti naive: ha ancora molta pappa da mangiare prima di essere approvato in quelle indicazioni.
Questo anche a dire quanta strada deve fare un farmaco prima di entrare nell'uso "di routine", e quanto siano un po' sospette quelle terapie che dicono "solo pazienti naive" (come minimo poco etiche!).
Ciò detto: si usa nei casi di sovraepressione ErbB1- ErbB2 ed è gravato dei suoi effetti collaterali anche duri da accettare, quali rash cutanei, ulcerazione periungueali, fragilità di unghie e capelli.
Tengono anche molto sott'occhio la funzionalità cardiaca: forse farmaci similari hanno dato problemi a quel livello.
Gli studi preliminari dicono di risultati apprezzabili, ma non mi pare proprio la mano santa; non da solo, per lo meno...
Non credo ci siano casistiche probanti di uso in pazienti naive: ha ancora molta pappa da mangiare prima di essere approvato in quelle indicazioni.
Questo anche a dire quanta strada deve fare un farmaco prima di entrare nell'uso "di routine", e quanto siano un po' sospette quelle terapie che dicono "solo pazienti naive" (come minimo poco etiche!).
Ciò detto: si usa nei casi di sovraepressione ErbB1- ErbB2 ed è gravato dei suoi effetti collaterali anche duri da accettare, quali rash cutanei, ulcerazione periungueali, fragilità di unghie e capelli.
Tengono anche molto sott'occhio la funzionalità cardiaca: forse farmaci similari hanno dato problemi a quel livello.
Gli studi preliminari dicono di risultati apprezzabili, ma non mi pare proprio la mano santa; non da solo, per lo meno...
silver surfer- Forista medio
-
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Re: Ricerca Cancro e Terapie
..."solo pazienti naive" (come minimo poco etiche!)
Scusami l'ignoranza ma che cos'è una paziente naive?
Ospite- Ospite
Re: Ricerca Cancro e Terapie
Sauro ha scritto:
Scusami l'ignoranza ma che cos'è una paziente naive?
Sauro ha scritto:.....è più efficace su pazienti non trattati in precedenza?
...quello è!
silver surfer- Forista medio
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Re: Ricerca Cancro e Terapie
http://quotidianonet.ilsole24ore.com/salute/2008/10/27/128472-ecco_pomodoro_viola_anti_cancro.shtml
dove si legge tra l'altro:
... Se utilizzeremo la modificazione genetica è solo per cercare di produrre più frutti ricchi di antiossidanti, come i mirtili",- ha spiegato Chiara Tonelli, coordinatrice dello studio milanese...
L'ho sentita anche al TG stabbella notizia con il solito Veronesi a perorare la causa degli OGM della Nestlè. Dice che questi antiossidanti si trovano nell'uva nera, nei mirtilli ecc... allora perchè perdere tempo a infilarli nei pomodori? o non bastava mangiare uva e mirtilli?
Ricerche del kaiser...
dove si legge tra l'altro:
... Se utilizzeremo la modificazione genetica è solo per cercare di produrre più frutti ricchi di antiossidanti, come i mirtili",- ha spiegato Chiara Tonelli, coordinatrice dello studio milanese...
L'ho sentita anche al TG stabbella notizia con il solito Veronesi a perorare la causa degli OGM della Nestlè. Dice che questi antiossidanti si trovano nell'uva nera, nei mirtilli ecc... allora perchè perdere tempo a infilarli nei pomodori? o non bastava mangiare uva e mirtilli?
Ricerche del kaiser...
Ospite- Ospite
Re: Ricerca Cancro e Terapie
...ovviamente ha omesso di dire che su more e mirtilli ci guadagna chi li produce, mentre sugli OGM c'è il brevetto e le royalties le incassa uno solo, ovvero il giaguaro di cui lui è amico.
"A quanto lo mettiamo al kg oggi il pomodoro?
Facciamo 35€? no, io dico che se lo comprano anche a 45€"
"A quanto lo mettiamo al kg oggi il pomodoro?
Facciamo 35€? no, io dico che se lo comprano anche a 45€"
silver surfer- Forista medio
-
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Re: Ricerca Cancro e Terapie
Scoperto interruttore in staminali del cervello che blocca la crescita dei tumori
E' una proteina-recettore delle staminali del cervello che se acceso blocca la moltiplicazione delle staminali maligne
E' una proteina-recettore delle staminali del cervello che se acceso blocca la moltiplicazione delle staminali maligne
http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=5271
http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=4650
Wilhelm Reich: un genio !!
Salve a tutti.
Provate a dare un'occhiata qui:
www.cellulacancerosa.net
Un abbraccio !
Provate a dare un'occhiata qui:
www.cellulacancerosa.net
Un abbraccio !
lupomag- Forista junior
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Numero di messaggi : 183
Età : 59
Località : taviano
Data d'iscrizione : 17.11.08
Re: Ricerca Cancro e Terapie
Lupomag ho dato un'occhiata al sito....ma ancora non mi sono fatta bene un'idea.
Ti va di spiegarci a parole tue di che si tratta?
grazie
mara
Ti va di spiegarci a parole tue di che si tratta?
grazie
mara
mara- Utente Senior
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Numero di messaggi : 5443
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Località : san mauro
Data d'iscrizione : 18.05.08
Re: Ricerca Cancro e Terapie
Se dovessi usare parole mie, userei esattamente quelle del sito che ho menzionato, perchè (con grande umiltà) è opera mia ed è tuttora in costruzione. E' mia intenzione conoscere l'opinione di persone attente, come buona parte di quelle presenti in questo forum; gradirei pareri di ogni tipo, positivi o negativi che siano, sull'argomento che è stato esposto nel sito e su come è stato posto.
Grazie per l'attenzione che avrete pazienza di dedicare.
Grazie per l'attenzione che avrete pazienza di dedicare.
lupomag- Forista junior
-
Numero di messaggi : 183
Età : 59
Località : taviano
Data d'iscrizione : 17.11.08
Re: Ricerca Cancro e Terapie
Ok,allora mi prendo un po di tempo per visionarlo bene!
mara- Utente Senior
-
Numero di messaggi : 5443
Età : 52
Località : san mauro
Data d'iscrizione : 18.05.08
Re: Ricerca Cancro e Terapie
...eccezzionale lupomag! davvero...grandioso! ho capito bene tu sei l'ideatore del sito?, non avevo mai letto niente del genere, non sono all'altezza di emettere giudizi scientifici x ciò che mi riguarda, ma se, come ragionevolmente sembra, quello che lì si legge ha dell'incredibile! cancro come origine e formazione,fuori da tutti gli schemi, ma quella lì descritta l' "orgonomia"? è così? da chi e dove viene eseguita? nessun "luminare" ha contrastato questi studi qui da noi? e come si ricava? come si applica in natura contro la desertificazione?
Esponiti un pò di + nel sito! ne vale davvero la pena! chi 6? che studi hai?
scusa x le domande, ma trovo molto interessante la cosa! grazie!
Esponiti un pò di + nel sito! ne vale davvero la pena! chi 6? che studi hai?
scusa x le domande, ma trovo molto interessante la cosa! grazie!
lalba- Utente Senior
-
Numero di messaggi : 1013
Località : Forlì
Data d'iscrizione : 29.12.07
Re: Ricerca Cancro e Terapie
Ciao Lupomag,ho rapidamenete dato un'occhiata al sito postato ,lo devo rileggere con calma e approfondire ,però vorrei domandarti qual'è la tua esperienza per capire meglio.
grazie
grazie
Re: Ricerca Cancro e Terapie
Wilhelm Reich può essere paragonato a Nikola Tesla.
Due grandi scienziati con l'idea della ricerca per il benessere dell'umanità scevra da ogni possibile commercializzazione.
Peccato non averne più di simili cervelli!
Ossia ci saranno pure ma non con lo stesso spirito di carità e di umanità.
Antonio
Due grandi scienziati con l'idea della ricerca per il benessere dell'umanità scevra da ogni possibile commercializzazione.
Peccato non averne più di simili cervelli!
Ossia ci saranno pure ma non con lo stesso spirito di carità e di umanità.
Antonio
ANTONIO55- forista esperto
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Numero di messaggi : 620
Età : 69
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Data d'iscrizione : 07.01.08
Re: Ricerca Cancro e Terapie
questo Dottor Armando Vecchietti citato nel tuo sito è distante circa 20 minuti da casa mia ....
Re: Ricerca Cancro e Terapie
Lupomag sarebbe interressante sapere quali tipo di supporto scientifico ha questa pratica ,e anche esperienze dirette.
Re: Ricerca Cancro e Terapie
Anch'io quoto Sauro e condivido le sue teorie .Ottime le sue spiegazioni sulla MU
Ivana- Forista medio
-
Numero di messaggi : 243
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Località : PALERMO
Data d'iscrizione : 23.05.08
Re: Ricerca Cancro e Terapie
C'è qualcuno che riesce a tradurre?
http://www.nature.com/cdd/journal/v16/n1/full/cdd2008139a.html
un trova nella pagina con chiave cancer porta a un paragrafo che mi pare interessante
http://www.nature.com/cdd/journal/v16/n1/full/cdd2008139a.html
un trova nella pagina con chiave cancer porta a un paragrafo che mi pare interessante
Ospite- Ospite
Re: Ricerca Cancro e Terapie
Scoperto il gene dell'immortalità delle staminali tumorali.
http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2009/01/01/141827-scoperta_immortalita_delle_cellule.shtml
Scoperta l'immortalità delle cellule
Tolto il gene P21, ora il cancro 'muore'
Team
di oncologi milanesi scopre la molecola che garantisce l'immortalita'
alle staminali del cancro perche' aumenta la loro capacita' di riparare
il Dna. Colpendo p21 nelle staminali delle leucemie, l'equipeha
raggiunto un importante passo verso la fine delle cellule tumorali.
Roma, 1 gennaio 2009 - Svelata dagli scienziati del campus Ifom-Ieo di Milano la
strada per eliminare le cellule staminali del cancro, le vere
responsabili dell’inguaribilità della malattia. I ricercatori guidati
da Pier Giuseppe Pelicci, direttore scientifico del dipartimento di
oncologia sperimentale dell’istituto europeo di oncologia (Ieo) e
docente di patologia generale all’università di Milano, hanno scoperto
come le cellule staminali del cancro diventano immortali. Sono gli
stessi oncogeni, i geni che innescano il processo tumorale, che
impediscono alle staminali di invecchiare, mantenendo intatta la loro
capacità di formare nuovo tessuto, il tumore. In pratica le cellule
madri del cancro si replicano più lentamente delle altre per avere il
tempo di riparare i danni. E così facendo diventano virtualmente
immortali. La scoperta si è guadagnata le pagine della prestigiosa
rivista Nature.
" I farmaci attuali - spiegano, in una nota, gli
oncologi che hanno lavorato al progetto - sono diretti contro le altre
cellule tumorali, le figlie. Questa scoperta apre la via all’altra fase
della cura, mirata a colpire le cellule staminali da cui originano,
dunque le madri». Nuovi farmaci con questa funzione sono già in
sperimentazione clinica sull’uomo: «Nei prossimi 5-10 anni - assicurano
gli scienziati - potrebbero diventare disponibili, per alcune forme di
tumore». La ricerca è stata effettuata in collaborazione con
l’università degli Studi di Milano.
«Già sapevamo che, a differenza delle normali cellule staminali dei
tessuti che invecchiano e muoiono, le staminali del cancro sono
immortali e mantengono indefinitamente la loro capacità
d’automantenersi e di generare cellule tumorali. Ma - spiega Pelicci -
non sapevamo perchè. Come fanno le staminali del cancro a evadere il
processo fisiologico dell’invecchiamento e della morte alimentando
all’infinito il tumore?», chiede provocatoriamente il ricercatore che
ha trovato la risposta al quesito.
Il team ha infatti scoperto che «gli stessi geni
responsabili di uno specifico tipo di tumore, nel caso dello studio
della leucemia mieloide acuta, sono anche la causa diretta
dell’immortalità delle cellule staminali. Questo effetto - ammette -
era del tutto inatteso, perchè si sapeva che le cellule del nostro
organismo si difendono dagli oncogeni attivando un processo
d’invecchiamento precoce, la senescenza, o addirittura di morte, cioè
l’apoptosi». Ma questa procedura di difesa, hanno osservato i
ricercatori, non si attiva nelle cellule staminali. «Le cellule
staminali, infatti, sopravvivono all’oncogene e non smettono di
funzionare».
«Le normali cellule staminali dei nostri tessuti - interviene Andrea
Viale, uno degli autori della scoperta - accumulano nel tempo danni a
carico del loro genoma, smettono di funzionare e quindi muoiono. Nel
caso delle staminali del cancro, sono gli oncogeni a renderle invece
immortali aumentando le loro capacità di riparo del danno genomico. In
questo modo le cellule staminali leucemiche non invecchiano e
continuano ad alimentare, indefinitamente, la leucemia».
Gli scienziati hanno scoperto che gli oncogeni facilitano la
riparazione del genoma, e quindi l’immortalità delle cellule staminali,
provocando l’attivazione di un gene: il p21). Questo, proseguono,
rallenta la proliferazione delle cellule staminali, lasciando loro più
tempo per riparare il genoma danneggiato. In sostanza, le cellule
staminali della leucemia non invecchiano perchè proliferano poco.
Infatti, straordinariamente, quando l’èquipe di Pelicci ha tolto il
gene p21 dalle leucemie, ha visto le cellule staminali proliferare di
più, accumulare danni al genoma e quindi morire. E con loro anche la
leucemia. Questi risultati forniscono una rappresentazione nuova dei
tumori. Essi sono formati da rarissime cellule staminali - che
proliferano poco - e da tante cellule figlie che, come già sapevamo,
proliferano molto.
«Tutto questo - affermano i ricercatori italiani - ha
una grande implicazione per il trattamento dei tumori: le terapie
anti-tumorali disponibili, infatti, colpiscono principalmente le
cellule proliferanti, e sono quindi poco, o per nulla, efficaci sulle
cellule staminali del cancro. Occorre quindi trovare terapie che
agiscano sulle staminali. E ora la strada è segnata».
«La nostra scoperta - commenta Pelicci - definisce un metodo per
eliminare le cellule staminali del cancro: bloccare i loro sistemi di
riparazione del genoma. In questo modo, infatti, le cellule staminali
del cancro accumuleranno danno genomico, invecchieranno e moriranno,
come fanno normalmente le cellule staminali dei nostri tessuti. Nuovi
farmaci che inibiscono il riparo del genoma stanno muovendo i primi
passi della sperimentazione clinica nell’uomo. Sapremo nei prossimi
5-10 anni quanto sono importanti nella cura dei tumori».
La ricerca - precisa infine il comunicato - è stata realizzata nei
laboratori dell’Ieo, in collaborazione con l’università degli Studi di
Milano (dipartimento di scienze biomolecolari e biotecnologie e
dipartimento di medicina, chirurgia e odontoiatria) e con l’università
degli Studi di Perugia (dipartimento di medicina clinica e
sperimentale, policlinico Monteluce). Ed è stata possibile grazie ai
finanziamenti dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro
(Airc), del ministero della Salute, di Cariplo e della Comunità europea.
http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2009/01/01/141827-scoperta_immortalita_delle_cellule.shtml
Scoperta l'immortalità delle cellule
Tolto il gene P21, ora il cancro 'muore'
Team
di oncologi milanesi scopre la molecola che garantisce l'immortalita'
alle staminali del cancro perche' aumenta la loro capacita' di riparare
il Dna. Colpendo p21 nelle staminali delle leucemie, l'equipeha
raggiunto un importante passo verso la fine delle cellule tumorali.
Roma, 1 gennaio 2009 - Svelata dagli scienziati del campus Ifom-Ieo di Milano la
strada per eliminare le cellule staminali del cancro, le vere
responsabili dell’inguaribilità della malattia. I ricercatori guidati
da Pier Giuseppe Pelicci, direttore scientifico del dipartimento di
oncologia sperimentale dell’istituto europeo di oncologia (Ieo) e
docente di patologia generale all’università di Milano, hanno scoperto
come le cellule staminali del cancro diventano immortali. Sono gli
stessi oncogeni, i geni che innescano il processo tumorale, che
impediscono alle staminali di invecchiare, mantenendo intatta la loro
capacità di formare nuovo tessuto, il tumore. In pratica le cellule
madri del cancro si replicano più lentamente delle altre per avere il
tempo di riparare i danni. E così facendo diventano virtualmente
immortali. La scoperta si è guadagnata le pagine della prestigiosa
rivista Nature.
" I farmaci attuali - spiegano, in una nota, gli
oncologi che hanno lavorato al progetto - sono diretti contro le altre
cellule tumorali, le figlie. Questa scoperta apre la via all’altra fase
della cura, mirata a colpire le cellule staminali da cui originano,
dunque le madri». Nuovi farmaci con questa funzione sono già in
sperimentazione clinica sull’uomo: «Nei prossimi 5-10 anni - assicurano
gli scienziati - potrebbero diventare disponibili, per alcune forme di
tumore». La ricerca è stata effettuata in collaborazione con
l’università degli Studi di Milano.
«Già sapevamo che, a differenza delle normali cellule staminali dei
tessuti che invecchiano e muoiono, le staminali del cancro sono
immortali e mantengono indefinitamente la loro capacità
d’automantenersi e di generare cellule tumorali. Ma - spiega Pelicci -
non sapevamo perchè. Come fanno le staminali del cancro a evadere il
processo fisiologico dell’invecchiamento e della morte alimentando
all’infinito il tumore?», chiede provocatoriamente il ricercatore che
ha trovato la risposta al quesito.
Il team ha infatti scoperto che «gli stessi geni
responsabili di uno specifico tipo di tumore, nel caso dello studio
della leucemia mieloide acuta, sono anche la causa diretta
dell’immortalità delle cellule staminali. Questo effetto - ammette -
era del tutto inatteso, perchè si sapeva che le cellule del nostro
organismo si difendono dagli oncogeni attivando un processo
d’invecchiamento precoce, la senescenza, o addirittura di morte, cioè
l’apoptosi». Ma questa procedura di difesa, hanno osservato i
ricercatori, non si attiva nelle cellule staminali. «Le cellule
staminali, infatti, sopravvivono all’oncogene e non smettono di
funzionare».
«Le normali cellule staminali dei nostri tessuti - interviene Andrea
Viale, uno degli autori della scoperta - accumulano nel tempo danni a
carico del loro genoma, smettono di funzionare e quindi muoiono. Nel
caso delle staminali del cancro, sono gli oncogeni a renderle invece
immortali aumentando le loro capacità di riparo del danno genomico. In
questo modo le cellule staminali leucemiche non invecchiano e
continuano ad alimentare, indefinitamente, la leucemia».
Gli scienziati hanno scoperto che gli oncogeni facilitano la
riparazione del genoma, e quindi l’immortalità delle cellule staminali,
provocando l’attivazione di un gene: il p21). Questo, proseguono,
rallenta la proliferazione delle cellule staminali, lasciando loro più
tempo per riparare il genoma danneggiato. In sostanza, le cellule
staminali della leucemia non invecchiano perchè proliferano poco.
Infatti, straordinariamente, quando l’èquipe di Pelicci ha tolto il
gene p21 dalle leucemie, ha visto le cellule staminali proliferare di
più, accumulare danni al genoma e quindi morire. E con loro anche la
leucemia. Questi risultati forniscono una rappresentazione nuova dei
tumori. Essi sono formati da rarissime cellule staminali - che
proliferano poco - e da tante cellule figlie che, come già sapevamo,
proliferano molto.
«Tutto questo - affermano i ricercatori italiani - ha
una grande implicazione per il trattamento dei tumori: le terapie
anti-tumorali disponibili, infatti, colpiscono principalmente le
cellule proliferanti, e sono quindi poco, o per nulla, efficaci sulle
cellule staminali del cancro. Occorre quindi trovare terapie che
agiscano sulle staminali. E ora la strada è segnata».
«La nostra scoperta - commenta Pelicci - definisce un metodo per
eliminare le cellule staminali del cancro: bloccare i loro sistemi di
riparazione del genoma. In questo modo, infatti, le cellule staminali
del cancro accumuleranno danno genomico, invecchieranno e moriranno,
come fanno normalmente le cellule staminali dei nostri tessuti. Nuovi
farmaci che inibiscono il riparo del genoma stanno muovendo i primi
passi della sperimentazione clinica nell’uomo. Sapremo nei prossimi
5-10 anni quanto sono importanti nella cura dei tumori».
La ricerca - precisa infine il comunicato - è stata realizzata nei
laboratori dell’Ieo, in collaborazione con l’università degli Studi di
Milano (dipartimento di scienze biomolecolari e biotecnologie e
dipartimento di medicina, chirurgia e odontoiatria) e con l’università
degli Studi di Perugia (dipartimento di medicina clinica e
sperimentale, policlinico Monteluce). Ed è stata possibile grazie ai
finanziamenti dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro
(Airc), del ministero della Salute, di Cariplo e della Comunità europea.
Ospite- Ospite
Re: Ricerca Cancro e Terapie
A titolo informativo posto il link di questo sito :
http://www.beike.ch/cellule-staminali
http://www.beike.ch/cellule-staminali
Re: Ricerca Cancro e Terapie
Il meccanismo che permette alle cellule di sopravvivere alla chemioterapia
Le cellule tumorali che sopravvivono alla chemioterapia si riparano e riprendono a moltiplicarsi dando origine alle recidive
Le cellule tumorali che sopravvivono alla chemioterapia si riparano e riprendono a moltiplicarsi dando origine alle recidive
Un'equipe dell'Universita' cinese di Hong Kong, diretta da Ming-Chiu Fung, ha identificato il meccanismo che permette alle cellule tumorali di sopravvivere alla chemioterapia e di tornare a svilupparsi: cio' spiegherebbe perche' alcuni tipi di cancro sono recidivi. Per eseguire l'esperimento, pubblicato su British Journal of Cancer, i ricercatori hanno trattato cellule tumorali di cervice, pelle, fegato, seno inducendo artificialmente il processo di apoptosi (forma di morte cellulare regolata geneticamente) tramite tre sostanze chimiche differenti. In questo modo hanno verificato che ci sono cellule che, pur incrociando il punto di non ritorno, sono capaci di riprendersi una volta ritirato l'elemento induttore. Riescono cosi' a recuperare dimensione e funzione, continuano a dividersi, e muoiono solo quando il nucleo che contiene la maggior parte del loro Dna inizia a disintegrarsi, cosa che avviene soltanto nella fase finale del processo di morte cellulare. "Abbiamo dimostrato che varie linee di cellule cancerogene possono sopravvivere alla morte cellulare programmata. La ricerca indica l'esistenza di una via di fuga tattica cui possono ricorrere le cellule per sopravvivere al trattamento con chemioterapia", ha spiegato Ming-Chiu. "Le nostre ricerche offrono nuove piste per indagare cosa permette alle cellule cancerogene di tornare alla vita dopo un trattamento di chemioterapia o in che modo la capacita' d'aggirare la morte cellulare possa contribuire a fare in modo che continuino a dividersi e a crescere durante i cicli di trattamento anticancro", ha aggiunto il professore. "Le risposte a queste domande ci permetteranno di raggiungere nuove mete terapeutiche nella lotta al cancro". Redazione MolecularLab.it (16/01/2009) |
Re: Ricerca Cancro e Terapie
Radiazioni, la chiave per prolungare la vita dei pazienti affetti da tumore polmonare a piccole cellule
[Data: 2007-08-24]
Uno studio ha rilevato che sottoporre il cervello a radiazioni potrebbe essere la chiave per prolungare la vita dei pazienti affetti da cancro del polmone a piccole cellule (SCLC).
I ricercatori dei Paesi Bassi hanno scoperto che la procedura aumenta la sopravvivenza dei pazienti riducendo il rischio che il cancro si diffonda al cervello, una circostanza potenzialmente letale che spesso si accompagna a questa tipologia di tumore.
Rappresentando circa il 15% di tutti i tumori al polmone diagnosticati di recente, lo SCLC è una forma aggressiva di cancro al polmone che può propagarsi ad altre parti del corpo e provocare il decesso dei pazienti in meno di un anno, anche se sottoposti a cura.
Si tratta della più comune causa di decesso connessa al tumore negli uomini e la seconda nelle donne, responsabile di 1,3 milioni di morti nel mondo ogni anno. Il fattore di rischio più significativo legato a questo tipo di cancro è un'esposizione a lungo termine ad agenti cancerogeni inalati, in particolare al fumo del tabacco.
Ricercatori del VU University Medical Centre di Amsterdam (Paesi Bassi) e l'Organizzazione europea per la ricerca e il trattamento del cancro (EORTC) hanno analizzato due gruppi di pazienti affetti da SCLC. Gli studiosi hanno scoperto che coloro che avevano ricevuto terapie standard associate a trattamenti di irradiazione cranica profilattica, ossia radiazioni applicate al cervello prima che il tumore si diffondesse nella regione cerebrale, presentavano un minore rischio di metastasi al cervello e un migliore tasso di sopravvivenza rispetto a coloro che erano stati sottoposti a trattamenti standard.
Infatti solo il 14% di pazienti affetti da SCLC trattati con irradiazione profilattica ha sviluppato tumori cerebrali, mentre più del 40% di coloro che non sono stati sottoposti a tale trattamento hanno presentato qualche forma di metastasi al cervello. Inoltre, soggetti cui è stata applicata l'irradiazione cerebrale profilattica sono sopravvissuti più a lungo delle loro controparti. Più del 27% dei pazienti sottoposti a irradiazione cranica profilattica è sopravvissuto oltre un anno, mentre la percentuale scende al 13% per i pazienti dell'altro gruppo.
«L'irradiazione cranica profilattica riduce in maniera significativa il rischio di metastasi cerebrali sintomatiche e prolunga la sopravvivenza», afferma Ben Slotman, docente di Radioterapia presso il VU University Medical Centre. «Dato che tale trattamento è ben tollerato e non incide in modo negativo sulla qualità della vita, ora l'irradiazione cranica profilattica dovrebbe essere offerta di routine a tutti i pazienti affetti da SCLC con malattia estensiva il cui tumore risponde alla chemioterapia», ha aggiunto.
Gli autori della relazione affermano che i risultati della sperimentazione, pubblicati sul «New England Journal of Medicine», dovrebbero condurre a un cambiamento nella pratica medica sia in Europa sia negli USA.
Per ulteriori informazioni consultare:
www.eortc.be [1]
[Data: 2007-08-24]
Uno studio ha rilevato che sottoporre il cervello a radiazioni potrebbe essere la chiave per prolungare la vita dei pazienti affetti da cancro del polmone a piccole cellule (SCLC).
I ricercatori dei Paesi Bassi hanno scoperto che la procedura aumenta la sopravvivenza dei pazienti riducendo il rischio che il cancro si diffonda al cervello, una circostanza potenzialmente letale che spesso si accompagna a questa tipologia di tumore.
Rappresentando circa il 15% di tutti i tumori al polmone diagnosticati di recente, lo SCLC è una forma aggressiva di cancro al polmone che può propagarsi ad altre parti del corpo e provocare il decesso dei pazienti in meno di un anno, anche se sottoposti a cura.
Si tratta della più comune causa di decesso connessa al tumore negli uomini e la seconda nelle donne, responsabile di 1,3 milioni di morti nel mondo ogni anno. Il fattore di rischio più significativo legato a questo tipo di cancro è un'esposizione a lungo termine ad agenti cancerogeni inalati, in particolare al fumo del tabacco.
Ricercatori del VU University Medical Centre di Amsterdam (Paesi Bassi) e l'Organizzazione europea per la ricerca e il trattamento del cancro (EORTC) hanno analizzato due gruppi di pazienti affetti da SCLC. Gli studiosi hanno scoperto che coloro che avevano ricevuto terapie standard associate a trattamenti di irradiazione cranica profilattica, ossia radiazioni applicate al cervello prima che il tumore si diffondesse nella regione cerebrale, presentavano un minore rischio di metastasi al cervello e un migliore tasso di sopravvivenza rispetto a coloro che erano stati sottoposti a trattamenti standard.
Infatti solo il 14% di pazienti affetti da SCLC trattati con irradiazione profilattica ha sviluppato tumori cerebrali, mentre più del 40% di coloro che non sono stati sottoposti a tale trattamento hanno presentato qualche forma di metastasi al cervello. Inoltre, soggetti cui è stata applicata l'irradiazione cerebrale profilattica sono sopravvissuti più a lungo delle loro controparti. Più del 27% dei pazienti sottoposti a irradiazione cranica profilattica è sopravvissuto oltre un anno, mentre la percentuale scende al 13% per i pazienti dell'altro gruppo.
«L'irradiazione cranica profilattica riduce in maniera significativa il rischio di metastasi cerebrali sintomatiche e prolunga la sopravvivenza», afferma Ben Slotman, docente di Radioterapia presso il VU University Medical Centre. «Dato che tale trattamento è ben tollerato e non incide in modo negativo sulla qualità della vita, ora l'irradiazione cranica profilattica dovrebbe essere offerta di routine a tutti i pazienti affetti da SCLC con malattia estensiva il cui tumore risponde alla chemioterapia», ha aggiunto.
Gli autori della relazione affermano che i risultati della sperimentazione, pubblicati sul «New England Journal of Medicine», dovrebbero condurre a un cambiamento nella pratica medica sia in Europa sia negli USA.
Per ulteriori informazioni consultare:
www.eortc.be [1]
Re: Ricerca Cancro e Terapie
Meno rischio di cancro alle ovaie se si assume caffeina
febbraio 2008 - Uno studio condotto alla Harvard Medical School, che si è sviluppato dall’analisi di questionari somministrati nel 1976 a oltre 121mila donne americane tra i 30 e i 35 anni, dimostra come il fumo di sigaretta e il consumo di alcol non abbiano alcun effetto sul rischio di sviluppare un cancro alle ovaie, mentre il consumo di caffeina è in grado di abbassare in modo significativo tale rischio, in modo particolare nelle donne che non fanno uso di ormoni.
Dall’analisi dei suddetti questionari infatti è emerso è che non esiste alcuna correlazione dimostrabile tra l’abitudine al fumo o al consumo di alcol e il rischio di cancro alle ovaie. Mentre il consumo di caffè ha rilevato un effetto positivo abbassando in maniera rilevante il rischio, soprattutto nelle donne che non hanno mai fatto uso di ormoni per la postmenopausa o contraccettivi orali.
febbraio 2008 - Uno studio condotto alla Harvard Medical School, che si è sviluppato dall’analisi di questionari somministrati nel 1976 a oltre 121mila donne americane tra i 30 e i 35 anni, dimostra come il fumo di sigaretta e il consumo di alcol non abbiano alcun effetto sul rischio di sviluppare un cancro alle ovaie, mentre il consumo di caffeina è in grado di abbassare in modo significativo tale rischio, in modo particolare nelle donne che non fanno uso di ormoni.
Dall’analisi dei suddetti questionari infatti è emerso è che non esiste alcuna correlazione dimostrabile tra l’abitudine al fumo o al consumo di alcol e il rischio di cancro alle ovaie. Mentre il consumo di caffè ha rilevato un effetto positivo abbassando in maniera rilevante il rischio, soprattutto nelle donne che non hanno mai fatto uso di ormoni per la postmenopausa o contraccettivi orali.
Re: Ricerca Cancro e Terapie
XENA ha scritto:Radiazioni, la chiave per prolungare la vita dei pazienti affetti da tumore polmonare a piccole cellule
[1]
Che dire...mi padre aveva questo cancro. Al 3° ciclo di chemio le piccolissime metastasi al cervello erano andate via. Chiedo di fare la radioterapia profilattica al cranio, mi dicono di no, non é necessaria e comunque bisogna finire i 6 cicli di chemio che non hanno portato nessun ulteriore miglioramento dopo il 3°. Passano i mesi, le metastasi ritornano e sono pesantemente sintomatiche e mal piazzate. Mia madre ed io cerchiamo di far rispettare la volontà di mio papà e chiediamo che non vi sia alcun accanimento terapeutico. Mio padre decide comunque di fare la radio, i medici gli avevano detto che lo avrebbe aiutato a sentirsi meglio. Tornassi indietro rapirei mio padre dall'ospedale, la radioterapia al cranio é stato come aprire la porta dell'inferno. Ho avuto l'impressione che gli abbiano cotto il cervello, non trovava pace in nessun modo, la situazione é peggiorata a vista d'occhio, é morto in un modo tremendo. Una delle ultime cose che mi ha detto tra le lacrime " se conosci qualcuno che ha il mio stesso male digli di non fare niente, né chemio tantomeno radio, che muoia con dignità....che cani, non possono ridurre un uomo in questo modo, non possono..."
Morale della storia, le attuali terapie del SCLC non servono a un CAXXO!
e poi ti parlano di qualità della vita...si, da cerebroleso, ma che vadano aff...!
Le conseguenze sono pesantissime, ma questo mica te lo dicono
klodia- forista esperto
-
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Re: Ricerca Cancro e Terapie
Cara Klodia non posso che condividere con te il tuo pensiero.
è importante questa tua testimonianza sul fallimento nonchè peggioramento della radio sul SCLC.
è importante questa tua testimonianza sul fallimento nonchè peggioramento della radio sul SCLC.
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