cartilagine di squalo...articolo interessante
+4
hugbert
lilly
minerva
grazia
8 partecipanti
Pagina 1 di 1
cartilagine di squalo...articolo interessante
Una piccola testimonianza
Pur sapendo ormai per via diretta di varie persone che sono sopravvissute al cancro grazie a questi metodi, l’unico episodio che mi sento di raccontare in piena tranquillità – per averlo vissuto in prima persona – è quello di un misero cane, e del suo curioso veterinario. (I cani in realtà, come tutti mammiferi superiori, hanno un organismo molto più simile al nostro di quello che si potrebbe immaginare).
Avevo un cane, di sedici anni, abbastanza sgangherato anche per quell’età. Un giorno ci siamo accorti che aveva un tumore al fegato grosso praticamente quanto il fegato stesso. Trattandosi di carcinoma del peggior tipo, il veterinario mi disse: guardi, se vuole glielo opero anche, ma lei spende i soldi e comunque entro sei-otto settimane le garantisco che il cane non c’è più. Io, che non avevo mai calcolato quanto possa valere la vita di un cane per settimana, decisi nel frattempo di operarlo.
Una volta a casa, iniziai a dare al morituro un prodotto di cui vi parlerò in seguito, e che già sapevo aver funzionato con alcune persone conosciute da vicino.
Dopo due anni mi presentai con lo stesso cane dallo stesso veterinario, per togliere un dente cariato. Il veterinario nel frattempo ne aveva visti passare a centinaia, e non si rese conto che si trattava di un fantasma finchè non andò a compilarne la cartella medica. “Ma come, non è possibile!” – esclamò il veterinario - questo cane NON PUO’ essere vivo. Qui c’è scritto carcinoma, e questa è la mia calligrafia, la riconosco!” “Certo che la riconosce. L’ha operato lei, due anni fa...” Fece subito una radiografia, ma si intravvedeva solo una macchia opaca, accanto al fegato, che non si riusciva bene a spiegare. Volle allora sapere come avevo fatto, e mentre glielo raccontavo vedevo nei suoi occhi anni di accademia sgretolarsi uno sull’altro come biscottini secchi. Ma si ripromise coraggiosamente di informarsi a fondo, e mi ringraziò ripetutamente.
Quando però tornai da lui, un paio di mesi dopo, la sorpresa fu tutta per me. “Mi sono poi informato sa – mi disse - ma pare che 'sta cartilagine (v. sotto) sia solo una gran bufala che c'è in giro da un pò. Ma non c’è niente di vero. Il suo cane sarà rimasto in vita per una qualche coincidenza statistica che non siamo in grado di spiegare.”
La porta che si era momentaneamente aperta (sulla speranza di mille altri cani come il mio) era stata subito richiusa dalle “difese naturali” di quel veterinario. Ovvero, di fronte all’idea di buttare alle ortiche tutto quello che aveva imparato negli anni, aveva preferito ricorrere alla solita “inspiegabilità statistica” pur di non farlo.
Io comunque me ne andai contento – il mio dovere sentivo di averlo fatto - ed il mio cane finì per morire, sereno e sazio di vita, a pochi giorni dal suo ventesimo compleanno. Di cuore, naturalmente, non di cancro.
Il prodotto che gli aveva regalato quasi quattro anni di vita è la cartilagine di squalo, ed è l’unico tra quelli di cui parlavo prima che agisca in maniera completamente diversa dagli altri. Invece di rinforzare il sistema immunitario, infatti, la cartilagine di squalo ha una proprietà specifica (accertata scientificamente) detta “antiangiogenica”, che la porta ad attaccarsi a qualunque cellula neoplastica che trovi per stada, avvilupparla in una specie di velo impermeabile, ed impedire che attorno ad essa si sviluppino nuovi capillari. E siccome tutti i tumori necessitano di neovascolarizzazione per crescere, questi rimangono invece nello stato in cui sono, e lentamente muoiono per asfissia. (Ecco spiegata la macchia scura accanto al fegato del mio cane. Era il vecchio tumore, completamente atrofizzato).
La cartilagine di squalo
La cartilagine di squalo ormai ha una storia che risale agli anni ’70, quando il medico William Lane, in base ad una ricerca eseguita a Cuba, pubblicò il libro “Sharks don’t get cancer” (Agli squali non viene il cancro). Il contenuto era talmente esplosivo, che il libro fu costretto immediatamente ad una faticosa circolazione sottobanco. Ma col tempo ce l’ha fatta, e la cartilagine ha riscontrato totalmente tanti successi negli anni, che ormai è una realtà impossibile da estirpare.
Come combattono in questo caso, le case farmaceutiche, un prodotto del quale riconoscono addirittura le preziose proprietà antiangiogeniche? Prima di tutto impedendo a chiunque di pubblicizzarlo come “cura per il cancro”, e costringendolo così nel settore delle “vitamine” generiche, non testate scientificamente (starebbe a loro farlo, guarda caso). Settore che poi provvedono periodicamente a far bollare dai media come “alternativo”, “new age”, “esoterico”, “orientaleggiante” e così via, fino a minarne alla base la credibilità necessaria per una vasta diffusione sul mercato.
Nel silenzio della loro vergogna, però, vi dico con certezza che le stesse case farmaceutiche stanno tentando disperatamente, da anni, di replicare in laboratorio le proprietà antiangiogeniche della cartilagine di squalo. Ma lo squalo il suo segreto se lo tiene gelosamente in fondo al mare, lasciando capire che fra prodotto sintetico e quello organico ci deve essere quella piccola differenza che determina la vita o la morte di chi è ammalato di cancro. Sorry, Mr. Bayer, sarà per un’altra volta.
Il resto sulla cartilagine – compreso mille resoconti personali di “casualità” come la mia (ma su esseri umani) - lo potete trovare facilmente in rete, digitando in un qualunque motore di ricerca la parole “cartilagine di squalo”. (Solo per rendervi conto della realtà che c’è sotto, provate anche a digitare le parole “shark cartilage”, in inglese, oppure il titolo del libro, e vi renderete conto del numero effettivo di siti nel mondo che trattino questo argomento.
Le bufale di solito non raggiungono nemmeno un millesimo di quella popolarità.
Massimo Mazzucco
Voto: 9.00 (2 voti) - Vota questa news - OK Notizie
Formato stampa
Pur sapendo ormai per via diretta di varie persone che sono sopravvissute al cancro grazie a questi metodi, l’unico episodio che mi sento di raccontare in piena tranquillità – per averlo vissuto in prima persona – è quello di un misero cane, e del suo curioso veterinario. (I cani in realtà, come tutti mammiferi superiori, hanno un organismo molto più simile al nostro di quello che si potrebbe immaginare).
Avevo un cane, di sedici anni, abbastanza sgangherato anche per quell’età. Un giorno ci siamo accorti che aveva un tumore al fegato grosso praticamente quanto il fegato stesso. Trattandosi di carcinoma del peggior tipo, il veterinario mi disse: guardi, se vuole glielo opero anche, ma lei spende i soldi e comunque entro sei-otto settimane le garantisco che il cane non c’è più. Io, che non avevo mai calcolato quanto possa valere la vita di un cane per settimana, decisi nel frattempo di operarlo.
Una volta a casa, iniziai a dare al morituro un prodotto di cui vi parlerò in seguito, e che già sapevo aver funzionato con alcune persone conosciute da vicino.
Dopo due anni mi presentai con lo stesso cane dallo stesso veterinario, per togliere un dente cariato. Il veterinario nel frattempo ne aveva visti passare a centinaia, e non si rese conto che si trattava di un fantasma finchè non andò a compilarne la cartella medica. “Ma come, non è possibile!” – esclamò il veterinario - questo cane NON PUO’ essere vivo. Qui c’è scritto carcinoma, e questa è la mia calligrafia, la riconosco!” “Certo che la riconosce. L’ha operato lei, due anni fa...” Fece subito una radiografia, ma si intravvedeva solo una macchia opaca, accanto al fegato, che non si riusciva bene a spiegare. Volle allora sapere come avevo fatto, e mentre glielo raccontavo vedevo nei suoi occhi anni di accademia sgretolarsi uno sull’altro come biscottini secchi. Ma si ripromise coraggiosamente di informarsi a fondo, e mi ringraziò ripetutamente.
Quando però tornai da lui, un paio di mesi dopo, la sorpresa fu tutta per me. “Mi sono poi informato sa – mi disse - ma pare che 'sta cartilagine (v. sotto) sia solo una gran bufala che c'è in giro da un pò. Ma non c’è niente di vero. Il suo cane sarà rimasto in vita per una qualche coincidenza statistica che non siamo in grado di spiegare.”
La porta che si era momentaneamente aperta (sulla speranza di mille altri cani come il mio) era stata subito richiusa dalle “difese naturali” di quel veterinario. Ovvero, di fronte all’idea di buttare alle ortiche tutto quello che aveva imparato negli anni, aveva preferito ricorrere alla solita “inspiegabilità statistica” pur di non farlo.
Io comunque me ne andai contento – il mio dovere sentivo di averlo fatto - ed il mio cane finì per morire, sereno e sazio di vita, a pochi giorni dal suo ventesimo compleanno. Di cuore, naturalmente, non di cancro.
Il prodotto che gli aveva regalato quasi quattro anni di vita è la cartilagine di squalo, ed è l’unico tra quelli di cui parlavo prima che agisca in maniera completamente diversa dagli altri. Invece di rinforzare il sistema immunitario, infatti, la cartilagine di squalo ha una proprietà specifica (accertata scientificamente) detta “antiangiogenica”, che la porta ad attaccarsi a qualunque cellula neoplastica che trovi per stada, avvilupparla in una specie di velo impermeabile, ed impedire che attorno ad essa si sviluppino nuovi capillari. E siccome tutti i tumori necessitano di neovascolarizzazione per crescere, questi rimangono invece nello stato in cui sono, e lentamente muoiono per asfissia. (Ecco spiegata la macchia scura accanto al fegato del mio cane. Era il vecchio tumore, completamente atrofizzato).
La cartilagine di squalo
La cartilagine di squalo ormai ha una storia che risale agli anni ’70, quando il medico William Lane, in base ad una ricerca eseguita a Cuba, pubblicò il libro “Sharks don’t get cancer” (Agli squali non viene il cancro). Il contenuto era talmente esplosivo, che il libro fu costretto immediatamente ad una faticosa circolazione sottobanco. Ma col tempo ce l’ha fatta, e la cartilagine ha riscontrato totalmente tanti successi negli anni, che ormai è una realtà impossibile da estirpare.
Come combattono in questo caso, le case farmaceutiche, un prodotto del quale riconoscono addirittura le preziose proprietà antiangiogeniche? Prima di tutto impedendo a chiunque di pubblicizzarlo come “cura per il cancro”, e costringendolo così nel settore delle “vitamine” generiche, non testate scientificamente (starebbe a loro farlo, guarda caso). Settore che poi provvedono periodicamente a far bollare dai media come “alternativo”, “new age”, “esoterico”, “orientaleggiante” e così via, fino a minarne alla base la credibilità necessaria per una vasta diffusione sul mercato.
Nel silenzio della loro vergogna, però, vi dico con certezza che le stesse case farmaceutiche stanno tentando disperatamente, da anni, di replicare in laboratorio le proprietà antiangiogeniche della cartilagine di squalo. Ma lo squalo il suo segreto se lo tiene gelosamente in fondo al mare, lasciando capire che fra prodotto sintetico e quello organico ci deve essere quella piccola differenza che determina la vita o la morte di chi è ammalato di cancro. Sorry, Mr. Bayer, sarà per un’altra volta.
Il resto sulla cartilagine – compreso mille resoconti personali di “casualità” come la mia (ma su esseri umani) - lo potete trovare facilmente in rete, digitando in un qualunque motore di ricerca la parole “cartilagine di squalo”. (Solo per rendervi conto della realtà che c’è sotto, provate anche a digitare le parole “shark cartilage”, in inglese, oppure il titolo del libro, e vi renderete conto del numero effettivo di siti nel mondo che trattino questo argomento.
Le bufale di solito non raggiungono nemmeno un millesimo di quella popolarità.
Massimo Mazzucco
Voto: 9.00 (2 voti) - Vota questa news - OK Notizie
Formato stampa
grazia- Utente Senior
- Numero di messaggi : 2515
Data d'iscrizione : 28.03.08
Re: cartilagine di squalo...articolo interessante
Tempo fa pubblicai su questo sito (*) la storia del mio cane di 16 anni, che ero riuscito a salvare dal cancro con la cartilagine di squalo.
Lo scorso giugno ricevetti una email da una ragazza – la chiameremo Silvia – che aveva letto quella storia e voleva saperne di più, visto che si trovava in condizioni simili alle mie. Alla sua cagnolina Dana era stato diagnosticato un tumore al fegato, con una prognosi di poche settimane di vita al massimo. Silvia era disperata, e non voleva rassegnarsi all’idea di veder morire il suo cane che, pur avendo 10 anni, fino a quel momento era stato in ottima salute, e non aveva ancora iniziato a mostrare segni di vecchiaia.
Dopo aver messo in chiaro che non sono medico, e che parlo solo per esperienza empirica, raccontai a Silvia tutto quello che sapevo, consigliandole lo stesso trattamento che aveva salvato il mio cane (dopo una diagnosi di carcinoma al fegato, con una prognosi di tre-quattro settimane al massimo di vita, la curai con la cartilagine, e visse ancora per oltre due anni, morendo poi di cuore, non di cancro).
Ricordo che Silvia non era del tutto convinta, ma io non insistetti più di tanto. Sentivo che il mio dovere era di informarla e basta, il resto stava a lei. Le suggerii soltanto, nel caso avesse optato per la cartilagine, di non dire nulla al suo veterinario: non solo non l’avrebbe presa sul serio, ma rischiava pure di venire derisa inutilmente. Ci salutammo, e non ne seppi più nulla.
Pochi giorni fa ho ricevuto una e-mail che sorrideva ancora prima di essere aperta:
Caro Massimo, sono Silvia, la proprietaria del cane che non avrebbe dovuto esserci più …
... e con cui hai scambiato alcune email in giugno. Volevo ringraziarti per i consigli e il supporto che mi hai dato, spero ti faccia piacere sapere che tutto è andato “bene” rispetto a quanto previsto. [...] Dana ora sta molto meglio corre mangia sembra ringiovanita (ha 10 anni). Il veterinario dice che siamo stati fortunati….
Sarà, ma penso che la mia fortuna sia stata anche quella di aver letto la tua testimonianza. E di averci creduto.
Grazie ancora!
Un caro saluto
Silvia
Ho scritto subito a Silvia, chiedendole di parlare al telefono, perchè volevo conoscere meglio i dettagli della vicenda. Questo è quanto mi ha raccontato:
Il primo veterinario che ha visto Dana ha diagnosticato il tumore al fegato da soli esami del sangue, che davano i valori tipici di un carcinoma in atto in quella parte del corpo. Le disse che purtroppo doveva rassegnarsi, perchè Dana non avrebbe vissuto per molto. Dopodichè le diede una ricetta per degli antidepressivi.
“Degli antidepressivi? - ho chiesto io stupito – Ma per te, o per il cane?”
“Per il cane”, mi ha risposto Silvia.
“Ma perchè, scusa, il cane sa di avere un tumore?”
“No, ovviamente. Poi infatti è risultato che quella ricetta era per un prodotto assolutamente inutile...”
“Allora era comunque per te – ho detto io – Le pillole le pigliava il cane, ma l’effetto placebo era mirato tutto al padrone.”
“Boh - mi ha risposto Silvia - Io ho avuto la sensazione che mi abbia prescritto la prima cosa che gli è venuta in mente.”
Fu a quel punto che Silvia decise di cambiare veterinario.
Oltre agli esami del sangue, il secondo veterinario fece fare al cane anche una ecografia. Ma, nonostante i valori riportassero gli stessi indicatori del carcinoma al fegato, dall’ecografia i dottori non riuscivano a individuare il tumore. Vedevano invece una macchia scura, accanto al fegato, e dopo essersi consultati a lungo decisero che doveva trattarsi sì di un tumore, ma alla milza.
“A quanto pare lei è stata fortunata – dissero a Silvia – Se fosse davvero la milza, come sembra, possiamo asportarla senza che il suo cane debba morire. Però sia chiaro, finchè non la apriamo non possiamo dire niente di sicuro”.
Silvia decise di far operare Dana.
Dopo l’operazione, il veterinario si presentò da lei con una espressione ancora più allibita.
“Il cane sta bene – disse – solo che non riusciamo a capire cosa avesse”.
A Silvia fu mostrata la parte che avevano rimosso durante l’operazione. Era una specie di “palla”, del diametro di 18 cm., avvolta da una specie di involucro scuro, che risultava attaccata al fegato solo per un lembo di carne.
“Probabilmente è una palla di grasso - commentò il veterinario - Comunque faremo un esame, per capire meglio”.
Silvia si portò a casa il suo cane, e poi rimase in attesa del referto, che però non arrivava mai. Telefonava ogni giorno, ma le dicevano sempre “ancora niente, riprovi domani”. Dopo una settimana Silvia decise di andare di persona dal veterinario. Questi le disse che stavano facendo rifare il test per l’ennesima volta, perchè non si riusciva a capire bene che cose fosse la materia rimossa dal corpo di Dana.
Avevo dimenticato di dire che prima di andare da questo secondo veterinario Silvia aveva somministrato a Dana potenti dosi di cartilagine di squalo, per una decina di giorni.
E’ quindi probabile, date le note qualità antioangiogeniche della cartilagine, che la famosa “palla” trovata accanto al fegato – quella che nell’ecografia era sembrata la milza - fosse in realtà il tumore stesso, che nel frattempo la cartilagine aveva avvolto e soffocato, trasformandolo probabilmente in una massa anomala che i dottori non riuscivano a riconoscere.
Ricordo una scena simile quando il mio veterinario volle fare una lastra al fegato del cane “che doveva essere morto due anni prima”, e si ritrovò di fronte ad alcune macchie scure che non riusciva ad interpretare. Sembravano avvolte da una specie di velo, e io già al tempo avevo dedotto che si trattasse delle varie metastasi che la cartilagine aveva avvolto e soffocato.
Naturalmente, queste mie deduzioni non hanno base scientifica, ma di fatto, come ho detto, il mio cane era tranquillamente sopravvissuto al cancro “terminale”, e oggi Dana salta e gioca come se fosse un cucciolo di un anno.
Non dovrebbe essere a questo punto la medicina ufficiale, e non il cittadino, a dare una “base scientifica” a questi fatti? (Invece... **)
Massimo Mazzucco
Lo scorso giugno ricevetti una email da una ragazza – la chiameremo Silvia – che aveva letto quella storia e voleva saperne di più, visto che si trovava in condizioni simili alle mie. Alla sua cagnolina Dana era stato diagnosticato un tumore al fegato, con una prognosi di poche settimane di vita al massimo. Silvia era disperata, e non voleva rassegnarsi all’idea di veder morire il suo cane che, pur avendo 10 anni, fino a quel momento era stato in ottima salute, e non aveva ancora iniziato a mostrare segni di vecchiaia.
Dopo aver messo in chiaro che non sono medico, e che parlo solo per esperienza empirica, raccontai a Silvia tutto quello che sapevo, consigliandole lo stesso trattamento che aveva salvato il mio cane (dopo una diagnosi di carcinoma al fegato, con una prognosi di tre-quattro settimane al massimo di vita, la curai con la cartilagine, e visse ancora per oltre due anni, morendo poi di cuore, non di cancro).
Ricordo che Silvia non era del tutto convinta, ma io non insistetti più di tanto. Sentivo che il mio dovere era di informarla e basta, il resto stava a lei. Le suggerii soltanto, nel caso avesse optato per la cartilagine, di non dire nulla al suo veterinario: non solo non l’avrebbe presa sul serio, ma rischiava pure di venire derisa inutilmente. Ci salutammo, e non ne seppi più nulla.
Pochi giorni fa ho ricevuto una e-mail che sorrideva ancora prima di essere aperta:
Caro Massimo, sono Silvia, la proprietaria del cane che non avrebbe dovuto esserci più …
... e con cui hai scambiato alcune email in giugno. Volevo ringraziarti per i consigli e il supporto che mi hai dato, spero ti faccia piacere sapere che tutto è andato “bene” rispetto a quanto previsto. [...] Dana ora sta molto meglio corre mangia sembra ringiovanita (ha 10 anni). Il veterinario dice che siamo stati fortunati….
Sarà, ma penso che la mia fortuna sia stata anche quella di aver letto la tua testimonianza. E di averci creduto.
Grazie ancora!
Un caro saluto
Silvia
Ho scritto subito a Silvia, chiedendole di parlare al telefono, perchè volevo conoscere meglio i dettagli della vicenda. Questo è quanto mi ha raccontato:
Il primo veterinario che ha visto Dana ha diagnosticato il tumore al fegato da soli esami del sangue, che davano i valori tipici di un carcinoma in atto in quella parte del corpo. Le disse che purtroppo doveva rassegnarsi, perchè Dana non avrebbe vissuto per molto. Dopodichè le diede una ricetta per degli antidepressivi.
“Degli antidepressivi? - ho chiesto io stupito – Ma per te, o per il cane?”
“Per il cane”, mi ha risposto Silvia.
“Ma perchè, scusa, il cane sa di avere un tumore?”
“No, ovviamente. Poi infatti è risultato che quella ricetta era per un prodotto assolutamente inutile...”
“Allora era comunque per te – ho detto io – Le pillole le pigliava il cane, ma l’effetto placebo era mirato tutto al padrone.”
“Boh - mi ha risposto Silvia - Io ho avuto la sensazione che mi abbia prescritto la prima cosa che gli è venuta in mente.”
Fu a quel punto che Silvia decise di cambiare veterinario.
Oltre agli esami del sangue, il secondo veterinario fece fare al cane anche una ecografia. Ma, nonostante i valori riportassero gli stessi indicatori del carcinoma al fegato, dall’ecografia i dottori non riuscivano a individuare il tumore. Vedevano invece una macchia scura, accanto al fegato, e dopo essersi consultati a lungo decisero che doveva trattarsi sì di un tumore, ma alla milza.
“A quanto pare lei è stata fortunata – dissero a Silvia – Se fosse davvero la milza, come sembra, possiamo asportarla senza che il suo cane debba morire. Però sia chiaro, finchè non la apriamo non possiamo dire niente di sicuro”.
Silvia decise di far operare Dana.
Dopo l’operazione, il veterinario si presentò da lei con una espressione ancora più allibita.
“Il cane sta bene – disse – solo che non riusciamo a capire cosa avesse”.
A Silvia fu mostrata la parte che avevano rimosso durante l’operazione. Era una specie di “palla”, del diametro di 18 cm., avvolta da una specie di involucro scuro, che risultava attaccata al fegato solo per un lembo di carne.
“Probabilmente è una palla di grasso - commentò il veterinario - Comunque faremo un esame, per capire meglio”.
Silvia si portò a casa il suo cane, e poi rimase in attesa del referto, che però non arrivava mai. Telefonava ogni giorno, ma le dicevano sempre “ancora niente, riprovi domani”. Dopo una settimana Silvia decise di andare di persona dal veterinario. Questi le disse che stavano facendo rifare il test per l’ennesima volta, perchè non si riusciva a capire bene che cose fosse la materia rimossa dal corpo di Dana.
Avevo dimenticato di dire che prima di andare da questo secondo veterinario Silvia aveva somministrato a Dana potenti dosi di cartilagine di squalo, per una decina di giorni.
E’ quindi probabile, date le note qualità antioangiogeniche della cartilagine, che la famosa “palla” trovata accanto al fegato – quella che nell’ecografia era sembrata la milza - fosse in realtà il tumore stesso, che nel frattempo la cartilagine aveva avvolto e soffocato, trasformandolo probabilmente in una massa anomala che i dottori non riuscivano a riconoscere.
Ricordo una scena simile quando il mio veterinario volle fare una lastra al fegato del cane “che doveva essere morto due anni prima”, e si ritrovò di fronte ad alcune macchie scure che non riusciva ad interpretare. Sembravano avvolte da una specie di velo, e io già al tempo avevo dedotto che si trattasse delle varie metastasi che la cartilagine aveva avvolto e soffocato.
Naturalmente, queste mie deduzioni non hanno base scientifica, ma di fatto, come ho detto, il mio cane era tranquillamente sopravvissuto al cancro “terminale”, e oggi Dana salta e gioca come se fosse un cucciolo di un anno.
Non dovrebbe essere a questo punto la medicina ufficiale, e non il cittadino, a dare una “base scientifica” a questi fatti? (Invece... **)
Massimo Mazzucco
grazia- Utente Senior
- Numero di messaggi : 2515
Data d'iscrizione : 28.03.08
Re: cartilagine di squalo...articolo interessante
scusate il lungo "copia incolla" che inviato, ma mi pareva interessante postare la testimonianza anche del secondo proprietario che ha salvato il proprio cane con questa cura...
Semmai qualcuno si trovasse ad avere problematiche di questo tipo col proprio animale da compagnia...In ogni caso , potrebbe essere di utilità approfondire ...
Semmai qualcuno si trovasse ad avere problematiche di questo tipo col proprio animale da compagnia...In ogni caso , potrebbe essere di utilità approfondire ...
grazia- Utente Senior
- Numero di messaggi : 2515
Data d'iscrizione : 28.03.08
Re: cartilagine di squalo...articolo interessante
Grazie davvero!
minerva- Utente Senior
-
Numero di messaggi : 2498
Età : 62
Località : Emilia Romagna
Data d'iscrizione : 27.12.07
Re: cartilagine di squalo...articolo interessante
Anni ma anni e anni fa vendevo prodotti naturali porta a porta, tra cui cartiligine di squalo, artiglio del diavolo e tanti altri prodotti...... non vi dico come mi guardavano quando spiegavo alle persone le proprietà di queste cose.
Ma oggi come oggi, le persone si sono riavvicinate alle cose naturali, e PER FORTUNA capiscono di più e non ti guardano più come un marziano.
Ma oggi come oggi, le persone si sono riavvicinate alle cose naturali, e PER FORTUNA capiscono di più e non ti guardano più come un marziano.
lilly- Utente Senior
-
Numero di messaggi : 1222
Età : 59
Località : piemonte
Data d'iscrizione : 29.12.07
Re: cartilagine di squalo...articolo interessante
...pare che una nuova consapevolezza si stia pian piano impossessando delle menti...ovvio, per chi ha orecchi ed occhi per intendere e vedere, Lilly!!!
grazia- Utente Senior
- Numero di messaggi : 2515
Data d'iscrizione : 28.03.08
Re: cartilagine di squalo...articolo interessante
Prendiamo per buone le storie dei cani,ma voi avete testimonianze di persone che hanno avuto giovamento dalla cartilagene? Qualcuno l'ha usata di persona?
hugbert- Nuovo Iscritto
-
Numero di messaggi : 70
Età : 58
Località : sabina
Data d'iscrizione : 05.02.10
Re: cartilagine di squalo...articolo interessante
Domanda lecita, Hugbert!!!! Diciamo che l'articolo postato vuole essere proprio un punto di partenza, cui si spera che qualche testimonianza in prima persona prima o poi possa arrivarci a conforto e confronto...
grazia- Utente Senior
- Numero di messaggi : 2515
Data d'iscrizione : 28.03.08
Re: cartilagine di squalo...articolo interessante
sedici anni fa una mia collega di lavoro si ammalò di cancro all'intestino, subì l'asportazione del tratto ammalato, ma non ricordo + se ha fatto chemio o quant'altro, ricordo che disse fra le altre cose di aver fatto uso di cartilagine di squalo per un lungo periodo di tempo. Cartilagine che si faceva inviare da parenti che risiedevano in Australia, perchè a suo dire era sicura del prodotto.
Sinceramente, non ho mai dato peso alla cosa, lei ora sta bene, ha circa 62 anni, non so se la guarigione è da imputare alla cartilagine, ma leggendo ciò che qui è stato postato, mi viene sicuramente il dubbio che un'influenza l'abbia avuta!
E' l'unico caso che io personalmente conosca, speriamo ce ne siano tanti altri...
Sinceramente, non ho mai dato peso alla cosa, lei ora sta bene, ha circa 62 anni, non so se la guarigione è da imputare alla cartilagine, ma leggendo ciò che qui è stato postato, mi viene sicuramente il dubbio che un'influenza l'abbia avuta!
E' l'unico caso che io personalmente conosca, speriamo ce ne siano tanti altri...
lalba- Utente Senior
-
Numero di messaggi : 1013
Località : Forlì
Data d'iscrizione : 29.12.07
Re: cartilagine di squalo...articolo interessante
(mai sostituirla alla medicina nel caso ci fosse una malattia seria è evidente)hugbert ha scritto:Prendiamo per buone le storie dei cani,ma voi avete testimonianze di persone che hanno avuto giovamento dalla cartilagene? Qualcuno l'ha usata di persona?
va bene provare con i cani,
va bene anche assumere la cartilagene di squalo se si è convinti faccia bene ,
perchè non farlo?
integrare è la cosa migliore che si possa fare se è compatibile .
Carl Sagan:"Absence of evidence is not evidence of absense",l'assenza di una prova non è la prova di un'assenza.
Re: cartilagine di squalo...articolo interessante
Ho trovato quest'articolo del dottor Perugini Bili,noto medico fitoterapista omotossicolo ecc..
http://www.dottorperuginibilli.it/index.php/cartilagine-di-squalo-un-inutile-massacro-
http://www.dottorperuginibilli.it/index.php/cartilagine-di-squalo-un-inutile-massacro-
Re: cartilagine di squalo...articolo interessante
Mi sembra di ricordare che un farmaco a base di cartilagine di squalo chiamato Neovastat avesse brillantemente superato studi clinici di fase 1 e 2; "misteriosamente" uno studio di fase 3, se non ricordo male condotto alla Mayo Clinic, ne determinò le sua completa inefficacia.
E' interessante notare come molti degli studi "seri" e demolitivi riguardanti farmaci "alternativi" provengano proprio dalla Mayo Clinic.
Sembra quasi che si tratti di una specie di CICAP della scienza medica.
E' interessante notare come molti degli studi "seri" e demolitivi riguardanti farmaci "alternativi" provengano proprio dalla Mayo Clinic.
Sembra quasi che si tratti di una specie di CICAP della scienza medica.
lupomag- Forista junior
-
Numero di messaggi : 183
Età : 59
Località : taviano
Data d'iscrizione : 17.11.08
Re: cartilagine di squalo...articolo interessante
http://www.cancerquest.org/index.cfm?page=3316&lang=italian
lupomag- Forista junior
-
Numero di messaggi : 183
Età : 59
Località : taviano
Data d'iscrizione : 17.11.08
Re: cartilagine di squalo...articolo interessante
letto l'articolo del Dott.Perugini, lascia senza ombra di dubbio largo margine alla perplessità se non addirittura al caldeggiato suggerimento di evitare di acquistare la cartilagine di squalo, all'origine di uno scempio compiuto ai danni di questa specie animale... Quale animalista, rifletto su questo articolo e, mi chiedo se mi ammalassi o se avessi una persona cara ammalata cosa farei... Evito di mangiare carne , di indossare pelliccie, perchè ci sono prodotti alternativi sia per l'alimentazione che per il vestiario... Però, per quanto riguarda le cure mediche, non me la sentirei di essere così integralista nelle mie scelte...
Pur se con grande scoramento, credo che utilizzerei la cartilagine con la speranza di guarire, magari affiancata alla chemio...ma la utilizzerei..Come utilizzerei qualsiasi cosa mi venissero a dire che potrebbe farmi guarire..scusate: anche la cacca di mucca con lo zucchero...pur di guarire!
Pur se con grande scoramento, credo che utilizzerei la cartilagine con la speranza di guarire, magari affiancata alla chemio...ma la utilizzerei..Come utilizzerei qualsiasi cosa mi venissero a dire che potrebbe farmi guarire..scusate: anche la cacca di mucca con lo zucchero...pur di guarire!
grazia- Utente Senior
- Numero di messaggi : 2515
Data d'iscrizione : 28.03.08
Re: cartilagine di squalo...articolo interessante
La cartilagine di squalo l'ho fatta prendere a mio padre per tre mesi sotto forma di pastiglie, non so gli effetti che ha avuto in quanto sono stati presi altri integratori, comunque a mio avviso direi che lo ritengo un prodotto valido, sicuramente per questo motivo:
"Le cellule tumorali, particolarmente
quelle dei tessuti molli, nel loro anomalo e rapido sviluppo, hanno
necessità di nuovi capillari sanguigni che si sviluppano per la loro
alimentazione e ossigenazione. Il controllo dell’angiogenesi attuato
dalla cartilagine di squalo, ottiene un notevole rallentamento di tale
processo, consentendo sia l’autodifesa dell’organismo, sia una più
efficace cura dei tumori"
"Le cellule tumorali, particolarmente
quelle dei tessuti molli, nel loro anomalo e rapido sviluppo, hanno
necessità di nuovi capillari sanguigni che si sviluppano per la loro
alimentazione e ossigenazione. Il controllo dell’angiogenesi attuato
dalla cartilagine di squalo, ottiene un notevole rallentamento di tale
processo, consentendo sia l’autodifesa dell’organismo, sia una più
efficace cura dei tumori"
geomarc- Forista medio
-
Numero di messaggi : 273
Età : 55
Località : Alessandria
Data d'iscrizione : 10.01.08
Re: cartilagine di squalo...articolo interessante
Artiglio del diavolo: sotto forma di crema per alleviare i dolori, prodotto eccezionale dagli effeti immediati! Testato su mio padre
geomarc- Forista medio
-
Numero di messaggi : 273
Età : 55
Località : Alessandria
Data d'iscrizione : 10.01.08
Re: cartilagine di squalo...articolo interessante
Grazie Geomarc per la testimonianza...Interessante soprattutto l'artiglio del diavolo in crema , dagli effetti, da quel che dici, immediati sul dolore... Ho sempre sentito parlare del prodotto in pastiglie che come tale , pare più agire sul medio e lungo periodo che non immediatamente, per sedare il dolore...
grazia- Utente Senior
- Numero di messaggi : 2515
Data d'iscrizione : 28.03.08
Re: cartilagine di squalo...articolo interessante
Grazia devo ammettere è fenomenale l'artiglio del diavolo, veramente valida, senza effetti collaterali, la crema l'ho comprata in erboristeria per pochi euro ed anche stata testata su di me per mal di schiena (protusione discale)......., il bello è che a differenza di altre creme crea subito sollievo! Anche mio padre l'ha usata spesso e anche lui notava l'efficacia immediata.
geomarc- Forista medio
-
Numero di messaggi : 273
Età : 55
Località : Alessandria
Data d'iscrizione : 10.01.08
Re: cartilagine di squalo...articolo interessante
Gemoarc..la suggerirò a mio figlio che a causa di una frattura alla vertebra cervicale occorsagli tanti anni or sono, purtroppo ha spesso mal di schiena...A diversità di altri antidolorifici non dovrebbe dare quegli effetti collaterali tipici , che fanno optare per tenersi il male piuttosto che ricorrere agli antiinfiammatori di sintesi...
grazia- Utente Senior
- Numero di messaggi : 2515
Data d'iscrizione : 28.03.08
Re: cartilagine di squalo...articolo interessante
Infatti questo antiinfiammatorio/antidolorifico non ha effetti collaterali! Se fossi disposta a spostarti ti darei il nominativo di un medico che fa cose eccezionali con la metodologia di Furter.
Ti mando il link generale di che cosa si tratta:
http://www.atsai.it/doceboCms/page/15/metodo_furter1.html
Ti mando il link generale di che cosa si tratta:
http://www.atsai.it/doceboCms/page/15/metodo_furter1.html
geomarc- Forista medio
-
Numero di messaggi : 273
Età : 55
Località : Alessandria
Data d'iscrizione : 10.01.08
Argomenti simili
» Cartilagine di squalo miglior prodotto info
» Influenza suina: articolo molto interessante.
» cartilagine di maiale per le persone??
» CHEMIO - LE VERITA' NASCOSTE
» come smontare un'articolo costruito ad arte contro l'integrazione vitaminica
» Influenza suina: articolo molto interessante.
» cartilagine di maiale per le persone??
» CHEMIO - LE VERITA' NASCOSTE
» come smontare un'articolo costruito ad arte contro l'integrazione vitaminica
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.